Avviato il progetto europeo BRICKS per la qualificazione professionale dei lavoratori del settore edile

Avviato il progetto europeo BRICKS per la qualificazione professionale dei lavoratori del settore edile

Al progetto partecipano 14 Regioni, 15 organismi nazionali quali Unioncamere, ISNOVA, RENAEL, CasaClima, CTI, alcune province e altri soggetti che, in rappresentanza di lavoratori e  imprese, hanno aderito come partner associati.

La riqualificazione energetica degli edifici è una delle aree prioritarie di intervento, tenuto conto che rappresentano il 40 % dei consumi energetici a livello europeo. La realizzazione di un sistema nazionale di formazione e certificazione delle competenze è quindi fondamentale, così come l’aggiornamento professionale dei lavoratori del settore.

“Il progetto nasce per superare alcune criticità della formazione professionale: basti pensare che nel nostro paese un elevato numero di lavoratori non ha mai frequentato corsi di formazione formale e che nel settore edile esistono 144 diversi profili con forti differenze tra una Regione e l’altra - sottolinea Anna Moreno, dell’Unità Efficienza Energetica dell’ENEA e coordinatrice del progetto. Con BRICKS abbiamo l’opportunità di gettare le basi per la diffusione di un modello nazionale di qualifica e di un sistema di certificazione volontario delle competenze che consentirà di allinearci e di competere nell’Europa più avanzata”.

Nell’ambito di BRICKS sono già stati definiti quattro nuovi profili professionali: il cappottista termico, l’installatore d’impianti di geotermia a bassa entalpia, il formatore di cantiere e il formatore d’aula in ambito energetico. Questi ultimi due profili sono ritenuti essenziali per l’allineamento dei sistemi formativi regionali agli standard europei. I profili sono ora allo studio di alcune Regioni per il possibile inserimento nei propri repertori. Sarà anche realizzato un sistema volontario di “marchio di qualità” per offrire un riconoscimento alle aziende che impiegano professionisti qualificati: sarà così possibile garantire che gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica o l’utilizzazione di fonti rinnovabili negli edifici siano fatti a regola d’arte in modo da raggiungere effettivamente i risultati e i risparmi attesi.

Ancora niente ripresa per l'edilizia nel Lazio

Ancora niente ripresa per l'edilizia nel Lazio

Niente da fare, la fotografia di Ance Lazio  sulle costruzioni a livello regionale conferma il trend negativo che caratterizza il settore dal 2008. Secondo i dati della Casse edili nell’ultimo anno il monte ore lavorate si è ridotto del 9,6% con una perdita complessiva di oltre 2 milioni di ore. Dal  2011 oltre 16 milioni di ore (-46%). Gli effetti sul l'occupazione sono pesanti: da ottobre 2014 a marzo 2015 il calo del numero di operai attivi nelle casse edili del Lazio è stato poco meno dell’8%, corrispondente a 3.387 unità. Rispetto al 2011 la nostra regione registra 25.000 lavoratori regolari in meno (di cui 16.500 soltanto nella capitale). In tre anni e mezzo l’occupazione nelle costruzioni si è ridotta del 38,4%. Infine le imprese: nell’ultimo anno ne sono scomparse circa 700 e oltre 4.100 dal 2011, di cui 2.600 a Roma. In tre anni e mezzo sono uscite dal mercato circa un terzo delle aziende del settore.

"Di fronte a questo scenario e ai recenti fatti di cronaca che evidenziano una fase molto difficile nelle relazioni tra imprenditoria e chi gestisce la cosa pubblica - ha commentato Stefano Petrucci, presidente di Ance Lazio, in conferenza stampa - ci aspettiamo dalla politica e in particolare dal Governatore Zingaretti un protagonismo virtuoso, diretto a sostenere le forze sane dell'imprenditoria e dell'economia. Un protagonismo che restituisca fiducia e si consolidi in quel ruolo di guida che il sistema democratico gli affida. Ciò ha una particolare importanza per un settore come le costruzioni che continua a vivere una situazione critica e che si aspetta urgentemente risorse e politiche mirate. Al presidente della Regione chiediamo di fare propria l'affermazione del Governatore della Banca d'Italia Visco che non può esserci una concreta e stabile ripresa economica senza maggiori investimenti nelle costruzioni.  Il nostro è un settore che se sostenuto può costituire un consistente volano. Basta con i rinvii, con le decisioni, con gli annunci. Faccio solo un esempio: la delibera di sblocco dei primi finanziamenti relativi al bando 355, per l'edilizia sociale. E' oltre un anno che le imprese attendono. Si tratta di 53 milioni, in grado di attivare risorse per oltre un miliardo e trecento milioni da parte degli investitori privati e di creare – secondo le nostre stime - oltre 20.000 nuovi posti di lavoro. Senza contare che il ritardo di approvazione della delibera da parte della Regione, di fronte all’acuirsi periodico dell’emergenza abitativa nella Capitale, non contribuisce certo a ridurre i rischi di conflitti e disagi."

