Anticipazioni Salone del Mobile 2015

Anticipazioni Salone del Mobile 2015
 
  

ALMA DESIGN

La famiglia X Collection, nel 2015, diventa più grande… X Big Too riprende le linee morbide e avvolgenti della poltrona X Big, con la quale dialoga per creare composizioni eleganti adatte sia per la casa, sia per l’Ho.Re.Ca.

X Big Too, a due o tre posti, è disponibile con numerosi rivestimenti tra cui anche il velluto e la pelle (eco, vera o vintage) e si appoggia su una base in frassino o acciaio.

Scopri le novità Alma Design
 
 
  

ETHIMO

Tavoli, sedie, poltroncine ma anche chaise longue, complementi d’arredo, lampade per esterni e molto altro ancora: si arricchisce con nuove collezioni la nostra gamma di soluzioni per il mondo dell’outdoor.

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Presentazione del progetto di ricerca: CALCESTRUZZO ETICO

Presentazione del progetto di ricerca: CALCESTRUZZO ETICO

Assosegnaletica/ANIMA: una nuova squadra per il rilancio del settore

Assosegnaletica/ANIMA: una nuova squadra per il rilancio del settore

L’Assemblea Generale ASSOSEGNALETICA riunitasi il 19 febbraio ha eletto la squadra, in parte rinnovata, che affiancherà il Presidente Rudy Fabbri, riconfermato per il biennio 2015-2016:

 

 

 

 

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Ethimo partecipa al progetto 'Porta Nuova Smart Community'

Ethimo partecipa al progetto 'Porta Nuova Smart Community'

Ethimo partecipa al progetto 'Porta Nuova Smart Community' con la realizzazione delle sedute che arrederanno i nuovi spazi esterni che stanno per nascere. 

Per saperne di più vi aspettiamo mercoledì 25 febbraio alla conferenza stampa.

Presentato il Rapporto “Le imprese della Green Economy: la via maestra per uscire dalla crisi”

Presentato il Rapporto “Le imprese della Green Economy: la via maestra per uscire dalla crisi”

Sono sempre più le imprese che puntano in direzione del “green”. In Europa il 26% delle PMI già offre prodotti e servizi “verdi” e il 93% ha messo in campo almeno un’azione per essere più efficiente. In Italia l’eco-innovazione, vero e proprio motore per lo sviluppo delle imprese green, mostra una tendenza positiva, nel 2012, secondo la classifica europea, l’Italia era al quindicesimo posto tra i “28” per eco-innovazione, nel 2013 è salita al dodicesimo e il 98% degli imprenditori italiani afferma che l’economia deve puntare sul risparmio e l’uso sempre più efficiente dell’energia e delle risorse. Il Rapporto sulla green economy 2014 realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile e dall’ENEA quest’anno prende in esame “Le imprese della green economy” indicate come la “via maestra per uscire dalla crisi”, offrendo un’analisi dettagliata sulla posizione dell’Italia in un processo che sta investendo le economie mondiali, mettendo a fuoco i nodi irrisolti e gli ambiti rispetto ai quali è più urgente un cambio di marcia.

Le imprese della green economy – ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione in occasione della presentazione del Rapporto oggi all’ENEA - chiedono di pesare di più nelle scelte economiche del Paese, perché la loro crescita può contribuire in modo decisivo a far uscire l’Italia dalla crisi. Le imprese della green economy - sia quelle che producono beni e servizi di qualità ambientale, sia quelle che hanno investito in eco-innovazione per processi produttivi puliti – hanno infatti maggiori possibilità di sviluppo sul mercato interno e su quelli esteri proprio perché meglio rispondono alla domanda  di un miglior benessere e di una miglior tutela di un bene diventato scarso come l’ambiente.

Il passaggio a un nuovo modello economico più sostenibile implica non soltanto lo sviluppo di nuove filiere green e il rafforzamento di quelle esistenti, ma anche la riqualificazione in chiave green dei processi e dei prodotti dei settori industriali tradizionali - ha dichiarato Roberto Morabito, responsabile dell’unità tecnica Tecnologie Ambientali dell’ENEA -. In quest’ottica l’ENEA è impegnata nello sviluppo dell’eco-innovazione come strumento prioritario per guidare la transizione da un’economia lineare a un’economia circolare, strategica per un Paese povero di materie prime e a forte vocazione manifatturiera come il nostro. Tale percorso  prevede  azioni di varia natura, come la promozione del riciclo di materia a tutti i livelli (sia innovando i processi di produzione che i mercati), la progettazione ecocompatibile, la simbiosi industriale, nuovi modelli imprenditoriali e di consumo, ai fini di un miglioramento generalizzato della qualità della vita”.

