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  • Zaha Hadid Architects progetta il nuovo Museo Tesla

    Nikola Tesla, genio visionario dell'elettromagnetismo e innovatore nei campi della fisica e dell'ingegneria elettrica, ha lasciato un'impronta indelebile nella scienza e nella tecnologia moderna. In suo onore, lo studio di architettura Zaha...
    Zaha Hadid Architects progetta il nuovo Museo Tesla

    Nikola Tesla, genio visionario dell'elettromagnetismo e innovatore nei campi della fisica e dell'ingegneria elettrica, ha lasciato un'impronta indelebile nella scienza e nella tecnologia moderna. In suo onore, lo studio di architettura Zaha Hadid Architects (ZHA), in collaborazione con Bureau Cube Partners, ha vinto il concorso per il riuso adattivo della storica cartiera Milan Vapa a Belgrado, trasformandola nel nuovo Museo Tesla.

    Un tributo al genio di Tesla attraverso l’architettura

    L'approccio progettuale di ZHA, noto per le sue forme fluide e futuristiche, si sposa perfettamente con l'eredità intellettuale di Tesla. Il design del nuovo museo trae ispirazione dal magnetismo e dalla dinamica delle forze invisibili, temi centrali nelle scoperte di Tesla. Il progetto prevede la conservazione del patrimonio industriale degli anni ’20, migliorandone al contempo accessibilità, funzionalità e integrazione con la comunità. L’obiettivo è creare un luogo di cultura e socialità, accessibile a tutti.

    Un design ispirato alle forze elettromagnetiche

    Il fulcro visivo e concettuale del progetto è il vecchio camino della fabbrica, trasformato in un'icona simbolica del passato industriale. Da questo punto centrale si sviluppano curve ellittiche e dinamiche che deformano il volume architettonico, evocando le linee di forza elettromagnetiche. Una grande apertura circolare sulla facciata occidentale invita i visitatori nell’atrio centrale a tripla altezza, che funge da nodo distributivo per gli spazi espositivi e funzionali.

    Tra le attrazioni principali del museo spicca la Galleria dei trasformatori elettronici, dove un generatore da 12 milioni di volt promette un’esperienza immersiva. Accanto alle esposizioni permanenti, il museo offre spazi per mostre temporanee, una sala polivalente e una caffetteria. Inoltre, un ristorante panoramico in copertura regala una vista spettacolare sul fiume Sava.

    Uno spazio pubblico interconnesso

    L'interconnessione tra interno ed esterno si manifesta in un’armoniosa sequenza di percorsi, giardini e piazze, progettati per accogliere visitatori e residenti. Il progetto abbraccia una filosofia di apertura e inclusività, creando uno spazio che celebra tanto la scienza quanto la comunità.

    Sostenibilità e innovazione tecnologica

    In linea con l'eredità di Tesla, il progetto adotta soluzioni sostenibili, incluse tecniche di progettazione passiva e l’uso di energie rinnovabili, come quella geotermica. L'architettura diventa così non solo un omaggio al passato, ma anche un modello di innovazione per il futuro.

    Il nuovo Museo Tesla rappresenta una sintesi perfetta tra memoria storica, dinamismo tecnologico e sostenibilità. Con questo progetto, Zaha Hadid Architects continua a spingere i confini dell’architettura contemporanea, trasformando uno spazio industriale in un vibrante "campo elettromagnetico" che celebra l'eredità di uno dei più grandi geni del nostro tempo.
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  • Una Torre-Meridiana nello Shandong: la Cultura del Sole si fa Architettura

    Una nuova opera straordinaria firmata da Open Architecture trasforma il paesaggio di Yantai, nella provincia di Shandong, in Cina, in un’ode architettonica alla natura, al tempo e alla cultura ancestrale. Questo...
    Una Torre-Meridiana nello Shandong: la Cultura del Sole si fa Architettura

    Una nuova opera straordinaria firmata da Open Architecture trasforma il paesaggio di Yantai, nella provincia di Shandong, in Cina, in un’ode architettonica alla natura, al tempo e alla cultura ancestrale. Questo complesso culturale, concepito come una maestosa meridiana, utilizza il sole come suo cuore pulsante, traducendo in forma costruita le energie invisibili della luce, dell’ombra e del tempo.