Il presidente di Ance Lazio ha poi chiesto alla Giunta regionale una particolare attenzione sul fronte dei lavori pubblici. "Un’attenzione che deve concretizzarsi in azioni concrete e in scelte coerenti con gli obiettivi, ispirate a competenza e a un confronto proficuo con il sistema imprenditoriale delle costruzioni. Purtroppo invece riscontriamo una serie di scelte e di comportamenti che vanno nella direzione contraria. In questi mesi abbiamo assistito alla pubblicazione di bandi che sono stati oggetto da parte nostra, insieme all’ACER, di ricorsi andati a buon fine e finalizzati a contrastare modalità e procedure in palese violazione delle norme della concorrenza. Scelte e comportamenti che vanno ad impattare su un mercato regionale che ha registrato negli ultimi anni un costante ridimensionamento in termini di valore. Un mercato in calo e soprattutto caratterizzato da una bassa incidenza sul piano delle aggiudicazioni e dei tempi di contrattualizzazione delle opere.” 

Petrucci auspica un maggiore dialogo con il sistema associativo delle imprese "al fine di individuare le soluzioni procedurali e i meccanismi di selezione e di affidamento delle gare di appalto più efficaci rispetto agli obiettivi. Ne è un esempio il recente caso del piano per la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico (nella maggior parte dei casi scuole), che ha visto un 40% di gare andate deserte. E’ interesse comune facilitare l’avvio dei cantieri e dare fiato al settore rispondendo in maniera efficace e rapida alle tante esigenze in termini di opere e servizi da parte dei cittadini."

Il presidente di Ance Lazio ha colto l'occasione per invitare il Governatore a un'accelerazione del varo di provvedimenti riguardanti la sicurezza e le opere pubbliche; a fare chiarezza rispetto alle risorse disponibili, evitando annunci che illudono imprese e cittadini, come nel caso dell’edilizia scolastica; a prendere una posizione chiara sulla realizzazione della Roma Latina, "offrendo al Governo l’aiuto necessario per orientarne la scelta nell’interesse reale dell’economia e dello sviluppo regionale. Ci auguriamo - ha concluso - che già nei prossimi giorni possiamo riscontrare una maggiore efficienza da parte dell'amministrazione regionale attraverso decisioni mirate in grado di dare fiducia. Una fiducia che come ci insegnano gli economisti costituisce un fattore indispensabile per qualunque prospettiva di ripresa."

299 progetti subito cantierabili nel Lazio

299 progetti subito cantierabili nel Lazio

Quella delle opere subito cantierabili è una priorità nazionale e un’urgenza per la nostra regione”, ha affermato oggi Stefano Petrucci, Presidente Ance Lazio, commentando i dati presentati in occasione del Building Day dell’ANCE a Roma.

Le cifre del Centro Studi ANCE riguardanti la regione Lazio mostrano 299 progetti pronti da avviare, comprensivi di progetto esecutivo, per un importo totale di 236 milioni di euro.

Le risorse ci sono – afferma Petrucci. 9 miliardi stanziati per l’emergenza della messa in sicurezza del territorio (di cui 2 già investiti) e 6 miliardi a favore dell’edilizia scolastica provenienti dai fondi europei per l’Italia. Il nostro Paese non può più stare a guardare mentre il territorio frana, le strade si allagano, gli edifici crollano. Bisogna agire subito per mettere in sicurezza i cittadini e le città”.

Le opere individuate da ANCE, regione per regione, riguardano progetti completi, in alcuni casi con lavori già avviati, un quadro nel complesso positivo che potrebbe rimettere in piedi il settore in maniera rapida, agendo nel contempo da salvagente per il territorio italiano dissestato da alluvioni e emergenze climatiche.

Chiediamo alla Regione Lazio di attivarsi nell’immediato aprendo un tavolo di confronto con le imprese sull’elenco di opere presentato oggi e di individuare insieme alle amministrazioni comunali le priorità. Dobbiamo quanto prima pianificare un’agenda dei lavori per far ripartire mercato e imprese e mettere il territorio in sicurezza evitando ulteriori danni e altre vittime. Siamo già in ritardo e questa si configura come un’ultima opportunità”.

L'ingegneria del calcestruzzo marino nell'antica Roma: una prospettiva del XXI secolo

L'ingegneria del calcestruzzo marino nell'antica Roma: una prospettiva del XXI secolo

Questo convegno si concentrerà sull’attività e i risultati conseguiti tra il 2002 e il 2009 dal progetto di ricerca, affiliato all’American Academy in Rome, dedicato all’ingegneria del calcestruzzo marino nell’antica Roma (progetto ROMACONS); saranno inoltre evidenziati gli esiti dei successivi studi di laboratorio pubblicati recentemente nel volume Building for Eternity: The History and Technology of Roman Concrete Engineering in the Sea (Oxbow, 2014). Utilizzando un metodo all’avanguardia per la raccolta di nuclei di cemento sia sulla terraferma che in mare e per la successiva analisi, il progetto ROMACONS ha accumulato e esaminato campioni da undici siti archeologici in Italia, Grecia, Turchia e Israele. L’analini storica, archeologica e scientifica che ne è seguita ha ampliato la nostra comprensione del modo in cui i romani costruivano gli impianti portuali sia sulla linea del bagnasciuga che sott’acqua e delle ragioni per cui le loro strutture in calcestruzzo sono durate tanto a lungo. I quattro interventi in programma si fondano sulle nuove acquisizioni fornite dal progetto ROMACONS, e intendono informare e incoraggiare altri studiosi ad intraprendere le ricerche sull’ingegneria del cemento in mare, uno dei risultati tecnologici più straordinari dell’antica Roma. Parteciperanno al convegno Marie Jackson, John Oleson, Chris Brandon e Robert Hohlfelder.

