3TI Progetti firma la nuova autostazione di Lignano Sabbiadoro

3TI Progetti firma la nuova autostazione di Lignano Sabbiadoro

È stata recentemente inaugurata la nuova stazione delle corriere a Lignano Sabbiadoro.

La nuova struttura, che si trova presso il Parkint Autoterminal, rappresenta un nuovo step per implementare lo sviluppo turistico dell’area. Quest’opera pubblica, infatti, apre una nuova via di accesso alla cittadina e aiuta i collegamenti con il resto del territorio regionale, in particolare con Latisana e la stazione ferroviaria.
Il progetto dell’autostazione è firmato da 3TI PROGETTI, uno dei principali player dell’ingegneria italiana, che ha ridisegnato e riqualificato un’area, quella del Parkint, da tempo abbandonata e inutilizzata.
Il nuovo terminal di servizio per il trasporto pubblico si presenta oggi completamente riconfigurato: l’intero piazzale consente il transito e la sosta delle corriere con gli stalli per la sosta posizionati sul fronte libero che si attesta su via Amaranto e l’ingresso dei mezzi da via Latisana con uscita sulla stessa via Amaranto in direzione viale Centrale.
I locali accessori dell’autostazione prevedono un’area per la biglietteria e la sala d’attesa interna, di circa 73 mq, una loggia interna per l’attesa dei bus al coperto, grande circa 110 mq, oltre a servizi igienici per utenti e personale. L’area di attesa, inoltre, è dotata di biglietterie automatiche e food dispensers.
Un’area commerciale di circa 165 mq, con relativi servizi igienici, completano la struttura e gli ambienti coperti residuali sono divenuti locali deposito a disposizione della società fornitrice dei servizi pubblici e potranno essere eventualmente impiegati nell’ipotesi di una futura espansione del polo bus.
L’area esterna si sviluppa con 10 piazzole di sosta per i bus oltre a uno spazio extra di fermata. Ognuna di queste piazzole insieme allo stallo dei pullman, hanno in dotazione una pensilina e sono illuminati da impianti pubblici e controllati da un sistema TVCC.
Nell’ottica di garantire il corretto interscambio fra veicoli e utenti il progetto realizzato consente di tenere separate le circolazioni in arrivo e in partenza sia dei veicoli che delle persone in modo che si evitino percorsi inutili e interferenze tra la circolazione degli utenti e quella degli autobus.
I 10 stalli hanno un’ampiezza di 3,50 m e sono inclinati di 45° sul fronte di via Amaranto sulla quale è prevista l’immissione in partenza su una corsia ad uso esclusivo in direzione viale Centrale mentre l’arrivo delle corriere all’autostazione si svolge da via Latisana.
La salita/discesa dei passeggeri è garantita da marciapiedi posti tra uno stallo e l’altro larghi 2 m e anch’essi inclinati. Questo schema permette la separazione tra le circolazioni dei veicoli in ingresso e quelle in uscita senza manovre di retromarcia.
La pensilina dell’autostazione, pur inserendosi in un progetto più ampio, rappresenta l’elemento “protagonista” della nuova struttura. La richiesta del committente, infatti, voleva un oggetto architettonico di pregio il cui valore formale e funzionale fosse chiaramente riconoscibile. 3TI Progetti, pertanto, ha previsto una pensilina unica con la classica forma ad “ali di gabbiano” reinterpretata in chiave contemporanea che ripara contestualmente banchina e stalli e che, seguendo l’inclinazione e il numero delle banchine, è inclinata e frazionata in 10 porzioni uguali ognuna delle quali è diventata un modulo indipendente di pensilina. È stato, quindi, scelto di ruotare di 90° la diposizione della pensilina, ponendo le “ali” in posizione trasversale rispetto alla direzione delle banchine e degli stalli dei pullman. Ogni banchina è il punto di appoggio per i soli due sostegni verticali delle pensiline, posizionati in modo tale da non ostacolare il transito e la sosta dei passeggeri. Le due “ali” convergono in una struttura reticolare posta a terminazione dei due pilastri e dalla quale le ali si sdoppiano.
La struttura è composta da una fondazione realizzata mediante una soletta in cls di 35 cm di spessore posta longitudinalmente rispetto alla direzione delle banchine e quindi delle pensiline sovrastanti.
Sulla fondazione, collegata trasversalmente da travi, si innestano 4 pilastri tubolari in acciaio (profilo ø 219,1 e spessore 6,3 mm) accoppiati a due a due con un interesse di 7,05 metri che sorreggono una struttura composta da un’orditura principale e una secondaria con profili complanari HEB 180 (UPN 200 sul perimetro) irrigidita da controventi ·32mm, sulla quale sono alloggiati i pannelli di rivestimento in policarbonato, un materiale piuttosto economico, ma di grande impatto visivo. Questo materiale, all’occorrenza colorato e trasparente, non solo lascia trapelare la luce naturale, permettendo un utilizzo limitato dell’illuminazione artificiale, ma nelle ore notturne dà la possibilità di sviluppare un progetto illuminotecnico di grande valore architettonico.
Lo scatolare nel quale convergono le ali, oltre ad avere la funzione di nascondere il punto di raccordo tra la reticolare e le braccia della pensilina, è anche l’elemento nel quale sono alloggiati i canali di scolo dell’acqua piovana, gli impianti e gli apparecchi illuminanti per l’illuminazione della banchina sottostante.

