ENEA e ACEA Distribuzione stanno sperimentando un software innovativo che consente di elaborare e fornire previsioni di rischio per le infrastrutture energetiche e idriche in caso di eventi meteo particolarmente intensi quali nubifragi, alluvioni e frane. Il software, che si chiama CIPCast, è stato sviluppato dal Laboratorio Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche dell’ENEA e testato nella control room di ACEA Distribuzione a Roma.

A livello applicativo sono state sviluppate due distinte versioni: per calcolare  l’impatto delle precipitazioni sulle reti di distribuzione dell’energia elettrica e per gestire al meglio gli eventi legati al Giubileo in ogni singola area della Capitale.

“Una volta acquisiti i dati da sensori e previsioni meteo – spiega Vittorio Rosato,responsabile del Laboratorio Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche dell’ENEA – l’applicazione elabora gli scenari di rischio, identifica gli elementi delle infrastrutture in pericolo, stima l’impatto sui servizi e quantifica gli effetti che la loro eventuale interruzione potrebbe produrre su cittadini e sistema produttivo. Avere a disposizione queste informazioniprosegue Rosato consente non solo all’azienda di energia elettrica, ma anche a chi amministra la città e si occupa della sua sicurezza di gestire situazioni di crisi e predisporre strumenti efficaci per interventi rapidi.

Nato dall’esigenza di affrontare eventi meteorologici sempre più frequenti, intensi e caratterizzati da maggior pericolosità in un contesto urbano, il software CIPCast integra dati geospaziali, previsioni meteo fino a 1 ora (nowcasting) e a breve-medio termine con informazioni sull’assetto idrogeologico e sulla ricorrenza di eventi sismici e di altri eventi naturali di rilievo.

Tra il 2010 e i primi mesi del 2015 in Italia sono stati 43 i giorni di blackout elettrici a causa del maltempo. Tra il 2013 ed il 2014 si sono verificati ben 5 casi di allagamenti in vaste aree del territorio comunale, tutti episodi legati alle forti piogge concentrate nell’arco di pochissime ore. Sempre a Roma, in poco più di 5 anni di monitoraggio (da ottobre 2010 a tutto il 2015), sono stati 15 gli eventi estremi registrati sulla mappa del rischio climatico e 24 i giorni di stop a metropolitane e treni urbani a causa delle piogge intense1.

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Rinnovabili, efficienza energetica e smart city ma anche materiali innovativi, tecnologie per processi industriali sostenibili, economia circolare e uso efficiente delle risorsesono alcuni dei servizi avanzati e dei prodotti della ricerca che l’ENEA ha presentato nella tappa torinese del road show organizzato con Confindustria presso la sede dell’Unione Industriale. Alla platea di imprese e associazioni di categoria, l’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha fatto conoscere il suo Atlante dell’Innovazione, una banca dati online con oltre 500 prodotti e servizi innovativi.

“Stiamo portando in giro per l’Italia uno strumento dedicato a tutte le aziende che vedono nell’innovazione di processo e di prodotto un asset per la competitività della propria impresa - ha commentato MarcoCasagni vice responsabile Unità Committenza dell’ENEA - puntiamo a consolidare la partnership tra pubblico e privato per offrire al settore imprenditoriale strumenti tecnologici in grado di garantire alle imprese una crescita sostenibile e competitiva, un’occupazione di qualità e una gestione sostenibile del territorio e delle risorse naturali”.

Molti i brevetti, le tecnologie e le expertise presentate dai ricercatori ENEA alle aziende, come lo Smart Building Network Management.Si tratta diun modello organizzativo ma anche di un insieme di tecnologie per la gestione ottimale di reti di edifici che permette - attraverso sistemi sensoriali, di trasmissione dati e un’intelligenza di rete - di tagliare consumi e costi con tempi di ritorno degli investimenti molto interessanti. Tutte metodologie e tecnologie sviluppate e testate presso lo Smart Village nel Centro Ricerche ENEA della Casaccia e successivamente trasferite in ambito urbano (come Bari, L’Aquila e Brescia). Al centro della tappa torinese anche l’offerta ENEA per sistemi di produzione e consumo sostenibile delle risorse, riduzione delle emissioni e dell’impatto, gestione e mitigazione dei rischi per il territorio, qualificazione di materiali,   componenti, dispositivi e dei relativi processi di fabbricazione e integrazione in sistemi complessi.