    Un’Architettura che parla il linguaggio della Luce

    La torre, alta 50 metri e realizzata con due gusci inclinati di cemento bianco, domina il paesaggio costiero del Mar Giallo. La sua geometria, netta e solenne, richiama le visioni utopiche di Étienne-Louis Boullée, ma le radica nel contesto locale attraverso un dialogo costante con la luce naturale e il movimento solare. Questo volume monumentale racchiude tre funzioni principali:

    1. Teatro semi-all’aperto: situato alla base, funge da spazio per eventi culturali e comunitari.
    2. Percorso espositivo: un sinuoso cammino tra i due gusci che accoglie mostre multimediali e punti di osservazione sul paesaggio.
    3. Spazio dei fenomeni: in cima, una biblioteca e una terrazza panoramica con un oculo che cattura l’acqua piovana e la trasforma in piscina estiva o focolare invernale.

    All’esterno, una piscina circolare con fontane e dispositivi di nebulizzazione completa il progetto, invitando il pubblico a interagire con l’acqua e il sole.

    La Meridiana: un omaggio al Tempo e alla Natura

    L’ispirazione alla meridiana è profondamente legata al culto del sole, una tradizione millenaria nella cultura cinese. Ogni elemento del progetto è calibrato sulla base di studi astronomici precisi:

    - Orientamento solare: il bordo settentrionale dell’edificio è allineato con la luce di mezzogiorno durante gli equinozi, mentre il tunnel d’ingresso cattura il tramonto al solstizio d’inverno.
    - Il teatro e l’alba: l’asse del teatro si apre verso il sole che sorge sull’isola di Zhifu nel giorno del solstizio d’estate.
    - Pavimentazione celestiale: gli anelli ellittici nella piazza esterna evocano le orbite planetarie e marcano l’ombra dell’edificio in momenti chiave dell’anno.

    Un sistema di fontane sincronizzate con le maree celebra i 24 termini solari del calendario tradizionale cinese, creando un legame tra cosmologia e quotidianità.

    Un’efficienza Naturale e Sostenibile

    La torre non è solo una meraviglia estetica, ma anche un esempio di sostenibilità. Strategie di progettazione passiva riducono l’impatto ambientale e ottimizzano il comfort:

    - Raffrescamento a tunnel per una ventilazione naturale e costante.
    - Elevata massa termica per mantenere temperature interne stabili.
    - Aperture strategiche per favorire la ventilazione incrociata e sfruttare l’effetto camino per espellere l’aria calda.

    Una macchina per Vivere il Tempo

    Questo progetto di Open Architecture non è semplicemente un edificio, ma una “macchina” architettonica che celebra la relazione tra uomo e natura. La torre traduce fenomeni come il vento, la luce, il suono e le orbite planetarie in esperienze tangibili, invitando i visitatori a connettersi con il passaggio del tempo e le forze invisibili che governano il nostro mondo.

    In un’epoca di frenesia e alienazione, questa torre-meridiana nello Shandong ci ricorda la bellezza di rallentare, osservare e vivere il tempo come una dimensione essenziale della nostra esistenza. Un’opera che unisce arte, scienza e cultura in un dialogo senza tempo.
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  • Pollenzo 2.0: Stefano Boeri Interiors Trasforma l'Università di Scienze Gastronomiche

    L'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, rinomata per la sua eccellenza nella formazione dei professionisti del settore food, celebra i suoi vent'anni con un ambizioso progetto di rinnovo e...
    Pollenzo 2.0: Stefano Boeri Interiors Trasforma l'Università di Scienze Gastronomiche

    L'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, rinomata per la sua eccellenza nella formazione dei professionisti del settore food, celebra i suoi vent'anni con un ambizioso progetto di rinnovo e ampliamento denominato "Pollenzo 2.0". Questo progetto, affidato a Stefano Boeri Interiors, mira a ridefinire gli spazi dell'ateneo, creando un ambiente moderno e funzionale che risponda alle nuove esigenze didattiche e agli impegni ambientali dell'università.

