Rivoluzione Digitale negli Appalti Pubblici: cosa cambia da gennaio 2024

Appalti Pubblici Digitali
Dal 1° gennaio 2024, il panorama degli appalti pubblici in Italia subirà una trasformazione significativa con l'entrata in vigore delle nuove regole e obblighi relativi agli appalti telematici. Questa evoluzione è parte integrante del nuovo Codice dei contratti pubblici e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), entrambi orientati verso ...
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Nuovo Codice Appalti: il Bando tipo ANAC per i progetti oltre i 215.000 euro

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L'art.14 del Nuovo Codice Appalti stabilisce la soglia dei 215.000 euro come limite per gli appalti pubblici e per la fornitura di beni e servizi di architettura e ingegneria. ANAC è pronta a intervenire con un Bando tipo, che regoli le procedure per le gare e i contratti che superino la soglia europea prefissata, che vengono aggiudicate all'offert...
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PNRR 3: nuove disposizioni su appalti, edilizia scolastica ed energie rinnovabili

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Lo scorso 16 febbraio, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che introduce novità rilevanti nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Durante la stessa sessione del Consiglio dei Ministri che ha stabilito la fine della cessione del credito e dello sconto in fattura per gli interventi di natura edilizia, il Go...
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Appalti pubblici: affidamento diretto illegittimo e risarcimento del danno

Appalti pubblici: affidamento diretto illegittimo e risarcimento del danno

In tema di appalti pubblici, il Consiglio di Stato si è pronunciato sui criteri per la valutazione del risarcimento del danno subito da un’impresa che non ha potuto partecipare ad una gara a causa di illegittimo ricorso alla trattativa privata da parte della pubblica amministrazione.

FATTISPECIE
Nel caso di specie, erano state annullate le determinazioni dirigenziali con cui il Comune di Casoria aveva affidato direttamente il servizio triennale di elaborazione informatica e notificazione dei verbali relativi alle sanzioni amministrative previste dal codice della strada.

Il giudizio era stato promosso dal precedente gestore del servizio, che aveva contestato l’affidamento diretto lamentando la mancata indizione di una procedura ad evidenza pubblica che le avrebbe dato l’opportunità di proseguire nell’attività e poi, con distinto ricorso dinanzi al Tribunale amministrativo partenopeo, aveva invocato il risarcimento dei danni subiti.

La controversia attiene esclusivamente alla quantificazione del pregiudizio, correlato alla illegittima determinazione assunta dal Comune di Casoria di sottrarre al confronto concorrenziale la commessa, ledendo, per un verso, le potenziali aspettative dell’appellante - quale operatore di settore - alla relativa ed eventuale aggiudicazione e, per altro verso, pregiudicandone la posizione economica correlata alla qualità di gestore uscente, che avrebbe - come tale - verisimilmente protratto l’attività negoziale, ove l’amministrazione non avesse optato per l’illegittimo affidamento diretto a gestore terzo.

PRINCIPI ENUNCIATI E CONCLUSIONI
In proposito, la Sent. C. Stato 29/07/2019, n. 5307 ha affermato che, in materia di risarcimento del danno derivante dall'illegittimo ricorso alla trattativa privata, poiché non c'è stata gara, non è possibile una valutazione prognostica e virtuale sull'esito di una procedura comparativa mai svolta; non è possibile prevedere, in particolare, quali e quante offerte sarebbero state presentate, quale offerta avrebbe presentato l'impresa che chiede il risarcimento, e se tale offerta sarebbe stata, o meno, vittoriosa.
Pertanto, quando ad un operatore è preclusa in radice la partecipazione ad una gara (di talché non sia possibile dimostrare, ex post, né la certezza della sua vittoria, né la certezza della non vittoria), la sola situazione soggettiva tutelabile è la chance, e cioè l'astratta possibilità di un esito favorevole.

Nella specie, il danno subito dall’appellante poteva essere ragionevolmente ancorato solo alla perdita degli utili correlati alla prospettica continuazione dei rapporti in essere per il periodo residuo considerato.