“Siamo delusi e preoccupati perché il decreto legislativo di attuazione della delega per la riforma del codice dei contratti pubblici non tiene nella dovuta considerazione la centralità della fase progettuale, fondamentale per la buona riuscita di un’opera pubblica, come più volte ribadito anche dal Ministro Delrio”. Con queste parole Andrea Tomasi, Presidente di Fondazione Inarcassa (braccio operativo sui temi della professione creato da Inarcassa), commenta lo schema di decreto recante il nuovo codice degli appalti. “La centralità del progetto, espressamente valorizzata nella legge di delega, non ha trovato adeguato sviluppo nel codice. Pertanto, la valutazione positiva che abbiamo più volte espresso durante l’iter di elaborazione della delega conferita dal Parlamento al Governo, non può che tradursi oggi in un profondo dispiacere per l’assenza di una disciplina organica degli appalti dei servizi di architettura e di ingegneria”. “Ci auguriamo – conclude Tomasi - che in sede di esame il Consiglio dei ministri prenda consapevolezza della necessità di intervenire sul tema della qualità del progetto e che le commissioni parlamentari competenti chiamate a rendere parere sul testo, e in particolare i relatori della legge di delega il Senatore Esposito e l’Onorevole Mariani, mettano in luce queste criticità. Auspichiamo, inoltre, una più attenta riflessione del Governo su questi aspetti e una disponibilità ad accogliere le sollecitazioni provenienti dagli operatori del settore anche in questa ultima, decisiva fase dell’iter legislativo”.

L’utilizzo in sicurezza delle macchine da piccola perforazione, costruite e immesse sul mercato dopo il 13 febbraio 2015, è supportato da una guida pubblicata da Inail e curata da Ucomesa, Confindustria, Inail insieme ad altri attori del mercato.

“Siamo stati i primi a volere fortemente un gruppo di lavoro sul tema perché ci siamo accorti di alcuni casi specifici che era doveroso analizzare”, afferma Renzo Comacchio, Presidente di Ucomesa, Unione costruttori macchine edili, stradali, minerarie ed affini, federata ad ANIMA/Confindustria.

Ucomesa ha evidenziato l’esigenza a Confindustria e Inail con l’obiettivo di esaminare varie situazioni rientranti nel campo di applicazione delle norme EN 16228, che hanno introdotto novità relative soprattutto ai ripari applicati alle macchine da piccola perforazione.

“È nato così un gruppo di lavoro. Assieme a Inail e Confindustria abbiamo definito in quali casi specifici fosse concesso non utilizzare i ripari previsti dalla norma individuando le circostanze in cui, per garantire l’operatività della macchina, è necessario aprire, rimuovere o disabilitare i ripari. La gabbia, infatti, non può sempre essere integrata a causa del ridotto spazio in cui spesso le macchine devono operare”.

La guida persegue e raggiunge un duplice scopo. Informare il mercato e creare la consapevolezza che le macchine da piccola perforazione sono soggette a nuove norme. Questi aggiornamenti non sono retroattivi. Le macchine immesse sul mercato prima del 13 febbraio 2015 non sono soggette all’utilizzo dei ripari.

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Efficienza energetica, materiali innovativi ed eco-progettazione sono stati al centro della tappa a Legnano del road show nazionale “Innovazione Tecnologica per la Competitività”, promosso da ENEA e Confindustria. Fari puntati anche su un aspetto strategico per la crescita economica come il finanziamento dell’innovazione, dalla recente introduzione del patent box al credito d’imposta per ricerca e innovazione fino ai bandi europei di Horizon 2020 per le piccole e medie imprese.