    L'approccio di Stefano Boeri Interiors

    Il progetto di Stefano Boeri Interiors è caratterizzato da un forte focus sull'architettura sostenibile e sull'innovazione. L'obiettivo è di creare spazi che rispecchino la missione dell'università, con un'attenzione particolare alla storia e alle peculiarità del luogo. Boeri e il suo team hanno progettato un ambiente che integra perfettamente le esigenze pratiche della didattica con le questioni sociali, ambientali ed economiche, elementi fondamentali nella formazione di una cultura del cibo consapevole.

    Come sottolinea Carlo Petrini, Presidente dell'Università, il progetto trasformerà l'attuale campus raddoppiando la sua dimensione e dando nuova vita a edifici storici come la "Casa della Segreteria". Questo edificio, con le sue facciate in stile neogotico, sarà trasformato nella biblioteca dell'università, un luogo che rifletterà i valori di versatilità e semplicità, fondamentali per stimolare la creatività e la curiosità degli studenti.

    Un nuovo Campus per una nuova era

    Il piano di Boeri prevede la creazione di due poli principali: uno dedicato all'"organizzazione del sapere" e l'altro alla "trasmissione del sapere". Il polo dell'organizzazione sarà prevalentemente amministrativo, con una sala comune e spazi flessibili che possono essere configurati per diverse esigenze. Le Tavole Accademiche, invece, ospiteranno una mensa trasformabile in aula studio o spazio per eventi, grazie a mobili modulari e versatili.

    Il polo della trasmissione del sapere includerà nuove costruzioni e la ristrutturazione di strutture esistenti, come la Casa della Segreteria e la Cascina Albertina. Questi spazi ospiteranno aule, un food lab, un laboratorio sensoriale, e la nuova Aula Magna, circondate da una corte interna centrale.

    Le aule bosco: un'innovazione didattica

    Una delle innovazioni più interessanti del progetto Pollenzo 2.0 è la creazione delle "Aule Bosco". Questi spazi all'aperto, costituiti da strutture temporanee in legno e circondati da vegetazione, offriranno un ambiente naturale per l'apprendimento. Le aule, con sedute a gradoni, creeranno un'atmosfera accogliente e stimolante, favorendo la didattica immersiva e la connessione con la natura.

    Una visione per il futuro

    Secondo Giorgio Donà, Partner e Director di Stefano Boeri Interiors, il progetto rappresenta un'innovativa visione di un'università che si fonde con l'ambiente urbano e naturale. Gli spazi saranno dinamici e adattabili, rispondendo alle diverse esigenze di insegnanti e studenti, e creando un contesto ideale per l'educazione e la ricerca nel campo delle scienze gastronomiche.

    Il progetto "Pollenzo 2.0" non è solo un ampliamento fisico, ma un'implementazione della visione di un'università che si evolve con i tempi, mantenendo al centro valori fondamentali come la sostenibilità e l'inclusività. Con la realizzazione di questi nuovi spazi, l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo continua a essere un faro di innovazione e eccellenza nel panorama educativo globale.
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  • Nuovo studentato a Milano: Progetto CMR e Università degli Studi

    Un nuovo accordo è stato siglato per la realizzazione di uno studentato in via Muzio Attendolo detto Sforza, nella zona sud di Milano. Questa iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e...
    Nuovo studentato a Milano: Progetto CMR e Università degli Studi

    Un nuovo accordo è stato siglato per la realizzazione di uno studentato in via Muzio Attendolo detto Sforza, nella zona sud di Milano. Questa iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e Progetto CMR, società di progettazione integrata, mira a rispondere all'urgente bisogno di alloggi per studenti nel capoluogo lombardo.