Il Consiglio di Stato ha inoltre rilevato che in tali situazioni, si è talvolta ritenuto di utilizzare il criterio per cui il quantum del risarcimento per equivalente vada determinato ipotizzando, in via di medie e di presunzioni, quale sarebbe stato il numero di partecipanti alla gara se gara vi fosse stata (sulla base dei dati relativi a gare simili indette dal medesimo ente) e dividendo l'utile d'impresa (quantificato in via forfettaria) per il numero di partecipanti: il quoziente ottenuto costituisce, in tale prospettiva, la misura del danno risarcibile.

Ma nel caso di specie, la mancata allegazione di dati utilizzabili allo scopo, ha reso inutilizzabile tale criterio e necessario il ricorso alla logica equitativa.

Appariva, in effetti, corretto, nella concreta situazione esaminata, ancorare il pregiudizio subito dalla appellante alla impossibilità (riconnessa alla illegittima scelta di procedere alla scelta di un altro contraente) di continuare, quale gestore uscente, il servizio in corso di erogazione: e ciò in quanto - in assenza di ogni elemento idoneo a prefigurare le ipotetiche condizioni di un eventuale confronto concorrenziale, ormai precluso - la condotta serbata dall’amministrazione si è, di fatto, risolta, nella sottrazione dell’utile derivante dalla continuazione del rapporto in essere.

Il Consiglio di Stato ha perciò condiviso la scelta di liquidare il danno, nella misura del 2% dell’importo erogato dal Comune di Casoria all’appellante nell’ultimo triennio precedente l’affidamento, trattandosi dello stesso servizio e di condizioni economiche sostanzialmente analoghe a quelle in precedenza applicate dalla stessa ricorrente.


Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
www.legislazionetecnica.it

3TI Progetti ottiene la certificazione SOA

3TI Progetti ottiene la certificazione SOA

La società parteciperà direttamente alle gare di appalto pubbliche riguardanti i rilevamenti topografici e le indagini geognostiche

3TI PROGETTI, tra i principali player dell’ingegneria italiana, ha ottenuto l’attestazione SOA per i lavori pubblici rilasciato dalla società SOA GROUP SPA, uno dei più qualificati organismi di certificazione italiani.
“Si tratta di una attestato di rilevante importanza per la nostra società - spiega Alfredo Ingletti, presidente di 3TI PROGETTI - perché ci consente di ampliare le opportunità di partecipare direttamente alle gare di appalto pubbliche.
Tale attestazione, ottenuta dopo un lungo e importante iter certificativo, è un premio all’estrema qualificazione e alla credibilità nazionale e internazionale acquisita da 3TI PROGETTI nel corso dei suoi oltre 20 anni di attività in Italia e all’estero. Sono numerosi, infatti, i requisiti sia di carattere generale sia di capacità economiche e tecniche richiesti dai certificatori”.
Le società certificatrici, infatti, hanno il compito di effettuare un’approfondita valutazione dei requisiti imposti dalla legge riscontrabili negli ultimi dieci esercizi approvati e depositati dalla società richiedente.
3TI PROGETTI ha ottenuto la SOA per quanto riguarda le categorie OS 20A, riguardante i rilevamenti topografici, e OS 20B, relative alle indagini geognostiche, entrambe in classifica II ossia per la partecipazione a gare pubbliche fino a un importo di 516 mila euro. Ciascuna classifica abilita l’impresa in possesso di Certificazione SOA a concorrere ad appalti di importi pari alla classifica accresciuta di un quinto.
L’ottenimento della SOA in tali ambiti, oltre a completare il portafoglio di servizi offerti da 3TI PROGETTI ne consolida la posizione di leadership nei settori dei sondaggi e del monitoraggio geotecnico dopo aver acquisito, lo scorso anno, dalla DMS Geotechnical Engineering il ramo d’azienda legato alle attività di progettazione geotecnica e monitoraggi strutturali.
 “Questa nuova attestazione - aggiunge Ingletti - viene a poca distanza di tempo dalla certificazione BIM (Building Information Modeling) per le attività di progettazione architettonica, strutturale, impiantistica e infrastrutturale di opere civili rilasciata da ICMQ, Istituto di certificazione che sta promuovendo la diffusione della certificazione in questo settore.
Questi riconoscimenti rappresentano la naturale conseguenza della crescita di 3TI PROGETTI e un premio agli investimenti effettuati nel corso degli anni in termini di qualità del servizio, nella tecnologia applicata alla progettazione, nella qualificazione dello staff organizzativo. Tutti requisiti che ci hanno permesso di realizzare progetti di grande rilevanza in Italia e nel mondo”.

