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Il risanamento dei muri umidi, ovvero la più totale confusione

La mia prima conoscenza, come tecnico di cantiere, sulla patologia da risalita capillare risale al 1981, esattamente 40 anni fa.

Luigi Vantangoli
Allora non esistevano ancora gli intonaci deumidificanti e l'unico sistema utilizzato, salvo tecniche particolari come l'elettroosmosi impiegate solo in particolari e importanti cantieri di restauro, era il taglio fisico della muratura. Taglio affrontato con seghe circolari, seghe diamantate o addirittura eseguito in casa con segacci da legno.

Allora non esistevano ancora gli intonaci deumidificanti e l'unico sistema utilizzato, salvo tecniche particolari come l'elettroosmosi impiegate solo in particolari e importanti cantieri di restauro, era il taglio fisico della muratura. Taglio affrontato con seghe circolari, seghe diamantate o addirittura eseguito in casa con segacci da legno.
Conobbi in quell'anno una ditta "antica" che, proveniente dalla esperienza di additivi chimici per i calcestruzzi da infrastrutture idrauliche (ricordo la diga del Vajont tra le loro referenze), produceva additivi impermeabilizzanti e aeranti per fare intonaci (ahimè solo compatibili col cemento). Produceva inoltre un interessante "liquido antisale" che aveva la capacità di convertire i Sali rendendoli stabili dimensionalmente.
Il ciclo era miscelare l'additivo aerante in cantiere con sabbia e cemento e fare intonaci di almeno 2 cm di spessore. Prima, il trattamento antisale con il liquido specifico.
La sfida era me importante e, affidandomi a questi prodotti chimici, assunsi la concessione per la mia zona, la Romagna. In 5-6 anni ne vendetti alle imprese locali ed enti pubblici per circa 7 milioni di metri quadrati.
Poi nell'86 "scoprii" le calci e nel mio paniere commerciale rimase solo il liquido antisale, usato prima di applicare i nuovi intonaci deumidificanti a base calce.
Fino al '98, anno in cui terminai la commercializzazione del liquido antisale, trattai i Sali di quasi 15 milioni di mq di muri umidi, con ottime soddisfazioni.
Nel frattempo, ero diventato esperto di diagnostica per muri umidi da risalita capillare ed ero in grado di aiutare i tecnici professionisti che dovevano scrivere i capitolati e computi metrici.
Contemporaneamente stava venendo a galla una scomoda verità: gli intonaci deumidificanti non erano in grado di risolvere la patologia all'origine ma, nel migliore dei casi, offrivano un risanamento delle superfici per un determinato periodo di tempo, compreso tra i 5 e i 30 anni.

Lo studio della patologia
In effetti la patologia da risalita capillare è un fenomeno alquanto complesso ed è determinato da molti fattori, in parte originali e in parte innescati successivamente dalle nuove condizioni chimico-fisiche in cui viene a trovarsi il muro.
E poi esiste una forte confusione sul mercato tra risalita capillare e infiltrazione di acqua in controspinta. Nella prima l'acqua viene richiamata, nella seconda "spinge" per entrare.
Avere comunque la panacea che risolve sistematicamente il problema in ogni cantiere E' IMPOSSIBILE.
Quindi, per cominciare a fare chiarezza, separiamo la soluzione in due:
1. Prosciugare il muro dall'umidità (notare il verbo, please).
2. Risanare le superfici ammalorate.
La maggior parte della comunicazione sul mercato, per vendere materiali o tecnologie, è invece "risanamento di muri umidi".

Le cause originarie
Senza entrare troppo nel merito della tecnica oggi abbiamo la certezza che le cause principali sono due:
1. Il capillare
2. La corrente elettrica verticale, misurabile in tutti i muri umidi, in grado di diventare una forza motrice importante, in grado di richiamare l'acqua anche ad altezze di parecchi metri, nonostante la legge di gravità. Per la sola capillarità (legge di Jurin) sarebbe impossibile.

Le cause secondarie
Il flusso di acqua quotidiano (tutti i santi giorni dell'anno) che risale dal terreno, porta con sé elementi chimici messi in soluzione dall'acqua stessa. Nuovi Sali, residui chimici di trattamenti per l'agricoltura, finiti nelle falde sotterranee, ecc.
Questi componenti creano danni fisico chimici alle murature: si innescano processi chimici grazie all'acqua, che funge da catalizzatore. Si trasformano i leganti delle malte, degradando.

Danni evidenti e nascosti:
A. La statica dell'edificio
B. La salubrità degli ambienti interni
C. Danni economici: perdita di valore del fabbricato.

A. DANNI ALLA STATICA DELL'EDIFICIO
1. Aumento di carico sulle fondazioni: Un muro di mattoni ha mediamente il 30% di porosità. Un muro di tufo arriva anche al 45% di porosità.
Se l'aria viene sostituita dall'acqua aumenta considerevolmente il carico sulle fondazioni. Un muro dallo spessore di 1 metro peserà 300 kg in più per ogni metro cubo. In un edificio monumentale diventano tonnellate.
2. Dilavamento e disgregazione dei leganti: Il flusso idrico quotidiano comporta un dilavamento dei leganti, soprattutto se composti da vecchie calci prodotte a volte in modo approssimativo (ricordiamo che quando si faceva la malta da muro non si aveva la stessa accortezza nella scelta della calce rispetto ad un intonaco o ad una finitura colorata). Le combinazioni chimiche innescati da Sali e acqua disgrega legante e malta.
3. Queste due prime combinazioni di danni devono far suonare campanelli d'allarme.
4. Interventi di consolidamento statico su muri umidi: Un intervento di consolidamento su muri umidi e con Sali in superficie può risultare vano per un distacco delle resine o delle malte usate per consolidare, rendendo vano l'intervento, quanto meno nelle parti inferiori dei muri portanti (le più importanti, scasate il gioco di parole).