    Il fabbisogno di posti letto a Milano

    Milano è una delle città italiane con il più alto numero di studenti universitari, e la domanda di alloggi è in costante crescita. Un recente questionario condotto dall’Università Milano-Bicocca ha rivelato che il 7% degli studenti non ha un contratto di affitto, mentre il 49% ne ha uno ordinario di quattro anni più quattro. Solo il 20% gode di canoni calmierati, e il carico economico grava principalmente sulle famiglie, che nel 59% dei casi sostengono i costi. Il governo ha quindi stanziato 2,1 miliardi di euro per creare 60.000 nuovi posti letto per studenti entro il 2026, con una significativa porzione di questi a Milano.

    Il progetto dello studentato

    La proposta di Progetto CMR prevede la ristrutturazione di un edificio esistente per creare uno studentato con oltre 200 posti letto, distribuiti in camere singole e doppie. L'edificio, con una superficie di circa 8.500 metri quadrati, sarà composto da due volumi e integrerà funzionalità e servizi diversificati, puntando a una qualità architettonica e costruttiva elevata.

    Il progetto è attento all'ecosostenibilità, prevedendo l'installazione di pannelli fotovoltaici e l'integrazione con il parco circostante. Gli interni saranno caratterizzati da ampie vetrate per garantire una luminosa vivibilità degli spazi. Le camere si troveranno dal primo al quinto piano, con cucine comuni per favorire la socializzazione. Al piano terra saranno ospitati aule studio, emeroteche, sale di musica, una caffetteria e uffici.

    Dichiarazioni dei protagonisti

    Massimo Roj, CEO di Progetto CMR, ha sottolineato l'importanza di rispondere alla crescente domanda di alloggi per studenti, evidenziando l'impegno della società che ha già progettato oltre 6.600 posti letto in Italia. Marina Brambilla, prorettrice dell'Università degli Studi di Milano, ha confermato l’ottenimento di un cofinanziamento ministeriale di oltre 13 milioni di euro per il progetto, che mira a completarsi entro l'inizio del 2026. L'università prevede di offrire 2.500 posti letto agli studenti entro l'anno accademico 2025-2026.

    Progetto CMR

    Fondata nel 1994, Progetto CMR è una delle principali società italiane di progettazione integrata in architettura, ingegneria e design. Con oltre 200 professionisti di 20 nazionalità, la società si distingue per la sua competenza nella creazione di spazi funzionali ed ecosostenibili, contribuendo significativamente all'innovazione nell'ambito delle residenze per studenti.
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  • Nuovo Museo Giardino Santa Rosalia a Palermo firmato da Mario Cucinella Architects

    Palermo, città dalle mille sfaccettature e ricca di storia, accoglie un nuovo progetto che guarda al futuro: il Museo Giardino Santa Rosalia, firmato da Mario Cucinella Architects. Questo nuovo polo museale...
    Nuovo Museo Giardino Santa Rosalia a Palermo firmato da Mario Cucinella Architects

    Palermo, città dalle mille sfaccettature e ricca di storia, accoglie un nuovo progetto che guarda al futuro: il Museo Giardino Santa Rosalia, firmato da Mario Cucinella Architects. Questo nuovo polo museale rappresenta un ponte tra passato e futuro, combinando la ricca eredità culturale della città con un'architettura contemporanea e innovativa.

    Rigenerazione urbana nel cuore di Palermo

    Il progetto del Museo Giardino Santa Rosalia nasce con l'obiettivo di rigenerare un'area urbana attraverso la trasformazione di un edificio abbandonato in piazza Guzzetta. Questa iniziativa è parte di una più ampia strategia di valorizzazione del centro storico di Palermo, con una particolare attenzione alla sostenibilità e alla fruibilità degli spazi pubblici.