3TI Progetti ottiene la certificazione SOA

3TI Progetti ottiene la certificazione SOA

La società parteciperà direttamente alle gare di appalto pubbliche riguardanti i rilevamenti topografici e le indagini geognostiche

3TI PROGETTI, tra i principali player dell’ingegneria italiana, ha ottenuto l’attestazione SOA per i lavori pubblici rilasciato dalla società SOA GROUP SPA, uno dei più qualificati organismi di certificazione italiani.
“Si tratta di una attestato di rilevante importanza per la nostra società - spiega Alfredo Ingletti, presidente di 3TI PROGETTI - perché ci consente di ampliare le opportunità di partecipare direttamente alle gare di appalto pubbliche.
Tale attestazione, ottenuta dopo un lungo e importante iter certificativo, è un premio all’estrema qualificazione e alla credibilità nazionale e internazionale acquisita da 3TI PROGETTI nel corso dei suoi oltre 20 anni di attività in Italia e all’estero. Sono numerosi, infatti, i requisiti sia di carattere generale sia di capacità economiche e tecniche richiesti dai certificatori”.
Le società certificatrici, infatti, hanno il compito di effettuare un’approfondita valutazione dei requisiti imposti dalla legge riscontrabili negli ultimi dieci esercizi approvati e depositati dalla società richiedente.
3TI PROGETTI ha ottenuto la SOA per quanto riguarda le categorie OS 20A, riguardante i rilevamenti topografici, e OS 20B, relative alle indagini geognostiche, entrambe in classifica II ossia per la partecipazione a gare pubbliche fino a un importo di 516 mila euro. Ciascuna classifica abilita l’impresa in possesso di Certificazione SOA a concorrere ad appalti di importi pari alla classifica accresciuta di un quinto.
L’ottenimento della SOA in tali ambiti, oltre a completare il portafoglio di servizi offerti da 3TI PROGETTI ne consolida la posizione di leadership nei settori dei sondaggi e del monitoraggio geotecnico dopo aver acquisito, lo scorso anno, dalla DMS Geotechnical Engineering il ramo d’azienda legato alle attività di progettazione geotecnica e monitoraggi strutturali.
 “Questa nuova attestazione - aggiunge Ingletti - viene a poca distanza di tempo dalla certificazione BIM (Building Information Modeling) per le attività di progettazione architettonica, strutturale, impiantistica e infrastrutturale di opere civili rilasciata da ICMQ, Istituto di certificazione che sta promuovendo la diffusione della certificazione in questo settore.
Questi riconoscimenti rappresentano la naturale conseguenza della crescita di 3TI PROGETTI e un premio agli investimenti effettuati nel corso degli anni in termini di qualità del servizio, nella tecnologia applicata alla progettazione, nella qualificazione dello staff organizzativo. Tutti requisiti che ci hanno permesso di realizzare progetti di grande rilevanza in Italia e nel mondo”.

Scampia: la riqualificazione parte con la demolizione della Vela A

Scampia: la riqualificazione parte con la demolizione della Vela A

Il progetto è firmato da Servizi Integrati e 3TI Progetti

Tra 180 giorni la Vela A di Scampia, ribattezzata Vela Verde, non ci sarà più. Le ruspe hanno fatto il loro ingresso nell’area più nota e degradata d’Italia per allestire il cantiere che demolirà pezzo dopo pezzo il primo dei quattro palazzoni rimasti dopo che tra gli anni 1995 e 2003 altre tre vele erano state buttate giù.
Si inizierà con l’operazione di bonifica dei rifiuti speciali che verranno portati in discarica per poi continuare con la “demolizione controllata” ossia con l’abbattimento progressivo, dall’alto verso il basso, realizzato mediante l’utilizzo di mezzi meccanici.
La Direzione dei lavori è affidata all’ing. Nicola Salzano de Luna, direttore tecnico della società SERVIZI INTEGRATI, che insieme a 3TI PROGETTI ITALIA è anche autore della progettazione esecutiva e responsabile del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione.
Il progetto complessivo prevede l’abbattimento anche della Vela C (Gialla) e della Vela D (Rossa), mentre la Vela B (Celeste), grazie a un profondo restyling, sarà trasformata dapprima in alloggi residenziali e successivamente rifunzionalizzata come sede della Città metropolitana.
Il progetto di SERVIZI INTEGRATI e 3TI PROGETTI rappresenta il primo tassello di un programma più ampio - denominato Restart Scampia - che ha come obiettivo la riqualificazione dell'intero territorio periferico di Scampia e prevede la realizzazione del polo della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Federico II, insediamenti per la produzione di beni e servizi, strutture commerciali, culturali, per il tempo libero e lo spettacolo, e nuova edilizia residenziale sociale, dove trasferire gli abitanti degli edifici già demoliti e da demolire.