Le conferenze saranno in lingua inglese.

Marie Jackson – Sea-Water Concrete Fabrics: Volcanic Ash, Cementitious Binder, and Material Characteristics

John P. Oleson – Where Did the Roman Expertise in Maritime Concrete Come from and How did it Spread throughout the Roman Empire?

Chris Brandon – Designs of Roman Concrete Structures in the Sea and on the Shoreline

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ANIE/ANIMA: la ripresa dell'edilizia passa dalla tecnologia

ANIE/ANIMA: la ripresa dell'edilizia passa dalla tecnologia

In un mercato dell’edilizia che negli ultimi anni ha registrato una pesante sofferenza, l’impiantistica elettrica, elettronica e meccanica continua invece a registrare un trend crescente.  
Fra il 2008 e il 2014, il settore delle costruzioni nel suo complesso ha perduto, a valori correnti, il 17%
Nello stesso periodo, la spesa destinata agli impianti nelle nuove costruzioni è invece passata da un peso percentuale del 9,8% sul costo di costruzione globale di un fabbricato a un peso pari al 14,4%, dimostrando così il ruolo progressivamente crescente degli impianti nell’edilizia, sia quelli di tipo elettrico ed elettronico che quello di tipo meccanico.  
A dimostrarlo sono i numeri dell’Osservatorio Cresme(Centro Ricerche Economiche Sociali di  Mercato per l' Edilizia e il Territorio) elaborati insieme ad ANIE (Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche) e ANIMA(Federazione nazionale dell’industria meccanica).
Le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche rappresentate in ANIE e le tecnologie meccaniche rappresentate in ANIMA che si rivolgono al mercato delle costruzioni hanno una importanza rilevante all’interno del mondo delle costruzioni edili ed infrastrutturali. Esse hanno realizzato nel 2013 un fatturato congiunto di circa 46 miliardi di euro, di cui 23 miliardi nel mercato nazionale.  
Gli investimenti in costruzioni ed edilizia nel 2014 hanno rappresentato un mercato da 103 miliardi, a cui si aggiungono 36, 3 miliardi di manutenzione ordinaria.  
L’Osservatorio, nel monitorare le dinamiche dei fatturati delle diverse famiglie di prodotti si è posto, fra gli obiettivi, anche quello di misurare la differenza fra gli aggregati che includono elementi di innovazione e quelli di tipo più tradizionale, mettendoli in relazione con gli investimenti in costruzioni. In altri termini si sono comparati i fatturati delle diverse famiglie di prodotti con le risorse investite complessivamente nei comparti di destinazione di tali prodotti.  
Entrando nel dettaglio delle diverse famiglie di prodotti, si può osservare la crescita tendenziale di quelle tecnologie con un maggiore contenuto di innovazione. In particolare, la crescita si riscontra soprattutto nelle nuove tecnologie e nei prodotti per la sicurezza, il risparmio energetico e il benessere
Ed è proprio il settore del risparmio energetico che negli ultimi sei anni ha registrato un vero e proprio boom. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio tra il 2008 e il 2014 il settore dell’illuminazione – sorgenti Led è cresciuto del 577% fino a quota 2,81 milioni di euro; quello degliimpianti fotovoltaici è salito del 55% con una capacità installata di 7.300 MW. Il trend è stato positivo anche per domotica (+34% a 368 milioni di euro), pompe di calore in gruppi refrigeratori, compressione condizionatori d’aria e di acqua (+20% a 472 milioni di euro),sistemi antintrusione (+4% a 7,68 milioni); sistemi tecnologici di prevenzione incendi (+2,2% a 2,35 milioni). 
L’elaborazione condotta sulle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche, nelle quali è più facile distinguere la componente innovativa da quella tradizionale, mostra un progresso ancora più evidente: ad un calo del mercato di riferimento fra il 2008 e il 2014, pari al -27,3%, le tecnologie con maggiore spazio di innovazione (illuminazione, domotica e sicurezza) hanno registrato una diminuzione di solo il 7,5%.  
Un’ulteriore lettura interpretativa delle dinamiche dei mercati, in particolare riferiti alle tecnologie meccaniche, fornisce ulteriori spunti di analisi. Se si osservano le dinamiche del fatturato interno (Italia) con quello proveniente dalle esportazioni, si può verificare un andamento assolutamente migliore – in relazione anche ai mercati edilizi di riferimento – nella domanda estera.  
Prendendo a riferimento l’aggregato dei prodotti della tecnologia meccanica con maggiori componenti innovative si registra fra il 2009 e il 2014 un calo del fatturato interno del -8% ed un aumento del fatturato derivante dalle esportazioni del +14%. Ed entrambi i settori di destinazione (vedi i grafici riportati più avanti), nello stesso periodo hanno registrato una perdita: del -11% (a valori correnti) il settore delle costruzioni italiano e del -4.5% quello europeo (che rappresenta il maggior bacino di domanda estera). 
E’ il caso delle tecnologie per il trattamento delle acque primarie, dove un buon risultato interno si accompagna ad un ancora miglior esito delle esportazioni: 2009-2014 mercato Italia: +14%, Esportazioni: +29%. Ancora più evidente negli impianti di climatizzazione 2009-2013: mercato Italia: -8% ed Esportazioni  +13%, negli infissi motorizzati: 2009-2014: mercato Italia: +1% Esportazioni: +8%, negli impianti termici 2009-2014: mercato Italia: -12% Esportazioni: +16%
E’ pertanto evidente che l’accoglienza all’estero dei prodotti italiani più innovativi è maggiore che in Italia. Forse meno evidenti sono le cause alla base di questa differenza. Il ruolo, per esempio, dei diversi attori coinvolti nella filiera, oppure delle prescrizioni dell’apparato regolamentativo,  o altri ulteriori fattori che rallentano i processi innovativi.  
Le tecnologie elettrotecniche, elettroniche e meccaniche costituiscono  uno dei principali driver di innovazione tecnologica per il settore delle costruzioni e il processo edilizio, l’abitare e il vivere urbano. Sono il motore di un processo in atto che renderà nei prossimi venti anni il mondo degli impianti, attraverso l’applicazione dell’elettronica e della meccanica all’edificio e alla casa, il vero protagonista di una fase di radicale innovazione e cambiamento nei prodotti edilizi e nei modi di abitare. 
Nessuno più pensa all’edificio come solo e semplice involucro, perché l’evoluzione ci porta a vedere il building come un “sistema” in cui i diversi impianti evolvono e si integrano per fornire agli utenti condizioni di vita ottimali e sostenibili di tutte le funzioni e i servizi disponibili. In questo contesto sarà la sinergia tra le varie tecnologie a fare da traino. 
Gli scenari a medio termine evidenziano dinamiche di crescita interessanti. In termini reali, dal 2015 al 2020 si prevede una crescita del 15,7% del valore della produzione nel settore delle costruzioni in Italia con una crescita del 33,1% del mercato dell’impiantistica in generale.
L’impiantistica a più alto grado di innovazione invece crescerà del 47,7%. Percentuale che potrebbe salire al +69% in caso di rimozione dei freni di natura burocratica ed economica che attualmente vincolano pesantemente la crescita.
“L’edificio è un oggetto sempre più complesso al cui interno si integrano diverse tecnologie che comunicano tra loro e con lo spazio in cui sono inserite – commenta Claudio Andrea Gemme, Presidente ANIE Confindustria. - La nostra industria è in grado di proporre in questo campo le soluzioni più avanzate al mercato. Secondo le statistiche, gli edifici consumano oltre il 40% di tutta l’energia elettrica prodotta: anche per questo stiamo lavorando molto come Federazione ANIE per inserire le nostre proposte nel GREEN ACT, il documento di indirizzo strategico che il governo si appresta a scrivere per rimettere la crescita sostenibile al centro della ripresa. Non può esistere alcun Green Act senza il contributo della componente tecnologica che noi come industria produciamo e che può portare risparmio ed efficienza energetica a tutti i livelli. Questo è il nostro contributo per rimettere il Paese sul sentiero della crescita. Noi ci crediamo.” 
“Come ANIMA stiamo seguendo con attenzione tutte le iniziative del Governo dedicate al settore dell’Edilizia e della Green Economy – afferma Alberto Caprari, Presidente della Federazione ANIMA assicurando il nostro supporto in termini di proposte e riflessioni su tutto quanto riguarda le soluzioni per l’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili (specialmente termiche ed idroelettriche in cui il nostro Paese è tra i leader), per dare un contributo fattivo a uno sviluppo positivo dell’economia, della sostenibilità ambientale e del modello sociale ed urbano nel nostro Paese. Il Progetto Bitech vuole essere un esempio concreto dell’impegno dell’Industria Italiana delle tecnologie”.