Servizi di Ingegneria e Architettura, +6% i bandi nel 2018

Servizi di Ingegneria e Architettura, +6% i bandi nel 2018

Rapporto Centro Studi CNI: oltre il 45% dei bandi pubblicati per servizi di ingegneria e architettura hanno un importo a base d’asta inferiore ai 40mila euro, mentre le gare che superano il milione di euro costituiscono il 2,4%

Ancora un anno positivo per il mercato dei servizi di ingegneria e architettura. Per il quarto anno consecutivo, infatti, gli importi complessivi posti a base d’asta destinati a tali servizi (escludendo i costi destinati all’esecuzione dei lavori nei bandi in cui è richiesta) sono aumentati: nel 2018 oltre 760milioni di euro, il 5,9% in più rispetto a quanto rilevato nel 2017.

E’ quanto emerge dalla consueta analisi effettuata dal Centro Studi CNI. Da questa si evince anche che per effetto dei dettami del nuovo Codice degli appalti pubblici si riducono sensibilmente gli importi destinati alle gare di progettazione ed esecuzione, mentre sono più che triplicati rispetto al 2016 gli importi per le gare di sola progettazione: oltre 700 milioni nel 2018 contro i circa 220. Rispetto al 2017 si dimezzano gli importi posti a base d’asta per gli accordi quadro (101,6 milioni di euro a fronte dei circa 217 del 2017), mentre resta sostanzialmente invariata la somma complessiva dei concorsi di idee e di progettazione (2,5 milioni di euro). Questi dati, se si concentra l’analisi sui soli servizi di ingegneria “puri” con l’esclusione degli accordi quadro, dei concorsi e degli importi destinati ai servizi di ingegneria negli appalti integrati e le altre gare con esecuzione, rendono ancora più positiva la performance dei Sia nel 2018.

Lo stato di salute positivo di questo mercato è confermato dall’aumento del numero di gare (4.350 contro le 3.848 del 2017) e, soprattutto, degli importi posti a base d’asta. Dal punto di vista quantitativo, la stragrande maggioranza (86,5%) dei bandi pubblicati nel corso del 2018 riguardano gare per servizi di ingegneria ed architettura “puri”, mentre risulta quasi dimezzata, rispetto al 2017, la quota di concorsi di progettazione e di idee (2,4% contro il 4,4% del 2017), sebbene, come poc’anzi evidenziato, abbiano mantenuto pressoché inalterati gli importi complessivi dei premi.

Oltre il 45% dei bandi pubblicati per servizi di ingegneria e architettura (escludendo concorsi, accordi quadro, bandi del settore ICT e bandi con esecuzione) hanno un importo a base d’asta inferiore ai 40mila euro, mentre le gare che superano il milione di euro costituiscono il 2,4%. La Campania e il Lazio risultano le regioni in cui le stazioni appaltanti hanno posto a base di gara le maggiori somme per i servizi di ingegneria e architettura: quasi 83 milioni in Campania e circa 75milioni e mezzo nel Lazio.

Nonostante il Codice preveda che gli incarichi con compenso a base d’asta inferiore ai 40mila euro possano essere affidati direttamente ai professionisti senza passare per una gara pubblica, resta molto elevata, come evidenziato in precedenza, la quota di bandi di questo tipo: oltre 1.500, pari al 45,1% di tutti i bandi, con un importo medio che si aggira intorno ai 17mila euro.