LA BONIFICA
Il cantiere per l’abbattimento della Vela A si è appena aperto e i lavori di demolizione partiranno a breve, dopo che l’area circostante sarà stata bonificata dai rifiuti speciali. Innanzitutto dall’amianto che all’epoca della costruzione non era vietato e venne usato per i parapetti delle balconate delle cucine che affacciano all’interno e per quelli delle scale che accedono dalla passerella. A seguire si procederà allo strip-out, ossia la rimozione dalla struttura di tutti i materiali legnosi, la plastica, l’alluminio, il ferro.

IL PROGETTO DI DEMOLIZIONE
L’attività di demolizione vera inizierà a luglio, attività a cui seguirà la separazione tra il materiale ferroso e gli inerti. La predisposizione di un frantoio alla base dell’edificio permetterà di frantumare la materia cosiddetta prima-seconda che poi sarà reimpiegata per colmare i due livelli interrati esistenti sotto la Vela e realizzare nell’area di sedime un grosso piazzale da dedicare ad attività varie. Entro dicembre la Vela Verde non ci sarà più.
Questa Vela è la struttura più piccola delle quattro presenti nel lotto (circa 49.600 mc), ed è collocata sul lato Ovest dell’area sviluppandosi in verticale con un impianto ad H su 16 livelli fuori terra, con una parte centrale di collegamento tra i quattro blocchi longitudinali disposti su due allineamenti paralleli, a pianta digradante in altezza.
I due allineamenti paralleli lasciano libera un’intercapedine, che costituisce quasi una sorta di cortile aperto di larghezza pari a circa 8.80 metri. Il collegamento tra i corpi paralleli è assicurato da passerelle in calcestruzzo sostenute da una struttura metallica, ogni due interpiani, a quota intermedia rispetto a quella dell’ingresso degli alloggi.
Ciascun blocco è costituito per i primi due livelli da strutture intelaiate in cemento armato destinate a piani cantinati o porticati di servizio; gli elementi verticali sono costituiti da setti in c.a. di lunghezza 1.50 metri e spessore 30 cm, mentre gli orizzontamenti sono costituiti da solette in c.a. di spessore pari a 30 cm.
I piani superiori, che ospitano gli alloggi, presentano un sistema modulare di cellule in cemento armato delle dimensioni di metri 3.60 x 3, con una profondità di circa 9 metri; gli elementi verticali sono costituiti da pareti di spessore 15~18 cm, mentre gli orizzontamenti sono costituiti da solette in c.a. di spessore pari a 13 cm.

Per la sua struttura alveolare e non fatta di pilastri e travi, l’abbattimento non avverrà per implosione attraverso l’utilizzo di esplosivi, bensì utilizzando la tecnica della demolizione meccanica top-down mediante escavatori cingolati allestiti con pinza oleodinamica dotati di braccio HRD high reach demolition. Se in passato non esistevano macchinari che avessero uno sbraccio in grado di “aggredire” edifici alti circa 50 metri come le Vele, oggi invece sono presenti sul mercato pinze demolitrici con queste altezze di sbraccio, tra l’altro mai utilizzate a Napoli. Viste le sue caratteristiche, infatti, la Vela non può essere abbattuta con gli esplosivi perché si sarebbe adagiata su uno dei due lati e, una volta a terra, si sarebbe dovuto in ogni caso procedere con la frantumazione.

L’abbattimento e la demolizione interesserà la struttura in elevazione della Vela A fino all’estradosso della pavimentazione controterra del livello più basso, che sarà escluso dalla demolizione insieme alle opere di fondazione.
La stessa procedura sarà utilizzata in futuro anche per le Vele C e D.
Come detto, infatti, la riqualificazione dell’area prevede la demolizione in fasi successive delle Vele Gialla e Rossa e il recupero della Vela Azzurra. Il progetto ha puntato sulla ricerca delle migliori soluzioni progettuali che, coniugate con opportune scelte tecniche e tecnologiche, permettono un innalzamento generalizzato della qualità della vita delle persone che abiteranno, seppur per un periodo transitorio, nell'area d'intervento, senza trascurare gli aspetti di flessibilità necessari alla futura utilizzazione pubblica dell'edificio che va conservato.

La via italiana all’Employee Ownership

La via italiana all’Employee Ownership

Dieci nuovi partner della società di ingegneria, 7 donne e 3 uomini, diventano azionisti

3TI Progetti è oggi l’unica società in Italia ad essere membro dell’Employee Ownership Association, l’associazione che riunisce le società che applicano e sostengono questo principio organizzativo