“Con gli oltre 500 prodotti e servizi innovativi raccolti nel nostro Atlante dell’innovazione tecnologica – ha sottolineato Marco Casagni, vice responsabile Unità Committenza dell’ENEA – puntiamo a creare un sodalizio tra pubblico e privatoper portare l’innovazione dal laboratorio al mercato e valorizzare il tessuto economico italiano costituito per l’80% da piccole imprese che spesso non possono sostenere i costi della brevettazione”.

“È stata un’occasione molto importante per il nostro territorio - ha aggiunto Andrea Pontani, Direttore di Confindustria Alto Milanese - per diffondere e approfondire la conoscenza delle opportunità tecnologiche già disponibili e che possono davvero far crescere competitività e capacità di innovazione nelle nostre aziende”.

Per migliorare l'efficienza energetica delle aziende tessili, uno dei settori di punta del made in Italy e dell’Alto Milanese in particolare, l’ENEA ha presentato una metodologia fortemente centrata su autodiagnosi, comparazione degli indicatori di performance e interazione con una rete europea di esperti, insieme ad alcuni casi-studio e a un tool disponibile gratuitamente per le aziende. Si tratta di un nuovo approccio all’efficienza energetica sviluppato dall’ENEA per il progetto europeo SET - Saving Energy in Textile SMEs - nell’ambito della campagna Ue “Energia su Misura”, lanciata dall'Associazione europea dell'industria tessile.

Nel corso dell’incontro è emersa l’importanza di istituire tavoli tecnici per uniformare la reportistica e di mettere a punto linee guida per settori nel campo della diagnosi energetica obbligatoria per le grandi imprese e quelle ad alto di consumo di energia, un ambito in cui l’ENEA ha il compito istituzionale di ricevere gli audit inviati dalle aziende (oltre 14mila finora), raccoglierli in una banca dati e verificarli.

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La prototipazione è fondamentale per il product design

Drawpon Lab è il primo Marketplace in Italia dedicato all'Industrial Design. Oltre 20 anni di sviluppo e progettazione in ambito industriale sono creano una base solida per l'Azienda Drwapon Lab, una delle realtà nel campo dello sviluppo e realizzazione di prodotti altissimo valore, più apprezzate a livello internazionale.

Imprenditore e Maker, curioso e ricettivo verso le nuove tecnologie, con particolare attenzione verso la stampa 3D, Matteo Cibelli – CEO Drawpon Lab, ha scelto la stampante 3D Poetry Infinity della Ira3D per agevolare e migliorare i processi di produzione all'interno della sua realtà aziendale. In un'intervista realizzata dal team Ira3D racconta la sua esperienza.

Qual'è il vantaggio della stampa 3D nell'Industrial Design?

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Il settore del sollevamento, dell’elevazione e movimentazione incrementa la sua rappresentanza italiana. In AISEM si costituisce una nuova sezione, già al lavoro con sette aziende, definita “sezione scaffalature CISI”, inteso come Costruttori italiani scaffalature metalliche sia industriali che commerciali.
 
“Gli imprenditori che costruiscono le scaffalature hanno riconosciuto ad Aisem un’ampia rappresentatività garantita dall’appartenenza ad ANIMA/Confindustria. - dichiara Piero Almici, Presidente Aisem - Aisem raggiunge così quota 66 aziende, la maggior parte delle realtà italiane del comparto. Il gruppo della scaffalature è nato nel 1992 ma ora ha bisogno di unirsi al settore completo per trovare ancora più forza e valore. In Aisem confluiscono già 8 tipologie merceologiche, suddivise in 4 sezioni appartenenti a sollevamento e trasporto, carrelli industriali semoventi e gru mobili. Anche il capo sezione CISI avrà diritto a prendere parte al Consiglio Direttivo Aisem. Non ci resta che ripetere il nostro benvenuto e augurare a tutti noi buon lavoro!”.