    Un progetto sostenuto dalle istituzioni

    Il nuovo museo ha ricevuto l'approvazione del consiglio comunale di Palermo e il sostegno delle principali figure istituzionali. Durante la conferenza stampa a Palazzo Branciforte, il sindaco Roberto Lagalla ha sottolineato l'importanza del progetto, dichiarando: "Il nuovo polo museale di Mario Cucinella Architects rappresenta un'importante occasione di rigenerazione urbana per Palermo, arricchendo il nostro centro storico con un intervento contemporaneo che dialoga con l'ambiente circostante."

    La visione di Mario Cucinella

    Mario Cucinella, fondatore dello studio omonimo, ha spiegato la filosofia dietro il progetto: "Il Museo Giardino Santa Rosalia è concepito come una teca trasparente, aperta alla comunità e in dialogo con il quartiere circostante. Vogliamo creare un luogo che non sia solo uno spazio espositivo, ma anche un punto di incontro e un'oasi verde nel cuore della città."

    Un museo aperto alla città

    L'edificio del museo, sviluppato su due piani fuori terra e un livello interrato, è progettato per integrarsi armoniosamente con l'architettura storica di Palermo. Una passerella pedonale collega il museo a Palazzo Branciforte, creando un percorso continuo che invita i visitatori a esplorare entrambi gli spazi.

    Il giardino pensile, ispirato ai giardini arabo-normanni, ospiterà una varietà di specie vegetali, offrendo un'area verde e rigenerante per i visitatori. Questo giardino non solo arricchisce l'esperienza museale, ma contribuisce anche alla creazione di un corridoio ecologico all'interno del tessuto urbano.

    Un nuovo spazio per la comunità

    Il Museo Giardino Santa Rosalia non è solo un luogo di esposizione, ma un vero e proprio centro culturale aperto alla città e ai suoi abitanti. Con spazi dedicati alle esposizioni temporanee, aree di incontro e un terrazza panoramica, il museo rappresenta un nuovo punto di riferimento per Palermo, dove storia e modernità si incontrano in un dialogo continuo.

    Il progetto di Mario Cucinella Architects, con il suo approccio rispettoso e innovativo, promette di diventare un simbolo di rinascita e sostenibilità, offrendo a Palermo un nuovo spazio verde e culturale che celebra l'identità della città e guarda con fiducia al futuro.
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  • Galleria di Base del Brennero – Lotto “Sottoattraversamento del fiume Isarco”
    by WeBuild

    La Galleria di base del Brennero con i suoi 64 km di sviluppo, rappresenterà una volta completata il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo.

    Un Passo Avanti Verso il Futuro

    La Galleria...
    Galleria di Base del Brennero – Lotto “Sottoattraversamento del fiume Isarco”
    by WeBuild

    La Galleria di base del Brennero con i suoi 64 km di sviluppo, rappresenterà una volta completata il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo.

    Un Passo Avanti Verso il Futuro

    La Galleria di Base del Brennero, un'opera mastodontica che sta prendendo forma sotto le maestose Alpi, si prepara a raggiungere un altro importante traguardo con il Lotto "Sottoattraversamento del fiume Isarco". Questo lotto, che costituisce la parte meridionale estrema della Galleria di Base del Brennero prima di entrare nella stazione di Fortezza, promette di aprire nuovi orizzonti nel panorama dei collegamenti ferroviari transfrontalieri.

    Una Visione Avveniristica

    Con i suoi 64 chilometri di sviluppo, la Galleria di Base del Brennero è destinata a diventare il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo una volta completata. Il Lotto "Sottoattraversamento del fiume Isarco" è un passo cruciale in questa epica sfida infrastrutturale.

    Dettagli Tecnici

    Situato circa un chilometro a nord dell'abitato di Fortezza, in provincia di Bolzano, il Lotto comprende la realizzazione delle due canne principali per una lunghezza totale di circa 4,5 chilometri e delle due gallerie di interconnessione che si collegano alla linea storica, per una lunghezza complessiva di circa 1,7 chilometri.