3TI Progetti ha annunciato la nomina di dieci nuovi partner, che sono contestualmente divenuti anche azionisti della società, grazie ad un aumento di capitale a loro riservato della società 3TI Progetti Partnership, che detiene il 49% di 3TI Progetti.
“Questa operazione riveste per noi grande importanza - spiega il presidente, Alfredo Ingletti – poiché consolida il percorso della nostra organizzazione nell’applicazione dei principi, di matrice anglosassone, dell’Employee Ownership, ovvero dell’azionariato diffuso tra coloro che contribuiscono operativamente alla vita produttiva della società, principio nel quale abbiamo sempre creduto come garanzia per una crescita organica ed indipendente sin dal momento della nostra fondazione.”
3TI Progetti è oggi infatti l’unica società italiana ad essere membro dell’Employee Ownership Association, l’associazione inglese che riunisce le società che applicano e sostengono questo principio organizzativo.
“Quando pensavamo al nostro futuro professionale – commenta Stefano Luca Possati, un altro dei soci fondatori di 3TI Progetti – avevamo come punto di riferimento i modelli di employee ownership di grandi società inglesi come Arup e Mott McDonald, che avevano basato la propria crescita sui principi dell’indipendenza e del senso di appartenenza che questo modello garantisce, così come sull’opportunità di operare un trasferimento costante alle nuove generazioni della conoscenza acquisita, che grazie a questo modello organizzativo è naturalmente realizzato.”
Tutti i nuovi soci, che hanno assunto contestualmente ruoli direttivi, hanno maturato negli anni una notevole esperienza nel proprio settore di specializzazione e nella società, essendo tutti parte dell’organizzazione da oltre 10 anni, e rappresentano inoltre un forte consolidamento della presenza femminile nella cabina di regia di 3TI Progetti, che da sempre si è caratterizzata per la ricerca di un equilibrio tra i generi, elemento decisamente innovativo in un settore, l’ingegneria, tradizionalmente prerogativa maschile.
“L’ingresso dei nuovi soci, 7 donne e 3 uomini, - conclude Giovanni Maria Cepparotti, terzo socio fondatore – è anche il riconoscimento del loro eccezionale contributo alla crescita ed allo sviluppo della nostra società, così come della condivisione di una visione comune sul futuro della nostra realtà. Dopo aver celebrato, l’anno scorso, i 20 anni di vita di 3TI Progetti, con questi nuovi ingressi si rafforza il percorso di trasferimento della leadership alla futura generazione, un percorso che ci auguriamo possa essere intrapreso nei prossimi anni da molti dei professionisti che oggi costituiscono l’organico di 3TI e che contribuiscono quotidianamente ad accrescere la nostra reputazione attraverso la qualità dei nostri progetti.”

CHI È 3TI PROGETTI
3TI PROGETTI è una società di ingegneria employee owned che, da oltre 20 anni, offre servizi di consulenza nella pianificazione, progettazione e project & construction management di infrastrutture per il trasporto (ferrovie, aeroporti, porti e strade), nell’edilizia e nell’ingegneria ambientale.
In tale arco di tempo 3TI PROGETTI è cresciuta sia in termini di numeri (il fatturato 2017 si è attestato a quota 25 milioni di euro), sia in termini di staff (circa 200 persone), oggi composto da professionisti qualificati con notevole esperienza, capacità progettuali, manageriali e commerciali.
3TI PROGETTI, nel tempo, ha allargato le proprie competenze e, supportata da un team di sviluppo del business internazionale dedicato, ha portato la propria capacità progettuale in molti paesi del mondo (oltre 30) costituendo nuove società e aprendo sedi operative e di rappresentanza in Italia e nel mondo, in particolare in Oman, Emirati Arabi Uniti, KSA, Qatar, Kuwait, Balcani, India, Vietnam, Hong Kong.
Grazie a tali strategie di business, 3TI Progetti realizza il 75% della produzione all’estero e tale traguardo l’ha portata a ottenere nel 2015 un importante riconoscimento: l’inserimento nella speciale classifica ENR TOP 225 delle società di ingegneria internazionali, presenza peraltro consolidata nel corso degli anni.
Attualmente 3TI PROGETTI è impegnata nella realizzazione di importanti progetti in Italia e all’estero di cui la Metropolitana di Doha, in fase di finalizzazione, rappresenta il fiore all’occhiello della società.
Tra le prime ad aver intrapreso la strada della progettazione in BIM, 3TI Progetti ha ottenuto nel 2018 la certificazione BIM (Building Information Modeling) per le attività di progettazione architettonica, strutturale, impiantistica e infrastrutturale di opere civili rilasciata da ICMQ, Istituto di certificazione che sta promuovendo la diffusione della certificazione nel settore dell’ingegneria.

Di Cool Projects l'intigrante sede di ALD Automotive a Roma

Di Cool Projects l'intigrante sede di ALD Automotive a Roma

La società romana specializzata in Project Management e in Building Automation ha trasformato un vecchio edificio in un gioiello architettonico tecnologicamente evoluto.

C’è un nuovo, intrigante palazzo che impreziosisce il cuore di Roma. Nel quartiere Eur, infatti, Cool Projects, società specializzata in Projects Management e Building Automation, ha totalmente reingegnerizzato un edificio rendendolo architettonicamente affascinante e tecnologicamente avanzato ed ecosostenibile.
Quello che fino a pochi anni fa era ancora uno scheletro in cemento armato è oggi un gioiello che ospita la sede della multinazionale dell’autonoleggio  a lungo termine e fleet management ALD Automotive.  
Di proprietà della Immobilcinque (Gruppo Valle Giulia) l’edificio aveva subito un primo restyling nel 2008 che gli consentì di diventare la sede romana di Saipem fino al 2015, ma è stato nel 2016 che il palazzo è stato oggetto della profonda ristrutturazione interna ed esterna che l’ha portato a essere uno degli edifici più prestigiosi anche in termini di efficientamento energetico della capitale.
Fino al 2007 la struttura non era ancora definita: la sommità dell’edificio era priva di tetto e di un “attacco al cielo” che lo proteggesse dalle intemperie e dall’irraggiamento. Al piano terra mancavano totalmente le connessioni tra sbarchi scale esterne provenienti dai piani interrati e gli atri degli ingressi che, tra l’altro, non erano segnalati nei prospetti. Internamente tutti i piani erano divisi in piccole stanze operative collocate in batteria sui due lati lunghi dell'edificio e separate centralmente da un corridoio cieco. Il lato nord era chiuso da una scala antincendio in acciaio e da un ascensore montacarichi completamente a vista.

