Puglia: un 2018 di leggera ripresa per il settore delle costruzioni.

Puglia: un 2018 di leggera ripresa per il settore delle costruzioni.

Aumentano le imprese (+1%) e gli occupati (+1,2%). Bari la città con più imprese e lavoratori, Brindisi si distingue per dinamicità

I dati di Cassa Edile Bari fanno ben sperare, ma la strada è ancora lunga. Per incoraggiare la filiera e premiare le eccellenze ecco i Cassa Edile Awards, protagonisti di SAIE Bari 2019

MILANO – Nel 2018 il settore delle costruzioni in Puglia è in lieve ripresa. Rispetto all’anno precedente è leggermente aumentato il numero di imprese edili (10.563; +1%) e di lavoratori occupati in questo comparto (41.071; +1,2%). Piuttosto stabile, invece, il totale dei salari erogati, che si attesta a quota 323,3 milioni di euro (-0,2%). A mostrarlo sono i dati di Cassa Edile Bari elaborati da Senaf in occasione di SAIE Bari, la nuova edizione della fiera biennale delle tecnologie per l’edilizia e l’ambiente costruito 4.0. In questo contesto ancora debole ma in miglioramento, SAIE Bari, che si terrà dal 24 al 26 ottobre 2019 presso la Nuova Fiera del Levante, diventa la vetrina ideale per stimolare ulteriormente la crescita non solo della Puglia ma di tutto il Centro e Sud Italia e del bacino del Mediterraneo.

In Puglia, a livello provinciale, è Bari la città col maggior numero di imprese (4.034), pari al 38% del totale regionale. Seguono Lecce (2.920), Foggia (1.546), Brindisi (1.093) e Taranto (970). A distinguersi per dinamicità è Brindisi, le cui imprese edili sono aumentate del +14,3% rispetto al 2017, seguita da Bari (+1,5%). In diminuzione, invece, il numero di aziende a Lecce (-1%), Foggia (-2,1%) e Taranto (-2,9%).

Bari la classifica dell’occupazione, con 19.117 lavoratori impiegati nel settore (il 47% del totale regionale). Più indietro Lecce (7.366), Foggia (6.377), Taranto (4.324) e Brindisi (3.887). Brindisi tuttavia è la città che ha visto crescere maggiormente la forza lavoro (+3,8%), poco più di Bari (+3,2%). L’occupazione riporta il segno positivo anche a Lecce (+0,7%), mentre è in calo a Foggia (-0,4%) e Taranto (-5,7%). Per quanto riguarda il livello salariale, il capoluogo è anche l’unica provincia a registrare una crescita (+4,4%), mentre risulta in calo nelle altre province: Brindisi (-0,2%), Foggia (-1,7%), Lecce (-4,9%) e Taranto (-7,9%).

Per supportare il comparto e premiare le eccellenze, all’interno di SAIE Bari, verranno assegnati i Cassa Edile Awards, una serie di premi dedicati ai protagonisti del settore edile che si sono contraddistinti per i loro comportamenti virtuosi. Tre, in particolare, i criteri di assegnazione del riconoscimento: la regolarità contributiva delle imprese, l’impegno e la motivazione nel lavoro mostrata dagli operai e la correttezza degli adempimenti dei consulenti del lavoro. SAIE Bari ospiterà dunque una serata di gala che premierà imprese, operai e tutti loro che quotidianamente contribuiscono allo sviluppo di un sistema imprenditoriale etico e sostenibile.

“Siamo convinti che la filiera delle costruzioni possa giocare un ruolo fondamentale per la ripresa economica” – ha dichiarato Nicola Bonerba, Presidente di Cassa Edile Bari e Presidente di Ance Puglia. “E siamo ancor più convinti che SAIE Bari rappresenti la cornice ideale per esaltare le imprese sane ed in regola e per celebrare i tanti esempi positivi del comparto. È proprio questa la finalità dei Cassa Edile Awards: sostenere il settore premiando le aziende, insieme alle rispettive maestranze e le risorse umane, che rappresentano un autentico fiore all’occhiello per il Paese intero”.

I Cassa Edile Awards sono solo una delle tante iniziative speciali previste per SAIE Bari. La manifestazione, che si articolerà in quattro percorsi (Gestione Edificio e riqualificazione edilizia; Impianti tecnici in edilizia; Trasformazione urbana, Infrastrutture e territorio; Digitalizzazione e BIM), ospiterà alcune aree interamente dedicate alle eccellenze della filiera. Tra queste, la Piazza dei Materiali Costruttivi, dove verranno mostrate le nuove soluzioni costruttive in grado di unire sicurezza, convenienza e sostenibilità, e la Piazza del Serramento Innovativo, incentrata sui temi delle trasparenze, dell’isolamento e della digitalizzazione. Una menzione a parte la merita l’area dedicata al tema dell’Edificio Salubre, in cui saranno mostrati prodotti, tecnologie e sistemi di ultima generazione volti a ottimizzare le prestazioni degli edifici e aumentare il comfort degli ambienti.