Il Rapporto 2014 è suddiviso in quattro capitoli. Il primo dedicato al rapporto delle imprese con l’ambiente che descrive la crescita di quelle che producono beni e servizi ambientali e lo sviluppo di modelli di business che scommettono sul green. Il secondo sull’eco-innovazione e sulla propensione del sistema produttivo italiano nei confronti di questo tema che vede primeggiare in Europa i paesi nordici - Svezia e Finlandia - e la Germania. Il terzo pubblica i risultati di un’indaginesugli orientamenti degli imprenditori della green economy condotta tra aprile e maggio 2014 dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con il Consiglio Nazionale della Green Economy, articolata in 56 temi relativi a 8 argomenti strategici, cui hanno risposto 437 imprenditori che gestiscono imprese per un totale di 64.573 dipendenti e con un fatturato complessivo di 15 miliardi e 956 milioni. L’ultimo capitolo, infine, fornisce i criteri per individuare le imprese green e indica le 10 misure  per lo sviluppo della green economy: una riforma fiscale in chiave ecologica; un programma per migliorare l’utilizzo delle risorse e per sviluppare strumenti finanziari innovativi; investimenti in infrastrutture verdi, difesa del suolo e delle acque; un programma nazionale per l’efficienza e il risparmio energetico; lo sviluppo delle attività di riciclo dei rifiuti; il rilancio degli investimenti per le rinnovabili; programmi di rigenerazione urbana; investimenti in mobilità sostenibile; valorizzazione dell’ agricoltura di qualità; un piano per l’occupazione giovanile green.

SOPRA IL SOTTO – Tombini Art raccontano la Città Cablata

SOPRA IL SOTTO – Tombini Art raccontano la Città Cablata
Una mostra open air di 24 Tombini Art interpretati dai grandi protagonisti della moda italiana:
(in ordine di percorso) Giorgio Armani, Just Cavalli, Etro, Missoni, Larusmiani, Laura Biagiotti, Costume National, Moschino, 10 Corso Como, Prada, Trussardi, DSquared2, Versace, Iceberg, Brunello Cucinelli, Hogan, Alberta Ferretti, Valentino, Salvatore Ferragamo, Emilio Pucci, Giuseppe Zanotti Design, Ermenegildo Zegna e con la partecipazione di Istituto Marangoni.
Un progetto di Metroweb, da un’idea di Monica Nascimbeni, con il patrocinio delComune di Milano, in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana e in partnership con Oxfam Italia.
Dove: Via MonteNapoleone e Via S. Andrea, Milano
Quando: 24 febbraio 2015 – gennaio 2016 (sempre visibile day&night)
Inaugurazione: martedì 24 febbraio 2015 dalle ore 18.30, on the road
Hanno stupito, incantato, sorpreso i milanesi e il pubblico internazionale di passaggio nel quadrilatero della moda, sperimentando un nuovo linguaggio di arte e di comunicazione in città, riscuotendo anche l’entusiasmo dei media per i contenuti inusuali e le nobili finalità charity.
A cura dell’ideatrice Monica Nascimbeni, “Sopra il Sotto – Tombini Art raccontano la Città Cablata” è un’iniziativa culturale promossa e realizzata daMetroweb, l’azienda milanese titolare della più grande rete metropolitana di fibre ottiche d’Europa, vero e proprio mecenate di questo progetto artistico visionario, che ha saputo raccontare la rete e l’innovazione attraverso una mostra unica nel suo genere.
 
Compariranno dal 24 febbraio 2015 in via MonteNapoleone e via S. Andrea 24 Tombini Art, pezzi unici ed originali, cesellati a rilievo e dipinti a mano, pensati e ideati site specific dagli stilisti che hanno aderito con entusiasmo al progetto scatenando la loro creatività: Giorgio Armani, Just Cavalli, Etro, Missoni, Larusmiani, Laura Biagiotti, Costume National, Moschino, 10 Corso Como, Prada, Trussardi, DSquared2, Versace, Iceberg, Brunello Cucinelli, Hogan, Alberta Ferretti, Valentino, Salvatore Ferragamo, Emilio Pucci, Giuseppe Zanotti Design, Ermenegildo Zegna. Il progetto si avvale della preziosa collaborazione della Camera Nazionale della Moda Italiana.
 
Due tombini sono stati progettati da due giovani promesse dello stile: Metroweb ha indetto un contest in collaborazione con l’Istituto Marangoni di Milano, al quale hanno partecipato gli studenti, e una giuria composta da rappresentanti di Metroweb, Istituto Marangoni e Camera Nazionale della Moda Italiana ha selezionato i due giovani fashion designer che hanno meglio interpretato il concept della mostra, Alessandro Garofolo e Santi, che avranno la soddisfazione di veder realizzato il loro tombino in via MonteNapoleone.
 
Come per le scorse edizioni, a chiusura della mostra open air (gennaio 2016) i tombini Art, dopo un attento restauro, saranno battuti all’asta da Christie’s, il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza da Metroweb a favore dell’organizzazione non profit Oxfam Italia, Civil Society Participant di Expo 2015.

