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Testo Unico Edilizia: la revisione

Gli ingegneri stanno lavorando ad una revisione del nuovo Testo Unico Edilizia che superi la precedente normativa e vada a semplificare l'attività dei progettisti. 

La revisione del Testo Unico Edilizia porterà alla riforma del DPR 380/2001. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha riunito solo pochi giorni fa presso la propria sede, il Gruppo di Lavoro coordinato dalla Consigliera Irene Sassetti: il gruppo si dedicherà ad apportare modifiche al testo che cambierà anche nome in Testo unico delle Costruzioni. Alla riunione ha preso parte anche il Vice Presidente del CNI, Giovanni Cardinale.

Il Gruppo di Lavoro e il Consiglio Nazionale, presieduto da Domenico Perrini, concordano sul fatto che l'attuale riforma del Testo Unico Edilizia sia necessaria dopo diversi anni di discussioni e di lavoro condotto dagli organi di rappresentanza degli ingegneri insieme ad ANCE, ANCI, Regione e Province a Statuto Speciale.

Il CNI fa presente che vorrebbe che il nuovo testo venga approvato non come DPR, bensì come Legge, così da avere efficacia di Testo Unico ed eliminando la normativa precedente. Nei prossimi giorni verrà analizzata la bozza del Testo Unico Edilizia, con possibili integrazioni apportate.

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini si è espresso in merito alla revisione nei giorni scorsi, durante gli eventi organizzati dall'Ordine degli Architetti di Roma per i "100 Anni di Professione" in celebrazione del centenario dell'istituzione della professione di Architetto e Ingegnere. Il Ministro è così intervenuto in videocollegamento: "Vi invito tra la fine di giugno e la prima metà di luglio al Ministero perché stiamo lavorando al Testo Unico Edilizia. Stiamo raccogliendo proposte, suggestioni e riflessioni."

Il lavoro per giungere ad un Testo Unico, come accennato, è in corso ormai da diversi anni. Il primo tavolo di lavoro, costituito da Ministeri, Conferenza delle Regioni e Rete delle Professioni Tecniche, si è venuto a creare nel 2018, con un confronto durato durante tutto l'arco del 2018 e con un cambio di Governo.
A marzo 2020, la Rete delle Professioni Tecniche, al fine di semplificare il Testo Unico, ha offerto delle proposte al Ministero delle Infrastrutture: suggerite semplificazioni per demolizioni e ricostruzioni, con una riduzione del contributo di costruzione.

Nel giugno 2020, il tavolo di lavoro ha stilato un testo che includeva la riduzione dei titoli abitativi, l'eliminazione dell'autorizzazione sismica preventiva e l'istituzione del fascicolo del fabbricato.

A dicembre dello stesso anno, è stato presentato il testo "Disciplina delle costruzioni", composto da 140 articoli che puntavano ad assicurare la stabilità, la resistenza, la sostenibilità e l'accessibilità come principi delle costruzioni. Nel 2021, fu richiesta la discussione in Parlamento del testo. Ma, sempre durante il 2020, alla disciplina proposta si è sostituito un disegno di legge delega per riorganizzare la normativa delle costruzioni. L'iter di questo ddl è stato avviato solo nel giugno 2022, in quanto bloccato fino allo scorso anno in Commissione Lavori Pubblici al Senato.
Si attendono aggiornamenti sulla discussione.

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