    Preparativi Preliminari

    Prima dell'inizio dei lavori di costruzione delle gallerie sotterranee, una serie di attività propedeutiche è stata completata in superficie. Queste includono lo spostamento della strada statale SS12, la costruzione di due ponti sul fiume Isarco e sul Rio Bianco, nonché la realizzazione dell'area di carico/scarico sull'A22, necessaria per il trasporto e la fornitura dei materiali di costruzione. È stata anche completata la deviazione definitiva della linea ferroviaria storica Verona–Brennero per un tratto di circa 1 chilometro.

    Un Passo Verso il Futuro

    Il Lotto "Sottoattraversamento del fiume Isarco" non è solo un'opera di ingegneria, ma un segno tangibile del progresso e della cooperazione transfrontaliera. Quando la Galleria di Base del Brennero sarà completata, rappresenterà un importante snodo nei collegamenti ferroviari tra l'Italia e l'Austria, migliorando la mobilità delle persone e delle merci e aprendo nuove opportunità di sviluppo economico e sociale per le regioni coinvolte.

    Con ogni passo avanti, ci avviciniamo sempre di più a un futuro in cui la connettività e la sostenibilità sono al centro delle nostre infrastrutture, e il Lotto "Sottoattraversamento del fiume Isarco" è un passo decisivo lungo questo percorso.
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  • Il nuovo campus del Sant’Anna
    by Lombardini22

    Entro l’estate il nuovo Parco Scientifico Tecnologico della Scuola Sant’Anna di Pisa aprirà i lavori a San Giuliano Terme

    San Giuliano Terme, una pittoresca località a pochi passi dalla storica Pisa, si prepara a ospitare un ambizioso progetto che...
    Il nuovo campus del Sant’Anna
    by Lombardini22

    Entro l’estate il nuovo Parco Scientifico Tecnologico della Scuola Sant’Anna di Pisa aprirà i lavori a San Giuliano Terme

    San Giuliano Terme, una pittoresca località a pochi passi dalla storica Pisa, si prepara a ospitare un ambizioso progetto che promette di rivoluzionare il panorama della ricerca scientifica e tecnologica. Il nuovo Parco Scientifico Tecnologico della Scuola Sant’Anna di Pisa, progettato e gestito dalla società di progettazione milanese L22 e dall'azienda di Udine, Icop, è destinato a diventare un punto di riferimento per l'innovazione e il progresso nella regione.

    Inizio dei Lavori

    Entro l’estate, il cantiere per la costruzione del nuovo campus aprirà i battenti, segnando l'inizio di una nuova era per la Scuola Sant’Anna. La prima fase dell'intervento vedrà la realizzazione di quattro edifici su un totale di sette previsti, con una conclusione prevista nel 2026. Questi edifici ospiteranno una vasta gamma di attività, dalla ricerca alla didattica, al trasferimento tecnologico, e includeranno un centro servizi completo di auditorium.

    Investimento e Sostenibilità

    L'ambizioso progetto, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Regione Toscana, richiederà un investimento di 52,5 milioni di euro. Tuttavia, il valore complessivo della concessione, che include anche i costi di gestione e manutenzione per vent'anni, si attesta a 118,5 milioni di euro. La sostenibilità è un punto cardine del progetto, con particolare attenzione all'inclusività e al rispetto del contesto ambientale. Si prevede la realizzazione di una pista ciclabile esterna al parco per favorire la mobilità sostenibile e la creazione di spazi verdi all'interno degli edifici.

    Storia e Visione

    La storia del nuovo campus risale al 2009, quando la Scuola Sant’Anna acquistò un terreno di 43mila metri quadrati nel comune di San Giuliano Terme. Da allora, è stato pianificato e concordato un masterplan per lo sviluppo dell'intero insediamento, culminando nell'accordo di concessione firmato con Icop di Udine. Il campus si svilupperà su circa 6mila metri quadrati di superficie coperta, con una visione architettonica che mira a creare spazi dinamici e inclusivi.

