Una nuova visuale e un design perfetto con le vetrate panoramica

Una nuova visuale e un design perfetto con le vetrate panoramica

Le vetrate panoramiche a tutto vetro si collocano tra i prodotti più innovativi nel campo delle vetrate mobili. Il sistema si distingue per le sue linee essenziali e la grande trasparenza data dalla totale assenza di profilati verticali. In apertura le ante scorrono, si aprono e si impacchettano a lato con facilità e sicurezza, ma soprattutto con minimo ingombro. Si adatta a molteplici situazioni di impiego, articolandosi in forme sempre nuove, grazie agli angoli variabili e ai diversi sistemi di apertura.
I profilati in alluminio a taglio freddo sono disponibili in una vasta gamma di finiture e sostengono vetri di spessore compreso tra 6, 8 e 10 mm con caratteristiche tecniche ed estetiche a scelta del cliente.
Il profilato di compensazione in fase di posa permette di ottenere un perfetto livellamento orizzontale del sistema agevolandone l’installazione.
Sono inoltre realizzabili cabine armadi e divisori tra diversi ambienti domestici.
La vetrata panoramica è ideale per la chiusura di balconi, terrazze, porticati, per la realizzazione di serre e giardini di inverno finalmente utilizzabili in ogni stagione dell’anno, al riparo dalle intemperie.
La leggerezza e l’evanescente trasparenza della superficie vetrata minimizzano l’impatto sull’aspetto originale degli edifici, regalando, dall’interno, una visione di ampio respiro sul panorama circostante.
La flessibilità del sistema si adatta praticamente a tutte le forme possibili di balconi e terrazze: i pannelli si raccolgono in uno o più spazi laterali con il minimo ingombro.

 

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Basilica di Norcia, sarà indetto un concorso di progettazione per ricostruirla

Basilica di Norcia, sarà indetto un concorso di progettazione per ricostruirla

La Basilica di Norcia, quasi interamente distrutta dalle scosse di terremoto del 2016, sarà ricostruita ricorrendo a un concorso internazionale di progettazione.

Se ne parla già da mesi, ma da ieri, quando è stato firmato il protocollo tra tutte le parti coinvolte (Governo, MiBACT, Regione Umbria, Comune di Norcia, Arcidiocesi di Spoleto-Norcia), è ufficiale: la Basilica di Norcia, quasi interamente distrutta dalle scosse di terremoto del 2016, sarà ricostruita ricorrendo a un concorso internazionale di progettazione. Sarà quindi un concorso di architettura, promosso dal Ministero dei Beni Culturali con il contributo del Consiglio Nazionale degli Architetti, a decretare la proposta migliore per il recupero, restauro e ripristino della Basilica di San Benedetto, coerentemente con le “premesse metodologiche e tecniche definite nel progetto preliminare elaborato dal MiBACT”.

Ancora non si sanno le tempestiche esatte, ma quello che è certo è che per la redazione del progetto preliminare è previsto il coinvolgimento di una commissione presieduta dal professor Antonio Paolucci (i componenti di questa commissione saranno indicati dal Mibact con un apposito decreto).

L’intervento sulla Basilica di Norcia sarà importante, considerando che il terremoto ha causato il crollo di quasi tutta la copertura della chiesa (ad eccezione di una porzione dell’abside e del transetto sinistro), del muro perimetrale destro della navata e del portico “delle misure”, e il collasso della torre campanaria sulla chiesa stessa. L’intervento sarà quindi importante anche dal punto di vista economico: il costo sarà coperto da varie fonti di finanziamento, tra cui si avrà anche un ingente contributo dall’UE, come è stato assicurato da Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea. Saranno impiegate anche risorse della Regione Umbria.

Nel maggio scorso, quando si era iniziato a pensare all’idea di lanciare un concorso per intervenire sulla chiesa, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, aveva parlato di un “concorso internazionale aperto a tutti, anche a grandi nomi dell’architettura, per un progetto che tenga insieme i pezzi rimasti della chiesa, la facciata, l’abside, la base del campanile, collegandoli ad un’aula liturgica nuova che custodisca la memoria del passato, aprendosi al presente e al futuro valorizzando i resti del terremoto che sono cicatrici che non possiamo cancellare”.