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Caldaie a gas: il nuovo Regolamento Ecodesign

La bozza di revisione del Regolamento Ecodesign 813/2013/UE regola la disciplina in materia di progettazione ecocompatibile e l'etichettatura energetica dei sistemi di riscaldamento. Secondo quanto contemplato dalla bozza del Regolamento, la vendita di caldaie a gas potrebbe essere vietata a partire dal 2029. La bozza sarà discussa all'interno di un Consultation Forum della Commissione Europea il prossimo 27 aprile. Successivamente, verrà pubblicato il testo definitivo nel 2024.

Il Regolamento Ecodesign definisce le norme specifiche per la progettazione ecocompatibile e per la commercializzazione di apparecchi per il riscaldamento degli ambienti e misti di potenza termica nominale fino a 400 kW, in cui sono inclusi anche i dispositivi per il controllo della temperatura e dei dispositivi solari.

La discussione all'interno del Consultation Forum, vedrà la presa in esame dei nuovi parametri in merito alle caldaie a gas. Stando ai produttori italiani, nessun apparecchio ad oggi in commercio sarebbe allineato ai requisiti previsti. Infatti, anche le caldaie alimentate a gas rinnovabili andrebbero ad essere vietate.

"La prescrizione che la Commissione Europea si appresta ad approvare ponendo un indice di efficienza al 115% per le caldaie a gas rappresenta di fatto un divieto di immissione sul mercato di tutte le caldaie". Viene dichiarato questo in un comunicato congiunto emesso da Proxigas (Associazione Nazionale Industriali Gas), Assogasliquidi (Associazione di Federchimica delle imprese del comparto dei gas liquefatti), Assotermica (Associazione dei produttori di apparecchi e componenti per impianti termici), Federcostruzioni (Federazione delle Costruzioni), Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e Applia Italia (Associazione dei Produttori di Apparecchi domestici e Attrezzature Professionali).

Ma le imprese fanno notare che all'interno del Regolamento Ecodesign esisterebbe una contraddizione: il Regolamento non sarebbe coerente rispetto al parere sulla Direttiva Case Green, espresso dal Parlamento Europeo lo scorso 14 marzo. La Direttiva Case Green prevede che gli Stati membri proibiscano, a partire dalla data di recepimento della direttiva, l'utilizzo di sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti.

Per questo, la Direttiva Case Green vieterà le caldaie a gas, anche quelle a condensazione. In linea invece con i parametri, sono le pompe di calore e i sistemi ibridi, costituiti da una pompa di calore elettrica e una caldaia a gas a condensazione e non annoverati tra gli impianti a combustibili fossili.
Secondo uno studio condotto di recente da Assoclima e Assotermica, gli apparecchi ibridi hanno visto un incremento del 190% a valore e del 110% a volume, nel corso del 2022. "Nel merito, pur condividendo gli obiettivi di riduzione delle emissioni e l'importanza di un impegno comune a livello europeo per realizzare i target ambientali, esprimiamo forti perplessità rispetto all'approccio adottato nel declinarli a livello legislativo. L'approccio è basato su divieti che non tengono conto delle prospettive di sviluppo delle tecnologie e dei vettori energetici e, soprattutto, non considerano le specificità dei singoli Stati Membri" precisano Proxigas, Assogasliquidi, Assotermica, Federcostruzioni, Ance e Applia Italia.

Le associazioni aggiungono: "Per il nostro Paese, dove il gas è centrale nel settore domestico, si prospettano ricadute sulla competitività dell'industria, sulla sostenibilità economica e sociale per le famiglie, sulla stabilità e sulla resilienza del sistema energetico. Criticità che rischiano di compromettere anche l'attuazione concreta del percorso di decarbonizzazione e che richiedono un'attenzione specifica delle nostre Istituzioni per modificare sostanzialmente l'approccio della nuova regolamentazione".

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