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ENEA, punto di riferimento per la ricerca applicata

enea ricercaPiù di 60 anni di storia, oltre 2.700 dipendenti, 14 tra centri e laboratori di ricerca, 43 impianti sperimentali e 11 uffici territoriali a supporto delle amministrazioni locali. Questa la carta d’identità dell’ENEA,  punto di riferimento fondamentale per la ricerca applicata soprattutto in campo energetico.
In questi anni l’Agenzia vigilata dal Ministero dello Sviluppo Economico ha dato vita a 11 spin-off in settori di alta tecnologia, ha registrato 813 brevetti e scalato la classifica europea dei finanziamenti: nel 7° Programma quadro (2007-2013) ha vinto 165 progetti per oltre 50 milioni di euro, raggiungendo il 12° posto nel settore energetico e il 26° posto in assoluto tra 3.608 enti di ricerca europei.
Si tratta di un risultato che pone l’Agenzia ai primi posti in Europa tra le organizzazioni di ricerca in campo energetico, con un tasso di successo del 27% delle domande presentate, superiore alla media italiana (18,7%) ed europea (21%). Rispetto al precedente programma quadro (2002-2006), i progetti vinti dall’ENEA sono raddoppiati, mentre i finanziamenti ottenuti sono stati quasi di 4 volte superiori.
È quanto emerso in occasione della Giornata della Trasparenza dedicata a 'ENEA tra eccellenze e criticità' organizzata dall’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) per tracciare il bilancio dei risultati ottenuti nella missione istituzionale: trasferire i risultati della ricerca e dell’innovazione e fornire servizi avanzati alle imprese, alla PA e ai cittadini.
Membro dei principali network europei di ricerca, l’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, collabora con i più importanti organismi internazionali ed è presente a Bruxelles con un Liason Office. La sua specialità sono l’elevata capacità di innovazione, l’approccio multidisciplinare ad ampio spettro e la consolidata  esperienza scientifica e di gestione che consentono di portare avanti progetti complessi a livello nazionale, europeo e internazionale.
Fra i dati positivi evidenziati dalla Relazione, l’aumento del 20% fra il 2012 e il 2015 della capacità di acquisire risorse economiche da committenti esterni. Infatti, a fronte di un contributo ordinario dello Stato (COS) che si è ridotto del 7% negli ultimi anni fino a coprire poco più del 50% delle spese complessive, personale compreso, l’Agenzia è riuscita ad aumentare l’autonomia finanziaria, oggi vicina al 47%. E, in questi anni è aumentata anche la percentuale di spese destinata alla ricerca (fino a oltre il 30% del totale). Tutto ciò grazie alla capacità di aggiudicarsi fondi e commesse a livello nazionale e internazionale.
Inoltre, grazie alle competenze ENEA, l’Italia è tra i primi paesi al mondo per la ricerca sulla fusione nucleare, con rilevanti benefici in termini di innovazione, sviluppo e di ricadute economiche. Negli ultimi tre anni,  le imprese italiane hanno vinto contratti per oltre 900 milioni di euro, quasi il 60% del valore delle commesse europee per la produzione della componentistica ad alta tecnologia relativa al progetto internazionale di ricerca sulla fusione ITER, coordinato per l’Italia dal Centro Ricerche ENEA di Frascati.
L’ENEA è anche il punto di riferimento nazionale per la ricerca sul miglioramento del sistema nazionale elettrico, sulla radioprotezione (ovvero il controllo degli strumenti che utilizzano raggi) sullo sviluppo di tecnologie avanzate nella produzione energetica quale del solare termodinamico, di cui detiene numerosi brevetti e competenze esclusive; dispone di diverse eccellenze nel settore dell’efficienza e delle rinnovabili,  delle nuove tecnologie applicate in settori quali clima, la difesa dell’ambiente e del territorio, sicurezza,  salute, protezione sismica, beni culturali,  alimentazione sostenibile, agroindustria, materiali innovativi e chimica ‘verde’.
Nel settore dell’efficienza, l’ENEA fornisce assistenza ai cittadini per gli ecobonus: nel 2014 sono state lavorate oltre 350 mila pratiche, il 35% rispetto all’anno precedente e sono state fornite risposte a 46 mila richieste di prima informazione (via telefono, email e skype). Il sito ENEA dedicato all’invio della documentazione sugli sgravi fiscali ha avuto 4 milioni di accessi e  quello gestito con il Ministero dello Sviluppo Economico dedicato alle informazioni sull’efficienza energetica ne ha avuti 1 milione.
Fra le novità per migliorare il trasferimento dei risultati della sua attività, è stata avviata la realizzazione di una piattaforma informatica per catalogare l’offerta di servizi e competenze, facilitando l’incontro tra domanda e offerta. L’obiettivo è di valorizzare le eccellenze ENEA verso il sistema produttivo, a fronte di tempistiche sempre più stringenti e di una crescente competitività in mercati sempre più ampi.
In occasione della Giornata della Trasparenza  è stato presentato anche il Rapporto sul benessere organizzativo frutto di un questionario somministrato ai dipendenti dell’Agenzia. Tra le criticità prevalgono: il sistema di misurazione e valutazione delle performance organizzative e individuali; un’insufficiente comunicazione di obiettivi e strategie, con conseguenze negative su motivazione e coinvolgimento del personale nelle attività dell’Agenzia; disagio per una percezione esterna che non riconosce e valorizza il ruolo dell’ENEA.
Altre criticità riguardano la riduzione dei finanziamenti dello Stato e da enti internazionali e la conseguente necessità di reperire crescenti risorse ‘esterne’  per  mantenere in efficienza le infrastrutture esistenti. Nello specifico, è stato evidenziato che nel 2014 il contributo statale per dipendente del CNR è stato di oltre 73 mila euro, quello dell’Istituto Italiano di Tecnologia di circa 68 mila, mentre quello dell’ENEA è stato di poco superiore ai 55 mila euro.
Altre criticità riguardano la settorialità e la frammentazione delle attività e la scarsa efficienza dei processi interni, la crescita dell’età media dei ricercatori e tecnologi e il mancato turn-over con conseguente difficoltà a far funzionare in modo ottimale laboratori e strumentazioni complesse.
È stata individuata anche la necessità di migliorare la classificazione della produzione scientifica: nel 2013 è stato creato un archivio facilmente accessibile in rete, ENEA Open Archive, che gli stessi ricercatori contribuiranno personalmente a tenere aggiornato. Da una prima stima nel periodo 2011-2014, il contributo scientifico dei ricercatori ENEA si è attestato su una media di oltre 700 pubblicazioni l’anno, costituito per oltre il 60% da articoli su riviste nei settori dell’energia, dell’ingegneria, della fisica, della scienza dei materiali e dell’ambiente.
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