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Decreto Superbonus: stop alla cessione del credito e nuove restrizioni

È entrata in vigore la legge di conversione del Decreto Superbonus, che introduce lo stop definitivo alla cessione del credito e una serie di misure che complicano lo smaltimento dei crediti accumulati dalle imprese che hanno praticato lo sconto in fattura. Le nuove disposizioni comprendono l'obbligo di documenti aggiuntivi e la detrazione in 10 anni, cambiamenti che rischiano di mettere in difficoltà sia chi ha progetti in corso sia chi aveva intenzione di avviare nuovi interventi agevolati.

Divieto di Cessione del Credito

Il nuovo Decreto Superbonus elimina definitivamente la possibilità di optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito, possibilità riservata fino ad ora solo a Onlus, Iacp e interventi di rimozione delle barriere architettoniche. Dal 29 maggio 2024, data di entrata in vigore della legge di conversione, questa opzione non sarà più disponibile per nessun nuovo lavoro.

Inoltre, dal 29 maggio 2024 è vietata la cessione delle rate residue. I contribuenti che hanno usufruito del Superbonus come detrazione Irpef non possono più cedere le rate successive non ancora fruite. Questo divieto colpisce anche le Cilas dormienti, ossia interventi avviati ma senza spese sostenute fino al 30 marzo 2024.

Limiti all'Acquisto dei Crediti

Il Decreto Superbonus contiene misure che impattano negativamente su professionisti e imprese che non sono riusciti a cedere i crediti di imposta corrispondenti agli sconti in fattura. Dal 1° gennaio 2025, le banche e gli istituti di credito non potranno più utilizzare questi crediti per compensare i contributi Inps e i premi Inail dovuti, rendendo più difficile lo smaltimento dei crediti acquistati e riducendo la probabilità di nuovi acquisti.

Inoltre, le banche che hanno acquistato crediti a un prezzo inferiore al 75% potranno utilizzare tali crediti in 6 rate annuali anziché in 4, e la quota di credito non utilizzata non potrà essere fruita negli anni successivi. Questa misura, pensata per punire chi ha approfittato del blocco dei crediti, potrebbe ulteriormente intasare il mercato.

Obbligo di Documenti Aggiuntivi

Il Decreto impone la consegna di documenti integrativi per i beneficiari del Superbonus con lavori in corso o da avviare sulla base di una Cilas presentata dal 30 marzo 2024. I beneficiari devono presentare all'Enea e al Portale nazionale delle classificazioni sismiche vari dati, tra cui i dati catastali e le spese sostenute fino al 30 marzo 2024.

Chi non rispetta questo obbligo sarà soggetto a sanzioni. Se i lavori risultano in corso al 30 marzo 2024, i beneficiari che non hanno ottemperato all'obbligo della comunicazione integrativa saranno puniti con una sanzione di 10mila euro. In caso di mancato invio dei dati per Cilas o permessi richiesti a partire dal 30 marzo 2024, si perderà l'agevolazione.

Detrazione in 10 Anni

La detrazione Irpef relativa alle spese per gli interventi agevolati sarà rateizzata in 10 quote annuali di pari importo per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024. Questo cambia il precedente periodo di detrazione che era di 4 anni per il Superbonus e di 5 anni per il sismabonus e il bonus barriere architettoniche.

Riduzione del Bonus Ristrutturazioni

Il Decreto riduce l'aliquota del bonus ristrutturazioni al 50%, con un tetto di spesa a 96mila euro, fino al 31 dicembre 2024. Senza interventi, dal 1° gennaio 2025 l'aliquota sarebbe scesa al 36% con un tetto di spesa a 48mila euro. Dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033, l'aliquota scenderà ulteriormente al 30%.

Ruolo dei Comuni nel Controllo

I Comuni avranno un ruolo attivo nelle indagini contro le truffe edilizie. Le segnalazioni di irregolarità permetteranno ai Comuni di ricevere il 50% dei tributi statali riscossi e delle sanzioni civili applicate.

Risorse per i Crateri Sismici

Lo sconto in fattura e la cessione del credito continueranno ad essere consentiti nelle aree dei crateri sismici, fino all'esaurimento di un plafond di 400 milioni di euro, suddivisi tra le aree colpite dal sisma del 2016 e del 2009. Un fondo da 35 milioni di euro erogherà contributi per i lavori Superbonus.

Queste nuove disposizioni del Decreto Superbonus rappresentano un cambiamento significativo nel panorama delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, con l'intenzione di regolare e limitare la cessione dei crediti, ma con potenziali ripercussioni su professionisti e imprese del settore.

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