2 minuti di lettura (495 parole)

Bonus Barriere Architettoniche 75% nel 2024: cambiamenti e controversie

Il paesaggio normativo italiano riguardante il bonus barriere architettoniche ha subito significative modifiche nel 2024, in seguito all'entrata in vigore del Decreto Legge 212/2023, comunemente noto come "Superbonus". Questo decreto ha portato a un ridimensionamento della detrazione del 75% precedentemente incentrata sull'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti.

Le novità introdotte dal Decreto "Superbonus"

Una delle principali modifiche introdotte dal Decreto Legge 212/2023 è la limitazione della portata della detrazione, escludendo specificamente porte, finestre e automazione degli impianti. Questa restrizione ha suscitato perplessità e critiche da parte di importanti attori del settore, tra cui FederlegnoArredo, Unicmi e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).

Interventi agevolati dal Bonus Barriere Architettoniche

Con l'entrata in vigore del decreto, dal 30 dicembre 2023, solo gli interventi volti all'eliminazione delle barriere architettoniche che coinvolgono scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici sono agevolati con la detrazione del 75%. È importante notare che, per ottenere il bonus, gli interventi devono rispettare i requisiti stabiliti dal DM 236/1989, e nel 2024, il rispetto di tali requisiti deve risultare da asseverazioni rilasciate da tecnici abilitati.

Limiti e scadenze del Bonus Barriere Architettoniche

Il bonus, ora, può essere ottenuto solo attraverso pagamenti effettuati con bonifico parlante, e la scadenza della detrazione rimane fissata al 31 dicembre 2025, con la possibilità di ripartizione in cinque rate annuali di pari importo. I tetti di spesa su cui calcolare la detrazione rimangono invariati, con differenti limiti per gli edifici unifamiliari e quelli plurifamiliari.

Cambiamenti nella modalità di utilizzo del Bonus

Un altro cambiamento significativo è la limitazione della possibilità di utilizzare il bonus sotto forma di sconto in fattura e cessione del credito. Dal 1° gennaio 2024, l'unico modo di ottenere il bonus barriere architettoniche è attraverso la detrazione Irpef. Tuttavia, alcune eccezioni permettono ancora lo sconto in fattura e la cessione del credito per interventi sulle parti comuni dei condomini a prevalente destinazione abitativa, su unità immobiliari con redditi limitati e su unità abitative adibite a residenza principale con presenza di un disabile.

Periodo transitorio

Il decreto include una disposizione transitoria per i contribuenti che avevano già pianificato interventi prima dell'entrata in vigore del Decreto Legge 212/2023. Gli interventi che hanno presentato richiesta del titolo abilitativo o iniziato i lavori prima del 30 dicembre 2023 possono ancora beneficiare delle regole precedenti.

Reazioni e critiche degli addetti ai lavori

Le modifiche apportate al bonus barriere architettoniche hanno scatenato reazioni contrastanti da parte degli addetti ai lavori. FederlegnoArredo e Unicmi ritengono che il bonus sia stato snaturato, poiché tutti gli interventi di accessibilità all'interno dell'abitazione sono ora esclusi, lasciando tali costi totalmente a carico del privato. Il CNI si è dichiarato sorpreso per i limiti introdotti e per l'abolizione dello sconto in fattura e della cessione del credito. Tutte queste critiche pongono l'attenzione sulla necessità di una revisione attenta delle norme al fine di preservare gli intenti originali del bonus barriere architettoniche, garantendo al contempo una solida sostenibilità economica per il settore.

Copyright

© Edilsocialnetwork

Nuova bozza Testo Unico Edilizia: prospettive posi...
IBIMI patrocina Edilsocialexpo B-CAD 2024

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

Accettando accederai a un servizio fornito da una terza parte esterna a https://www.edilsocialnetwork.it/