ENEA: 2 progetti nel Report sulle città europee circolari

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ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha promosso i due progetti ES-PA e RECiProCo, inclusi nel Report della Circular Cities Declaration (CCD), il protocollo lanciato dal network globale ICLEI Europe (International Council for Local Environmental Initiatives) o "Amministrazioni locali per la...
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Al via progetto Ue per finanziare edilizia sostenibile nel Terzo Settore

ENEA progetto UE
Finanziare ristrutturazioni edilizie sostenibili nel Terzo Settore grazie ad uno strumento innovativo che consentirà di accelerare la transizione ecologica e contrastare la povertà energetica. È l'obiettivo del progetto europeo SER-Social Energy Renovations, cui partecipano, per il nostro Paese CGM Finance, Politecnico di Milano, ENEA e Fratello So...
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In Italia oltre 2,3 milioni di famiglie in povertà energetica

Povertà energetica
In Italia cresce la povertà energetica, anche se si tratta di un aumento "leggero". Secondo gli ultimi dati resi disponibili da ENEA per il Rapporto annuale dell'Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE), fra il 2016 e il 2018, il fenomeno ha colpito circa 40mila famiglie in più con un incremento dello 0,1% l'anno che, in valori assolut...
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Coronavirus: proposta ENEA-Fratello Sole a supporto del Terzo Settore contro la povertà energetica

Coronavirus: proposta ENEA-Fratello Sole a supporto del Terzo Settore contro la povertà energetica

Inserire fra le misure post-emergenza COVID-19 interventi a sostegno dei soggetti più fragili e, in particolare, contro la povertà energetica, per ridurre i consumi, la spesa per le bollette e migliorare la qualità abitativa. È quanto chiedono in un documento congiunto l’ENEA e Fratello Sole - società consortile non a scopo di lucro, i cui soci sono enti non profit del Terzo Settore, che opera nel contrasto alla povertà energetica - con la proposta di estendere al Terzo Settore l’accesso agli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici adibiti ad attività ad alto impatto sociale, come leva strategica con forti ricadute sociali, economiche, ambientali e di occupazione.

A giudizio di ENEA e Fratello Sole, infatti, rimuovere le barriere all’utilizzo degli incentivi consentirebbe non soltanto di diminuire i costi di gestione delle attività non profit - siano esse di enti del terzo settore che di Enti religiosi impegnati in attività sociali e caritative - ma anche di produrre benefici in termini ambientali e di migliorare il comfort e la fruizione delle strutture e l’utilizzo degli spazi da parte delle persone ospitate, generando occupazione nel settore edile e impiantistico nella fase di ripartenza post-coronavirus.

“Il Green Deal di cui tutti oggi parliamo come motore per la ripresa dovrà essere necessariamente un Social Green Deal, un insieme di azioni per contrastare l’emergenza climatica e promuovere sviluppo e benessere anzitutto a favore delle persone più fragili. L’efficientamento energetico degli immobili in cui vengono erogati servizi ai più deboli da parte degli enti del Terzo Settore può essere uno degli assi portanti di questo Social Green Deal, oltre che un’azione di contrasto alla perdurante condizione di ‘precarietà energetica’ di tali enti”, afferma il Presidente dell’ENEA Federico Testa.

“Lo shock dell’emergenza che stiamo affrontando porta ad una presa di coscienza importante sulla necessità di sostenere, ora più che mai, i soggetti più fragili. Allo stesso tempo servono azioni che possano agire da leva per la ripresa. Da qui la nostra proposta che, oltre a colmare un vuoto normativo, consentirebbe di fare in modo che il mondo del non profit possa contribuire alla transizione energetica, ambito per cui ha una vocazione naturale essendo l’attenzione all’ambiente una tematica ad impatto sociale”, sottolinea il Presidente di Fratello Sole Fabio Gerosa.