Inaugurata e messa in esercizio la nuova ala est dell'aeroporto di Bari

Inaugurata e messa in esercizio la nuova ala est dell'aeroporto di Bari

Si è tenuta ieri mattina la cerimonia per l’entrata in esercizio dell’ampliamento dell’aerostazione passeggeri dell’aeroporto Karol Wojtyla di Bari. Alla cerimonia hanno partecipato le principali autorità civili e militari e L’amministratore unico di Aeroporti di Puglia Giuseppe Acierno, dopo aver ringraziato quanti hanno partecipato all’evento, ha sottolineato che “oggi consegniamo alla comunità questa straordinaria infrastruttura, simbolo di modernità, bellezza, innovazione ed efficienza. Da qui milioni di cittadini pugliesi partiranno per il mondo; qui milioni di cittadini verranno a godere delle bellezze e dell’accoglienza della Puglia. Siamo orgogliosi di poterci presentare al mondo con questo biglietto da visita, con un’opera che accoglierà la crescita del traffico dell’aeroporto di Bari, da soli due giorni riconosciuto come scalo strategico nazionale. Il nostro scalo si apre sempre più alla comunità, diviene parte integrante e cuore pulsante della città metropolitana. Vorremmo che questa struttura appartenesse sempre più alla città, e per questo i suoi spazi e le sue strutture saranno a disposizione dei cittadini , non solo dei viaggiatori. Questa infrastruttura oggi rappresenta la nostra proiezione nel mondo e nel futuro, il trampolino di lancio dei nostri sogni e delle nostre speranze, la porta verso una dimensione di vita globale. Siamo orgogliosi quindi di poter da oggi godere di una delle opere infrastrutturali più moderne della Puglia.” 

Marco Franchini, direttore generale di Aeroporti di Puglia ha dichiarato che “con l’entrata in esercizio dell’ampliamento, l’aeroporto di Bari si conferma quale elemento cardine dello sviluppo del territorio. Oggi l’aeroporto mette le ali, e non solo simbolicamente: con il completamento della prima delle due ali previste dal progetto di ampliamento dell’aeroporto, diamo un ulteriore impulso al decollo di Bari e della Puglia. Siamo in presenza di un intervento coraggioso, se si considera il contesto economico con il quale anche il trasporto aereo deve fare i conti, ma che tuttavia anticipa in maniera netta e significativa quello che sarà il volto futuro della rete aeroportuale pugliese.” 
Nella nuova ala, che si sviluppa per circa 13.000 mq, trovano collocazione 6 gates, due dei quali già predisposti per l’installazione di finger per l’imbarco. 
Un potenziamento infrastrutturale che, secondo Aeroporti di Puglia conferma l'importanza dell'aeroporto barese nell’ambito della rete aeroportuale regionale. 
"Il suo inserimento nel Piano Nazionale degli Aeroporti," si legge in una nota del gestore aeroportuale, "quale scalo strategico per il bacino Mediterraneo/Adriatico, è un esplicito riconoscimento dei livelli di eccellenza raggiunti dalla struttura sul piano della dotazione infrastrutturale, della qualità dei servizi, dell’intermodalità e del network dei collegamenti." 
Anche per la costruzione della nuova ala dell'aerostazione passeggeri di Bari sono state adottate soluzioni orientate al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, la riduzione delle dispersioni energetiche e degli sprechi nell’uso di energia termica e elettrica. Sono state realizzate, inoltre, di sistemi di facciata a doppia pelle, impianti elettrici eco-efficienti, pannelli fotovoltaici integrati nelle facciate e sulle coperture. 
"Questo tipo di intervento," sottolinea la nota di Aeroporti di Puglia, "rientra nel concetto di scelta ecosostenibile che ha assicurato alla rete aeroportuale pugliese un eccellente potenziamento del livello infrastrutturale sviluppatosi con molteplici interventi coordinati in materia di approvvigionamento energetico, mitigazione dell’impatto ambientale e abbattimento del rumore, che hanno fatto degli aeroporti pugliesi un laboratorio sperimentale e un modello di riferimento nazionale per le modalità di approccio ai temi ambientali per la realizzazione di nuove opere."

Edilizia, al via l'adozione dei modelli CIL e CILA

Edilizia, al via l'adozione dei modelli CIL e CILA
Molte Regioni si sono adeguate già prima del 16 febbraio, termine previsto per l'adozione dei nuovi modelli semplificati per la comunicazione di inizio lavori (CIL) e la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) per le attività edilizie. Diverse altre Regioni sono al lavoro e adotteranno la modulistica nei prossimi giorni.

La legge prevede che entro 16 marzo, comunque, cittadini e imprese possano utilizzare i nuovi moduli.

Il nuovo modulo CILA unifica e razionalizza quelli in uso negli ottomila Comuni Italiani e dà attuazione alle semplificazioni del decreto "Sblocca Italia". Per gli interventi edilizi di manutenzione straordinaria che non riguardano le parti strutturali degli edifici - compresi l'apertura di porte e lo spostamento di pareti interne, gli accorpamenti e i frazionamenti - è sufficiente una semplice comunicazione compilata dall'interessato e asseverata da un professionista.

Riportiamo il quadro di come le Regioni si stanno adattando alla nuova modulistica, costruito sulla base delle informazioni sinora pervenute al Dipartimento della funzione pubblica. Il monitoraggio viene effettuato da parte del tavolo istituzionale per la semplificazione (in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e l'ANCI) nell'ambito delle attività di verifica dei risultati dell'Agenda della semplificazione.

Regione Basilicata  
Adottati gli schemi tipo di moduli unificati e semplificati (DGR n. 140/2015).

Regione Calabria
L'adozione dei moduli standardizzati è prevista per il 19 febbraio con apposito provvedimento della Giunta. 
Fonti: Regione Calabria - Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio, Dipartimento Attività Produttive.

