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Banca d’Italia: l’impatto del cambiamento climatico sul mercato immobiliare

Banca d'Italia ha condotto delle ricerche riguardo l'impatto che gli effetti del cambiamento climatico hanno sul mercato immobiliare.

L'estate 2023 ha visto l'Italia colpita da temperature estreme e da fenomeni idrologici preoccupanti, come alluvioni e nubifragi. Questi eventi portano inevitabilmente ad un crollo nel valore degli immobili collocati in zone a rischio. Già uno studio effettuato e pubblicato lo scorso maggio 2023 da Banca d'Italia, aveva dimostrato che circa ¼ del territorio italiano sarebbe a rischio alluvione con una perdita economica annuale di 3 miliardi di euro.

Per lo studio, il riferimento è stato tratto dalle mappe di pericolosità diffuse dall'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e aggiornate al 2020. Secondo i dati di Ispra, il 20% della popolazione italiana vive in zone potenzialmente soggette ad alluvioni; il 2% invece, si trova in zone a rischio frana.

A fronte non solo della perdita economica dovuta ai fenomeni estremi, quest'ultimi andrebbero a provocare anche un calo e una svalutazione, a livello immobiliare, delle case situate in aree a rischio.

Il Mckinsey Global Institute suggerisce, attraverso una sua ricerca, che il valore immobiliare delle case potrebbe subire un calo che va dal 15% al 35% entro il 2050, nel caso in cui non si riuscisse ad intervenire prontamente sulla messa in sicurezza delle abitazioni.

Un altro studio più recente, sempre di Banca d'Italia, condotto da Michele Cascarano e Filippo Natoli e pubblicato lo scorso 28 luglio 2023 ha voluto dimostrare anche l'interconnessione che esiste fra le temperature elevate e il mercato immobiliare italiano.

Lo studio ha visto utilizzati i dati provenienti da annunci immobiliari, provenienti sia da agenzie che operano fisicamente sul territorio che agenzie immobiliari online: sono state esaminate le richieste di contatto e i click dei siti, con una cadenza mensile.

Inoltre, sono stati tenuti in considerazione gli appuntamenti di acquirenti e venditori con gli agenti immobiliari, con riferimento a 2 milioni di annunci di case in vendita, nel periodo compreso fra il 2016 e il 2019.

L'analisi così condotta, ha poi visto una sovrapposizione di questi dati con le temperature registrate a livello giornaliero, in ogni comune. Si è così dimostrato che nel caso di registrazione di temperature elevate o estreme, o comunque oltre i 25° si legge nel report, queste hanno un grande impatto sulla ricerca di immobili e sul loro acquisto.

Questo impatto è constatabile sia nella ricerca fisica che nella ricerca invece, svolta online in Italia.
Le conseguenze di questa riduzione nella ricerca di case porta quindi a conseguenze come un aumento dei tempi di vendita delle case immesse sul mercato; transazioni diminuite, preferenze verso case che sono dotate di sistemi e tecnologie che contrastano gli effetti del cambiamento climatico come ad esempio case con un'elevata prestazione energetica.

Infine, viene sottolineato che questa diminuzione nella ricerca di immobili, anche i loro costi tendono ad abbassarsi; il loro valore, soprattutto delle case non in linea con le prestazioni energetiche richieste, tende ad abbassarsi.

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