L’analisi attesta anche una consistente riduzione della fetta di mercato appannaggio dei liberi professionisti, non solo in termini di importi, come già assodato anche negli scorsi anni, ma pure per quanto riguarda il numero di bandi: a fronte infatti del 62,6% delle gare e del 21,6% degli importi aggiudicati dai liberi professionisti nel 2017, nel 2018 le corrispondenti quote si riducono al 48,1% delle gare e al 17,1% degli importi. Tuttavia, a parziale conforto dei liberi professionisti va sottolineato come da cinque anni a questa parte aumentino progressivamente gli importi medi dei bandi da essi aggiudicati: nel 2018 l’importo medio di aggiudicazione delle gare a loro affidate ha superato i 50mila euro, quasi il doppio di quanto rilevato nel 2014 e non distante dalla punta massima registrata nel 2012 (pari a 66.000 euro).


A 3TI Progetti la realizzazione delle linee guida della Rail Baltica

A 3TI Progetti la realizzazione delle linee guida della Rail Baltica

3TI PROGETTI, dopo essersi aggiudicata la gara indetta da RB Rails AS, ha firmato il contratto per la redazione del manuale delle linee guida alla progettazione architettonica, del landscape e della visual identity del progetto Rail Baltica.
“Si tratta di un progetto di grande rilevanza – commenta Alfredo Ingletti, Presidente di 3TI PROGETTI – perché ha un grande respiro europeo essendo uno dei progetti di trasporto prioritari dell’Unione visto che integrerà gli Stati Baltici nella rete ferroviaria europea: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e indirettamente anche la Finlandia”.
La Rail Baltica sarà, infatti, il collegamento ferroviario transfrontaliero al momento mancante che unirà Varsavia, Vilnius, Kaunas, Panevežys, Riga, Pärnu, Tallin, Helsinki per un totale di 870 km. Mentre la maggior parte dei paesi europei utilizza binari con scartamento di 1435 mm, infatti, gli Stati Baltici ricorrono ancora agli standard russi che prevedono binari di 1520 mm di scartamento. Per tale ragione i collegamenti delle carrozze ferroviarie baltiche risultano finora inaccessibili alle reti ferroviarie di Polonia e Germania. Indirettamente questo percorso include anche la Finlandia visto che il progetto prevede anche la possibilità di costruire un tunnel ferroviario sottomarino che potrebbe collegare Tallin a Helsinki.
“In questo progetto – afferma Michele Amerio, direttore tecnico di 3TI e responsabile del progetto – 3TI PROGETTI avrà un ruolo prioritario dovendosi occupare dell’elaborazione di un insieme di criteri, regole, disegni concettuali che determineranno le linee guida paesaggistiche, tecniche, normative ed economiche per la progettazione architettonica della Rail Baltica”.
La linea ferroviaria Rail Baltica sarà completamente elettrificata e, quindi, a impatto ambientale zero e si svilupperà su 870 km, di cui 265 km in Lettonia, 213 km in Estonia e 392 km in Lituania. I treni passeggeri dovrebbero funzionare a una velocità massima di 249 km/h, con una velocità media di 170 km/h mentre la velocità massima per i treni merci è prevista in 120 km/h. Rail Baltica sarà realizzata utilizzando le tecnologie e i materiali più avanzati. Alcuni di essi sono ancora in fase di elaborazione, standardizzazione o appena commercializzati. Nuovi terminal saranno costruiti in ciascuno dei paesi baltici per consentire un trasferimento rapido ed efficiente di passeggeri e, in particolare, delle merci. Le stazioni ferroviarie rappresenteranno veri e propri centri multimodali per il collegamento con diversi servizi urbani, regionali e di lunga distanza con parcheggi per auto e biciclette, negozi e aree ricreative.
Rail Baltica verrà costruita secondo i più severi requisiti di sicurezza. L'ultima generazione del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) sarà utilizzata per controllare il movimento del treno. Tutti gli incroci con strade e percorsi pedonali saranno a due livelli. Le stazioni passeggeri avranno tutte le strutture necessarie per rendere l'accesso ai servizi ferroviari un'esperienza facile e piacevole per chiunque.
La linea è pianificata in modo da evitare per quanto possibile le aree protette di Natura 2000 e senza un impatto significativo su altre aree protette sensibili dal punto di vista ambientale. Ove necessario, verranno installate barriere antirumore e saranno anche realizzati passaggi speciali per gli animali.
“Con questo progetto – spiega Ingletti – raggiungiamo un’area geografica di grandi potenzialità infrastrutturali per noi ancora inesplorata ma da tempo monitorata. Oltre allo sviluppo di molti progetti nei paesi arabi e a una consolidata presenza in Romania, 3TI PROGETTI oggi si affaccia nei Paesi Baltici avvicinandosi sempre di più all’Europa, punto di riferimento strategico dove affrontare importanti sfide contro competitor di tutto rilievo”.