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Speciale ISE - Amsterdam

Speciale ISE - Amsterdam

L'ISE (Integrated Systems Europe) è il più importante evento europeo nel settore audio professionale e residenziale. Si è tenuto quest'anno dal 10 al 12 febbraio, come sempre, ad Amsterdam, e nonostante gli anni non sembra aver perso la capacità di stupire.

La prima cosa che ci ha colpito quest'anno è l'evidente fenomeno di “convergenza” tra domotica, supervisione e audiovideo. Erano presenti, non solo sistemi di supervisione e controllo (come AMX, Crestron, Vantage, etc.), ma anche tastierini, componenti bus, e la stessa associazione Konnex, in uno show dove tradizionalmente c'erano televisori, proiettori e led wall. Insomma la dimostrazione che audiovideo e domotica si avviano a diventare due facce della stessa medaglia, un settore unico, in cui è proprio la domotica l'elemento di novità.

La stessa divisione dei padiglioni per aree tematiche non è più così netta. Ad esempio, nella parte dedicata alla smarthome, troviamo anche Global Caché e sistemi di supervisione e controllo. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di ripercorrere la fiera-evento step by step.

La parte del leone la fa senza dubbio Crestron, e non solo per lo stand faraonico.
La più interessante, dal punto di vista di chi fa domotica, è senza dubbio PYNG. Una App per il controllo di un sistema di domotica Crestron, che consente al cliente una sorta di autoprogrammazione, insomma quasi un plug & play per la domotica.

Sempre restando nel settore, abbiamo visto un po' sotto tono AMX, anche se i touch ed i telecomandi restano, a nostro parere, i più belli (e costosi) del settore.

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Il ruolo della tecnologia nell’edificio moderno

Il ruolo della tecnologia nell’edificio moderno

L’edificio moderno è un oggetto sempre più complesso, in cui le diverse tecnologie impiantistiche si integrano e comunicano tra loro.

Nella consapevolezza che il mercato richiede sempre più soluzioni complessive di sistema,
ANIE, Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche,
e ANIMA, Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia e affine,hanno dato vita al

Progetto Building
che verrà presentato nella mattinata
di venerdì 27 marzo 2015 a Milano

Saranno inoltre presentati i dati dell’indagine commissionata da ANIE e ANIMA
a CRESME (Centro Ricerche Economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio)
sul valore e il ruolo delle tecnologie negli edifici di nuova costruzione e riqualificati.

Primo studio sull’industria delle Pompe in Italia

Primo studio sull’industria delle Pompe in Italia

Analizzate da ANIMA/Confidustria le 200 aziende più significative
Settore in continua crescita dal 2009. Nel 2015 produzione a +2,3%

Nel 2014 sull’industria delle pompe in Italia  ha dato ulteriore conferma che il settore è vivo e vitale e in continua espansione, sia nella produzione totale (+1,3% rispetto al 2013) sia nell’export (+2,2% rispetto al 2013).  Anche per il  2015 è prevista  un’ulteriore crescita sia nella produzione (+2,3%) sia nelle esportazioni (+1,4%) rispetto al 2014. L’export assorbe più del 70% della produzione ed è rivolto principalmente verso i mercati UE, verso i mercati asiatici (soprattutto la Cina) e verso il Medio Oriente (Arabia Saudita ed Emirati Arabi in particolare).
Il mondo rappresentato da Assopompe si pone quindi come comparto di primo piano all’interno della meccanica, con un peso che è variato negli anni da un minimo del 14,1% a un massimo del 16,3%. Uscito sostanzialmente indenne dalla crisi del quinquennio 2009-2013, ha anzi accresciuto i propri valori produttivi, soprattutto grazie all’export.  In questo periodo il valore della produzione è aumentato del 19,6%, passando da 1550 milioni di euro a 1855.
Per comprendere gli aspetti critici di successo di questo comparto è stato realizzato "L’industria delle pompe in Italia. Overview 2014".  L’iniziativa è il frutto della collaborazione tra Ufficio studi ANIMA, Fondazione Edison, un team di ricerca accademico e  la commissione marketing di Assopompe, composta dai referenti commerciali delle Aziende Associate. II taglio dello studio, analitico, operativo e concreto, fornisce gli elementi per fondare ulteriori analisi e individuare le future prospettive per questo settore dell’industria nazionale.

“La produzione italiana di pompe rappresenta una fetta importante della nostra impiantistica e continuerà a essere scelta per il suo alto valore tecnologico e d’innovazione." – afferma Carlo Banfi, Presidente Assopompe e Presidente di Europump, che ha fortemente voluto la realizzazione di questo studio – "Siamo di fronte a una grande eccellenza nel sistema manifatturiero nazionale che è riuscita ad affrontare la crisi senza subirne troppo le conseguenze, grazie a un export che supera il 70% della nostra produzione. L’Italia è tra i primi cinque produttori di pompe al mondo e, in alcuni specifici rami, è addirittura prima davanti alla Germania" – continua il Presidente Banfi. – “Per quanto orientate a un mercato estero, tuttavia le nostre imprese ritengono il mantenimento della propria produzione in Italia un obiettivo strategico di lungo termine."

