Secondo la legge di riforma del condominio N. 220/2012, le facciate condominiali sono tra le parti dell'edificio necessarie e di uso comune. Ciascun condomino, ai sensi dell'art. 1102 c.c., può "servirsi della cosa comune" a patto però che non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro d...
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Ancora oggi, come in passato, la resistenza all'invecchiamento dei materiali impiegati in edilizia è uno dei parametri fondamentali del "Buon Costruire". dall'Autore I primi trattati o codici, danno indicazioni per la scelta dei materiali e il loro impiego, e autori quali Vitruvio, poi Leon Battista Alberti come altri nel Rinascimento considerano l...
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Harpaceas, grazie ad un progetto di ricerca scientifica con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa, ha finalizzato l'utilizzo di software standard quali Tekla Structures, Trimble Connect e Trimble Quadri, inclusi nella nuova soluzione PontiSicuri, al fine di consentire la gestione digitale dell'attribuzione della...
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Torre Zaha Hadid nell’area Citylife, Milano (Italia)

I numeri del grattacielo parlano chiaro sull’importanza della costruzione. La Torre si eleva 170,36m sopra il livello della piazza alla base e 185,96 m sul livello delle fondazioni, per un totale di 44 piani fuori terra e 3 piani interrati.


La superficie totale dell’edificio è di circa 70.000 m². La geometria dell’edificio è rappresentata da una forma in torsione, con le dimensioni e l’orientamento dei piani variabili lungo l’asse verticale, secondo espressioni matematiche definite. La struttura è principalmente in calcestruzzo, con alcuni elementi compositi in acciaio-calcestruzzo. L’elemento di resistenza alle azioni orizzontali è costituito dal nucleo centrale.

Al fine di resistere all’effetto torsionale causato dall’inclinazione dei pilastri, che induce importanti tensioni nelle pareti del nucleo, gli architravi in corrispondenza delle principali aperture sono o metallici, collegati alle pareti del nucleo con barre di post-tensione, o in c.a. con armatura composta da barre tipo Gewi e staffe inclinate. Le solette sono create con piastre in cemento armato gettate in opera, mentre i pilastri esterni sono elementi in c.a. con un’elevata percentuale di armatura. La fondazione è di tipo misto, costituita da un solettone in calcestruzzo dello spessore di 2,5 metri e 64 pali riduttori di cedimento da 36 metri per un diametro di 1,5m.


Alla base dell’edificio, un corpo di fabbrica a “forma libera”, con struttura in acciaio, ospita gli spazi commerciali. La nuova torre che va a modificare lo skyline di Milano nell’area Citylife è il grattacielo «tortile» disegnato da Zaha Hadid, che si affianca alla Torre Allianz firmata da Arata Isozaki. Questa torre affascinante presenta un nucleo centrale perfettamente verticale (con scale, ascensori e vani tecnici) la cui funzione non è solo portare i solai e resistere alle azioni orizzontali, ma anche riequilibrare la torsione trasmessa dai pilastri perimetrali inclinati. Questa struttura centrale è realizzata con un cassero speciale che avanza in modo automatico.

pilastri invece partono con un’inclinazione spaziale che si riduce progressivamente man mano che si raggiunge l‘altezza massima dell‘edificio. L‘obiettivo ambizioso del Committente (CityLife) e del General Contractor (CMB) era costruire l‘intera struttura in cemento armato in 14 mesi e completare la torre (incluse le finiture e gli impianti) in 26 mesi. A tal fine era necessario sviluppare un progetto esecutivo/costruttivo che nel contempo riportasse tutte le variabilità de - ll‘opera parametrizzandole e semplificandole il più possibile in schemi ripetitivi.


Ad esempio, nel caso della progettazione dei pilastri perimetrali obliqui, le difficoltà da superare era data dalla realizzazione del cassero e dalla definizione dell‘armatura, dato che l‘inclinazione rende i pilastri elementi unici. In questo caso la progettazione con modello tridimensionale di Allplan ha facilitato il compito. Nella realizzazione del progetto sono state sfruttate le funzionalità di Allplan che consentono lo sviluppo del progetto completo delle armature con estrazione automatica della distinta ferri, oltre alle potenzialità di creazione di elementi costruttivi parametrici personalizzati (SmartParts).

