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Nuova bozza Testo Unico Edilizia: prospettive positive e proposte di Architetti e Ingegneri

La recente bozza del nuovo Testo Unico Edilizia ha suscitato una reazione positiva tra gli esperti del settore, riflettendo le indicazioni a lungo suggerite dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.

Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), Angelo Domenico Perrini, ha dichiarato: "Esprimiamo soddisfazione per il fatto che la bozza del nuovo Testo Unico vada nella direzione indicata dagli ingegneri e dagli architetti".

La volontà di migliorare la versione definitiva e affrontare le problematiche più rilevanti nel settore edilizio è stata espressa sia dal CNI che dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori. Entrambi i consigli hanno manifestato la disponibilità ad interagire attivamente con le istituzioni coinvolte, formando gruppi di supporto composti da Presidenti e Consiglieri degli Ordini territoriali e membri del CENSU.

L'obiettivo di questi gruppi di lavoro è analizzare dettagliatamente la bozza del Testo Unico Edilizia, diffonderla tra le figure tecniche del settore e proporre miglioramenti e riflessioni rivolte a cittadini, imprese e amministrazioni locali.

Obiettivi del documento congiunto alla Legge Delega

I Consigli Nazionali di Ingegneri e Architetti hanno manifestato la volontà di collaborare attivamente con le istituzioni per migliorare il testo e definire nuovi obiettivi. A tale scopo, è stato redatto un documento congiunto a sostegno della necessità della Legge delega e propedeutico all'approvazione del nuovo Testo Unico.

Le principali aree tematiche affrontate nel documento congiunto sono:

1. Ridefinizione delle competenze Stato-Regioni: una chiara definizione delle competenze tra Stato e Regioni per garantire una maggiore efficacia e coerenza nella gestione delle questioni edilizie.
2. Edilizia e attuazione urbanistica: l'armonizzazione tra normative edilizie e urbanistiche per favorire una pianificazione più integrata e sostenibile.
3. Stabilità delle costruzioni: un'attenzione particolare alla stabilità strutturale delle costruzioni per garantire la sicurezza a lungo termine.
4. Semplificazione burocratica: iniziative volte a semplificare e snellire le procedure burocratiche, riducendo i tempi e gli oneri amministrativi.
5. Sostenibilità ambientale: l'integrazione di principi di sostenibilità ambientale nelle normative edilizie per promuovere la realizzazione di edifici più eco-compatibili.

Superare la regola della "Doppia Conformità"

Uno degli aspetti rilevanti affrontati da architetti e ingegneri è la necessità di superare il principio della "doppia conformità". Questo principio, attualmente in vigore, richiede che un edificio, per ottenere la sanatoria edilizia, rispetti le condizioni regolamentari sia al momento della realizzazione dell'abuso edilizio che al momento della richiesta di sanatoria. La riforma di questo sistema è vista come un passo cruciale per sbloccare situazioni di stallo in molte amministrazioni locali.

Secondo Irene Sassetti, Consigliera Tesoriere del CNI, oltre al superamento della doppia conformità, potrebbe essere utile introdurre una nuova modalità di accertamento di conformità "condizionato all'esecuzione di opere di modesta entità, finalizzate alla piena conformazione dell'immobile alla disciplina edilizia e urbanistica e a garantire idonee condizioni di sicurezza di parti strutturali dell'immobile".

In conclusione, la collaborazione tra esperti del settore, istituzioni e organi rappresentativi è fondamentale per plasmare un Testo Unico Edilizia moderno, efficiente e orientato alla sostenibilità, promuovendo allo stesso tempo la semplificazione amministrativa e la stabilità del settore edilizio in Italia.
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