Lo studio è stato realizzato con l’obiettivo di fornire uno strumento di lavoro per le aziende associate Assopompe e quale guida alla conoscenza del settore delle pompe in Italia per tutti quei soggetti, industriali, economici e finanziari interessati a questa eccellenza industriale. All’interno del documento viene  proposta un’analisi congiunturale del settore delle pompe industriali con focus sul suo peso all’interno del macro-comparto dell’impiantistica industriale, al quale le pompe contribuiscono con ben il 16%. Lo studio prosegue con la presentazione dei dati import-export nel quinquennio 2008-2012, che comparano il mercato italiano delle pompe a quello dei principali competitor mondiali: Germania, Stati Uniti, Cina e Giappone. Da queste rilevazioni si può notare come, nonostante la crisi che ha attraversato il nostro Paese, il settore abbia mantenuto una posizione di primo piano.
Nell’ultima sezione della pubblicazione sono state condotte una serie di interviste in profondità, analizzando anche i  documenti di bilancio e le relazioni sulla gestione. Dopo aver analizzato la catena del valore, vengono individuate le principali tendenze attuali e prospettiche, tra cui spiccano una forte vocazione internazionale, una decisa specializzazione ed una marcata differenziazione, da cui conseguono notevoli vantaggi competitivi. Da ultimo viene proposta un’analisi di tipo finanziario indirizzata al riesame dei principali indicatori di bilancio, su una base che comprende la quasi totalità delle imprese del settore, in modo da valutarne la performance economica e l’adeguatezza della struttura finanziaria nel quinquennio 2008-2012.
Assopompe ha diffuso la pubblicazione a tutti gli Associati e ha inoltre deciso di metterla a disposizione anche all'esterno, tramite richiesta da effettuare attraverso il sito www.assopompe.it. 

ASSOPOMPE – Associazione Italiana Produttori Pompe - Assopompe è l'associazione dei costruttori italiani di pompe aperta anche alle aziende commerciali del settore. Fra le sue finalità prioritarie: informare i soci sugli sviluppi del mercato, promuovere l'aggregazione di risorse e competenze, divulgare conoscenze utili a sostenere la vitalità tecnologica e industriale di un settore importante dell’economia italiana. Il settore rappresentato da Assopompe occupa 7.500 addetti, con un fatturato totale di 1.880 milioni euro e una quota export fatturato del 73% (dati di preconsuntivo 2014).

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Tecnologie innovative per tutelare il Ponte delle Torri a Spoleto

Tecnologie innovative per tutelare il Ponte delle Torri a Spoleto

Un avanzato sistema di analisi e controllo messo a punto dall’ENEA sarà applicato al Ponte delle Torri di Spoleto per definire i necessari interventi di salvaguardia.

Per la valutazione della vulnerabilità dell’opera tardo-medievale saranno integrate diverse tecnologie, già utilizzate dall’ENEA per il monitoraggio delle fessurazioni del Duomo di Orvieto: una rete sismica localededicata al monitoraggio del ponte; il rilievo satellitare da costellazione Cosmo-Skymed per il monitoraggio nel tempo delle deformazioni; indagini non distruttive della struttura; droni equipaggiati di speciali telecamere per effettuare la scansione di dettaglio per la mappatura completa delle lesioni. I dati raccolti saranno impiegati per la realizzazione di un database della sismicità locale.

"Il Ponte delle Torri di Spoleto è stato scelto come ‘test site’  nell’ambito del progetto RoMA[1]ideato per fornire supporto tecnico alle Amministrazioni Locali per le emergenze ambientali – spiega l'esperto dell'ENEA ing. Gerardo de Canio.  Il progetto sviluppato con il contributo del Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca (MIUR) vede la partecipazione di partner pubblici e privati".

"Al termine del progetto, Comune di Spoleto prenderà in gestione le tecnologie implementate e si impegnerà a continuare le attività di monitoraggio e di acquisizione dei dati. Queste attività – prosegue l’esperto - costituiranno un’opportunità per nuove professionalità e occupazione ad alto valore aggiunto sul territorio".

Da oltre venti anni l’ENEA è impegnata in attività volte alla conoscenza, conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, per conto di organismi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di Enti locali, di Istituzioni pubbliche e di privati anche nell’ambito di programmi di ricerca nazionali e internazionali.

Partendo dal bagaglio scientifico accumulato con le attività di ricerca e sviluppo nei settori delle nuove tecnologie, energia ed ambiente, ENEA mette a disposizione  competenze e tecnologie avanzate,  strutture di prova complesse, capacità di elaborazione e interpretazione dei risultati per la Conservazione del Patrimonio Culturale.

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Le suggestioni naturali dell'amazzonia rivivono con La Fabbrica

Le suggestioni naturali dell'amazzonia rivivono con La Fabbrica

Dalla forte tradizione ceramica made in Italy di La Fabbrica nasce Amazon, serie in gres porcellanato in massa che arreda ogni tipo di ambiente con eleganza e originalità.

Ispirata ai colori, alle forme e alle sfumature che regala la natura, Amazon interpreta in chiave ceramica le essenze di mogano e yesquero, legni amazzonici pregiati e in via d’estinzione, e li ripropone in una serie declinata in cinque tonalità (Nawa, Arara, Matis, Kamba, Tuxa), tra lo sbiancato e il marrone, che conferiscono un appeal di naturalezza grazie a venature decise e sobrie.