Oltre ad aver offerto una riduzione dei tempi di produzione degli elaborati, Allplan ha permesso di anticipare le possibili interferenze, collisioni e altre problematiche intrinseche nell‘opera in oggetto. In pratica, con Allplan abbiamo riprodotto fedelmente il modello 3D dell‘armatura, degli inserti e di tutti quei dettagli „critici“ presenti nella struttura. Svilup - pando il progetto in questo modo, è stato possibile ridurre le incognite e ottimizzare le operazioni in cantiere, consentendo di raggiungere l’ambizioso obiettivo di costruire 1 piano alla settimana.

Il Cliente
Redesco (Research-Design-Consulting), è una Società specializzata in Ingegneria Strutturale. “Lavoriamo per gli investitori come per le imprese di costruzione, perché amiamo seguire i progetti dai primi schizzi alla realizzazione: affiniamo le nostre abilità nell’immaginazione tanto quanto nel rendere reali le cose. Crediamo che la ricerca, la teoria e la creatività debbano essere affiancate dall’ esperienza sul campo“.Le principali attività di Redesco riguardano edifici, torri, infrastrutture, ponti e passerelle pedonali, strutture speciali, metodi di costruzione e ricerca.

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Tema che sta interessando il mondo dell'edilizia è la Sostenibilità Ambientale, ormai nota come Architettura green.

Con questo termine si intende la ricerca di soluzioni edilizie che hanno come obiettivo il controllo dei consumi di energia e risorse, per il benessere dell’uomo e dell’ambiente, progettando e la costruendo edifici a basso impatto ambientale.

Il metodo con cui gli architetti si occupano di progettare in misura green tiene conto dell’impatto ambientale e dell’efficienza energetica; è incentrato sulla pertinenza e considera i vari vincoli geografici, studia il terreno e sfrutta le caratteristiche senza alterare l’equilibrio della natura.
I rifiuti prodotti dalle costruzioni vengono smaltiti in modo sostenibile per garantire il riciclaggio e il recupero.
Obiettivo è quindi garantire salute, comfort e migliorare la qualità di vita delle persone.

Per strutturare un progetto di bioarchitettura  si deve tener conto di diversi fattori, quali:
- Orientamento dell’edificio, cercando di garantire all’abitazione un’illuminazione naturale ottenendo il massimo comfort agli ambienti grazie al calore del sole;
Ventilazione naturale/meccanica, eliminando lo scambio termico tra interno ed esterno attraverso l'isolamento a cappotto e gli infissi a tenuta ermetica e garantendo il ricircolo dell'aria installando un impianto di ventilazione meccanica controllata;
- Utilizzo di sistemi alimentati a biomassa,  così da ridurre le emissioni nell’atmosfera e, non meno importante, il notevole risparmio economico;

Sistemi domotici di gestione, migliorando la qualità e il comfort dell’ambiente domestico, riducendo i consumi dando la possibilità di gestire comodamente e in autonomia direttamente dallo smartphone, luci, finestre, cancelli, tapparelle e sistema di riscaldamento;
- Sfruttamento delle energie rinnovabili: pannelli solari termici e impianto fotovoltaico permettono di produrre acqua calda ed energia elettrica sfruttando come fonte rinnovabile il sole.

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Il Tar Sicilia, con la sentenza 2446/2020, spiega quando un roof garden realizzato su lastrico solare è di pertinenza dell'edificio principale e quando è da considerarsi una nuova costruzione, specificando anche di quali permessi necessità.


Il caso in esame coinvolge il proprietario di un albergo, il quale aveva realizzato un roof garden sul lastrico solare autorizzato dalla Soprintendenza. A termine dei lavori, il Comune ha condotto un sopralluogo dove ha rilevato difformità tra la struttura realizzata e quella autorizzata, ordinando dunque la demolizione delle opere.