“I dati di Cassa Edile Bari devono incoraggiare la filiera a continuare lungo questo percorso di ripresa” – ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE Bari. “Per farlo occorre aprirsi al dialogo con esperti, con professionisti e con le altre imprese. SAIE Bari vuole essere il luogo in cui tutti gli operatori del settore delle costruzioni possano esibire il loro know-how e il loro bagaglio d’esperienza, alla costante ricerca di nuovi prodotti, tecnologie e servizi per l’edilizia. Il nostro è un comparto in continua trasformazione e in tutto il Centro-Sud Italia non c’è opportunità migliore di SAIE Bari per capire l’evoluzione del settore, creare nuove occasioni di business e networking e celebrare, come faremo con i Cassa Edile Award, le tante eccellenze di questa terra”

L’edilizia green del futuro? Cantieri senza sprechi e moduli prefabbricati

L’edilizia green del futuro? Cantieri senza sprechi e moduli prefabbricati

Con 17 milioni di case da riqualificare in Italia, l’edilizia è uno dei settori che presenta le maggiori criticità, ma che offre allo stesso tempo enormi potenzialità. Potrebbe infatti essere la soluzione dei problemi legati all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2. E rilanciare un intero comparto.

Un’edilizia dall’approccio industriale, tecnologica, capace di ridurre gli sprechi, tesa all’efficienza energetica e alla circolarità delle materie impiegate. Un’edilizia che non concentra più tutte le operazioni in cantiere; anzi, che impiega nuovi metodi di costruzione quali la prefabbricazione e la modularità degli interventi. Capace di produrre in maniera più efficiente, riducendo tempi e costi di intervento.

È in questa direzione che si sta dirigendo l’intero comparto, soprattutto a livello internazionale. Ma anche nel nostro Paese non mancano gli esempi e le imprese già pronte per quella che viene definita “edilizia off-site”. Negli anni della crisi e della stagnazione del mercato, si è infatti sviluppato il concetto di fabbrica integrata, dove tutto - dalle materie prime, alla progettazione, al prodotto finale - viene ottimizzato e lavorato per lo più all’interno del sito produttivo, non più in cantiere. Un concetto alla base di aziende come Katerra, nata nel 2015 in California, che punta tutto sulla prefabbricazione, sulla modularità e soprattutto su tecnologia e robotica.

“L’edilizia va gradualmente integrata con la manifattura e con un’intensità tecnologica maggiore. Già oggi è possibile lavorare con processi e strumenti capaci di aumentare la produttività”, spiega Thomas Miorin, presidente di ReLab, società che lavora sui temi dell’innovazione della riqualificazione del patrimonio immobiliare. L’edilizia off-site riduce l’intensità delle lavorazioni in cantiere per localizzarla principalmente in fabbrica, consentendo una riorganizzazione di tecnologie e processi volta a una maggiore efficienza e qualità.  

UNA LEVA PER LA RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA  

È questa l’idea lanciata dall’ultima edizione di ReBuild, una sorta di laboratorio che fa ricerca sull’innovazione in edilizia: puntare sull’evoluzione del settore, attraverso anche la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. “Gli interventi di riqualificazione di oggi avvengono dove il valore fondiario lo permette. Ciò comporta interventi a macchia di leopardo e non su larga scala, come invece avremmo bisogno in Italia”, continua Miorin. “Abbiamo calcolato che ci siano più di 17 milioni di immobili da riqualificare per ridurre le emissioni dell’80 per cento entro il 2050, come richiesto dall’Europa. Per fare questo dobbiamo ridurre tempi e costi e fare in modo che la riqualificazione diventi sostenibile, anche economicamente”. 
La riqualificazione, o retrofit, che abbraccia la digitalizzazione e la tecnologia. “I componenti vengono sviluppati ad hoc per gli edifici”, spiega Miorin. In fabbrica i moduli prefabbricati escono già pronti per essere collegati, e tramite un QR code è possibile conoscerne in ogni momento destinazione, provenienza, utilizzo. “In questo modo anche un solo operaio può ad esempio installare e collegare un bagno in un palazzo”.  

L’ITALIA? È GIÀ PRONTA  

Se da un lato parte del patrimonio immobiliare italiano risulta energivoro, vetusto, inquinante, dall’altro esiste tutto un tessuto di medie e grandi imprese che già lavorano nell’edilizia off-site, in molti casi con grossi gruppi esteri. È il caso della bresciana WoodBeton, capace di produrre 2mila camere l’anno per gli hotel della catena Moxy, fondata da IKEA e Marriot. Il primo esempio di hotel prefabbricato è nelle vicinanze dell’aeroporto di Malpensa. “L’hotel potrebbe addirittura essere smontato interamente e portato da un’altra parte” continua Miorin. Oltre alle elevate prestazioni dal punto di vista ambientale ed energetico dell’edificio in sé, si è calcolata una riduzione importantissima nel trasporto di uomini e mezzi, con una conseguente riduzione del traffico e delle emissioni”. L’edilizia così concepita “è più efficiente, sostenibile, capace di ridurre allo stesso tempo i tempi di consegna, i costi e gli sprechi. E capace, probabilmente, di rilanciare un settore che da troppo tempo ha a che fare con la parola crisi”.

 

fonte: lastampa.it