Anche i formati di Amazon richiamano le tradizionali dimensioni delle doghe in legno: ai 120x20 cm e 180x20 cm da interno con spessore di 10 mm si aggiunge il 40x120 cm a spessore 20 mm con finitura antiscivolo, ideale nel caso di piscine, giardini e terrazze o per creare ambienti outdoor in totale continuità cromatica fra interno ed esterno.

Amazon è il progetto ceramico completo di La Fabbrica, ideale per rispondere con stile e ricercatezza alle esigenze dell’architettura contemporanea.

Le suggestioni naturali dell'amazzonia rivivono con La Fabbrica

Le suggestioni naturali dell'amazzonia rivivono con La Fabbrica

Dalla forte tradizione ceramica made in Italy di La Fabbrica nasce Amazon, serie in gres porcellanato in massa che arreda ogni tipo di ambiente con eleganza e originalità.

Ispirata ai colori, alle forme e alle sfumature che regala la natura, Amazon interpreta in chiave ceramica le essenze di mogano e yesquero, legni amazzonici pregiati e in via d’estinzione, e li ripropone in una serie declinata in cinque tonalità (Nawa, Arara, Matis, Kamba, Tuxa), tra lo sbiancato e il marrone, che conferiscono un appeal di naturalezza grazie a venature decise e sobrie.

Anche i formati di Amazon richiamano le tradizionali dimensioni delle doghe in legno: ai 120x20 cm e 180x20 cm da interno con spessore di 10 mm si aggiunge il 40x120 cm a spessore 20 mm con finitura antiscivolo, ideale nel caso di piscine, giardini e terrazze o per creare ambienti outdoor in totale continuità cromatica fra interno ed esterno.

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Le suggestioni naturali dell'amazzonia rivivono con La Fabbrica

Le suggestioni naturali dell'amazzonia rivivono con La Fabbrica

Dalla forte tradizione ceramica made in Italy di La Fabbrica nasce Amazon, serie in gres porcellanato in massa che arreda ogni tipo di ambiente con eleganza e originalità.

Ispirata ai colori, alle forme e alle sfumature che regala la natura, Amazon interpreta in chiave ceramica le essenze di mogano e yesquero, legni amazzonici pregiati e in via d’estinzione, e li ripropone in una serie declinata in cinque tonalità (Nawa, Arara, Matis, Kamba, Tuxa), tra lo sbiancato e il marrone, che conferiscono un appeal di naturalezza grazie a venature decise e sobrie.

Anche i formati di Amazon richiamano le tradizionali dimensioni delle doghe in legno: ai 120x20 cm e 180x20 cm da interno con spessore di 10 mm si aggiunge il 40x120 cm a spessore 20 mm con finitura antiscivolo, ideale nel caso di piscine, giardini e terrazze o per creare ambienti outdoor in totale continuità cromatica fra interno ed esterno.

Amazon è il progetto ceramico completo di La Fabbrica, ideale per rispondere con stile e ricercatezza alle esigenze dell’architettura contemporanea.

Le imprese della Green Economy | La via maestra per uscire dalla crisi

Le imprese della Green Economy | La via maestra per uscire dalla crisi

Sono sempre di più le imprese che puntano con decisione in direzione del "green", elemento trasversale in grado di generare innovazione, di migliorare la competitività e di rilanciare l'occupazione.

Proprio il rapporto delle imprese con l'ambiente, la crescita di quelle che producono beni e servizi ambientali e lo sviluppo dei prodotti e dei modelli di business che scommettono sull'elevato livello di tutela ambientale, sono i temi analizzati nel terzo rapporto sull'economia verde "Le imprese della Green Economy: la via maestra per uscire dalla crisi", realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall'ENEA e che verrà presentato a Roma il 23 febbraio prossimo.

Nel Rapporto si trova un focus  sull'eco-innovazione, vero e proprio motore per lo sviluppo delle imprese della green economy. Vengono quindi pubblicati e commentati i risultati dell'indagine sugli orientamenti degli imprenditori della green economy condotta nel 2014 dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile  in collaborazione con le organizzazioni delle imprese del Consiglio Nazionale della Green Economy che ha raggiunto un campione di 437 imprenditori, che gestiscono imprese che danno lavoro a più di 64.000 persone.

Viene infine presentata la proposta di un nuovo approccio metodologico di classificazione delle imprese della green economy, individuandone tipologie e caratteristiche distintive.

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L’ENEA siede ai tavoli di “Le Idee di Expo 2015” per contribuire alla creazione della carta di Milano nata per delineare il futuro alimentare del pianeta

L’ENEA siede ai tavoli di “Le Idee di Expo 2015” per contribuire alla creazione della carta di Milano nata per delineare il futuro alimentare del pianeta

Anche ENEA è tra gli attori della nascente “Carta Di Milano”, il documento di impegno alla sostenibilità che verrà sottoscritto da tutti i cittadini, istituzioni, imprese, associazioni, mondo accademico e organizzazioni internazionali, durante il semestre espositivo di EXPO. L’atto ufficiale   sarà consegnato alla chiusura dell’esposizione a ottobre,  come un passaggio di testimone, al Segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, che da quindici anni sta seguendo il lungo percorso per la stesura di un patto planetario, che si concluderà proprio a dicembre di quest’anno con  la presentazione degli otto  “Obiettivi del Millennio”.