Costruire - Edil Levante 2015

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All’ENEA presentati i risultati dei progetti di ricerca per l’innovazione in edilizia

All’ENEA presentati i risultati dei progetti di ricerca per l’innovazione in edilizia

Ricerca, sviluppo e innovazione sono state le  parole chiave della giornata organizzata dall’ENEA con il Ministero dello Sviluppo Economico per diffondere e promuovere i risultati ottenuti nella ricerca energetica applicata al settore dell’edilizia. L’evento – che ha visto la partecipazione di esponenti del MISE, dell’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) e i rappresentanti dei principali soggetti del settore fra i quali Schneider Electrics, Anima, ANIE, Finco- si inquadra nell’ambito degli ‘Implementing Agreements’ [1]promossi dall’IEA per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative  applicabili in edilizia: pompe di calore, smart grid, solare fotovoltaico, solar heating and cooling, celle a combustibile, accumulo elettrico e termico, energia negli edifici e in ambiti urbani.

“L’ENEA ha organizzato questa giornata in collaborazione con il MiSE, perché siamo fortemente impegnati nella ricerca in campo energetico e nel trasferimento dei risultati all’industria ma anche perché siamo un punto di riferimento nella ricerca applicata in campo energetico” - spiega l’ing. Ezilda Costanzo esperto ENEA e delegato nazionale dell’End Use Working Party, comitato IEA sulle tecnologie cui afferisce la maggior parte dei programmi di ricerca sull’edilizia. ‘’Disponiamo di numerose eccellenze nello sviluppo di tecnologie per l’efficienza e per la produzione di energia da rinnovabili’’ ha aggiunto l’ing. Costanzo.