B. LA SALUBRITA' DEGLI AMBIENTI INTERNI
1. MURO BAGNATO = muro freddo: moti convettivi di aria fredda, evaporazione d'acqua riversata negli ambienti, raffreddamento delle murature con conseguente perdita dell'80% delle resistenze termiche. Muffe, alghe, ecc e chi più ne ha più ne metta… L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Word Health Organization), occupandosene già dall'inizio degli anni 2000 e divulgando varie pubblicazioni, ha lanciato svariati appelli per questa situazione, perché una eccessiva presenza di umidità e muffe in casa sono una minaccia per la salute della popolazione. Nel 2004, L'Istituto di Medicina (IOM) ha trovato prove sufficienti per collegare l'esposizione all'umidità degli ambienti, in generale, a sintomi del tratto respiratorio superiore quali tosse, respiro sibilante in persone altrimenti sane, e con i sintomi dell'asma nelle persone con problemi di asma. 
2. Interventi di isolamento termico su muri umidi: Un cappotto termico applicato su muri umidi "raccoglie" e incamera umidità e condense. Perdita di efficienza del sistema ETICS.
Le norme UNI 11715 e 11716 del 2018 riportano per esempio: "Le murature dovrebbero presentarsi asciutte. In presenza di fenomeni di umidità da risalita prima della realizzazione del sistema ETICS è necessario prendere provvedimenti sulla muratura per eliminare gli effetti dell'umidità…"

C. PERDITA DI VALORE ECONOMICO DEL FABBRICATO
1. Premessa: RISANARE I MURI UMDI (termine ampiamente usato nella letteratura di quasi tutti i produttori di intonaci deumidificanti) vuol dire modificare il loro comportamento statico e strutturale (numerose pubblicazioni scientifiche internazionali al riguardo). Quando si interviene su un muro portante della casa (solitamente la risalita capillare investe tutte le murature portanti dell'edificio) con l'impegno di cambiarne le funzioni strutturali e statiche, scattano i 10 ANNI DI GARANZIA sull'intervento di risanamento.
2. Cioè, per DIECI ANNI, il committente ha la possibilità di attivare azioni legali sul fornitore che è intervenuto con materiali e/o tecnologie promettendo che i muri umidi si sarebbero risanati, nel caso non si siano ottenuti i risultati promessi.
3. La letteratura riporta sentenze dove non sono si impongono solo il risarcimento dei danni e il costo per ripetere l'intervento, ma si aggiungono anche i danni per perdita di valore del fabbricato.

COME DIMOSTRARE SE UN INTERVENTO DI PROSCIUGAMENTO E DI RISANAMENTO DEI MURI STA FUNZIONANDO?
Con un monitoraggio periodico e un protocollo di diagnostica, che possa analizzare i valori dell'umidità ALL'INTERNO DEL MURO (scordatevi la termografia all'infrarosso, di grande effetto ma che "legge" solo le superfici).

Metodi utilizzati:
1. Metodo ponderale (norma 11085 del 2003). Si fanno carotaggi nel muro, a diverse altezze, prelevando la polvere a 10 cm di profondità, mettendola in contenitori stagni e facendola poi essiccare nel forno del laboratorio a 105° C.. Attenzione che tutti i sistemi di rilievo dell'umidità utilizzati in cantiere potrebbe non essere approvati in una causa legale, in quanto non eseguiti secondo la norma. Le bilance che, secondo la norma, devono avere la precisione di 0,001 g, cosa alquanto improbabile visto che sono sballottate di cantiere in cantiere e si starano molto facilmente, offrendo risultati non veritieri.
2. Metodo conduttimetrico. Il metodo, messo a punto in 20 anni di esperienza dal Laboratorio di Diagnostica Multispettrale dell'I.S.C.R. (Istituto per la Conservazione e il Restauro, ex I.C.R.) è un metodo meno invasivo, che sfrutta la resistenza elettrica che oppone il muro al passaggio della corrente continua. Un muro asciutto oppone evidentemente più resistenza al passaggio della corrente elettrica. I valori possono essere espressi in Ohm (unità di misura della resistenza elettrica) o in Digits (sistema brevettato dalla produttrice di strumenti di diagnostica Gann oltre 40 anni fa).
Questo ultimo sistema, a differenza del ponderale, che prevede un nuovo carotaggio ad ogni controllo successivo, utilizza due forellini da 3 mm, nei quali si inseriscono gli elettrodi per la misura conduttimetrica. Si usano sempre i due forellini iniziali. È un metodo realizzabile anche su superfici decorate e su marmi pregiati, per la facilità di "restauro" del foro praticato quando si giunge al termine delle campagne diagnostiche.
3. Metodo conduttimetrico ad analisi continua mediante telemetria. Il sistema, messo a punto da Atena srl di Brisighella, permette di vedere, sul proprio monitor o smartphone, in tempo reale, quello che sta accadendo dentro al muro. E' possibile ricavare grafici e stamparli. Il sistema rileva oggettivamente l'azione di prosciugamento della muratura, permettendo di capire se il metodo applicato sia efficace oppure non dà i risultati promessi. Il sistema è dormiente e si accende per pochi millisecondi per leggere e trasmettere i dati rilevati. In questo modo non crea inquinamento elettromagnetico indoor.

Per informazioni visitare la pagina https://www.atena-academy.it/wired-msa

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