Il proprietario dell'albergo ha dunque presentato ricordo sostenendo che la struttura realizzata fosse classificata come intervento minore e di pertinenza dell'albergo, poiché di volumetria inferiore al 20% del volume dell'edificio principale. Per tali motivi dunque non ritiene fosse necessario presentare un permesso di costruire, ma che fosse sufficiente una SCIA.

A tale proposito i giudici del Tar hanno ricordato che, come definito dall'articolo 3 del Testo Unico, le pertinenze che comportino un volume fino al 20% del volume dell'edificio principale o che non siano qualificate come nuove costruzioni dagli strumenti urbanistici, non sono soggette al previo rilascio del permesso di costruire. Tuttavia. I giudici rammentano anche che il concetto di pertinenza civilistico e quello urbanistico/edilizio sono da tenere distinti. Infatti gli interventi che, pur risultando secondari a quello principale, se incidono evidentemente sull'assetto edilizio, determinando dunque un aumento del carico urbanistico, sono soggetti a permesso di costruire. Quindi, per essere classificata come pertinenza, non è sufficiente che l’opera sia posta a servizio dell’edificio principale, ma deve essere priva di una autonoma destinazione e utilizzazione.

Nel caso in esame, il roof garden andava ad ospitare un ristorante che poteva essere usato in modo autonomo rispetto all'albergo, facendo decadere dunque la classificazione come pertinenza della struttura principale. Inoltre, essendosi la Soprintendenza espressa su un progetto non corrispondente alla realtà, andava a decadere anche l'effettiva autorizzazione. Per tali motivi i giudici del Tar Sicilia hanno confermato l'ordine di demolizione.

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Il rapporto, presentato da Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, e Paolo Fassa, presidente Fassa Bortolo; rappresenta una visione completa di tutto il settore. In particolare, risalta il tema dello sviluppo di materiali e tecnologie innovative per la messa in sicurezza degli edifici storici.

Realacci interviene affermando che i restauri italiani sono apprezzati e premiati in tutto il mondo, e ciò è dimostrato anche dal più prestigioso riconoscimento europeo, l’European Heritage Award, assegnato all'intervento sulla Basilica di Santa Maria di Collemaggio distrutta durante il terremoto de L’Aquila. L'intervento in questione è stato interamente sostenuto da Eni Spa.

Il rapporto inoltre, illustra  alcuni materiali e tecnologie innovative utilizzate nel campo del restauro, come ad esempio il progetto WeACT3 di CIVITA. Questo progetto, grazie all'utilizzo del laser scanner 3D a colori sviluppato da ENEA, ha consentito di scannerizzare la volta di Pietro da Cortona a Palazzo Barberini. L'innovazione consiste nell'essere riusciti a restituire, a 18 metri di altezza, un modello 3D ad altissima risoluzione e nel rispetto dei colori originali. Questo ha permesso di verificare i precedenti interventi di restauro, l’eventuale presenza di infiltrazioni e micro-fessure, e pianificare i lavori di restauro per gli anni successivi.
Un altra innovazione riportata dal rapporto è l'illuminazione della Cappella degli Scrovegni a Padova a cura di iGuzzini illuminazione. Tramite tale intervento si è ottenuto un restauro percettivo degli affreschi e un risparmio energetico del 60% rispetto al precedente impianto attraverso la pionieristica applicazione di IoT.

Tra le eccellenze italiane, il rapporto nomina anche la Green Building Council Italia, realizzatrice del primo protocollo al mondo che certifica la sostenibilità nel recupero dell’edilizia storica. Il primo edificio soggetto a recupero ad essere certificato sostenibile è il complesso delle ex scuderie del Monastero benedettino della Rocca di Sant’Apollinare nei pressi di Spina (PG).