"Attualmente l’Italia partecipa alla maggioranza degli Implementing Agreement (IA) esistenti e l’ENEA è presente con i propri esperti in quasi tutti gli IA a partecipazione italiana e in diversi comitati permanenti, in particolare quelli di orientamento della ricerca tecnologica" ha spiegato Alicia Mignone, CERT (Committee on Energy Research and Technology).

"Per il Ministero dello Sviluppo Economico gli Implementing Agreement rappresentano un’importante opportunità per l’Italia per aprirsi verso nuovi mercati" ha affermato Sebastiano Del Monte, Direttore Relazioni internazionali in materia di energia del Mise “ed è quindi di fondamentale importanza una partecipazione attiva di tutti”. Mentre per Marcello Capra del Dipartimento dell’Energia del Mise "il Ministero si adopererà per agevolare la Ricerca nazionale per l’accesso a programmi e fondi europei ed internazionali secondo le linee guida e le prospettive tracciate nella Set Plan Conference dello scorso dicembre, organizzata da ENEA."

Da parte delle imprese è stato sottolineato l’interesse per i risultati ottenuti dalla ricerca per ridurre i consumi energetici nel settore dell’edilizia. Per Federico Musazzi di ANIMA “manca ancora una partecipazione consistente dell’industria a questo tipo di progetti, ma la strada è aperta. L’offerta esiste ma manca la domanda, forse a causa dei costi ancora elevati ma anche a causa di una mancanza di formazione su questi temi da parte degli attori della filiera produttiva.” Anche per Andrea Penza di FINCO “è importante avvicinare la ricerca pubblica con quella industriale” inoltre “il tema dell’efficienza energetica interessa molto la Federazione che può coinvolgere su queste attività tutte le aziende associate. È importante far capire alle aziende che l’attività di ricerca svolta negli Implementig Agreement è una possibilità su cui conviene soffermarsi.” Sulla stessa linea Antonello Crovetti di KLOBEN per il quale “la ricerca pubblica può aiutare le aziende fornendo risultati che possono essere la base per importanti sviluppi industriali. Inoltre, la collaborazione tra Ricerca e Industria può essere importante per garantire un trasferimento di know how in entrambe le direzioni”. Anche per Gianni Binacchi di ANIE “questo tipo di ricerca ‘di anticipazione’ necessita della collaborazione delle aziende per la realizzazione delle proprie attività”.

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Ego e Atelier: le cucine Abimis che non assomigliano a nessun’altra

Ego e Atelier: le cucine Abimis che non assomigliano a nessun’altra

Nate dalla grande esperienza internazionale di Prisma nella ristorazione professionale, ma ideate appositamente per l’ambiente domestico, Ego e Atelier sono due linee di Abimis ideate per personalizzare, enfatizzare e rendere unica l’esperienza del cucinare in ogni sua fase. Ideate, quindi, per dare vita a un ambiente ‘regolato’ sui movimenti del cuoco, ergonomico, in bilico tra estetica, innovazione e design.

Le cucine Abimis nascono per essere eterne. Realizzate grazie alle innovative tecnologie industriali di Prisma, vengono prodotte con acciaio AISI 304, metallo biologicamente neutro che non emette odori, non rilascia alcuna sostanza sugli alimenti, resiste alla corrosione, a temperature fino a 500°C, si pulisce con grande facilità ed è riciclabile al 100%.

Particolarità che rende uniche le cucine Abimis è la loro ‘sartorialità’: realizzate su progetto, vengono infatti lavorate su misura con cura artigianale, dalle diverse tipologie di vani alle finiture, dallo spessore dell’acciaio alle ante ai piani di lavoro.

Le cucine Abimis si dividono in due linee dallo stesso cuore in acciaio, ma con diverse tipologie costruttive:

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Edilizia, al via l'adozione dei modelli CIL e CILA

Edilizia, al via l'adozione dei modelli CIL e CILA
Molte Regioni si sono adeguate già prima del 16 febbraio, termine previsto per l'adozione dei nuovi modelli semplificati per la comunicazione di inizio lavori (CIL) e la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) per le attività edilizie. Diverse altre Regioni sono al lavoro e adotteranno la modulistica nei prossimi giorni.

La legge prevede che entro 16 marzo, comunque, cittadini e imprese possano utilizzare i nuovi moduli.

Il nuovo modulo CILA unifica e razionalizza quelli in uso negli ottomila Comuni Italiani e dà attuazione alle semplificazioni del decreto "Sblocca Italia". Per gli interventi edilizi di manutenzione straordinaria che non riguardano le parti strutturali degli edifici - compresi l'apertura di porte e lo spostamento di pareti interne, gli accorpamenti e i frazionamenti - è sufficiente una semplice comunicazione compilata dall'interessato e asseverata da un professionista.

Riportiamo il quadro di come le Regioni si stanno adattando alla nuova modulistica, costruito sulla base delle informazioni sinora pervenute al Dipartimento della funzione pubblica. Il monitoraggio viene effettuato da parte del tavolo istituzionale per la semplificazione (in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e l'ANCI) nell'ambito delle attività di verifica dei risultati dell'Agenda della semplificazione.

Regione Basilicata  
Adottati gli schemi tipo di moduli unificati e semplificati (DGR n. 140/2015).