IL RESTYLING ESTERNO

Il progetto di restyling, portato avanti dall’architetto Jacopo Rizzi e dallo staff tecnico coordinato da Cool Projects ha riguardato il completamento degli esterni dell’edificio e la riconfigurazione degli spazi interni secondo le esigenze del nuovo locatario e della proprietà. Si è trattato di un lavoro sinergico durante il quale collaborazione, convergenza di interessi e partecipazione tra i vari attori in causa si è trasformato in un risultato di notevole impatto visivo a livello architettonico e altamente funzionale in termini di impianti e domotica.
Alcuni elementi sono rimasti integri come, ad esempio, le facciate principali Est e Ovest ritmate da una maglia a moduli quadrati composti da un grande vetro trasparente centrale, che va da solaio a solaio, e da lesene rettangolari orizzontali e verticali in vetro satinato che nascondono i solai e i pilastri che corrono in aderenza. Un modulo, questo, che è stato utilizzato come unità di misura per proporzionare alcune parti del progetto. L’adeguamento alla normativa antincendio ha “imposto” la realizzare di una seconda scala collocata sul lato Sud e la messa in conformità, innalzandone l’altezza, del solaio di copertura.
Ma ciò che ha cambiato decisamente l'aspetto esterno e il volume  del palazzo, è stata la realizzazione di una cornice - curvilinea sul lato Nord e rettangolare a Sud - che, abbracciando l'intero edificio, nasconde le scale antincendio e protegge l’ultimo piano dall'irraggiamento solare e dalle intemperie.
L'intera cornice è composta da pannelli compositi di Alucobond, con finitura esterna in alluminio satinato, intervallati e fissati da pressori su cui sono applicate delle ogive in alluminio che sottolineano sia la verticalità che l'orizzontalità dei volumi riconnettendo visivamente le linee maglia che anima i prospetti principali. La scelta dell’Alucobond e della sua finitura in alluminio è stata fatta per inserire il nuovo intervento allineandolo con i materiali già presenti nell'edificio.  La cornice che abbraccia la scala antincendio sul lato Nord presenta dei tagli orizzontali come prese d'aria mentre sul versante Sud appare un'unica grande asola verticale ad agire come presa d'aria.
Al piano terra, sui due prospetti principali, sono stati realizzati due grandi portali di ingresso che servono a segnalare ai dipendenti e ai visitatori i punti di accesso principali all'edificio. I due portali, inseriti e proporzionati seguendo il ritmo delle facciate, sono composti da pannelli in Alucobond con finitura color antracite metallizzato che permette loro di staccarsi e mettersi in evidenza rispetto al resto delle facciate. Sulla sommità di questi portali sono state inserite due grandi lastre in vetro a sbalzo che hanno il compito di proteggere lo spazio sottostante dalle intemperie.
Un altro elemento importante del progetto è rappresentato da due pensiline vetrate di connessione tra le quattro scale esterne provenienti dalle autorimesse, collocate nei piani sottostanti, e i portali di ingresso: un percorso protetto dalla pioggia e ben evidenziato da un effetto galleria trasparente. Le pensiline sono composte da un telaio a “L” rovesciata, in acciaio verniciato bianco e controbilanciato da un puntone in acciaio verniciato antracite, su cui sono appese lastre di vetro trasparente tramite l'utilizzo di crociere e rotules in acciaio inox. Tutti gli elementi della pensilina e delle zone di sosta e ristoro adiacenti sono stati progettati in armonia con le facciate attraverso il loro dimensionamento e posizionamento nel rispetto della cadenza dei moduli di facciata e utilizzando una segnaletica orizzontale e una grafica in linea con quella aziendale.
La sistemazione delle aree perimetrali del lotto, in fase di completamento, prevede la realizzazione di un parco urbano che sarà articolato in più zone immerse in una sistemazione a verde con prato e alberature in cui verranno realizzati dei gazebo, delle tettoie, un teatro all'aperto per la sosta, il pranzo e il lavoro dei dipendenti, ma anche una pista per il running e un’area dove verrà posizionato un macchinario multifunzionale per un completo allenamento fisico.
Le facciate Est e Ovest sono state rivestite con pellicola filtrante trasparente per contenere l’irraggiamento solare verso l’interno del fabbricato e abbattere i costi di gestione. Sul prospetto Ovest è stata disegnata e applicata, una pellicola one-way a colori con il logo dell’azienda mentre sui prospetti Nord e Sud sono state posizionate le insegne luminose dell’azienda.