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BIM: quando non si lascia nulla al caso

Versatilità progettuale e strutturale per lo stabilimento produttivo CSF INOX

Una costruzione improntata alla versatilità
Per il progetto del nuovo stabilimento  produttivo della CSF Inox a Montecchio Emilia, lo Studio Associato di ingegneria INOVING ha orientato le proprie scelte progettuali ed esecutive all'insegna della massima flessibilità. Ciò è dovuto al fatto che il lavoro si inserisce fin dal principio in un progetto più ampio e rappresenta il primo stralcio di un complesso più arti colato, orientato a realizzare il nuovo polo direzionale dell'azienda all'interno di un lotto di circa 50'000 mq. Quind i nella pianificazione e nello sviluppo proget t uale si è dovuto tenere conto delle esigenze di un ampliamento futuro. Per questo, dal punto di vista strutturale si è scelto di realizzare una struttura in acciaio, ideale per assicurare al comportamento nei confronti di azioni sismiche.

La struttura è quindi realizzata con colonne in profilati HE, travi principali a struttura reticolare e travi shed reticolari e/o con profilat i pieni.

Numeri, geometrie e caratteristiche del progetto
Il fabbricato copre una super ficie di circa 6.700 mq su un lotto complessivo di 15.000 mq e presenta una forma geometrica regolare arricchita da un aspetto
architettonico originale creato con un tamponamento perimetrale della porzione superiore, non ortogonale rispetto al piano del terreno , con un aggetto di circa un metro rispetto al perimetro di base del fabbricato.
La copertura, con una conformazione a shed per offrire un buon livello di luminosità, ha un'altezza sotto le travi principali di 8,50 m ed è re alizzata con pannelli sandwich in lamiera preverniciata accoppiati a materiali isolanti ad elevate prestazioni, al fine di garantire valori di coibentazione termica e sfasamento termico tale da garantire una classe energetica A4.
Gli impianti saranno coalimentati per il 50% del fabbisogno energetico complessivo da un impianto fotovoltaico della pot enza di circa 250 KW, quale concreta risposta alle prescrizioni sull'utilizzo delle fonti rinnovabili.
Il fabbricato ospiterà il nuovo comparto produttivo dell'azienda committente, con locali accessori dedicati a magazzino, aree dedicate all'accoglienza del personale con spogliatoi, locali di servizio, infermeria, area ristoro e servizi igienici, spazi dedicati agli uffici e sale riunioni, e ancora locali tecnici e magazzino utensili.
Sul lato sud-est, un ampio terrazzo scoperto accoglie gli impianti di aspirazione e climatizzazione, mentre al piano terra della stessa porzione trovano spazio i locali compressori e ricarica muletti.

La fase preparatoria del progetto quale base per il suo successo
La fase preparatoria del progetto e lo studio preliminare di fattibilità hanno giocato un ruolo fondamentale per l'analisi e la razionalizzazione di tutte le variabili in gioco, al fine di prevedere, gestire e ottimizzare al meglio le diverse fasi progettuali, le lavorazioni e i nodi esecutivi, nonché le tempistiche e i costi.
Per questo tipo di analisi e progettazione lo studio INOVING si è avvalso dei software Allplan Engineering e Allplan Architecture, soluzioni avanzate per la progettazione strutturale ed esecutiva. Inoltre è stato utilizzato Allplan Bimplus, la piattaforma di condivisione Open BIM che ha permesso di coordinare in maniera efficiente tutte le discipline che intervengono nel progetto costruttivo, eliminando sul nascere rischi di interferenze, sovrapposizioni o incompatibilità.

I vantaggi delle soluzioni software per la gestione efficiente dei progetti
I software di BIM Authoring Allplan, sono stati determinanti lungo tutto il percorso progettuale, dallo studio preliminare ai calcoli strutturali, dall'elaborazione dei modelli del progetto definitivo allo sviluppo del progetto esecutivo.
In un progetto come questo, uno dei benefit principali derivanti dall'impiego di una piattaforma di collaborazione interdisciplinare (Allplan Bimplus) è dato dall'efficace opportunità di controllo e capacità di gestione dei dati provenienti e originati con software di progettazione molto diversi tra loro.
In tal modo si semplifica enormemente l'interazione e lo scambio dei dati specialistici dei diversi professionisti coinvolti , grazie alla perfetta compatibilità dei file di interscambio e alla precisione nell'importazione delle informazioni provenienti dalle diverse fonti. Si è potuto quindi operare con la massima razionalità nell'analisi delle interferenze, analizzando le congruenze dei diversi livelli di progettazione e anticipando le diverse problematiche, con precisione elevatissima.
Anche tutti i passaggi impiantistici sono stati studiati e rappresentati nel modello BIM 30.