Regione Calabria
L'adozione dei moduli standardizzati è prevista per il 19 febbraio con apposito provvedimento della Giunta. 
Fonti: Regione Calabria - Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio, Dipartimento Attività Produttive.

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Novità Legge di Stabilità 2015: Reverse Charge in edilizia

Novità Legge di Stabilità 2015: Reverse Charge in edilizia

L’art.1 comma 629 della legge di stabilità 2015 (L.23.12.2014 n.190) ha introdotto delle modifiche all’art.17 comma, il così detto “reverse charge”.

In “primis”, è doveroso spiegare che cosa è il Reverse Charge: è un meccanismo ragionieristico introdotto dalla Comunità Economica Europea allo scopo di ridurre l’evasione Iva, si basa sul principio dell’inversione contabile il quale comporta che il destinatario della cessione o della prestazione resti l’unico obbligato all’assolvimento dell’imposta questo solo se esclusivamente soggetto passivo. Questo principio non è altro che una deroga al principio generale secondo cui il soggetto cedente di un bene o prestatore di un servizio sia debitore dell’imposta ai fini Iva.

Da un punto di vista pratico il soggetto che esegue le cessioni di beni o, la prestazione di servizi, non indicherà l’Iva in fattura bensì apporterà la dicitura “reverse charge” o “inversione contabile”. Tale fattura sarà registrata normalmente nel registro delle fatture emesse oppure ne sarà istituito uno a parte con una propria numerazione. L’acquirente o chi ha ricevuto la prestazione, riceverà la fattura senza l’addebito dell’Iva e dovrà integrare la fattura stessa, annotandola nel registro delle fatture di acquisto e contemporaneamente nel registro delle fatture emesse. Questa non facile operazione, che dovrà rispettare tempi e modi conformi alle norme vigenti, nella stragrande maggioranza dei casi è eseguita  da un consulente di fiducia che saprà esattamente come intervenire.

Le modifiche apportate dalla Legge di Stabilità, al regime del reverse charge per il settore edile,  si applicano dal 1° gennaio 2015 ed estendono la portata dell’istituto perfino alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, d’istallazione d’impianti e alla prestazioni di servizi di completamento rese esclusivamente su edifici, come chiarito dall’introduzione della lett. a-ter c.6 dell’art.17 D.P.R.633/72. Inoltre è bene precisare che le prestazioni predette non rientrano nel reverse charge, se eseguite nei confronti di un condominio, poiché anche in possesso di partita iva, non rientra comunque nei soggetti passivi interessati dalla norma.

Il legislatore ha voluto ampliare la portata del reverse charge nel settore edile, allargando il ventaglio di casistiche ammesse come le attività di pulizia e disinfestazione contrassegnate dal codice ateco (81.2) e non come la vecchia normativa che lasciava prerogativa assoluta del reverse charge alle sole attività rientranti nella lettera F della tabella ateco, comprendenti le sole attività nel settore delle costruzioni.

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Arsu Systems propone un’edilizia rivoluzionaria come soluzione al riscaldamento globale

Arsu Systems propone un’edilizia rivoluzionaria come soluzione al riscaldamento globale

Contro il riscaldamento globale Arsu Systems lancia sul mercato sistemi isolanti 100% organici e biodegradabili.

Arsu Systems, start up specializzata nella produzione di sistemi di isolamento termico in ambito edile, annuncia oggi il lancio dei suoi innovativi materiali isolanti: BEARRIER22, B-TECH28 e FURPRO30. In un mercato globalizzato sempre più attento ai temi della sostenibilità e dell’impatto ambientale, Arsu Systems ha realizzato una tecnologia che non solo assicura la massima performance in termini di isolamento termico e dunque di risparmio energetico, ma si pone all’avanguardia anche per quanto riguarda l’assoluta naturalità delle sue componenti, al 100% organiche, biodegradabili e derivate da materie prime rinnovabili. Un risultato rivoluzionario, ottenuto attraverso l’unione tra l’antico sistema di protezione termica delle popolazioni artiche basato su pellame e pellicce animali e il contributo delle più avanzate soluzioni di bio-ingegneria organica. A proposito di Arsu Systems Consapevole che il 40% del dispendio energetico mondiale - e dunque di produzione di CO2, - dipende dagli edifici ed in particolare dal loro riscaldamento e raffreddamento, Arsu Systems nasce a settembre 2014 dall’esigenza di contrastare in modo efficace e concreto il surriscaldamento globale attraverso una nuova idea di architettura avente per base fondante l’isolamento termico e per struttura portante l’edilizia organica. Coi suoi prodotti integralmente organici infatti, Arsu Systems si impegna a ridurre gli sprechi energetici, l’emissione di CO2 e dunque il surriscaldamento globale del pianeta.

