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Il caldo mette alle strette: arriva il decreto per la tutela dei lavoratori edilizi

 Il caldo che ha inondato l'Italia nelle ultime settimane e i consecutivi danni sull'ambiente hanno reso necessario da parte del governo attuare delle misure che tutelino i lavoratori più esposti a suddette temperature, riferendosi specificamente al Cigo (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) e alla Cisoa (Cassa integrazione salariale operai agricoli).

È quindi sorto un confronto tra la Ministra del Lavoro Marina Calderone, Claudio Durigon, sottosegretario, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, Inps, Inl, Anci, Inail, Upi, conferenza delle Regioni e associazioni sindacali attraverso i quali si è arrivati alla conclusione che sarà possibile richiedere una cassa integrazione ad ore indipendente dal computo delle settimane del biennio mobile, richiedibile in situazioni di emergenza climatica. Nonostante il decreto varrà per tutto il 2023, pare obiettivo della Ministra Calderone quello di inserire ufficialmente tale provvedimento nella legge di Bilancio.

Si è inoltre fissato un parametro volto a definire i punti di partenza per la richiesta di tale provvedimento, i quali sono stati fissati a partire da temperature che superino i 35 gradi o, sotto tale soglia, nel caso in cui il lavoratore sia esposto a luce solare o se l'umidità è tale da aumentare la temperatura percepita rispetto a quella effettiva.

Cita il protocollo: "È noto, infatti, che il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per quei contesti lavorativi nei quali sono previste mansioni dove è richiesto lo svolgimento di lavorazioni in ambienti all'aperto (c.d. outdoor), con una costante esposizione non solo alle temperature più elevate, ma anche ai raggi ultravioletti, con conseguenze dirette sul benessere psicofisico dei lavoratori, che può essere compromesso, a titolo esemplificativo, da disidratazione, insolazione, vertigini e malattie della pelle. Inoltre, può essere causa di alterazioni delle capacità motorio-cognitive, lesioni di vario tipo, malattie infettive e stress da calore"
I settori di riferimento menzionati sono lavoratori outdoor e indoor "per i quali non è possibile coniugare la produzione con un sistema di areazione condizionato (ad esempio cartiere, macellazione carni, panificazione industriale, altiforni…)."

Tuttavia, aperto è il dibattito per la salvaguardia e l''inserimento di altre categorie di lavoratori, come ad esempio i riders.

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