È operativo il sito http://finanziaria2017.enea.it per la trasmissione dei dati relativi agli interventi di efficienza energetica ammessi alla detrazione fiscale del 65% e conclusi dopo il 31/12/2016.

Inoltre, per aiutare gli utenti a risolvere i problemi di natura tecnica e procedurale sul portale http://www.acs.enea.it sono disponibili un vademecum, risposte alle domande più frequenti (FAQ), la normativa di riferimento e un servizio di help desk a cui inviare i propri quesiti, curato dei tecnici ENEA.

Si ricorda che le detrazioni fiscali del 65% sono un meccanismo di incentivazione alla realizzazione di interventi di riqualificazione energetica previsti dalla legge 296/2006 (commi da 344 a 347) e dall'art. 14 del D.L. 63/2013, come modificato dalla legge n.90/2013.

Ieri sera il decreto conto termico è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il decreto entrerà in vigore il novantesimo giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta. Entro tale data è presumibile che verranno aggiornate le Regola applicative del GSE, in particolare modo per ciò che concerne la gestione del Catalogo dei prodotti prequalificati. 

Si dà finalmente seguito a quanto già previsto dalla legge Sblocca Italia (n.164/2014) in merito ad una semplificazione del meccanismo di incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell'efficienza energetica in impianti di piccole dimensioni.

Il nuovo Conto Termico rilancia questa forma di incentivo, fino ad oggi ampiamente inutilizzato, mettendo a disposizione 900 milioni di euro annui, di cui 700 per privati e imprese e 200 per le PA, le cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico.

ANIMA, Assoclima e Assotermica hanno lavorato costantemente con le Istituzioni per la pubblicazione ottimale della Revisione e in modo particolare per risolvere la  scarsa remunerabilità e la complessità dei processi legati al Conto termico.

"ANIMA e le sue Associazioni, impegnate fortemente sul tema dell'Efficienza energetica, sono la vera casa delle migliori tecnologie. - dichiara il Presidente di ANIMA Alberto Caprari - Accogliamo con grande soddisfazione il nuovo Conto Termico, che diviene finalmente una misura senza scadenza e permanente. Non fluttuante pertanto come gli incentivi fiscali. Entrambi sono strumenti complementari e il Conto Termico  revisionato è ottimo per compensare l'incertezza delle detrazioni. Si favorisce così una certa stabilità per gli utilizzatori e le industrie delle tecnologie italiane. Riteniamo urgente, pertanto, che una parte dei fondi a disposizione siano investiti anche nella comunicazione agli utenti finali, affinché presto ne possano trarre vantaggio".

Continua a leggere

Sono online sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico le linee guida per le imprese soggette alla diagnosi energetica prevista dall’articolo 8 del decreto legislativo sull’efficienza energetica (DLgs 102/2014). Si tratta di un documento molto atteso, nel quale vengono forniti chiarimenti sulle disposizioni di legge e sui quesiti più ricorrenti. I temi principali sono:

  • -individuazione del soggetto obbligato e definizione di sito produttivo
  • -modalità tecniche e termini per eseguire le diagnosi dei siti produttivi
  • -modalità di comunicazione dei risultati e sanzioni previste per gli inadempimenti
  • -problematiche relative alle imprese con più siti produttivi e proposta di un metodo per la selezione dei siti da assoggettare alla diagnosi

Il documento è stato predisposto con il supporto tecnico dell’Unità Tecnica per l’Efficienza Energetica dell’ENEA e i contenuti sono il frutto del confronto con le principali associazioni di categoria e gli operatori interessati.

È previsto un aggiornamento del documento sulla base di ulteriori chiarimenti a quesiti che potranno emergere nell’attuazione dell’articolo 8 del decreto, che stabilisce l’obbligo per le grandi imprese e le aziende a forte consumo di energia, di eseguire entro il 5 dicembre 2015, e successivamente ogni 4 anni, una diagnosi energetica, condotta da società di servizi energetici, da auditor energetici o dall’ISPRA, relativamente allo schema volontario EMAS, nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale. Tale obbligo non si applica alle grandi imprese che hanno adottato sistemi di gestione conformi EMAS e alle norme ISO 50001 o EN ISO 14001, a condizione che il sistema di gestione in questione includa un audit energetico realizzato in conformità ai dettati del decreto.