Contatti Arsu Systems - Styrsögatan 6 211 24, Malmö Sweden + 46 (0) 40 692 87 48 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Legno&Edilizia

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Il calendario della Fiera di Veronavede fra i suoi appuntamenti più importanti la prossima nona edizione di Legno&Edilizia, mostra internazionale sull’impiego del legno per le costruzioni edili. La biennale di quattro giorni si terrà nel febbraio 2015 in due padiglioni con 15.000 metri quadrati di superficie espositiva e circa 150 aziende italiane e straniere presenti. Dalle prime adesioni risultano presenze da Austria, Germania, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Svizzera. Per industrie e artigiani dell’edilizia, come per progettisti e imprese collegate, l’appuntamento veronese con i professionisti rappresenta un prezioso punto d’incontro con le offerte della produzione internazionale, utile a programmare gli acquisti di nuove tecnologie di lavorazione, di prodotti e sistemi. Il legno nell’edilizia, anche grazie allo sviluppo delle case ecologiche e delle scelte di risparmio energetico, è sempre più presente nelle costruzioni italiane; e a Veronafiere gli operatori professionali troveranno un’esposizione interamente dedicata a questo particolare comparto, da sempre molto florido nel nord Europa e nell’America del nord. A loro volta gli espositori sanno di trovare a Verona numerosi e attenti compratori: 20.000 i visitatori professionali presenti nell’edizione del 2013. Incontri tecnici, convegni, dimostrazioni pratiche delle macchine per la lavorazione del legno, saranno assieme alla mostra i punti di forza della manifestazione che conta sulla collaborazione scientifica di alcune Università. I settori merceologici di Legno&Edilizia contemplano 13 linee di prodotto: legnami e semilavorati, macchinari e utensili, strutture portanti, carpenteria, case in legno, pavimenti soffitti scale e rivestimenti, sistemi di sicurezza, coperture e tetti, infissi controtelai per porte, colle vernici e impregnanti, sistemi di fissaggio, studi di progettazione, import e distribuzione.

Efficienza energetica, l’edilizia diventa smart grazie ai contatori elettronici

Efficienza energetica, l’edilizia diventa smart grazie ai contatori elettronici

Non solo Diagnosi Energetica Obbligatoria (DEO) nelle grandi imprese, ma anche contatori intelligenti per misurare il consumo di calore da installare obbligatoriamente negli edifici. Queste, secondo quanto mette in evidenza Avvenia (www.avvenia.com), azienda della white economy, sono le azioni più importanti introdotte in Italia dal decreto legislativo che attua la direttiva europea sull’aumento dell’efficienza energetica.

«La direttiva aggiorna i principi relativi al miglioramento della prestazione energetica degli edifici, da anni causa dei maggiori consumi negli usi finali di energia e delle maggiori emissioni di gas a effetto serra» commenta l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia.

Con l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche del settore civile sono stati introdotti meccanismi di analisi comparativa per determinare livelli ottimali di costo da utilizzare come metro per la formulazione di prescrizioni energetiche in ambito edilizio e per determinare i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici, definiti in un’ottica di raggiungimento dei livelli ottimali del rapporto tra costo e beneficio. E tra gli strumenti previsti dalla normativa vi sono anche i contatori intelligenti per misurare il consumo di calore negli edifici da installare obbligatoriamente entro il 2016.

Il settore «building» conquista così nel 2015 il primo posto in termini di risparmio energetico calcolato in funzione delle misure implementate. In questo settore sarà possibile apportare misure che consentano di risparmiare fino al 90% delle risorse energetiche. Incrociando opportunità di business e innovazione, obiettivi di efficienza energetica e di risparmio economico, l’azienda romana è infatti in grado di individuare gli interventi più efficaci per ridurre i consumi di energia e consentire al committente l’accesso ai Titoli di Efficienza Energetica (Certificati Bianchi), il meccanismo che nel 2015 avanzerà ulteriormente proprio grazie alla spinta nell’ambito dell’edilizia e dell’immobiliare.

«Le possibilità di riduzione dei consumi energetici in ambito building sono molte» sostengono gli esperti di Avvenia. La Pubblica Amministrazione o un’azienda del terziario quale può essere un gestore di patrimoni immobiliari può intervenire sulle centrali termiche, sulle coibentazioni delle pareti esterne degli edifici, sulle sostituzioni dei vetri singoli con doppi vetri e così via, vedendosi riconosciuti Certificati Bianchi per 5 oppure 8 anni nel caso di interventi sull’involucro edilizio. Così oltre a risparmiare per il minore consumo di energia, si riesce ad ottenere anche un ritorno economico sul taglio dei costi energetici. Ipotizzando un risparmio di 10 mila euro annui raggiunti con le misure di efficientamento energetico, verrebbero riconosciuti 8 mila euro per 5 anni: così un investimento di 30 mila euro non ritornerebbe in 3 anni, ma in meno di 2 anni.

Edilizia a Monza: un piano da 24 milioni con il social housing

Edilizia a Monza: un piano da 24 milioni con il social housing

Otto milioni all’anno per tre anni: è quanto il Comune di Monza conta di incassare dall’edilizia attraverso un piano triennale di social housing, un sistema abitativo che prevede canoni di affitto moderati e anche condivisione.