La proposta, articolata in sei punti, oltre alla possibilità esplicita di usufruire delle detrazioni per gli enti del Terzo Settore, prevede l’ampliamento di calcolo per la detrazione Bonus Energetico e Sismico ai metri cubi (340, valore medio italiano), in aggiunta opzionale al numero delle unità immobiliari; l’apertura agli enti del Terzo Settore e in genere alle opere sociali, la garanzia del Fondo nazionale di efficienza energetica o la costituzione di un altro apposito strumento; l’inclusione di tali enti tra i soggetti beneficiari delle detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia e di riduzione del rischio sismico; l’ammissibilità della cessione del credito fiscale derivante da interventi di ristrutturazione edilizia, a favore dei fornitori o di altri soggetti collegati che hanno contribuito all’intervento

A supporto dell’iniziativa si sono già espressi numerosi esponenti del Terzo Settore e del mondo religioso che gestiscono opere sociali o educative. Per Stefano Tabò, Presidente del Centro Servizi Volontariato CSVnet, “il mondo del volontariato in Italia è il volto del nostro Paese, accogliente e generoso: di sicuro servono norme che sostengano la forte volontà di cambiamento che stiamo vivendo, norme che garantiscano la continuità di questa ricchezza umana, di questo capitale sociale che ci caratterizza”.

“In questo tempo abbiamo già sperimentato l’emarginazione dal mondo digitale che esclude migliaia di ragazzi dalla scuola online. Il tema della povertà energetica può essere gestito diversamente: ci sono gli strumenti normativi per permettere che gli emarginati non subiscano anche questa scissione del tempo”, dichiara Don Benoni Ambarus, Direttore della Caritas di Roma, secondo il quale “il provvedimento legislativo, inoltre, arriva a ridosso del quinto anniversario dell’enciclica Laudato Sì e, sebbene sia stato un documento di Papa Francesco apprezzato e condiviso dalla società civile, sono state poche finora le iniziative che hanno dato seguito a politiche in questo senso”.

“La ripartenza non può prescindere dal valorizzare il ruolo della cooperazione sociale e dell’impresa sociale, poiché si sono dimostrati strumenti molto potenti sia nell’agganciare il mondo giovanile e tutte le persone con difficoltà sia nell’includerle al lavoro, anche sulle nuove frontiere dell’innovazione tra cui quella legata alla sostenibilità ambientale”, dichiara il Presidente di Confcooperative Federsolidarietà, Stefano Granata. “Giovani, innovazione, solidarietà, sostenibilità sociale ed ambientale saranno sempre più gli elementi chiave del guardare al futuro come cittadini, ma contemporaneamente saranno anche le leve attraverso le quali poter intraprendere e cooperare nelle comunità. Dovremo tutti accogliere e sostenere questa sfida per costruire, insieme, un mondo più produttivo che sia, al contempo, più solidale e più equo”, aggiunge Granata.

Per il Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Monsignor Massimo Camisasca, “bisogna avere forza e convincimento per virare con decisione verso un mondo che rispetti le persone attraverso il rispetto del creato e i politici devono trovare le strade normative anch’esse coraggiose che permettano questa conciliazione e la possibilità che i poveri non restino esclusi”.

“Dobbiamo fare in modo che questo tempo sia l’occasione di un vero cambiamento ma soprattutto che il cambiamento riguardi la possibilità che un mondo da sempre dedicato all’accoglienza, possa continuare a farlo con sempre maggiore efficacia”, aggiunge Padre Luca Reina, provinciale della Congregazione degli Artigianelli, presente con opere di carità in tutta Italia e Presidente della Consulta Diocesana di Genova che insieme a Padre Fortunato Romeo, Padre provinciale della Congregazione dei Padri Somaschi afferma: “oggi è sempre più urgente unire l’azione di tutela del creato a quelle di cura delle persone perché sono sempre quelle più povere che non hanno diritti e che restano fuori dai cambiamenti, tutto questo deve avere un ‘volto’ normativo esplicito che si riversi nella società civile, dentro chi, ogni giorno vive e si spende per i più fragili.”

