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Rivoluzione in vista: nasce l'Osservatorio per la tutela delle libere professioni

Il Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Ministero del lavoro e il Ministero delle imprese e del made in Italy sta costituendo un Osservatorio nazionale sull'equo compenso che raccoglierà le istanze delle libere professioni relative alla corretta determinazione ed applicazione dell'equo compenso.

L'articolo 10 della Legge 49 del 21 aprile 2023 prevede che, al fine di vigilare sull'osservanza delle disposizioni in materia di equo compenso, venga istituito, presso il Ministero della Giustizia, l'Osservatorio nazionale sull'equo compenso.

Tale organo sarà composto da un rappresentante nominato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da un rappresentante per ciascuno dei Consigli nazionali degli ordini professionali, da cinque rappresentanti, individuati dal Ministero delle imprese e del made in Italy, per le associazioni di professionisti non iscritti a ordini e collegi. L'Osservatorio sarà presieduto dal Ministro della giustizia o da un suo delegato.

L'Osservatorio avrà il compito di:
a) esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell'equo compenso e la disciplina delle convenzioni e formulare proposte;
c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.

Il decreto di nomina dei componenti dell'Osservatorio nazionale sull'equo compenso - a firma del Ministro della Giustizia Carlo Nordio - è atteso a breve. L'Osservatorio dura in carica tre anni. Ai componenti dell'Osservatorio non spetta alcun compenso.

Entro il 30 settembre di ogni anno, l'Osservatorio presenta alle Camere una relazione sulla propria attività di vigilanza.

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