Per l’Ente, al grande raduno all’Hangar Bicocca, erano presenti il Commissario Federico Testa, e tre esperti divisi in altrettanti tavoli sui 42 organizzati: Massimo Iannetta, per “Madre Terra”, Andrea Sonnino, per “AgriLab-Innovazione” e Fabrizio Antonioli, per “Mare Magnum”.  Una macchina complessa nata con l’obiettivo di creare un database di circa 400 case history di buone pratiche che hanno già una applicazione e che possono rappresentare modelli di riferimento da esportare nelle altre realtà. Il tavolo “Madre Terra” era dedicato  alla sostenibilità dello sviluppo rurale e della filiera ad esso connessa - produzione agricola,  alimentazione, economia, mercati e gestione del rischio; al rapporto col territorio; alla condivisione e trasmissione della conoscenza; all’agricoltura e qualità; all’innovazione (inclusa l’innovazione sociale). Massimo Iannetta ha sottolineato l’importanza della preservazione della terra, della lotta alla desertificazione e alla erosione dei suoli e ha esposto due case history: un’esperienza di allevamento sostenibile in Bolivia e l’applicazione di un brevetto ENEA per il recupero e riutilizzo di rifiuti agricoli. Il tavolo “Agrilab-Innovazione in agricoltura” ha discusso il tema della promozione dell’innovazione del sistema agroalimentare, trasformando le conoscenze in valore economico, sociale e ambientale.

Andrea Sonnino ha sottolineato l’importanza della creazione di sistemi in cui tutti gli stakeholders siano impegnati attivamente ed ha proposto di inserire nella Carta la raccomandazione di elevare il livello degli investimenti pubblici per la ricerca e l’innovazione in agricoltura, oggi inadeguati alle potenzialità. Agli investimenti deve corrispondere la misurabilità degli impatti ottenuti, in modo da dimostrare il valore dei risultati prodotti. Il case history proposto è la creazione di una rete di soggetti pubblici e privati per facilitare lo sviluppo dell’innovazione nei processi produttivi  delle mele nella provincia di Bolzano.  Al tavolo “Mare magnum”, coordinato da Donatella Bianchi (presidente WWF Italia) il mare visto come tema trasversale alla sostenibilità e la nutrizione del pianeta, quindi parole chiave quali sostenibilità ambientale marina, accesso equo e sostenibile alle risorse marine, governance e modelli gestionali a confronto, sicurezza marina ed alimentare. Fabrizio Antonioli ha ricordato che moltissime sono le aree costiere Italiane che diventeranno "marine" a causa dei cambiamenti climatici e di conseguenza le centinaia di chilometri quadrati che andranno sott'acqua nel prossimo futuro potrebbero tramutarsi in risorse ecocompatibili di pesca e/o acquacoltura. Ha poi portato come contributo  tre nuovissime mappe di grande dettaglio (Nord Adriatico, Oristano e Mar Piccolo a Taranto) consegnate un mese fa al progetto bandiera RITMARE sull'allagamento atteso al 2100 secondo nuove stime geologiche ed il report IPCC 2013.

Una nuova squadra affiancherà il Presidente di ANIMA

Una nuova squadra affiancherà il Presidente di ANIMA

Il Consiglio Direttivo ANIMA riunitosi oggi  ha nominato i quattro Vice Presidenti che a fianco del Presidente Caprari andranno a completare la struttura del Comitato di Presidenza per il biennio 2015-2016:

•    Piero Almici – Sviluppo Associativo
•    Carlo Banfi – Internazionalizzazione 
•    Paola Ferroli – Politiche Industriali
•    Marco Nocivelli – Rapporti Economici

Nella compagine della Giunta Esecutiva ai Consiglieri: Sandro Bonomi, Alberto Caprari, Giuliana Ferrofino, Paola Ferroli, Marco Nocivelli, Savino Rizzio, che già ne facevano parte nel precedente biennio si vanno ad aggiungere i neo-eletti Piero Almici, Carlo Banfi, Alberto Montanini, Ugo Pettinaroli.

Il Presidente Caprari ha dichiarato: “E’ una grande soddisfazione per me, all’inizio del mandato, poter contare sulla collaborazione di colleghi tanto preparati, competenti e motivati, che sicuramente sapranno svolgere al meglio il compito loro assegnato. In questo momento tanto delicato e cruciale nell'attuale situazione economico-politica italiana ed internazionale sono certo che sapranno interpretare, ognuno nel proprio ruolo, le tante istanze che vengono dalla base associativa e contribuire fattivamente al consolidamento e allo sviluppo della Federazione”

ANIMA - Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine – è l'organizzazione industriale di categoria che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa 194.000 addetti per un fatturato di 40 miliardi di euro e una quota export/fatturato del 58% (dati riferiti al pre-consuntivo 2014). I macrosettori rappresentati da ANIMA  sono: macchine ed impianti per la produzione di energia e per l'industria chimica e petrolifera- montaggio impianti industriali; logistica e movimentazione delle merci; tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari; tecnologie e prodotti per l'industria; impianti, macchine prodotti per l'edilizia; macchine e impianti per la sicurezza dell'uomo e dell'ambiente; costruzioni metalliche in genere.

