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Il 20 aprile alle ore 17 appuntamento con Gianluca Perottoni, architetto co-fondatore della società di ingegneria Vitre Studio S.r.l., che racconterà la sua esperienza con le soluzioni Allplan grazie alle quali ha sperimentato un eccezionale aumento di produttività in alcune attività essenziali per uno studio di progettazione, tra cui la partecipaz...
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L’edilizia green del futuro? Cantieri senza sprechi e moduli prefabbricati

L’edilizia green del futuro? Cantieri senza sprechi e moduli prefabbricati

Con 17 milioni di case da riqualificare in Italia, l’edilizia è uno dei settori che presenta le maggiori criticità, ma che offre allo stesso tempo enormi potenzialità. Potrebbe infatti essere la soluzione dei problemi legati all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2. E rilanciare un intero comparto.

Un’edilizia dall’approccio industriale, tecnologica, capace di ridurre gli sprechi, tesa all’efficienza energetica e alla circolarità delle materie impiegate. Un’edilizia che non concentra più tutte le operazioni in cantiere; anzi, che impiega nuovi metodi di costruzione quali la prefabbricazione e la modularità degli interventi. Capace di produrre in maniera più efficiente, riducendo tempi e costi di intervento.

È in questa direzione che si sta dirigendo l’intero comparto, soprattutto a livello internazionale. Ma anche nel nostro Paese non mancano gli esempi e le imprese già pronte per quella che viene definita “edilizia off-site”. Negli anni della crisi e della stagnazione del mercato, si è infatti sviluppato il concetto di fabbrica integrata, dove tutto - dalle materie prime, alla progettazione, al prodotto finale - viene ottimizzato e lavorato per lo più all’interno del sito produttivo, non più in cantiere. Un concetto alla base di aziende come Katerra, nata nel 2015 in California, che punta tutto sulla prefabbricazione, sulla modularità e soprattutto su tecnologia e robotica.

“L’edilizia va gradualmente integrata con la manifattura e con un’intensità tecnologica maggiore. Già oggi è possibile lavorare con processi e strumenti capaci di aumentare la produttività”, spiega Thomas Miorin, presidente di ReLab, società che lavora sui temi dell’innovazione della riqualificazione del patrimonio immobiliare. L’edilizia off-site riduce l’intensità delle lavorazioni in cantiere per localizzarla principalmente in fabbrica, consentendo una riorganizzazione di tecnologie e processi volta a una maggiore efficienza e qualità.  

UNA LEVA PER LA RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA  

È questa l’idea lanciata dall’ultima edizione di ReBuild, una sorta di laboratorio che fa ricerca sull’innovazione in edilizia: puntare sull’evoluzione del settore, attraverso anche la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. “Gli interventi di riqualificazione di oggi avvengono dove il valore fondiario lo permette. Ciò comporta interventi a macchia di leopardo e non su larga scala, come invece avremmo bisogno in Italia”, continua Miorin. “Abbiamo calcolato che ci siano più di 17 milioni di immobili da riqualificare per ridurre le emissioni dell’80 per cento entro il 2050, come richiesto dall’Europa. Per fare questo dobbiamo ridurre tempi e costi e fare in modo che la riqualificazione diventi sostenibile, anche economicamente”. 
La riqualificazione, o retrofit, che abbraccia la digitalizzazione e la tecnologia. “I componenti vengono sviluppati ad hoc per gli edifici”, spiega Miorin. In fabbrica i moduli prefabbricati escono già pronti per essere collegati, e tramite un QR code è possibile conoscerne in ogni momento destinazione, provenienza, utilizzo. “In questo modo anche un solo operaio può ad esempio installare e collegare un bagno in un palazzo”.  

L’ITALIA? È GIÀ PRONTA  

Se da un lato parte del patrimonio immobiliare italiano risulta energivoro, vetusto, inquinante, dall’altro esiste tutto un tessuto di medie e grandi imprese che già lavorano nell’edilizia off-site, in molti casi con grossi gruppi esteri. È il caso della bresciana WoodBeton, capace di produrre 2mila camere l’anno per gli hotel della catena Moxy, fondata da IKEA e Marriot. Il primo esempio di hotel prefabbricato è nelle vicinanze dell’aeroporto di Malpensa. “L’hotel potrebbe addirittura essere smontato interamente e portato da un’altra parte” continua Miorin. Oltre alle elevate prestazioni dal punto di vista ambientale ed energetico dell’edificio in sé, si è calcolata una riduzione importantissima nel trasporto di uomini e mezzi, con una conseguente riduzione del traffico e delle emissioni”. L’edilizia così concepita “è più efficiente, sostenibile, capace di ridurre allo stesso tempo i tempi di consegna, i costi e gli sprechi. E capace, probabilmente, di rilanciare un settore che da troppo tempo ha a che fare con la parola crisi”.