A 3TI progetti la riqualificazione dell'aeroporto internazionale Otopeni di Bucarest

A 3TI progetti la riqualificazione dell'aeroporto internazionale Otopeni di Bucarest

3TI PROGETTI, dopo essersi aggiudicata la gara indetta dalla Compania Nationala Aeroporturi Bucuresti SA, ha firmato il contratto per la Perizia Tecnica e il Final Design riguardante la ristrutturazione e l’adeguamento al regolamento UE n. 139/2014 di 6 vie di rullaggio e 2 piazzole di sosta all’interno dell’Aeroporto Internazionale Henri Coanda - Otopeni di Bucarest.

Il progetto prevede inoltre l’ampliamento di una via di rullaggio esistente (Bravo) mentre l’adeguamento alla normativa riguarderà sia gli aspetti tipicamente stradali, incluso il drenaggio delle acque di piattaforma, sia gli ausili visivi (segnaletica e luci).
L’Aeroporto Internazionale Henri Coanda "Otopeni", situato a nord di Bucarest a soli 17 Km dal centro cittadino, è il più trafficato della Romania ed è tra gli scali europei con la più alta crescita di traffico aereo. Fino agli anni '60 era adibito all'esclusivo uso militare e dalla sua trasformazione iniziata nei primi Anni Novanta oggi è il principale scalo rumeno con voli che provengono da tutte le capitali europee e da molte altre importanti città del continente, ma anche con arrivi e partenze verso Israele, Siria, Egitto e Turchia. L'Italia è collegata all’aeroporto Otopeni con numerosi voli diretti sia di Alitalia (da Linate e Fiumicino) che di compagnie low cost.
“Questo incarico - commenta Alfredo Ingletti, Presidente di 3TI PROGETTI - è un’ulteriore dimostrazione di quanto i mercati esteri siano sensibili alla professionalità e alla competenza delle società di ingegneria italiane e di quante, importanti, opportunità possano offrire a organizzazioni ben strutturate”.
3TI PROGETTI, infatti, è uno dei principali player dell’ingegneria italiana con 25 milioni di fatturato (2016) e circa 300 professionisti qualificati  provenienti da 20 paesi diversi e che parlano 14 lingue differenti.
“La nostra capacità di internazionalizzare - aggiunge Ingletti - ci  ha portato ad acquisire numerose commesse all’estero in particolare nel Middle East (Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi, Oman), in India e proprio in Romania dove abbiamo consolidato la nostra reputazione e le nostre capacità progettuali grazie ad altri importanti progetti”.
Primo fra tutti quello della riqualificazione della ferrovia Brasov-Simeria di cui 3TI PROGETTI ha la Direzione Lavori di ammodernamento delle linee esistenti ed esecuzione di nuove infrastrutture (7 stazioni, 35 tra ponti e viadotti, 2 gallerie naturali, 104 tombini idraulici, 3 cavalcavia ferroviari, 2 sottopassi, 8 km di opere di sostegno). Inoltre 3TI PROGETTI è stata coinvolta nella progettazione di riqualificazione degli aeroporti di Craiova, Tulcea e Bacau nonché nella progettazione e nell’assistenza tecnica dei lavori di 15 Km della corsia preferenziale della città di Bistrita per il passaggio dei mezzi di trasporto alimentati con combustibili ecologici, elettrici, ibridi e a basso impatto di inquinamento.
“Il contratto di ristrutturazione e ammodernamento dell’Aeroporto Internazionale Henri Coanda "Otopeni" di Bucarest - conclude Ingletti - è un’ulteriore attestazione di fiducia da parte delle autorità romene che riconoscono nella 3TI PROGETTI un partner affidabile e credibile per la realizzazione di progetti riguardanti sia grandi opere infrastrutturali sia lavori di minore impatto, ma di necessaria importanza per la collettività”.