"Dal Vesuvio ai Campi Flegrei....navigando tra saperi, sapori e design"

"Dal Vesuvio ai Campi Flegrei....navigando tra saperi, sapori e design"
L'Associazione Culturale "Creatività e Comunicazione" e THEsign Event, in occasione dell'evento "Come l'acqua sul fuoco…. il cibo, ponte culturale tra l'area vesuviana e l'area flegrea", in programma a maggio/giugno 2015 in un vero e proprio tour Campano che si concluderà a Castel dell'Ovo, bandisce il concorso di idee "Dal Vesuvio ai Campi Flegrei…. navigando tra saperi,sapori e design".
Il concorso si propone di diffondere e promuovere la cultura del progetto di
design e di valorizzare il territorio attraverso la progettazione di una struttura fissa o mobile, ancorata o galleggiante, per la vendita e/o promozione e/o consumo di cibo, bevande e prodotti tipici.
Il luogo di destinazione del progetto deve essere l'acqua e in particolare l'acqua del mare.
Il concorso è aperto a designer professionisti italiani o stranieri (food, product, graphic, interior, light…).
La giuria proclamerà i vincitori nella serata del 30 maggio presso Castel dell'Ovo, a seguito del convegno e dell'inaugurazione della mostra prevista durante l'evento. A tutti i partecipanti sarà garantita la visibilità mediatica sui siti del concorso; inoltre, i progetti concorsuali saranno esposti nella sala Le Carceri di Castel dell'Ovo durante la mostra di design che si terrà dal 30 maggio al 7 giugno 2015.

Architettura, arti sacre e liturgia

Architettura, arti sacre e liturgia

Dal 20 Marzo 2015, presso l'Università Europea di Roma si svolgerà la VIII edizione del Master di II livello in "Architettura, arti sacre e liturgia" con il Patrocinio della Pontificia Congregazione per il Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti.

OBIETTIVI
- Rendere possibile l'accostamento al grande patrimonio di esperienza e riflessione della tradizione cristiana, in merito alla bellezza e alla creatività artistica, favorendo lettura e interiorizzazione critiche della tradizione medesima, nonché l'incontro con esperienze significative in atto.
- Promuovere un linguaggio artistico-architettonico che valorizzi e non vanifichi l'esperienza del sacro e, attraverso lo studio della tradizione e l'attenta valutazione dell molteplice realtà delle esperienze artistiche dell'oggi, sviluppi un linguaggio artistico contemporaneo non privo di quei significati simbolici che rinviano l'uomo al trascendente attraverso la via pulchritudinis; dando così corpo alla dimensione dell'arte come manifestazione della vita cristiana.
- Promuovere attività conformi alla missione ecclesiale che ordina i beni culturali e le attività artistiche alla catechesi evangelica, al culto divino, alla cultura cristiana, alle opere di carità per la
santificazione dei fedeli e per la promozione umana
- Favorire il processo di maturazione in atto dal Concilio Ecumenico Vaticano II e sviluppato nelle successive disposizioni emanate dal Magistero, per nuove acquisizioni e iniziative volte a preparare gli operatori della committenza ecclesiastica, gli architetti, gli ingegneri, gli artisti, gli storici dell'arte,i seminaristi: cioè tutte quelle figure chiamate a confrontarsi con le autorità civili di ogni Paese,preposte alla realizzazione di nuove opere e alla conservazione dei Beni Culturali della Chiesa.

DESTINATARI DEL MASTER DI II LIVELLO IN "ARCHITETTURA, ARTI SACRE E LITURGIA":
Rivolto ad architetti ed ingegneri coinvolti nella progettazione di nuove chiese, adeguamenti liturgici e restauro dei manufatti storico-artistici, a storici dell'arte, sacerdoti ed operatori dei Beni Culturali.
Il Master si rivolge, inoltre, a tutti gli operatori interessati ad un processo di maturazione nella gestione delle arti coinvogibili nello spazio sacro e nella gestione di procedure edilizie e degli strumenti tecnici necessari ai finanziamenti per la valorizzazione dei beni culturali. Possono accedere al Master di II livello anche coloro in possesso di Laurea Magistrale o di vecchio ordinamento (in altre discipline affini) nelle seguenti aree disciplinari : scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche; scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche; scienze giuridiche; scienze politiche e sociali; licenze conseguite presso le università pontificie con riconoscimento presso le autorità statali; diploma accademico di II livello-biennio specialistico delle Accademie di belle arti o equipollenza con laurea di vecchio ordinamento.

DURATA:
La durata del master è annuale. L'intera attività formativa corrisponde a 60 CFU e impegnerà gli iscritti per non meno di 1500 ore totali di apprendimento e organizzazione delle competenze professionali, distribuite nell'arco di 4 ambiti disciplinari per un totale di 300 ore frontali, comprensive dei seminari. Le lezioni si svolgeranno a cadenza quindicinale nei giorni di venerdi e sabato dalle h. 9,00 alle ore 17,45 (marzo - novembre 2015), secondo il calendario accademico, presso la sede dell'Università Europea di Roma.

COSTO: € 2.980,00

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