Il prossimo 17 giugno 2015 esperti ENEA e del Ministero dello Sviluppo Economico affronteranno questi temi in un incontro pubblico presso la sede dell'ENEA. Maggiori dettagli saranno disponibili a breve nella pagina “Appuntamenti” dell’homepage ENEA www.enea.it.

Il documento è scaricabile al seguente link: Diagnosi imprese ex art 8 dlgs 102/2014

L’ENEA, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e il CTI - Comitato Termotecnico Italiano, ha predisposto anche le Linee Guida per facilitare l’applicazione della normativa sui controlli per l’efficienza energetica (DPR 74/2013), che costituiscono un riferimento per le regioni o per le autorità competenti.

L’ENEA, inoltre, supporta  il MiSE nell’informazione ai cittadini, agli operatori del settore e alla Pubblica Amministrazione; per conto delle Amministrazioni Locali cura la formazione e il rilascio dell'attestato di idoneità tecnica ai professionisti abilitati ai controlli (ad oggi più di 1600)  che operano su tutto il territorio nazionale.

ISTRUZIONI OPERATIVE PER GLI INTERVENTI SULLE TARIFFE 

INCENTIVANTI RELATIVE AGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

ai sensi dell’art. 26 della Legge 116/2014 (c.d. “Legge Competitività”)

ISTRUZIONI OPERATIVE PER GLI INTERVENTI SULLE TARIFFE 

INCENTIVANTI RELATIVE AGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

ai sensi dell’art. 26 della Legge 116/2014 (c.d. “Legge Competitività”)

GreenItaly 2014 - Rapporto 2014

Inquinamento atmosferico a livelli d’emergenza e tasso di motorizzazione in crescita, gestione dei rifiuti altalenante e trasporto pubblico in crisi. Questo il quadro che emerge dalla 21^ edizione di ‘Ecosistema Urbano’, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore e presentato ieri a Torino.

Le prime cinque città in classifica sono Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone ma per capire la brutta aria che tira nei nostri centri urbani basta sbirciare le prestazioni dei comuni che dovrebbero essere al top. Trento, per intenderci, ha valori eccessivi di biossido di azoto, Verbania e Belluno perdono un terzo dell’acqua immessa in rete, Pordenone depura poco più della metà dei suoi scarichi fognari. Non è difficile, allora, immaginare qual è la situazione in fondo alla classifica, dove si collocano Agrigento e Isernia, Crotone e Messina, Catanzaro e Reggio Calabria.
 
Nel nostro paese, prevale un format decisionale che guarda alla città da prospettive parziali, ciascuna delle quali perseguelogiche di settore spesso contraddittorie e in reciproca elisione che favoriscono un’incoerente destinazione delle risorse e una perniciosa disorganicità nelle azioni.
 
Ma diversamente vanno le cose in numerose città europee. Barcellona, Bilbao, Londra, Malmö, Copenaghen, Vienna e Amburgo, per citarne solo alcune, mostrano ognuna a modo suo una capacità di ripensarsi: la rigenerazione passa o almeno tenta di passare attraverso piccoli e grandi interventi di trasformazione tesa a cancellare gli errori del passato e accrescere la qualità dei servizi e la vivibilità.
 
E il confronto con i nostri vicini europei è fondamentale per leggere correttamente le classifiche di ‘Ecosistema Urbano’, che quest’anno si concentra sulla qualità delle politiche ambientali dei nostri capoluoghi di provincia, per osservare in modo più approfondito quello che l’amministrazione locale fa, o non fa, per migliorare la mobilità, la gestione dei rifiuti e delle acque e, in generale, la qualità del proprio territorio. L’insieme dei dati ci dice, ancora una volta, che le città italiane vanno a tre velocità: sono lente, lentissime e statiche.
 