Il riscatto dell’edilizia è il social housing, soluzione che anche il Comune auspica per cercare di risolvere i problemi della casa. Da parte di chi acquista, ma anche per chi vende. Il social housing è un sistema abitativo che prevede canoni di affitto moderati con e talvolta prevedono anche condivisione, all’interno di uno stesso complesso immobiliare, di servizi a favore dei condomini che possono godere di alloggi di qualità, ma a prezzi più bassi di quelli dell’edilizia libera. Il Comune di Monza ha previsto di introitare 8 milioni di euro all’anno per tre anni da operatori immobiliari che decidono di investire in questo tipo di operazioni che l’amministrazione andrà ad incentivare con agevolazioni sugli oneri e sulle volumetrie. Certo è una bella scommessa da parte del Comune che, però, crede di poter convincere gli immobiliaristi, con i giusti incentivi, ad investire in questo senso. «Riteniamo di dover favorire questo tipo di residenze che andranno a costituire una soluzione intermedia, tra l’edilizia libera e quella popolare, che soddisferà la domanda di molti cittadini - dichiara l’assessore alle Opere pubbliche, Antonio Marrazzo - Vogliamo fare in modo che gli operatori immobiliari considerino questa proposta altrettanto degna come edilizia libera e vogliamo invogliare lo stesso operatore a realizzare quello che serve ai cittadini».

Oltre che essere un’operazione immobiliare, il social housing rappresenta un esperimento sociale proprio per l’aspetto della condivisione di servizi e spazi che favoriscono l’interazione sociale degli inquilini. In tal caso si configura un intervento di co-housing. A Monza per ora l’unico intervento di co-housing previsto è quello presso l’area ex-Ugoforti dove il privato ha previsto servizi in condivisione per le case che si prevedono di affittare anche a giovani e studenti. Il Comune non ha ancora destinato delle aree precise per questo tipo di interventi, ma le indicazioni arriveranno a breve con il documento di piano che l’assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo, presenterà a breve al consiglio comunale.

Negli ultimi anni anche gli operatori immobiliari sono meno diffidenti rispetto a questo tipo di operazioni: la crisi del settore ha spinto verso nuove, e alternative, soluzioni per ovviare alla paralisi delle vendite. «C’è aspettativa che privati realizzino interventi di edilizia sociale che un po’ è imposta e un po’ viene agevolata con la riduzione degli oneri - dichiara l’assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo (nella foto) – inoltre uno dei pochi casi in cui sono ammessi incrementi volumetrici è proprio quello in cui un privato proponga interventi di edilizia sociale». L’assessore non vuole ancora svelare quali sono le previsioni, in questo senso, nel nuovo documento di piano, ma assicura che l’edilizia sociale sarà prevista e favorita nel documento urbanistico.

Scommettere sulla ripresa, puntando sulle costruzioni

Scommettere sulla ripresa, puntando sulle costruzioni

Al nuovo Governo regionale Ance Emilia Romagna chiede di riattivare  il confronto sulla crisi del settore.

Di fronte al perdurare della grave situazione di crisi in cui versa l’industria regionale delle costruzioni è essenziale da parte del nuovo Governo regionale un impegno forte a sostegno del settore, confermando alcune politiche che hanno dato frutti positivi, come il bando denominato “Giovani Coppie”, consentendo la valorizzazione del patrimonio residenziale già esistente e dando una risposta concreta a fondamentali esigenze sociali come il diritto alla casa”.

E’ questa secondo il Consiglio Direttivo di ANCE Emilia Romagna, riunitosi a Bologna il 20 gennaio scorso, la priorità da affrontare da parte della nuova amministrazione. Lo sottolinea il Presidente Giovanni Torri, evidenziando come gli eccellenti risultati forniti dal bando negli anni scorsi non possano passare sotto silenzio e orientare le scelte verso una conferma. “E’ necessario ottimizzare l’utilizzo delle poche risorse finanziarie regionali disponibili per il nostro settore, individuando quelle già stanziate, ma non ancora spese, favorendone l’immissione in circolo, puntando sull’esperienza positiva del bando “Giovani Coppie”, così da consentire da un lato un recupero del patrimonio invenduto, dall’altro di creare le condizioni per l’accesso alla casa di centinaia di nuove famiglie. Egualmente - ha aggiunto Torri- invitiamo la Giunta regionale a valutare positivamente la creazione di uno o più fondi immobiliari, all’interno dei quali le diverse imprese che risulteranno aderire al progetto apporteranno (in tutto o in parte) i rispettivi asset immobiliari, così da sgravare gli operatori da impegni finanziari non più sostenibili e trasformare le difficoltà in opportunità”.

Ance Emilia Romagna ha messo a punto un documento in cinque capitoli, corrispondenti ai cinque macrotemi oggetto di proposte: politiche abitative, urbanistica, consumo del suolo, infrastrutture, assetto idrogeologico.

Per ogni tema sono state redatte specifiche riflessioni e proposte che verranno sottoposte nei prossimi giorni ai competenti Assessori regionali della nuova Giunta.

SAIE 50°: rinasce il Salone dell'edilizia con un'edizione da record

SAIE 50°: rinasce il Salone dell'edilizia con un'edizione da record

Oltre 60.000 visitatori nei Padiglioni di edilizia e di cantiere del Saie del 50mo, e 93.000 in tutta la grande piattaforma del Costruire italiano che in questa edizione si è organizzata assieme a SAIE, con i saloni SAIE Sport, Saie 3, H2O, Expotunnel e Ambiente Lavoro. Un SAIE che è inoltre tornato a essere internazionale con i visitatori esteri che toccano quota 15.000 passando dal 5% dell’edizione 2013 al 15% nel 2014, rispetto al totale generale dei visitatori.

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Edilizia sostenibile: torna Klimahouse Puglia

La mostra-convegno alla Cittadella Mediterranea della Scienza di Bari

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