Semplicità e ottimizzazione del cantiere
Anche le sequenze cantieristiche e le attività di movimento terra sono state gestite con i software Allplan, analizzando nel dettaglio i lievi ma significativi dislivelli del terreno. Questo ha consentito, già nel corso del primo stralcio esecutivo, di valutare i movimenti terra necessari per urbanizzare gli interi 50.000 mq del lotto, ottimizzando la quota di imposta degli edifici in modo da ridurre i volumi movimentati, ottenendo così una notevole riduzione di costi cantieristici.
Sia la progettazione esecutiva delle fondazioni in CA, in capo a INOVING, sia la progettazione delle sovrastrutture metalliche (a cura dell'impresa esecutrice), sono state eseguite con il metodo BIM. Allplan ha consentito di federare agevolmente i dati provenienti dall'esterno e di prevenire le potenziali interferenze dovute al posizionamento delle sovrastrutture metalliche, fissate alle fondazioni mediante tirafondi. La simulazione è stata eseguita imponendo una "soft clash" avente 2 cm di tolleranza rispetto al posizionamento delle gabbie di armatura, risolvendo ancora in fase progettuale le eventuali collisioni, e accelerando così la fase esecutiva. Allo stesso modo, la realizzazione dei diversi organismi impiantistici, strutturali, architet­ tonici, di rivestimento e di completamento è stata accuratamente pianificata, velocizzando e semplificando le fasi di realizzazione.
Il posizionamento stesso dei macchinari produttivi già presenti nel vecchio stabilimento, così come i percorsi, le aree di passaggio e movimentazione sono stati pianificati in fase progettuale.

L'intera gestione della fase esecutiva è stata eseguita con strumenti cloud. Grazie all'uso di Allplan Bimplus la comunicazione tra la Direzione Lavori e il gruppo di lavoro è avvenuta in modo organico ed efficace.

Impresa esecutrice e committenza hanno infatti av uto accesso al modello BIM e agli elaborati te cnici in forma rapida e immediata.

Scarica qui sotto il case study completo.

 

 

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Architetti Senza Frontiere è una organizzazione no profit che dal 1998 opera nel settore per facilitare processi di sviluppo sostenibile attraverso azioni nel campo del socially responsive design.


L'ASF Italia si impegna nell'edificazione sostenendo e beneficiando i settori più svantaggiati della popolazione mondiale, ovvero individui e gruppi che sono emarginati o che vivono in povertà. Questi credono che la pratica dell'architettura possa essere un potente mezzo per elaborare questioni globali di sostenibilità sociale, economica e ambientale, nel rispetto delle esigenze e aspirazioni delle comunità locali. Infatti, pongono particolare attenzione alla ricerca e alla diffusione di tecnologie costruttive adeguate e appropriate, come strumenti che possono consentire la partecipazione della comunità e contribuire all'emancipazione delle persone nella produzione del proprio habitat.
Le attività per cui si contraddistinguono sono essenzialmente:
• Architettura per lo sviluppo: realizzazione di progetti su scala architettonica e urbana che innescano e migliorano lo sviluppo sostenibile per comunità e territori svantaggiati. L'obiettivo è quello di rafforzare le comunità locali rendendole protagoniste della trasformazione del loro habitat.
• Architettura per la formazione: predisposizione di sessioni di formazione per le comunità locali per potenziare le loro capacità di costruzione sostenibile, nonché seminari per progettisti e studenti interessati al loro operato.
• Architettura per il dibattito: attuazione di azioni di sensibilizzazione sulla responsabilità etica, ovvero sul rapporto tra le discipline del design dello spazio e il social shaping dell'habitat.

