Dalla ricerca sulla fusione quasi 1 miliardo di euro di commesse per le industrie italiane

Dalla ricerca sulla fusione quasi 1 miliardo di euro di commesse per le industrie italiane

La leadership dell’industria italiana nella produzione dei componenti ad alta tecnologia per la costruzione di ITER, il primo reattore sperimentale per la fusione nucleare, e le ricadute economiche a livello nazionale sono state al centro dell’appuntamento con il “Circolo delle Idee”, il ciclo di incontri organizzato dall’Università di Castellanza, al quale hanno preso parte Federico Testa, Commissario dell’ENEA, e Leonardo Biagioni, Head of Contracts and Procurement del programma di ricerca Fusion for Energy.

Il reattore ITER, che sorgerà a Cadarache nel sud della Francia, prevede la riproduzione sulla terra della reazione nucleare che esiste in natura nel sole e nelle stelle. Si tratta di un progetto ad elevata complessità al quale partecipano Cina, Giappone, Usa, India, Repubblica della Corea, Russia e Unione Europea; per l’Italia il coordinamento è affidato all’ENEA. In quest’ambito, dal 2008 al 2014, le imprese italiane si sono aggiudicate commesse per 978 milioni di euro, collocandosi al vertice per valore di progetti vinti, subito dopo quelle francesi. Relativamente ai contratti per la produzione dei componenti tecnologici di ITER, le industrie italiane raggiungono la vetta della classifica, aggiudicandosi contratti per 960 milioni di euro, pari ad oltre la metà del valore complessivo dei progetti banditi. Inoltre le nostre imprese si collocano al primo posto per il tasso di successo delle proposte presentate (45%), ben oltre la media europea e superando quelle di Germania, Regno Unito e Francia.

"Il successo del sistema industriale italiano nella realizzazione di ITER si fonda su competenze tecnologiche che sono frutto della collaborazione tra mondo dell’industria e mondo della ricerca, di cui l’ENEA è capofila - ha dichiarato il Commissario dell’ENEA Federico Testa. Attraverso il potenziamento del trasferimento tecnologico e delle attività di formazione nei settori dell’innovazione e dell’alta tecnologia, l’ENEA è in grado di offrire ulteriori opportunità di crescita anche alle piccole e medie imprese che aspirano ad affermarsi sul mercato globale".

Le competenze dell'ENEA sulla fusione si sono sviluppate nel Centro Ricerche di Frascati che, già a partire dagli anni ’50, si è affermato come punto riferimento di eccellenza mondiale nella ricerca sulla fusione, grazie all’attività scientifica per lo studio dei plasmi a confinamento magnetico condotta sulle macchine Frascati Tokamak (FT) e Frascati Tokamak Upgrade (FTU), oltre all’impianto ABC per lo studio dell’interazione luce laser-plasma, la tecnologia alternativa al confinamento magnetico. Il 12 novembre 2014 Bill Gates, accompagnato dallo scienziato Lowell Wood, ha visitato i laboratori dell’Unità Tecnica Fusione del Centro Ricerche di Frascati, apprezzandone l’altissimo livello. Negli ultimi 20 anni l’Unità Fusione ha depositato 50 brevetti con applicazioni anche in altri settori. Significative le ricadute per lo sviluppo e la competitività delle industrie nazionali attraverso il trasferimento tecnologico.