RICONFIGURAZIONE SPAZI INTERNI

L'edificio si sviluppa su 11 piani di cui due interrati adibiti ad autorimessa, un piano terra riservato all'accoglienza e al ristoro, 7 piani destinati a uffici, e l'ultimo piano rivolto ad attività dirigenziale. Tutte le tramezzature interne, ad eccezione dei blocchi destinati ai servizi igienici, sono state demolite secondo la logica dell’open space.
Nella parte centrale dell'edificio, al piano terra, due porte girevoli conducono verso la reception in cui spiccano una grande parete ledwall che proietta immagini legate all'attività dell'azienda. Il pavimento degli atri e della reception è stato mantenuto e integrato con nuove grandi lastre di marmo nero d’Africa lucidato a specchio in contrapposizione alla finitura a intonaco bianco delle pareti.
Dall'altro lato dei due atri di ingresso si apre la zona ascensori in cui è inserita un'elegante scala elicoidale, che si snoda in modo continuo e aereo per 8 piani, e che è stata mantenuta con il suo pavimento in marmo nero d’Africa, ma completamente ritinteggiata di colore scuro per metterla in evidenza rispetto alla scatola bianca che la contiene. Nel suo pozzo centrale è stata realizzata dallo studio THIRTYONE una pista per automobiline più lunga del mondo su cui corrono trainate da un piccolo motore elettrico piccoli veicoli realizzati su disegno della “Mascotte Car”, altro logo di ALD.
Una “giungla urbana” invade il piano terra nelle aree lounge disegnate dallo studio Gla: tavoli, aree relax, piante e carte da parati di ispirazione floreale rendono questi spazi rilassanti e giocosi, adatti per un pasto veloce o una breve riunione grazie alla flessibilità che li caratterizza: porte scorrevoli impacchettabili rendono possibile la suddivisione della lounge in più sale che possono assumere varie funzioni.
Parte del piano terra, in particolare il lato Sud, e i piani dal primo al settimo sono destinati all'attività di ufficio e sono sostanzialmente caratterizzati da open-space molto luminosi in cui sono inserite le scrivanie a gruppi di quattro e gli arredi. Oltre ai tavoli da lavoro, alcove o informal meeting, phone-boot disegnate custom e focus area sono i principali elementi che costituiscono questi spazi, a tutti i piani, insieme a stanze private per i dirigenti e aree break chiuse da pareti vetrate parzialmente schermate con pellicole filtranti e una grafica accattivante. L’attenzione nella scelta dei materiali è stata fondamentale, soprattutto per quanto concerne il fonoisolamento e il comfort ambientale dei dipendenti.
Ciascun piano è dotato di stanze chiuse destinate alla dirigenza e un area break, e il piano quarto in particolare è diviso in due semipiani con funzioni diverse: postazioni lavoro e sale meeting di diversa capienza, tutte divise con pareti vetrate filtrate da pellicole satinate adesive a gradiente.
L'ottavo piano è destinato alle attività dirigenziali. Le dimensioni inferiori a quelle dei piani sottostanti lasciano spazio a due ampie terrazze collegate da lunghi ballatoi e coperte da una struttura a tetto piano rivestita di Alucobond e provvista di grandi fori in parte tondi e in parte rettangolari per l’esalazione del fumo in caso di incendio. Le terrazze, che offrono un panorama affascinate del quartiere Eur, hanno un pavimento flottante coperto con del gres porcellanato effetto legno, e sono arredate con panche custom in legno di teak e fioriere in acciaio verniciato antracite, tavoli e poltrone di design che offrono ospitalità alla dirigenza e agli invitati, permettendo anche lo svolgimento di eventi.
L’edificio inoltre rappresenta un esempio importante in termini di efficientamento energetico, raggiungendo la più alta classe di riferimento, nonostante le grandi superfici vetrate, dotato di un sistema di Building Automation realizzato da Cool Projects, capace di controllare tutti parametri funzionali dello stabile, consentendo agli utenti l’intuitiva gestione delle condizioni ambientali tramite semplici touch screen. Cool Projects si è occupata anche della progettazione e della direzione dei lavori per gli impianti elettrici, meccanici e speciali e ha sviluppato i sistemi hardware e software di supervisione e controllo.