La Catalogna dà un esempio di modernità con la legge sull’architettura

La Catalogna dà un esempio di modernità con la legge sull’architettura

Nella Catalogna indipendentista del sogno delle “piccole patrie” e della riaffermazione dell’identità perduta; in cui “l’indipendentismo è una malattia che è disgraziatamente cresciuta, un anacronismo che non ha niente a che vedere con la realtà del nostro tempo”, secondo il premio Nobel Mario Vargas Llosa; nella Catalogna caduta nella trappola di un referendum che è una “truffa antidemocratica” afferma lo scrittore spagnolo Javier Marias (tra i 367 firmatari di un manifesto contro il referendum); in questo contesto, lo scorso agosto il governo catalano ha approvato la legge sull’architettura. Una notizia passata in sordina e oscurata dagli eventi più recenti, ma che è la testimonianza di una società, quella catalana, moderna, colta, dialogante, avanzata.

La legge sull’architettura approvata dopo quattro anni di iter, segue le risoluzioni e le raccomandazioni dell’Unione Europea per promuovere la qualità architettonica ed evidenziare il valore aggiunto che apporta il settore, sia dal punto di vista economico che culturale. In questo senso, la legge sull’architettura è il primo testo legislativo dello Stato spagnolo di questo tipo e la seconda d’Europa, dopo la legge approvata dalla Francia.

A partire dagli anni 80, l’immagine positiva di una Spagna moderna ed efficiente è stata consegnata al mondo per mezzo dell’architettura e i catalani hanno saputo cogliere l’opportunità di approvare una legge “condivisa, pionieristica, inclusiva, modernizzante e strutturale” che stabilisce l’interesse pubblico dell’architettura e promuove il riconoscimento del suo valore sociale istituendo misure di diffusione, promozione e istruzione. Alcuni dei valori di qualità che questa legge intende proteggere sono: l’idoneità e la qualità tecnica delle costruzioni per soddisfare gli usi previsti e l’idoneità del mantenimento di queste costruzioni; migliorare la qualità della vita delle persone, cercando il loro benessere e confort in un ambiente sicuro e accessibile; il contributo alla coesione sociale e ad una migliore relazione dei cittadini con la loro dimensione artistica e culturale; l’adattamento all’ambiente e al paesaggio degli insediamenti urbani o degli spazi aperti; la sostenibilità in aspetti ambientali, economici e sociali e l’impegno collettivo per l’efficienza energetica degli edifici e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra; la bellezza, l’interesse artistico e il suo contributo al dibattito culturale.

Nell’ambito degli appalti pubblici, la legge contiene misure necessarie per garantire che i criteri di valutazione della qualità architettonica ricevano sempre una estimazione predominante rispetto ai criteri economici. Sono promosse la corretta composizione delle giurie, la trasparenza e la pubblicità dei concorsi, le procedure che consentono l’accesso alla professione dei giovani laureati e la definizione di valori orientativi per il calcolo del prezzo di offerta dei contratti di elaborazione di progetti.

In Italia, il Paese delle periferie più brutte d’Europa, dove il tema dello spazio pubblico è scomparso e il concorso di progettazione è estinto, dove interi quartieri nascono e si sviluppano attorno ad un centro commerciale, è dal 2011 che nell’inconcludenza più desolante si tenta di portare all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica l’importanza del riconoscimento legale che l’architettura merita come disciplina direttamente relazionata con l’interesse generale.

fonte:ilfattoquotidiano.it