Aisem - Associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione In AISEM confluiscono 8 tipologie merceologiche, suddivise in 4 sezioni, che fanno capo ai  comparti “sollevamento e trasporto” e “carrelli industriali semoventi”. Il primo comparto occupa in Italia  10.300 addetti per un fatturato di 2,7 miliardi di euro con una quota export/fatturato del 32%, mentre il comparto carrelli industriali occupa 4.180 unità con un fatturato di 1,36 miliardi di euro e una quota export/fatturato del 32%.

“L’approvazione del Jobs act degli autonomi è una notizia che non possiamo che accogliere con soddisfazione”.

Con queste parole Andrea Tomasi, Presidente di Fondazione Inarcassa (braccio operativo sui temi della professione creato da Inarcassa), commenta l'approvazione, nel Consiglio dei Ministri di giovedì 28 gennaio, del testo che riforma il lavoro di professionisti e partite Iva.

“Il provvedimento è certamente sintomo di una rinnovata attenzione riservata dal Governo al mondo delle partite iva e delle professioni ordinistiche. Un’attenzione confermata dalla nomina del Professor Tommaso Nannicini a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio col compito, tra l’altro, di lavorare al disegno di legge dedicato ai lavoratori autonomi, così come anticipato dal Premier Renzi.”

“Tuttavia - prosegue Tomasi - ci spiace constatare che il testo del Governo non affronti due questioni di centrale rilevanza per i lavoratori autonomi e quindi anche per i liberi professionisti: il riconoscimento dell’equo compenso e l’introduzione di forme di garanzia per il pagamento delle prestazioni. Temi questi chiave, soprattutto perché il fine del disegno di legge è quello di tutelare il lavoro autonomo, affermandone finalmente la giusta dignità. La ratio stessa del provvedimento risulterebbe, quindi, frustrata se nel corso dell’iter legislativo non trovassero cittadinanza tali punti. E’ una questione di principio, in quanto si tratta di profili che una disciplina organica del lavoro autonomo non può non affermare. E’ finalmente la giusta occasione per predisporre un sistema di tutele per i lavoratori autonomi che si avvicini a quello del lavoro dipendente. Per questo ci auguriamo che Governo e Parlamento continuino a dimostrare la disponibilità al dialogo con le categorie interessate e i professionisti coinvolti, al fine di migliorare ulteriormente il testo in sede di dibattito parlamentare”.

Nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 20 gennaio è stata approvata la Revisione del Conto Termico, dando finalmente seguito a quanto già previsto dalla legge Sblocca Italia (n.164/2014) in merito ad una semplificazione del meccanismo di incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell'efficienza energetica in impianti di piccole dimensioni. Il nuovo Conto Termico dovrebbe rilanciare questa forma di incentivo, fino ad ampiamente inutilizzato, mettendo a disposizione 900 milioni di euro annui, di cui 700 per privati e imprese e 200 per le PA, le cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico.
ANIMA, Assoclima e Assotermica hanno lavorato costantemente con le Istituzioni per la pubblicazione ottimale della Revisione e in modo particolare per risolvere la  scarsa remunerabilità e la complessità dei processi legati al Conto termico.
 
"ANIMA e le sue Associazioni, impegnate fortemente sul tema dell'Efficienza energetica, sono la vera casa delle migliori tecnologie. - dichiara il Presidente di ANIMA Alberto Caprari - Accogliamo con grande soddisfazione il nuovo Conto Termico, che diviene finalmente una misura senza scadenza e permanente. Non fluttuante pertanto come gli incentivi fiscali. Entrambi sono strumenti complementari e il Conto Termico revisionato è ottimo per compensare l'incertezza delle detrazioni. Si favorisce così una certa stabilità per gli utilizzatori e le industrie delle tecnologie italiane. Riteniamo urgente, pertanto, che una parte dei fondi a disposizione siano investiti anche nella comunicazione agli utenti finali, affinché presto ne possano trarre vantaggio".
 
