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Assemblea ANCE 2023 a Roma

L'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE) ha tenuto lo scorso 21 giugno, l'annuale edizione dell'Assemblea a Roma, presso l'Auditorium Parco della Musica. Intervenuti rappresentanti istituzionali, imprenditori del settore edilizio e tecnici.

Intervenuta in apertura, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in videomessaggio. Il Presidente ha definito ANCE "l'interlocutore importante e autorevole che rappresenta uno dei tanti corpi intermedi che rendono vitale la nostra società". In materia Codice Appalti, il Presidente ha commentato: "Solo dal confronto e dalla collaborazione con chi quotidianamente si trova ad affrontare i problemi, è possibile trovare le soluzioni migliori. Stiamo affrontando le tante sfide aperte per ammodernare l'Italia e renderla più competitiva. Penso alla legge sulla rigenerazione urbanistica, al nuovo testo unico sull'edilizia o al Piano Casa. E poi stiamo lavorando, nei limiti che la normativa europea delinea, per risolvere un problema che abbiamo ereditato da una politica approssimativa, che ha portato migliaia di crediti incagliati a seguito dell'espansione del Superbonus, che ha drenato risorse superiori a quanto era stato previsto. E ha inevitabilmente richiesto da parte nostra dei correttivi".

Presente all'Assemblea il Presidente ANCE, Federica Brancaccio che ha così commentato: "Da troppo tempo in Italia manca un piano per la casa. Sono cambiate le famiglie, gli stili di vita, il modo di lavorare. Ma gli edifici sono rimasti gli stessi. E adeguarli alle nuove necessità, con le norme e gli strumenti attuali, è quasi impossibile. Neanche la pandemia e quindi l'essersi d'improvviso trovati chiusi in ambienti inadatti, è servita a ripensare una politica abitativa più moderna e adeguata".

Il Presidente ha poi proseguito: "Per moltissime nuove famiglie e per i giovani abitare nei centri urbani, dove si concentrano servizi e maggiori opportunità di lavoro, è diventato quasi impossibile, tra mutui insostenibili e affitti introvabili se non a peso d'oro. Occorrono quindi politiche abitative diversificate, flessibili, articolate sul territorio, con alloggi pensati per diverse categorie di utenze".

In presenza all'evento, anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini che ha risposto a quanto dichiarato da ANCE, sostenendo che "lavorare a un nuovo rivoluzionario, ambizioso Piano Casa per il nostro Paese per i prossimi decenni è qualcosa che assolutamente al Ministero, dall'autunno, cominceremo a fare".
Per ridare spazio ai giovani e alle famiglie, Ance indica come anche una caserma dismessa o un ex carcere possano tramutarsi in studentati confortevoli per gli studenti e assumere quindi nuova funzione. Viene sottolineato come rigidità anacronistiche in termini edilizi, condannino le città all'immobilismo. La rigenerazione urbana assume quindi grande valore nella discussione assembleare.

"Rigenerazione non significa rinfrescare gli edifici o abbellire con qualche ritocco un'area urbana. Rigenerazione significa ridare vita a un pezzo di città, restituendogli nuova linfa economica e sociale. E come riusciremo a farlo, senza utilizzare altro suolo, se non possiamo cambiare nemmeno la destinazione d'uso di vecchi edifici dismessi e inutilizzabili a causa di vincoli urbanistici obsoleti? Si deve quindi mettere mano al complesso di vecchie leggi frammentario e incerto che hanno ridisegnato tipologie di intervento, titoli edilizi, procedure amministrative" afferma ANCE." Occorre quindi, secondo Brancaccio, che la rigenerazione urbana assuma una dimensione di interesse pubblico e che sia incentivata da una governance dedicata e da strumenti a livello fiscale e normativo, adeguati. Questo è auspicabile, anche in un'ottica europea, in cui la legislazione comunitaria pressa sempre di più affinché vi sia una revisione complessiva della disciplina edilizia e urbanistica.

Sulla questione Codice Appalti, Ance ha dichiarato: "Bene i principi; ma, sulla concorrenza, bisogna fare di più. L'ampia possibilità derogatoria concessa alle Stazioni appaltanti e le scelte sui settori speciali mettono la metà del mercato delle opere pubbliche a rischio concorrenza".

Il Ministro Salvini ha rivendicato le scelte politiche fatte nel Codice Appalti in merito al subappalto, soglie e qualificazione delle infrastrutture del Paese. Ma, il Ministro ha risposto sostenendo che le procedure negoziate non portano come conseguenza alla mancanza di trasparenza e di concorrenza leale; il Codice, infatti, prevede il rispetto del principio di rotazione e del principio del km0 per alcuni servizi.

Ance ha sottolineato come al momento vi sia però confusione a livello normativo, vista la presenza di 6 regimi differenti e tutti concomitanti con gli appalti finanziati dal PNRR, i regimi transitori, le opere legate ad eventi straordinari, le misure previste per 115 opere commissariate, i settori speciali e il Codice Appalti 50/2016, in vigore ancora per poco. L'associazone fa presente come occorra, di fronte a questi diversi regimi, il riordino normativo e la creazione di un regolamento unico per i lavori e ben distinto dai servizi.

Infine, viene evidenziato come un altro problema irrisolto e di urgenza per il Paese, sia la questione dei crediti incagliati, che ammonterebbero a 30 miliardi di euro. "Nell'immediato vanno trovate soluzioni efficaci. Purtroppo, quello che temevamo è accaduto: le soluzioni messe in campo, diverse da quelle che avevamo proposto con Abi, sono miseramente fallite. Anzi, non sono mai partite. Nel frattempo, gli speculatori stanno lucrando sulle spalle di imprese e cittadini ormai estenuati. Mi chiedo quanto ancora si vuole aspettare prima di intervenire per onorare gli impegni presi".

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