Quando il modello BIM diventa necessario

Quando il modello BIM diventa necessario

Elephant House, zoo di Zurigo (Svizzera) | Studio Ingegneria Walt + Galmarini

Il nuovo Parco degli Elefanti "Kaeng Krachan" dello Zoo di Zurigo è un ottimo esempio dell'innovazione che sta investendo la filosofia dei giardini zoologici a livello internazionale: elefanti più liberi di muoversi e persino di nuotare e visitatori mai così vicini. Ispirata all'ambiente tailandese, l'area di oltre 11.000 m2 armonizza paesaggio e architettura basandosi sull'alternanza di luce e ombra, facendo dimenticare al visitatore i confini tra esterno e interno.
Nella costruzione della struttura si è dato grande rilievo alla sostenibilità, scegliendo il legno quale principale materiale da costruzione. Il riscaldamento è fornito per teleriscaldamento dall'impianto centrale a cippato dello zoo, mentre dall'ampia copertura viene raccolta l'acqua piovana, utilizzata per irrigare la vegetazione, per inumidire la sabbia e per la manutenzione delle piscine. All'illuminazione provvedono 271 finestre realizzate con film in ETFE, 2 senza filtro UV, per una superficie complessiva di circa 2 100 m .
Il risultato all'interno è la sensazione di trovarsi in un immenso parco sotto una tettoia di foglie, conferendo così la caratteristica "naturalezza" al Parco degli Elefanti.

La copertura a forma libera di 6,800 m2 è la parte spettacolare del complesso: concepita come un'enorme foglia, presenta una struttura reticolare organica che, nonostante il diametro di 85 metri, si integra perfettamente nella foresta circostante.

La tettoia poggia su una base in cemento armato e non presenta all'interno alcuna colonna né altri elementi portanti. Il progetto dello Studio di Ingegneria Walt + Galmarini ha rappresentato un esperimento ardito e inedito, possibile solo grazie all'utilizzo di un modello BIM unico per tutte le fasi della progettazione e della realizzazione.

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Una formidabile facciata per una struttura naturalistica unica

Una formidabile facciata per una struttura naturalistica unica

In Polonia, dalla fine del 2014, lo zoo di Wroclaw propone l’Afrykarium, un oceanario, il primo del genere in Europa, dove è possibile ammirare esempi di flora e fauna del continente africano. La facciata dell’edificio che ospita l’Afrykarium è una novità come il suo contenuto: è realizzata con 6000 metri quadrati di tecno-superficie DuPont™ Corian®, marchio di fama mondiale, leader tra i materiali ad alte prestazioni funzionali ed estetiche per architettura e design. L’Afrykarium è in grado di attirare in un anno fino a tre milioni di visitatori provenienti da tutta Europa.

I visitatori dell’Afrykarium possono entusiasmarsi davanti a piante e animali che vivono in Africa, nell’ambiente del Nilo, dei laghi della Great Rift Valley, del Mar Rosso, del Canale del Mozambico, della costa della Namibia e della giungla del Congo.  All’interno di 19 acquari e vasche riempiti con circa 15 milioni di litri d'acqua, vivono infatti cento specie di animali africani.

Radoslaw Ratajszczak, presidente dello zoo di Wroclaw, commenta, "L’Afrykarium dimostra che è possibile sognare.  Sono un amante degli animali e sono appassionato alla mia professione.  Nell’arco di sette anni sono riuscito a realizzare investimenti per circa 300 milioni di zloty polacchi (73 milioni di euro) tra cui l’Afrykarium, il primo oceanario in Polonia, una struttura unica al mondo, dedicata esclusivamente a flora e fauna africane."

Il nuovo edificio costruito appositamente per ospitare l’Afrykarium è lungo 160 metri e largo 54 metri e ha un’altezza di 15 metri.  La facciata presenta cinque diversi habitat e le acque vivificanti dell’Africa.  La sua forma ricorda "una grande onda nera che sovrasta l'ingresso," come descrive l'architetto Dorota Szlachcic di ArC2 Fabryka Projektowa, lo studio di architettura autore del progetto.  La facciata di colore nero è stata realizzata con pannelli di tecno-superficie DuPont™ Corian® nella tonalità nera denominata Nocturne.

L’architetto Dorota Szlachcic di ArC2 Fabryka Projektowa spiega: "il progetto in origine prevedeva la realizzazione di un rivestimento nero dell'edificio principale dell’Afrykarium in malta gunite B37, dello spessore di 8 centimetri, utilizzando lastre di 15 metri quadrati di basalto, levigate e lucidate.  Dopo aver eseguito una serie di prototipi e sviluppato la tecnologia di produzione, si è scoperto che solo il processo di macinazione sarebbe durato oltre un anno e mezzo, durata non accettabile per lo zoo, nelle immediate vicinanze di animali.  Inoltre, la fisica dell'edificio con questa disposizione avrebbe presentato una serie di difficoltà tecniche originate dalla mancanza di spazi d'aria tra calcestruzzo e parete.”

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