“Non mancano i segnali di cambiamento: il successo dellaraccolta differenziata a Milano e Andria, il car-sharing a Roma e Milano, le pedonalizzazioni a Bologna, la mobilità a Bolzano - dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - pochi segnali positivi in una situazione bloccata. Eppure la discussione nel paese sta ripartendo, complice il dibattito sui fondi strutturali e le questioni aperte dalla istituzione delle città metropolitane. Al suo ventunesimo anno, Ecosistema Urbano ripete con evidenza che c'è bisogno di una strategia positiva di trasformazione delle città”.
 
“Quello che davvero manca è la capacità di immaginare il traguardo, il punto d’arrivo verso cui tendere, sia nel breve che nel lungo o lunghissimo periodo. In assenza di obiettivi chiari e ambiziosi - prosegue Cogliati Dezza - le nostre città non andranno da nessuna parte, schiacciate come sono da logiche parziali e settoriali, a compartimenti stagni”.
 
“Eppure è proprio la crisi economica in edilizia, la pessima qualità della mobilità urbana e periurbana, le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie energetiche che rendono possibile e necessario avviare concreti percorsi di rigenerazione urbana. Serve un piano nazionale che assegni alle città un posto di primo piano nell’agenda politica che superi la frammentazione dei singoli provvedimenti e mostri una capacità politica di pensare un modo nuovo di usare e vivere le città. Purtroppo, il decretoSblocca Italia rappresenta solo l'ennesima occasione persa. E le città pagheranno anche questo” - conclude il presidente di Legambiente. 
  
Ecco alcune delle buone pratiche segnalate e premiate nell’ambito dei lavori della giornata:
 
Zona 30 km/h Mirafiori Nord a Torino. La prima e unica Zona 30 di concezione “europea” a Torino è nel quartieri Mirafiori Nord. Precisamente nel  quadrilatero via G. Reni, C.si Sebastopoli-Siracusa-Orbassano: 50 ettari, 10.000 abitanti. In un confronto tra i due anni prima dell’intervento, e quelli dopo l’intervento, si può osservare: il traffico nelle ore di punta è diminuito del 15% circa e del 30% per i mezzi pesanti; una riduzione del 74% dei giorni di prognosi per incidenti; il rumore è diminuito di 2 decibel; il risparmio complessivo è stato di 1,5 milioni di euro, di cui 500.000 solo di costi sanitari. Coloro che si dichiarano soddisfatti della Zona 30 sfiorano il 70% dei contattati tra i residenti (68%).
 
Efficientamento energetico degli edifici pubblici a Roma. Roma Capitale, con l’obiettivo di riduzione dei consumi e delle emissioni per le circa 1.800 strutture pubbliche, tra scuole, uffici ed ERP (Edilizia Residenziale Pubblica), ha studiato un innovativo appalto per la fornitura dell’energia termica basato sull’EPC, ovvero un Contratto di Prestazione Energetica. Nei prossimi 3 anni infatti tutti gli appalti per la gestione del calore saranno basati sul principio del ‘pago con quello che risparmio’. Il fornitore dell’energia infatti avrà il compito di effettuare investimenti sugli impianti e gli immobili tali da ripagare la stessa energia attraverso il risparmio ottenuto dall’efficientamento energetico degli edifici. Attraverso il Protocollo d’intesa firmato con il GSE i fornitori potranno poi avere accesso all’incentivo del Conto Termico, normalmente riservato ai Comuni, che sarà parte integrante della nuova gara e che permetterà ai fornitori del calore di apportare fino al 40% degli investimenti in più.
 
Andria e il suo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti. La raccolta differenziata è ormai una scelta obbligata, sinonimo di rispetto dei nostri habitat. Il merito del successo della raccolta differenziata, avviata in tutto il territorio comunale di Andria il 1° settembre 2012, è innanzitutto dei cittadini andriesi, i quali hanno operato un profondo cambiamento nel loro stile di vita quotidiano. La percentuale di Rd nel 2014, aggiornata al mese di settembre: 66,7%.
 
 
Fonte: Legambiente
Foto: @ComuneOristano