Attualmente i progetti portati avanti da ASF includono forme di produzione di cambiamento nell’ambiente costruito, attraverso la collaborazione anche con altri professionisti della progettazione e pianificazione, con sostenitori della comunità, con ricercatori e ovviamente con responsabili politici.
Nella progettazione gli architetti progettano sperimentando nuove tecniche costruttive e utilizzando materiali a basso impatto ambientale.

Tramite il loro sito gli Architetti Senza Frontiere danno ad ognuno di noi la possibilità di partecipare al loro operato attraverso diverse collaborazioni:
• Donatore: è possibile supportare il loro lavoro facendo una donazione;
• Partner: è possibile avviare una partnership per le progettazioni;
• Socio: è possibile unirsi al loro team e aderire alle iniziative;
• Tirocinante: è possibile per gli studenti effettuare un tirocinio formativo curricolare.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Il principale obiettivo dell'accordo siglato tra il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM) è di realizzare, nei borghi delle Alpi e degli Appennini, progetti per rigenerare spazi dove abitare, vivere, fare impresa, innovare.


Questo progetto nasce dalla presenza nei piccoli comuni d'Italia di un gran numero di case in stato di abbandono. I firmatari dell'accordo dichiarano infatti che “ nei 5.552 piccoli Comuni d’Italia si trova una casa vuota ogni due occupate: solo il 15% di quelle disponibili ospiterebbero 300mila abitanti, e le opere di adeguamento edilizie potrebbero valere 2 miliardi di euro nella rigenerazione e decine di migliaia di nuovi addetti”.
Secondo questi dunque è di fondamentale importanza definire un piano per agevolare gli investimenti e gli interventi di recupero per riabitare i borghi e i centri storici dei piccoli comuni italiani. Ciò è quanto previsto anche dalla Legge sui Piccoli Comuni, per la quale sono stati approvati, con il DM 10 agosto 2020, i parametri di assegnazione dei 160 milioni di euro del Fondo Nazionale.
Il decreto specifica che potranno accedere alle risorse 12 tipologie di Comuni con caratteristiche di arretratezza economica, fenomeni di dissesto idrogeologico, significativo decremento della popolazione residente, difficoltà di comunicazione e lontananza dai grandi centri.
L'accordo dunque tra il CNAPPC e l'UNCEM punta allo sviluppo dei territori montani, con nuovi strumenti di pianificazione urbanistica e progettazione architettonica, per riorganizzare gli spazi pubblici e privati. Il progetto punta a garantire un opportunità di sviluppo per rendere più all'avanguardia e ecologici i territori rurali, montani e interni italiani, sostenendo la realizzazione di reti infrastrutturali. Inoltre, l'accordo tende a promuovere una politica per la montagna che inserisca le popolazioni montane nel più ampio processo di sviluppo.
Tale progetto prevede anche ricerche e studi atti a individuare delle soluzioni da suggerire agli Enti locali, alle Regioni, al Governo, al Parlamento e agli organismi europei anche finalizzate allo sviluppo sostenibile e per incentivare tra le Amministrazioni modalità pubbliche di selezione dei progetti per gli interventi di recupero o di nuove opere. Questa strategia ha l'obbiettivo di individuare dunque, le migliori opportunità e strategie da attuare.
Come afferma uno dei componenti del CNAPPC, Walter Baricchi, l'accordo ha l'obbiettivo di costituire opportunità di formazione per i giovani professionisti, ma anche un opportunità per gli Amministratori locali, promuovendo ogni possibile collaborazione con gli organismi nazionali, europei ed internazionali interessati allo sviluppo sostenibile della montagna. Baricchi evidenzia come l’equilibrio tra città ed aree interne deve essere completamente rivisto alla luce delle nuove modalità di vita, lavoro, tempo libero che il post Covid sta imponendo, trasformando questi cambiamenti in opporyunità.
Il presidente nazionale dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani, Marco Bussone, spiega che questo accordo di collaborazione con l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori è particolarmente importante per UNCEM, poiché costituisce un patto per generare opportunità di sviluppo nei borghi e nei territori montani del Paese.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork