Le nuove norme in materia di contenimento dei consumi energetici, impongono maggiore attenzione nella scelta dei materiali da costruzione in occasione di nuove edificazioni, al fine di consentire all'involucro edilizio di possedere i requisiti termici richiesti a norma di legge.

In questo caso possiamo dire che i tipi di interventi, sono di vario genere e proprio perché già previsti in sede progettuale, non comportano difficoltà di posa o di altro tipo, visto che tutte le operazioni di cantiere, si svolgono seguendo una logica già collaudata.

Per le costruzioni storiche o datate, intervenire ad esempio con un cappotto esterno, comporta diverse problematiche, il rispetto delle forme e tipologie architettoniche, l’adeguamento dei nuovi materiali a quelli preesistenti, condizioni di operatività in cantiere non agevoli, impongono l’adozione di soluzioni di facile applicabilità e con costi non eccessivi.

Per soddisfare queste necessità, esistono in commercio prodotti specifici, come quelli prodotti da aziende come Cabox con la linea Dekorbau

Dekorbau in particolare ha ideato oltre a tutta una serie di prodotti  che vanno dalle modanature di vario genere fino ai materiali per la realizzazione di cappotti esterni, un particolare sistema di cappotto faidate denominato Dekorcap

Il sistema Dekorcap si rivela estremamente utile in tutte quelle situazioni dove occorrono interventi rapidi economici di sicura efficacia. Il sistema cappotto è molto semplice, esso consiste fondamentalmente nel posare delle mattonelle di varie dimensioni (da 50 a 120 cm di lunghezza) in EPS ad alta densità preintonacate, in modo da formare un’isolamento a cappotto anche decorativo.

A differenza del cappotto tradizionale non richiede manodopera specializzata e ciò comporta una notevole riduzione dei costi. Il materiale da utilizzare è disponibile in varie misure anche su richiesta della committenza, per particolari esigenze di cantiere.

 

 

Fasi esecuzione del cappotto Faidate DEKORCAP
L’esecuzione del cappotto faidate sinteticamente si svolge attraverso le seguenti fasi:
- applicazione del collante  sul pannello, incollaggio del pannello  alla parete e infine sigillatura delle fughe con idoneo sigillante acrilico;
- a sigillatura ultimata, si consiglia di dipingere la parte trattata con una  una pittura elastomerica, avente colorazione a scelta tra quelle disponibili.

Queste operazioni sono eseguibili da personale non specializzato su pareti di piccole/medie dimensioni prive di fori da contornare (anche se Cabox ha eseguito lavori di migliaia di mq), garantendo in questo modo l’isolamento di parti dell’edificio più esposte alle intemperie o a forti soleggiamenti.

www.dekorbau.it

Le prime anticipazioni su come saranno ampliate le agevolazioni nella prossima legge di Bilancio per iniziare la trasformazione del “bonus casa” in “bonus città”
In questi oggi il Governo sta lavorando per decidere se nella prossima legge di bilancio il bonus casa verrà confermato ed ampliato per il 2018.
Ricordiamo che il bonus casa riguarda le seguenti  agevolazioni:

    -detrazione 50% per interventi di ristrutturazione fino 96.000 euro di spesa (sia per le singole abitazioni sia i lavori in condominio, manutenzione ordinaria compresa)
    -ecobonus 65% per interventi di efficienza energetica
    -detrazione 50% Iva pagata per acquisti dal costruttore di case in classe A o B
    -cedolare secca al 10% sugli affitti a canone concordato

Bonus ristrutturazione, ecobonus e sismabonus

Nel caso in cui si deciderà di prorogare l’attuale bonus ristrutturazione, la percentuale di detrazione resterà fissata nella misura pari al 50% delle spese sostenute per lavori eseguiti sulla casa.

In caso contrario, dal 1° gennaio 2018 l’agevolazione scenderà al 36%, con importo massimo di spesa ammessa al beneficio che passerà dall’attuale 96.000 a 48.000 euro per unità immobiliare. Non cambierebbe, invece, il metodo di erogazione della detrazione lavori: 10 quote annuali di pari importo.

I lavori per cui spetterà l’agevolazione saranno quelli di:

   -manutenzione ordinaria solo su parti comuni di edifici residenziali
   -manutenzione straordinaria sia su singoli appartamenti che su parti comuni di condomini
   -restauro e risanamento conservativo
   -ristrutturazione edilizia

A differenza del bonus ristrutturazioni, le detrazioni per lavori di riqualificazione energetica in parti comuni del condominio e il sisma bonus sono confermate fino al 31 dicembre 2021.
Bonus casa 2018: come saranno ampliate le agevolazioni

Il bonus casa per i lavori edili sarà con tutta probabilità confermato dalla prossima legge di bilancio e non solo, ma anche potenziato per iniziare la trasformazione del bonus casa in “bonus città“.

L’obiettivo di Palazzo Chigi è l’estensione del bonus casa in varie direzioni: il rafforzamento delle misure per la riqualificazione, la messa in sicurezza e il risparmio energetico del patrimonio edilizio.

In particolare, si parla di:

   -estensione del bonus 50% agli interventi di verde urbano finanziati da privati
   -potenziamento del bonus 50% in chiave condominiale per favorire il rifacimento delle facciate dei palazzi
   -estensione dell’ecobonus a lavori su giardini condominiali e balconi nonché alla rimozione dell’amianto sui tetti
   -allargamento dell’ecobonus e del sismabonus all’edilizia popolare
   -estensione anche per i capannoni delle imprese di usufruire del sismabonus
   -possibilità di legare la percentuale di detrazione dell’ecobonus agli obiettivi di risparmio energetico raggiunti

fonte: biblus-net

TECNORED Verona

RESTAURO BALCONE CASA DI GIULIETTA

Ufficio stampa

Per chi conosce la tragedia immortale “Giulietta e Romeo” di William Shakespeare ha 700 anni. E’ il balcone più celebre al mondo, scandito da 20 nicchie gotiche. Ogni anno attira oltre un milione di persone nel cortile veronese di via Cappello 23, sede in stile della Casa di Giulietta. Nel 2016 quasi 329 mila  visitatori si sono affacciati sullo storico cortile dal verone di arenaria, marmo rosso scaligero e tufo di Avesa, nel complesso medioevale  della famiglia Dal Cappello, trasformato nella prima metà del 900 – su ispirazione del cinema hollywoodiano – e arredato con mobili d’epoca, per dare un preciso riferimento agli innamorati che, da ogni paese, giungevano già allora in città per confermarvi il loro pegno d’amore.

E’ stanco il verone di Giulietta: fessurazioni,  abrasioni, consunzioni lo hanno intaccato.

Sponsor una ditta veronese ben nota in Italia e Spagna – per la sua produzione di sistemi per la deumidificazione ed il consolidamento di edilizia civile e monumentale – la Tecnored, arriva ora il suo restauro gratuito dell’affaccio consacrato all’amore, specie a quello contrastato ma quasi sempre vincente; anche a carissimo prezzo.

“Esso funge da simbolo di un affetto divenuto immortale grazie al genio di Shakespeare, e del sentimento amoroso in generale. – Dice Margherita Bolla, direttrice dei  Musei d’Arte del Comune di Verona. – Siamo molto grati alla Tecnored che si è resa disponibile gratuitamente alla globalità dell’intervento che prevede un’indagine statica ed un accuratissimo restauro, con analisi dei materiali e studio delle più moderne tecniche non invasive di conservazione.

Responsabile della Tecnored il dottor Paolo Mariani: “Verona non solo è il mito mondiale dell’amore  ma la sede della nostra società ed è anche la mia città, che amo in ogni suo aspetto. – Spiega Mariani.  – E’ un dono impegnativo che facciamo volentieri, un contributo al suo mito che concreteremo in autunno quando l’afflusso dei visitatori sarà più contenuto, cosa difficile peraltro, visto che, dal 2015, sono cresciute di 20 mila unità solo i visitatori che sono salite ai quattro piani della casa dell’eroina e, naturalmente, si sono affacciate al celeberrimo verone di Giulietta. Evidentemente in tempi di crisi mondiale l’amore resta un sogno universale ed  un mito concreto, scespiriano appunto”.

Per l'ex premier incentivi del governo e Industria 4.0 stanno dando frutti, ora bisogna ripartire dagli investimenti e da una svolta nel mercato del lavoro.

La ripresa c'è, ora serve una spinta dal mercato del lavoro. Lo scrive Romano Prodi nel suo editoriale sul Messaggero invitando a puntare nella prossima manovra sugli investimenti e sulla creazione di lavoro stabile. L'ex premier vede "una profonda divergenza" fra andamento della politica - "non vi potrebbe essere un quadro peggiore", scrive, tra Corea del Nord, Ucraina, Venezuela, Libia e Donald Trump - e andamento dell'economia - con "la crescita mondiale che supererà quest'anno il 3,5% e tutte le economie dei 40 maggiori paesi che termineranno l'anno con il segno positivo", compresa l'Italia sebbene resti "stabilmente" in coda alla classifica.

È il momento, prosegue il Professore, per "obiettivi più ambiziosi".

"Se confrontiamo le regole del mercato del lavoro non troviamo una maggiore rigidità dell'Italia rispetto ai nostri diretti concorrenti. Quanto al costo del lavoro, compresi i costi previdenziali, stiamo meglio di Germania e Francia, pur collocandoci a un livello più elevato della Spagna. L'inizio della nostra pur timida ripresa è stato affidato all'export, anche se la troppo corposa rivalutazione dell'Euro renderà in futuro più difficili le nostre esportazioni. Sotto quest'aspetto il confronto fra i responsabili delle grandi banche centrali a Jackson Hole non è stato rassicurante.Per fortuna negli ultimi mesi il mercato interno ha dato segni di risveglio. Prima di tutto con gli investimenti. Gli incentivi del governo e la strategia Industria 4.0 stanno dando frutti.Nelle ultime settimane cominciano a riprendere anche i consumi, pur essento la loro ripresa limitata dallo scarso potere d'acquisto dovuto all'ancora elevato livello di disoccupazione e alla stagnazione dei salari. Rimangono invece al di sotto di ogni aspettativa l'edilizia e i lavori pubblici".

Prodi sottolinea la necessità di far ripartire gli investimenti, spesso bloccati da "incertezze relative al codice degli appalti, dai ricorsi senza freno e da una burocrazia impaurita nel prendere decisioni".

"Mi auguro che la legge finanziaria in preparazione tenga conto che senza l'edilizia e i grandi lavori non vi può essere un consolidamento della ripresa, né dei consumi, né dell'occupazione".

Altrettanto decisivo è uno sforzo nella creazione di lavoro. Prodi avverte sui rischi di misure spot o temporanee.

"Unicamente con modifiche permanenti del mercato del lavoro si possono affrontare in modo duraturo i problemi della nuova generazione. Anche perché solo una prospettiva di occupazione stabile può dare concretezza al necessario aumento dei consumi. Dato che "stabile" vuol dire "stabile" mi sembra doveroso ricordare che l'aumento del lavoro precario non ha lo stesso effetto di quello duraturo. Poiché il nostro sistema economico ha raggiunto un grado di flessibilità tale per cui nessuno può dire che il rapporto di lavoro sia eterno o indissolubile, se vogliamo dare una prospettiva vera ai giovani bisogna che il lavoro "stabile" costi sensibilmente meno di quello precario".

 

Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato tutti i decreti che mettono a disposizione un miliardo di euro in totale per l’edilizia scolastica.

A questi fondi si aggiungono anche quelli stanziati dalla nuova programmazione nazionale triennale 2018-2020, che ammontano a 1,7 miliardi.

I fondi sono dedicati alla manuntenzione, alla sicurezza e alle misure di prevenzione. Stanziamenti per 321 milioni sono stati assegnati a province e città metropolitane per interventi sull’adeguamento sismico e la messa in sicurezza degli istituti.

Le risorse sono state ripartite tra 18 regioni in varia misura, si va dai 4 milioni del Molise ai 48 milioni della Campania.

Altri finanziamenti sono stati riservati a cinque regioni del Sud con un apposito bando Pon: 350 milioni destinati alle sole regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia per riqualificare edifici scolastici riguardo all’ adeguamento sismico, la messa in sicurezza, le misure antincendio, gli interventi per agibilità.

A queste somme si aggiungono anche altre risorse esclusivamente dedicate alla messa in sicurezza sismica delle scuole: 26,4 milioni di euro per interventi di adeguamento sismico in Italia e di 10 milioni di euro dedicati alle scuole del Centro Italia.

Altri fondi arrivano anche per finanziare la prevenzione: oltre 110 milioni di euro. La quasi totalità delle risorse – pari a 105 milioni – finanzierà una nuova campagna di indagini sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici. Altri 7,5 milioni serviranno a pagare le indagini diagnostiche mirate su solai e controsoffitti, per prevenire i crolli.

Stanziamenti sono previsti anche per gli edifici scolastici di nuova costruzione, ma qui contribuisce in gran misura l’INAIL, che metterà a disposizione 150 milioni per tre anni (2018-2020) in conto investimenti per realizzare poli per l’infanzia.Le risorse sono state distribuite in 19 regioni, la quota maggiore è per la Lombardia (24,3 milioni), la minore è prevista per la Valle d’Aosta con 910mila euro.

Sbloccata anche un’iniziativa di finanza immobiliare per la realizzazione di otto nuove scuole, tra i progettisti Renzo Piano e Mario Cucinella.

24 agosto 2017 - 9:49 - Giulia Boffa

(ANSA) - ROMA, 17 LUG - Qualcosa torna muoversi nella drammatica crisi dell'edilizia: nel secondo semestre del 2016 il numero di nuove abitazioni è cresciuto del +10,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. E' quanto risulta dai dati dell'Istat.
    La crescita è stata del 3,3% nel terzo trimestre 2016, e del 18,1% nel quarto, valore più elevato degli ultimi dieci anni. In termini di superficie utile, la crescita è del 3,2% nel terzo trimestre 2016 e del 18,9% nel quarto. Dopo la fase di forte espansione rilevata in media nel 2015, l'edilizia non residenziale torna invece ad essere caratterizzata in generale da una contrazione, ad eccezione del terzo trimestre 2016 in cui si ha un aumento tendenziale dell'1,7%. Il quarto trimestre chiude l'anno 2016 con una diminuzione del 2,9%. Complessivamente nel 2016 per l'edilizia residenziale la crescita è del 4,5%. Per l'edilizia non residenziale si è invece registrata una contrazione del 4,3%.

 

(Teleborsa) – Segnali positivi giungono dall’edilizia residenziale: il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati resta sopra la soglia delle 10 mila unità nel terzo trimestre 2016 e raggiunge quasi le 12 mila nel quarto. E’ la fotografia scattata dall’Istat secondo cui complessivamente, nel secondo semestre del 2016, si registra un notevole aumento (+10,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lievemente più marcato è il miglioramento semestrale registrato in termini di superficie utile abitabile (+11,0%); l’edilizia non residenziale mostra, invece, una riduzione dello 0,7%.

Continua la tendenza positiva del numero di abitazioni rilevata per i nuovi fabbricati, iniziata a partire dal secondo trimestre 2016. Si registra, infatti, una crescita del 3,3% nel terzo trimestre 2016, che accelera al 18,1% nel quarto, valore più elevato degli ultimi dieci anni. In termini di superficie utile, la crescita è del 3,2% nel terzo trimestre 2016 e del 18,9% nel quarto.

 

Nel 2016, dopo la fase di forte espansione rilevata in media nel 2015, l’edilizia non residenziale torna ad essere caratterizzata in generale da una contrazione, ad eccezione del terzo trimestre 2016 in cui si ha un aumento tendenziale dell’1,7%. Il quarto trimestre chiude l’anno 2016 con una diminuzione del 2,9%.

L’altra faccia della medaglia mostra tuttavia che in Italia c’è quasi mezzo milione di immobili in dissesto, parzialmente o totalmente inutilizzabili. Si tratta di oltre 450 mila costruzioni classificate, secondo i parametri catastali, come degradati. A lanciare l’allarme è Unimpresa che avverte sono 10 le province più a rischio, la maggior parte situate nel Sud del Paese. Spiccano alcune realtàanche del Nord-Ovest (Piemonte e Val d’Aosta). “Al di là delle preoccupazioni sul versante della sicurezza, l’area che abbiamo fotografato, ovvero degli immobili catastalmente rovinati, rappresenta una possibile fonte di sviluppo dell’economia, per il settore dell’edilizia e per tutto l’indotto, dall’arredamento agli accessori – commenta il Presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara – bisogna insistere anche per quanto riguarda la valorizzazione di alcuni beni sul fronte artistico e culturale, con tutto quello che se ne può trarre anche per il turismo”.

 

 ENEA ha brevettato un sistema antisismico per pareti che coniuga sicurezza, risparmio energetico e sostenibilità. Consiste in un kit prefabbricabile e modulare composto da piani cordati e pannelli in fibra di canapa che, opportunamente combinati tra loro, sono in grado di contenere gli effetti espulsivi provocati dalle scosse sismiche e garantire al tempo stesso un elevato comfort termoacustico e isolante.

Applicabile sia su edifici nuovi che esistenti, si tratta di un sistema ideale per rinforzare le tamponature, vale a dire gli elementi che delimitano gli ambienti di un fabbricato e che spesso vengono “espulse” in caso di scosse, provocando danni ingenti anche in assenza di lesioni importanti alle parti strutturali.

I test numerici e sperimentali effettuati sulle corde hanno dimostrato notevole resistenza e buona deformabilità. Studi recenti sulla canapa condotti da ENEA hanno evidenziato buone capacità isolanti e durabilità, oltre a una buonatraspirabilità e una limitata velocità di propagazione delle fiamme in caso di incendio.