A 3TI Progetti la realizzazione delle linee guida della Rail Baltica

A 3TI Progetti la realizzazione delle linee guida della Rail Baltica

3TI PROGETTI, dopo essersi aggiudicata la gara indetta da RB Rails AS, ha firmato il contratto per la redazione del manuale delle linee guida alla progettazione architettonica, del landscape e della visual identity del progetto Rail Baltica.
“Si tratta di un progetto di grande rilevanza – commenta Alfredo Ingletti, Presidente di 3TI PROGETTI – perché ha un grande respiro europeo essendo uno dei progetti di trasporto prioritari dell’Unione visto che integrerà gli Stati Baltici nella rete ferroviaria europea: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e indirettamente anche la Finlandia”.
La Rail Baltica sarà, infatti, il collegamento ferroviario transfrontaliero al momento mancante che unirà Varsavia, Vilnius, Kaunas, Panevežys, Riga, Pärnu, Tallin, Helsinki per un totale di 870 km. Mentre la maggior parte dei paesi europei utilizza binari con scartamento di 1435 mm, infatti, gli Stati Baltici ricorrono ancora agli standard russi che prevedono binari di 1520 mm di scartamento. Per tale ragione i collegamenti delle carrozze ferroviarie baltiche risultano finora inaccessibili alle reti ferroviarie di Polonia e Germania. Indirettamente questo percorso include anche la Finlandia visto che il progetto prevede anche la possibilità di costruire un tunnel ferroviario sottomarino che potrebbe collegare Tallin a Helsinki.
“In questo progetto – afferma Michele Amerio, direttore tecnico di 3TI e responsabile del progetto – 3TI PROGETTI avrà un ruolo prioritario dovendosi occupare dell’elaborazione di un insieme di criteri, regole, disegni concettuali che determineranno le linee guida paesaggistiche, tecniche, normative ed economiche per la progettazione architettonica della Rail Baltica”.
La linea ferroviaria Rail Baltica sarà completamente elettrificata e, quindi, a impatto ambientale zero e si svilupperà su 870 km, di cui 265 km in Lettonia, 213 km in Estonia e 392 km in Lituania. I treni passeggeri dovrebbero funzionare a una velocità massima di 249 km/h, con una velocità media di 170 km/h mentre la velocità massima per i treni merci è prevista in 120 km/h. Rail Baltica sarà realizzata utilizzando le tecnologie e i materiali più avanzati. Alcuni di essi sono ancora in fase di elaborazione, standardizzazione o appena commercializzati. Nuovi terminal saranno costruiti in ciascuno dei paesi baltici per consentire un trasferimento rapido ed efficiente di passeggeri e, in particolare, delle merci. Le stazioni ferroviarie rappresenteranno veri e propri centri multimodali per il collegamento con diversi servizi urbani, regionali e di lunga distanza con parcheggi per auto e biciclette, negozi e aree ricreative.
Rail Baltica verrà costruita secondo i più severi requisiti di sicurezza. L'ultima generazione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) sarà utilizzata per controllare il movimento del treno. Tutti gli incroci con strade e percorsi pedonali saranno a due livelli. Le stazioni passeggeri avranno tutte le strutture necessarie per rendere l'accesso ai servizi ferroviari un'esperienza facile e piacevole per chiunque.
La linea è pianificata in modo da evitare per quanto possibile le aree protette di Natura 2000 e senza un impatto significativo su altre aree protette sensibili dal punto di vista ambientale. Ove necessario, verranno installate barriere antirumore e saranno anche realizzati passaggi speciali per gli animali.
“Con questo progetto – spiega Ingletti – raggiungiamo un’area geografica di grandi potenzialità infrastrutturali per noi ancora inesplorata ma da tempo monitorata. Oltre allo sviluppo di molti progetti nei paesi arabi e a una consolidata presenza in Romania, 3TI PROGETTI oggi si affaccia nei Paesi Baltici avvicinandosi sempre di più all’Europa, punto di riferimento strategico dove affrontare importanti sfide contro competitor di tutto rilievo”.

Prosegue la crescita di 3TI Progetti

Prosegue la crescita di 3TI Progetti

La società di ingegneria italiana chiude il 2017 con un fatturato di circa 26 milioni di euro.

Un nuovo esercizio positivo per 3TI PROGETTI, uno dei principali player dell’ingegneria italiana.
Il bilancio 2017 si è chiuso infatti con un fatturato consolidato di circa 26 milioni di euro, con un aumento del 5% rispetto all’anno scorso, e con un forte aumento dell’Ebitda.
“Negli ultimi cinque anni, dai 18 milioni di fatturato del 2012 agli oltre 26 dell’ultimo esercizio, la crescita, anche se non più impetuosa come nel quinquennio precedente, non si è mai fermata - afferma Alfredo Ingletti, Presidente della società - e questo nonostante la crisi di investimenti del mercato domestico, grazie principalmente allo sviluppo delle attività sui mercati internazionali, in cui anche quest’anno abbiamo consolidato la presenza ed il portafoglio ordini”.
3TI PROGETTI, che nel 2017 ha celebrato venti anni di attività, attraverso l’internazionalizzazione ha superato brillantemente il profondo stato di crisi che dal 2008 ha condizionato il comparto produttivo italiano e mondiale.
“Oggi - specifica Ingletti - siamo una società con un organico composto da circa 200 qualificatissimi professionisti, quasi interamente italiani, ma abituati a muoversi naturalmente in un contesto internazionale, tanto che l’inglese ormai rappresenta la nostra lingua di riferimento, non solo all’estero ma anche in Italia”.
Il Medio Oriente è ancora oggi il mercato più prolifico per gli interessi di 3TI PROGETTI, al momento impegnata sui grandi progetti della metropolitana di Doha (in Qatar) e di Riyadh (in Arabia Saudita) e dell’Aeroporto di Muscat in Oman.
“La capacità di progettare grandi opere infrastrutturali sia in loco sia da remoto, la costante crescita di gradimento per i nostri servizi e la credibilità acquisita a livello internazionale in questi anni - prosegue Ingletti - ci ha aperto la strada per nuovi mercati ed uno dei risultati è stata l’acquisizione del progetto della nuova Smart Industrial Port City (SIPC) a Kandla-Gandhidham in India. Ma per noi ‘estero’ significa anche Europa, sia i mercati emergenti come la Romania, che da anni rappresenta un punto fermo per le nostre attività, ma anche i mercati avanzati, come la Francia, dove abbiamo recentemente vinto una gara nell’ambito del progetto europeo della fusione nucleare, e i paesi scandinavi, dove stiamo muovendo i nostri primi passi, un obiettivo per i prossimi anni”.
Rimane alta l’attenzione di 3TI PROGETTI per gli sviluppi che il nuovo codice degli appalti potrà avere sul mercato domestico, dove l’attenzione si concentra soprattutto sul settore dei porti, strategico in ragione del ritardo competitivo che il nostro paese ha nei confronti dei competitor internazionali, e che ha come progetto di punta il nuovo porto offshore di Venezia,.
“Nei prossimi anni - conclude Ingletti - il settore che più impegnerà l’ingegneria, e verso il quale stiamo dunque orientando l’evoluzione dello sviluppo e della ricerca di 3TI, sarà quello legato all’acqua e alla gestione delle risorse idriche, in tutte le forme in cui si presenta, con una particolare attenzione alla gestione delle coste, sia dal punto di vista dell’infrastrutturazione dei porti, sia dal punto di vista della difesa delle risorse naturali e della mitigazione del rischio idrogeologico, sia infine dello sviluppo industriale e turistico”.