Alberto Montanini, Presidente Assotermica, afferma che Assotermica plaude al raggiungimento di un’intesa perché finalmente il conto termico può diventare uno strumento di supporto concreto al mercato. L’approvazione della sua revisione, da tempo richiesta da tutta l’industria, riconosce alle nostre tecnologie e al nostro settore un ruolo strategico per le politiche di efficienza e di sviluppo delle rinnovabili nel nostro Paese. Tra le novità più importanti, a cui abbiamo lavorato assiduamente, segnaliamo l'assegnazione dell’incentivo ai pannelli solari termici in ragione della loro producibilità media (e quindi della loro resa) e l’attribuzione dello stesso anche agli apparecchi ibridi con caldaia a condensazione e pompa di calore. In quest’ultimo caso ci auguriamo che possa essere un contributo importante alla crescita di un segmento di mercato verso il quale tutte le nostre imprese pongono grande attenzione. Non da ultimo, segnaliamo la possibilità di ottenere il rilascio dell'importo spettante in un'unica rata per valori del beneficio non superiori ai 5.000 euro, rispetto ai 2 o 5 anni attuali. E’ evidente che ciò dovrebbe rendere ancora più appetibile l’investimento per i soggetti che potranno beneficiare del nuovo incentivo”.Assoclima, attraverso la voce del Presidente Alessandro Riello, dichiara che “questo provvedimento completa il quadro degli incentivi anche a supporto delle tecnologie più efficienti per la climatizzazione invernale degli edifici. Oltre a misure semplificative, che rendono più agevole l’accesso all’incentivo e più rapida la sua erogazione, sono stati introdotti l’ampliamento della tipologia di interventi agevolabili, l’adeguamento del livello di incentivazione e l’aggiornamento dei requisiti tecnici minimi di accesso. Tra le misure di semplificazione il decreto prevede la predisposizione, a cura del GSE, di una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW per i quali sarà possibile usufruire di una procedura semiautomatica per l' accesso agli incentivi. Per quanto riguarda in particolare le pompe di calore, è stata riconosciuta la precedente debolezza dell’incentivo, rispetto al costo di investimento sostenuto, e quindi prevista la revisione dei valori del coefficiente di valorizzazione dell’energia termica prodotta Ci. E’ stato previsto l’innalzamento della soglia di ammissibilità degli impianti dagli attuali 1000 kW a 2000 kW.”

“L’approvazione in via definitiva della delega appalti è una notizia che non possiamo non accogliere con soddisfazione.” Con queste parole Andrea Tomasi, Presidente di Fondazione Inarcassa (braccio operativo sui temi della professione creato da Inarcassa), commenta la votazione di stamani in Senato che con 170 voti favorevoli, 30 contrari e 40 astensioni trasforma il provvedimento in legge, aprendo così la fase di attuazione. “Nel testo - prosegue Tomasi - sono contenuti molti aspetti di interesse per la categoria tra cui: il miglioramento delle condizioni di accesso al mercato dei servizi di architettura e di ingegneria ai giovani professionisti, la radicale limitazione all’appalto integrato, lo stop al massimo ribasso, il riferimento alla promozione della qualità architettonica e a quella tecnica e l’esclusione degli incentivi alla progettazione per i dipendenti pubblici. Un passo importante attraverso il quale la categoria si vede finalmente riconoscere la propria professionalità e il proprio lavoro come prodotto di natura intellettuale. L’auspicio è che i principi inseriti nel provvedimento vengano adeguatamente attuati, sfruttandone la portata innovativa rispetto al vigente sistema, nella successiva fase di esercizio della delega. “Voglio ringraziare - conclude Tomasi – il Ministro Delrio, Il Vice Ministro Nencini e i relatori del provvedimento in entrambi i rami del Parlamento, in particolare il Senatore Esposito e l’Onorevole Mariani, che hanno condotto in maniera esemplare il dialogo con tutti gli stakeholder del mercato, riuscendo a contemperare le diverse esigenze nell’interesse generale. Ci auguriamo pertanto che il proficuo metodo di lavoro possa rimanere lo stesso anche durante la fase di attuazione della delega che vedrà il Governo - e nello specifico la Commissione nominata dal Ministro Delrio a tal fine e presieduta dall’Avv. Manzione, capo del DAGL - impegnato nella predisposizione del decreto legislativo di riforma del codice.”​