    Architettura e Innovazione

    Il design degli edifici riflette un approccio innovativo e sostenibile. Tre dei quattro edifici saranno Nzeb (Nearly Zero Energy Building), progettati per massimizzare l'efficienza energetica e ridurre l'impatto ambientale. La seconda pelle di alluminio degli edifici migliora le performance energetiche, mentre i pannelli fotovoltaici sul tetto contribuiranno a coprire una parte significativa del fabbisogno energetico. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con neuroscienziati per garantire una progettazione che favorisca l'inclusività e il benessere degli utenti.

    Il nuovo Parco Scientifico Tecnologico della Scuola Sant’Anna rappresenta non solo un investimento nell'innovazione e nella ricerca scientifica, ma anche un'imponente testimonianza dell'impegno dell'Italia nel promuovere la sostenibilità e la crescita tecnologica. Con il via ai lavori entro l'estate, San Giuliano Terme si prepara a diventare una fucina di idee e scoperte che potrebbero plasmare il futuro della regione e oltre.
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  • Nuovo caserma di Sant’Agata realizzata con moduli prefabbricati

    Dopo mesi di attesa e incertezza, Sant’Agata vede finalmente sorgere la nuova caserma dei Carabinieri, un simbolo di rinascita dopo gli eventi catastrofici dell’alluvione che hanno colpito il paese lo scorso maggio. Il sindaco Enea...
    Nuovo caserma di Sant’Agata realizzata con moduli prefabbricati

    Dopo mesi di attesa e incertezza, Sant’Agata vede finalmente sorgere la nuova caserma dei Carabinieri, un simbolo di rinascita dopo gli eventi catastrofici dell’alluvione che hanno colpito il paese lo scorso maggio. Il sindaco Enea Emiliani, visibilmente soddisfatto, ha annunciato che tra poche settimane i Carabinieri potranno tornare nella loro caserma, riportando così una presenza fondamentale per la sicurezza e il benessere della comunità.

    La vecchia caserma, di proprietà privata, è stata gravemente danneggiata dall’alluvione, costringendo i militari a operare temporaneamente da un'altra sede a Massa Lombarda. Questo ha rappresentato una scomoda situazione per i cittadini, costretti a spostarsi per denunce, pratiche e altre necessità legate alla sicurezza pubblica. Tuttavia, grazie agli sforzi dei volontari e dei militari stessi, la vecchia caserma è stata ripulita, seppur resa inservibile.

    La nuova struttura, realizzata con moduli prefabbricati, rappresenta una soluzione ottimale per garantire una presenza stabile e operativa dei Carabinieri nel territorio. Costruita su un'area concessa gratuitamente dal Comune per 10 anni, la caserma è stata realizzata ad un costo di 125mila euro, interamente a carico dell’Arma.

    L’utilizzo di moduli prefabbricati con pareti in acciaio, un sistema innovativo che si basa sulla filosofia del riciclo e del riuso dei container navali, ha consentito di creare una struttura resistente e funzionale.
    Dotata di tutti i servizi necessari, dalla cucina interna ai servizi igienici, la nuova caserma è anche ecologicamente sostenibile, grazie all'installazione di pannelli solari e alla sua posizione rialzata rispetto al terreno, che la protegge da eventuali futuri disastri naturali.

    L’azienda Green Living, specializzata nella progettazione e costruzione di edifici a basso consumo energetico, ha contribuito alla realizzazione di questa struttura all’avanguardia. Fondata dall'architetto Vincenzo Russi, l’azienda si distingue per la sua esperienza nel campo dell’edilizia civile e per l’attenzione verso la bioarchitettura e il rispetto dell'ambiente.

    La nuova caserma di Sant’Agata non solo rappresenta un importante punto di riferimento per la sicurezza della comunità, ma anche un esempio di come la resilienza e l’innovazione possano portare alla creazione di soluzioni efficaci anche nelle situazioni più difficili. Con la sua inaugurazione imminente, Sant’Agata guarda al futuro con rinnovata fiducia, sapendo di poter contare su una caserma moderna e funzionale, pronta a proteggere e servire la comunità in qualsiasi circostanza.
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