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Perequazione Infrastrutturale per il Sud: Le Proposte del Decreto Coesione

Ance sollecita il rifinanziamento del Fondo e accelerazione dei cantieri PNRR

Il Governo italiano ha riportato la perequazione infrastrutturale del Mezzogiorno al centro dell'attenzione, integrandola nel Decreto Coesione. Questa misura mira a ridurre il divario infrastrutturale tra il Sud e le altre aree del Paese, garantendo livelli essenziali di infrastrutture e servizi paragonabili a quelli del Nord.

Il Decreto Coesione, attualmente in fase di conversione in legge al Senato, rivisita il Fondo perequativo infrastrutturale, creato con la Legge 42/2009 sul federalismo fiscale. Questo fondo originariamente disponeva di 4,6 miliardi di euro, ma la Legge di Bilancio 2024 ha ridotto tale somma di 3,5 miliardi. Ora rinominato "Fondo perequativo infrastrutturale per il Mezzogiorno", esso è destinato alla progettazione e costruzione di infrastrutture in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, in linea con le priorità del Piano strategico della ZES Unica Mezzogiorno, da approvare entro il 31 luglio 2024.

Allocazione delle Risorse e Criteri di Priorità

Il Decreto non specifica l'ammontare delle risorse del nuovo Fondo, ma stabilisce che un DPCM definirà le somme destinate a ciascuna regione del Mezzogiorno, le responsabilità amministrative e i criteri di selezione degli interventi. La ripartizione delle risorse terrà conto di vari fattori, tra cui specificità insulare, zone montane, densità della popolazione, e carenze infrastrutturali rispetto alle reti nazionali.

Le priorità nella selezione degli interventi includono lo stato avanzato della progettazione, la capacità di migliorare la mobilità e la qualità dei servizi, e l'assenza di altri finanziamenti nazionali o europei.

Incremento delle Risorse Ordinarie per il Mezzogiorno

Il Decreto Coesione stabilisce che il 40% delle risorse ordinarie in conto capitale delle amministrazioni centrali dello Stato deve essere destinato agli interventi nel Mezzogiorno. Questo criterio si applicherà ai programmi di spesa per investimenti su tutto il territorio nazionale, che non abbiano già criteri di attribuzione definiti o che non facciano parte di una programmazione settoriale vincolante alll'8 maggio 2024, data di entrata in vigore del Decreto.

Le Osservazioni di Ance

Durante le audizioni, Ance ha ribadito l'importanza di allineare la programmazione dei fondi strutturali 2021-2027 con il Piano strategico della ZES Unica Mezzogiorno, identificando le infrastrutture necessarie per attrarre investimenti. Ance ha sottolineato che la realizzazione di infrastrutture per l'accessibilità delle aree industriali è fondamentale per lo sviluppo del Sud.

Nonostante il PNRR destini il 40% degli investimenti ripartibili al Sud, uno studio di Ance evidenzia che solo il 29% dei progetti PNRR è stato avviato nel Mezzogiorno, rispetto al 40% del Nord e al 36% del Centro. Ance ha quindi richiesto una maggiore accelerazione delle procedure amministrative per evitare che i ritardi compromettano il riequilibrio territoriale previsto dal PNRR.

Giovan Battista Perciaccante, Vicepresidente di Ance con delega al Mezzogiorno, ha dichiarato: "Il Mezzogiorno non può perdere l'opportunità unica del PNRR per risolvere i ritardi infrastrutturali, favorendo lo sviluppo e la competitività economica, e accelerando la transizione ecologica e digitale."

Rifinanziamento del Fondo Perequativo

Ance ha richiesto il rifinanziamento del Fondo perequativo infrastrutturale per il Mezzogiorno, giudicandolo essenziale per colmare il gap infrastrutturale. Ance apprezza l'attenzione del Governo ma sottolinea che per raggiungere una reale perequazione infrastrutturale sono necessarie adeguate risorse finanziarie a lungo termine, oltre le scadenze del PNRR e dei Fondi Strutturali.


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