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Manifesto per le libere professioni tecniche: le proposte dei professionisti

Inarcassa, Fondazione Inarcassa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, ALA Assoarchitetti, Federarchitetti, Asso Ingegneri e Architetti e Inarsind hanno raccolto le loro proposte su 4 temi specifici all'interno del Manifesto per le libere professioni tecniche, da sottoporre al Governo.

Equo Compenso

Il primo dei temi è l'equo compenso: secondo i firmatari del Manifesto, la legge sull'equo compenso costituisce un elemento importante di garanzia della dignità dei Liberi professionisti, non tutelati all'interno di un mercato non regolamentato. I tecnici hanno richiesto, affinché la norma abbia piena efficacia e applicazione, che le norme sull'equo compenso vengano estese a qualsiasi tipo di committenza che sia pubblica o privata. Viene richiesto che l'equo compenso sia attribuito per tutti gli incarichi professionali, al fine di garantire qualità nell'espletamento della prestazione professionale, a favore dell'amministrazione e dei cittadini. Infine, viene avanzata la proposta di proibizione per le Stazioni Appaltanti di bandire gare per l'affidamento di attività professionali da svolgere in maniera gratuita.

Flat Tax

Il secondo tema riguarda la Flat Tax: la Legge di stabilità del 2025 ha introdotto il regime forfettario per i ricavi fino a 30.000 euro e più di recente esteso fino a 85.000 euro. Il regime fiscale introdotto ha avuto subito l'endorsement da parte dei Liberi Professionisti grazie alla semplificazione degli adempimenti fiscali.
Le modalità applicative e i requisiti richiesti per poter però accedere a questo regime, hanno disincentivato le associazioni professionali e creato disparità all'interno dello stesso mercato, a causa del diverso regime iva, visto che i professionisti in regime forfettario non la applicano.
I professionisti ritengono quindi necessari alcuni interventi per rimuovere punti critici che ledono la categoria e creano contrasto fra professionisti, anziché promuovere l'aggregazione professionale. Viene quindi avanzata la proposta di consentire l'applicazione della flat tax sul reddito individuale, anche nei casi di partita iva unica e relativa a studi associati, società fra professionisti e di professionisti, associazioni professionali che contino fino a 5 soci. Viene richiesto che l'iva venga applicata sulle prestazioni professionali, operazione che può essere intesa come neutrale per i professionisti ma positiva per lo Stato. Infine viene richiesto che venga consentito a chi decide di aderire al regime forfettario, di detrarre i contributi previdenziali anche non obbligatori, così da incentivare il risparmio previdenziale e la costruzione di rendita previdenziale adeguata alle future necessità.

Concorsi di progettazione

Il terzo punto, oggetto di proposte riguarda i concorsi di progettazione: secondo i fautori del Manifesto, i concorsi sono lo strumento di realizzazione delle città e delle comunità, grazie al contributo creativo dei progettisti. La progettazione quindi, si avvale del talento dei professionisti, includendo anche le giovani risorse che entrano a far parte dell'ambiente.
Viene proposta la procedura concorsuale per l'affidamento di incarichi professionali di progettazione architettonica e di attività ad essa connesse, per tutte quelle opere significative per l'uso e il luogo in cui si andranno a realizzare. Il concorso di progettazione svolto in 2 fasi, garantisce una competizione equa per tutti i partecipanti, consentendo così di far emergere e premiare la miglior proposta, senza appesantire le procedure di concorso con costi inutili e perdite di tempo.

Bonus Edilizi ed efficientamento sismico ed energetico

Infine, l'ultima proposta avanzata riguarda i lavori edilizi e di efficientamento energetico e sismico: i bonus edilizi introdotti post pandemia, hanno sicuramente dato nuova spinta al settore edilizio. Occorre però, secondo i professionisti, focalizzare l'attenzione su quelle che sono misure a medio lungo termine, per l'efficientamento energetico e sismico che investano in interventi su una parte cospicua del patrimonio edilizio italiano. Viene quindi proposto di varare misure coordinare per incentivare gli interventi di efficientamento energetico e sismico, grazie ad aliquote modulari e crescenti a seconda degli obiettivi raggiunti, così che siano sostenibili a livello economico per lo Stato e responsabilizzino i proprietari degli immobili nella definizione e nella gestione dei lavori. Inoltre, viene chiesta la definizione della validità delle misure, all'interno di un intervallo temporale che renda possibile la programmazione degli interventi ed eviti fenomeni speculativi consentendo di raggiungere i target prefissati. Infine, i tecnici richiedono che si possa accedere ai bonus senza alcun vincolo reddituale, con il mantenimento della cessione del credito, garantita come misura almeno per quella fetta di popolazione a reddito basso, con specifiche inserite al fine di eliminare possibilità di truffe o speculazioni, salvaguardando però il ruolo e l'attività dei professionisti.

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