3TI Progetti consolida la propria presenza in Romania con il progetto di un nuovo polo ospedaliero

3TI Progetti consolida la propria presenza in Romania con il progetto di un nuovo polo ospedaliero

3TI PROGETTI, uno dei player dell’ingegneria italiana, ha recentemente firmato il contratto della progettazione per la riorganizzazione dell’attuale polo ospedaliero rumeno Târgu Mureş Emergency Clinical County Hospital e la realizzazione di un nuovo edificio adiacente all’attuale struttura che ospiterà il centro ustioni.
“Si tratta di un ulteriore, importante risultato conseguito in Romania - ha commentato il Presidente di 3TI PROGETTI, Alfredo Ingletti - in primo luogo perché si tratta di un progetto interamente finanziato dalla World Bank, in secondo luogo perché amplia e consolida la nostra presenza nel Paese, dove abbiamo già operato e lavoriamo su altri grandi importanti progetti”.
L’attività di 3TI PROGETTI, nella fattispecie, prevede oltre allo studio di fattibilità (comprensivo di permessi e approvazioni) relativo alla riorganizzazione dei flussi ospedalieri dell’attuale struttura, anche il progetto definitivo ed esecutivo, la produzione di specifiche tecniche e la direzione lavori per la realizzazione dell’edificio che ospiterà il nuovo blocco operatorio e il centro ustioni. Il nuovo fabbricato garantirà l’assistenza per i pazienti critici, posti letto per pazienti meno gravi e inoltre ospiterà il reparto di chirurgia plastica e ricostruttiva e quello della terapia intensiva (con 57 posti letto), nonché un blocco chirurgico con 25 sale operatorie.
“Siamo molto orgogliosi - aggiunge Ingletti - di aver firmato con il Ministero della Salute rumeno, in qualità di leader di una Joint Venture con la società di ingegneria italiana GPA, avvalendoci inoltre della consulenza di Fabrizio Rossi Prodi, il contratto per la realizzazione di un progetto che garantirà un nuovo e più efficiente nosocomio alla città di Târgu Mureş, dopo Bucarest una delle principali città rumene.
Questa acquisizione deriva dai rapporti e dalla reputazione che 3TI PROGETTI ha maturato negli ultimi anni in Romania e dalla storica esperienza della nostra società nella progettazione di strutture ospedaliere, dai progetti del passato come la rimodernizzazione di vari reparti del Policlinico Gemelli di Roma fino al più recente progetto per il nuovo ospedale della Spezia in Italia, così come l’ampia esperienza estera nel settore sanitario che va dai 17 ospedali specialistici progettati in Oman al centro di ricerca cardiologica super specialistico in Arabia Saudita”.
Sempre in Romania 3TI PROGETTI ha recentemente siglato il contratto con la CNAIR (Compania Națională de Autostrăzi și Drumuri Naționale din România) per i servizi di progettazione, lo studio di fattibilità e il progetto tecnico della variante Ocolire-Giurgiu che assicura una connessione tra le strade nazionali extraurbane DN5B e DN5C. Il tragitto che si snoda per 11 km su territorio pianeggiante interferisce con 4 viabilità esistenti e una ferrovia nella città di Giurgiu.
La Romania per 3TI PROGETTI rappresenta un importante mercato di riferimento avendo già realizzato altri significativi progetti infrastrutturali tra cui la riabilitazione del tratto ferroviario Brasov-Simeria, la riqualificazione degli aeroporti di Bucarest, Craiova, Cluj e Bacau, ed il sistema di mezzi di trasporto ecologici a Bistrita.