 

Fonte: Enea

ENEA e FEDERCASA firmano accordo per la riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico e combattere la povertà energetica

ENEA e FEDERCASA firmano accordo per la riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico e combattere la povertà energetica

Il presidente dell’ENEA Federico Testa e il presidente di FEDERCASA Luca Talluri firmano oggi a Roma un protocollo d’intesa per sperimentare materiali innovativi e identificare specifiche strategie di riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico in grado di ridurne consumi energetici, vulnerabilità sismica e costi di gestione.

Le buone pratiche e i dati emersi dalla collaborazione tra ENEA e FEDERCASA saranno oggetto di specifiche campagne informative al servizio di tutti i protagonisti della riqualificazione energetica, quali ESCO, istituzioni finanziarie, fornitori di servizi energetici, costruttori, produttori di materiali edilizi, inquilini e amministratori locali.

Il Presidente dell’ENEA Federico Testa, nel sottolineare l’importanza di questo Protocollo, ha dichiarato: “Questa collaborazione permetterà di mettere a punto procedure gestionali in grado di misurare i risparmi conseguibili con interventi di efficientamento energetico particolarmente importanti in edifici molto energivori costruiti negli anni ’50, ’60 e ’70. I risultati ottenuti, opportunamente divulgati, potranno fungere da vero e proprio acceleratore per ciascun operatore coinvolto e per il sistema nel suo complesso. Noi siamo pronti per passare alla fase operativa”.

Il Presidente di FEDERCASA Luca Talluri sottolinea: “Federcasa è particolarmente impegnata nella promozione dell’efficientamento energetico del patrimonio di edilizia residenziale pubblica gestito dagli ex IACP. Gli attuali incentivi e agevolazioni aiutano gli operatori ma non sono sufficienti all’avvio di un organico programma di riqualificazione energetica. Il risparmio energetico conseguito resta a favore dell’utente/inquilino, mentre chi investe è il gestore che non può agevolmente recuperare quota parte dell’investimento in termini di minore consumo.Occorre quindi indirizzare le scarse risorse finanziarie disponibili alla copertura della quota di investimento non incentivata e dare priorità agli interventi sugli edifici a più elevato consumo energetico. Se si considera che gli oltre 2 milioni di utenti dell’edilizia residenziale pubblica rappresentano la classe più debole della società, ridurre la spesa energetica favorirebbe anche la lotta alla "povertà energetica". Ad oggi queste famiglie – un terzo delle quali dispone di redditi inferiori a 10 mila euro l’anno – impegnano più del 10% del loro reddito per i consumi energetici a fronte di un canone medio di locazione di poco superiore a 110 euro/mese. Occorre quindi intervenire proprio là dove il bisogno è più forte. Attraverso la collaborazione con ENEA ci prefiggiamo di costruire un percorso di approfondimento con l’obiettivo di sperimentare strategie di intervento con il miglior rapporto costi/benefici, favorire la formazione e l’aggiornamento dei progettisti delle strutture tecniche che si occupano di manutenzione straordinaria e, non ultimo, promuovere campagne informative sul corretto uso dell’alloggio e dell’edificio rivolte agli utenti finali.”

ENEA, nell’ambito delle attività di collaborazione con le istituzioni pubbliche e private, ha il compito di promuovere lo sviluppo ed il trasferimento di tecnologie, sistemi e servizi ad alta efficienza energetica per la competitività e la qualificazione dei comparti produttivi nazionali.

FEDERCASA riunisce e rappresenta gli ex Istituti autonomi case popolari comunque denominati e trasformati dalle Regioni, 90 enti e aziende che operano sul territorio italiano e gestiscono oltre 760 mila alloggi, la metà dei quali è stato realizzato prima del 1980 ed è quindi classificato ad elevato consumo energetico.