 

fonte: lastampa.it

Edilizia del futuro

Edilizia del futuro

Edilizia del futuro: la tecnologia a servizio del green building

Prefabbricazione, circolarità e riduzione dei consumi sono i trend dell'edilizia del futuro, raggiungibili grazie a digitalizzazione e innovazione

Entro il 2030 è prevista una crescita dell’85% del volume di produzione di edifici. Questo pone il settore delle costruzioni davanti a una sfida: come soddisfare questa domanda in costante aumento con la necessità di ridurre l’impatto ambientale del costruito, andando sempre più verso un’ottica di green building? Molto probabilmente sarà la tecnologia e tutte le innovazioni che sono state sviluppate negli ultimi anni a trasformare il settore in chiave smart e sostenibile. Vediamo quali sono i trend più interessanti e promettenti che caratterizzeranno l’edilizia del futuro.

I trend dell’edilizia del futuro

1. Costruzione industrializzata

Prefabbricazione, modularità e processi off-site, che ibridano la manifattura con l’edilizia, spostando la parte della catena del valore dal cantiere alla fabbrica, saranno sicuramente le tendenze che caratterizzeranno sempre più l’edilizia del futuro. Quando il processo costruttivo avviene in fabbrica, i materiali possono essere gestiti con maggiore efficienza, con processi di assemblaggio più precisi e con un minor spreco di risorse.

La pre-lavorazione del materiale e l’assemblaggio di tutti i componenti per l’edilizia in un ambiente controllato consentono di sviluppare un processo costruttivo molto più snello, riducendo i costi, anche energetici, del cantiere.

2- Edilizia circolare

Il settore dell’edilizia, oltre ad essere uno dei più energivori, è anche responsabile della produzione di enormi quantitativi di scarti e rifiuti. L’edilizia del futuro dovrà affrontare sempre più la necessità di ridurre questi sprechi e di investire in logiche e processi che vadano in un’ottica di circolarità. Alcuni strumenti digitali per la progettazione edile stanno aprendo la strada a un modello di costruzione più circolare, dove i materiali hanno una vita più lunga e a fine vita vengono riutilizzati o perlomeno riciclati. In alcuni paesi, soprattutto in Europa, l’industria sta trattando sempre più gli edifici come delle ‘banche di materiali’, diffondendo a tutta la filiera tutte le informazioni necessarie per conoscere e tracciare con precisione il quantitativo e la tipologia dei materiali utilizzati, pianificando anche i processi di razionalizzazione e recupero durante l’intero processo.

Alcune grandi aziende, come la Royal BAM, stanno già arrivando a simulare lo smantellamento degli edifici, grazie all’implementazione di modelli di Virtual Design and Construction (VDC), una tendenza che probabilmente si diffonderà sempre più nei prossimi anni.

3- Sempre maggiore diffusione della progettazione in BIM

Il Building Information Modeling (BIM) è uno strumento che consente l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite l’aiuto di un software ad hoc. Raccogliendo, combinando e collegando digitalmente tutti i dati rilevanti di un progetto costruttivo, il software consente di visualizzare la costruzione come un modello tridimensionale e di simulare una serie di parametri, ottenendo non soltanto una perfetta integrazione del processo ma anche una forte riduzione in termini di costi, logistica e tempistiche. Fra i principali vantaggi del BIM, vera espressione dell’edilizia del futuro, ci sono: una riduzione dei costi del ciclo di vita, una minimizzazione degli errori di progettazione, un’ottimizzazione della gestione dei progetti e un supporto per la progettazione sostenibile.

4- Riduzione dell’impatto ambientale

L’edilizia del futuro va in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità, necessaria in un settore fra i più energivori al mondo. Quantificare i risparmi energetici e di materiali sta diventando un imperativo e i nuovi strumenti digitali sono un valido alleato per muoversi in questa direzione. Per il futuro ci si aspetta che il machine learning così come l’intelligenza artificiale saranno alla base di strumenti in grado di suggerire in modo automatico le scelte da implementare per ottenere una riduzione di costi, materiali, consumi energici e idrici ed emissioni inquinanti.

fonte green.it