 Grazie all’elevata resistenza della fibra di canapa, i piani cordati del kit si oppongono agli effetti espulsivi delle tamponature, mentre l’azione termoisolante nei pannelli garantisce una buona riduzione della trasmittanza termica, cioè della facilità con cui un materiale si lascia attraversare dal calore.

“Gli eventi sismici che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi tempi hanno messo in luce la grande vulnerabilità del patrimonio edilizio, evidenziando come anche elementi senza funzione strutturale come le tamponature, possano comportare gravi danni alle cose o perfino mettere a rischio la sicurezza delle persone”, spiega la ricercatrice ENEA Anna Marzo.

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L'annuncio di Delrio dopo il crollo di Torre Annunziata: "Sarà obbligatorio il certificato di stabilità"

Dopo il tragico crollo di Torre Annunziata, nel quale hanno perso la vita otto persone, torna di strettissima attualità il tema della certificazione statica dell'edificio o dell'abitazione nei contratti di natura immobiliare.

UNA CASA SU SEI È A RISCHIO

Secondo uno studio di Confartigianato di qalche tempo fa in Italia oltre 2 milioni di case, cioè una su sei, sono vecchie e in cattivo stato. In totale gli edifici residenziali in Italia sono 12.187.698 (l'84,3 per cento del totale), con 31.208.161 abitazioni. E i tre quarti sono stati costruiti prima del 1981 ed hanno quindi 35 anni ed oltre di vita. Le cattive condizioni delle case, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, contribuiscono a gonfiare la bolletta energetica delle abitazioni. Per il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio si tratta di un vero e proprio "un problema culturale". E' molto probabile a questo punto che nella prossima legge di stabilità, che entrerà in vigore nel prossimo anno, verrà imposta la certificazione statica dell'edificio o dell'abitazione nei contratti di natura immobiliare.

CERTIFICAZIONE STATICA OBBLIGATORIA

"Com'è obbligatoria la certificazione energetica, nei contratti d'affitto o di compravendita lo sarà anche quella statica", dice il ministro a Repubblica. E' da decenni che nel nostro Paese si cerca inutilmente di affrontare il problema dei rischi di un patrimonio immobiliare spesso fatiscente. Una soluzione sarebbe potuta essere il cosiddetto libretto del fabbricato, un documento che certifichi lo stato di cose reale delle nostre case, ma a causa dei costi non si è mai passati dalle parole ai fatti.

CI SONO BONUS E DETRAZIONI

"Una ragione che però da qualche tempo", dice il ministro delle Infrastrutture, "è venuta meno. Il sisma bonus ora consente di fare le analisi delle condizioni statiche degli immobili con la possibilità di detrarre fiscalmente fino all'85 per cento della spesa sostenuta. Il beneficio, per giunta, si può godere praticamente in tutto il Paese, perché l'Italia intera è di fatto sismica, e c'è anche la possibilità di cedere a chi fa il lavoro il credito fiscale nei confronti dello Stato". Le detrazioni del sisma bonus vengono mezzo miliardo l'anno.

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Qual è la disciplina vigente in materia di tettoie realizzate nelle abitazioni private? È necessaria la richiesta di autorizzazione da parte del proprietario dell’immobile nei confronti del Comune in cui è situata l’abitazione stessa? Ad oggi, dopo la recente sentenza n. 109/2017 del Tar Campania, appaiono contrastanti gli orientamenti giurisprudenziali. Ma procediamo con ordine.

Permesso a Costruire: quando è necessario?

Finora, la Corte di Cassazione si è più volte pronunciata a favore dell’obbligo di richiesta e concessione del permesso di costruire tettoie che non siano di piccole dimensioni, non potendo prescindere, quindi, dall’autorizzazione del Comune.

Solo alcune categorie di costruzioni fanno eccezione: tra queste, appunto:

  • quelle di minima sporgenza dal muro dell’edificio, prive di finalità abitative;
  • le strutture in ferro rimovibile e smontabile a mo’ di tettoia, non stabilmente infisse nel suolo.

Infatti, un criterio distintivo in termini di necessità dell’accatastamento è proprio la natura permanente o temporanea dell’opera.

Abuso Edilizio: il Comune può demolire una tettoia aperta?

Il caso di specie di rottura dell’orientamento giurisprudenziale maggioritario ha avuto in oggetto una tettoia stabile, in appoggio ad un muro, di natura permanente, e soprattutto di dimensioni rilevanti (31,42 metri quadri e 2,50 metri d’altezza). Tuttavia, la costruzione era aperta su tutti e tre i lati, ed il proprietario aveva presentato al Comune la Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata).

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