L'assicurazione obbligatoria sugli immobili privati: la proposta di ISI

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"L'assicurazione obbligatoria, per quanto possa apparire come un'ulteriore tassazione, dovrebbe in maniera critica essere confrontata con quanto sostenuto giornalmente da ogni cittadino attraverso le accise sui carburanti inserite nella quantità di 12 centesimi per litro a partire dal 1968" così l'Ing. Andrea Barocci Presidente di ISI - Ingegneria ...
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Piano Sisma: insieme per la ricostruzione

Ordinanza imprese Ordinanza imprese
Data l'imminente scadenza per i progetti di riparazione degli immobili di proprietà dei residenti che beneficiano di forme di assistenza (Cas e Sae in particolare), stabilita al 30 giugno 2022, il Commissario Straordinario Giovanni Legnini e i rappresentanti degli Ordine dei Collegi nazionali dei professionisti, che aderiscono alla RPT, lo sco...
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CSLP e Sismabonus: chiarimenti su asseverazione tecnica del progettista e del direttore dei lavori

Sismabonus
La Commissione di monitoraggio, costituita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP), all'Agenzia delle Entrate, chiarisce alcune incomprensioni riguardo la fruizione del Sismabonus ordinario e potenziato al 110%. Nel dettaglio, è previsto il rilascio di due distinte asseverazioni:- ...
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Terremoto: tecnologia ENEA per edifici a danno zero e per ricostruire i centri storici in sicurezza

Terremoto: tecnologia ENEA per edifici a danno zero e per ricostruire i centri storici in sicurezza

A pochi giorni dall’anniversario del sisma del 30 ottobre 2016, la scossa più forte mai registrata in Italia dopo quella del 1980 in Irpinia, ENEA presenta un brevetto per realizzare edifici ex novo “a danno zero” e per ricostruire in sicurezza i centri storici, sviluppato in collaborazione con Tekva, azienda toscana che opera in Italia e all’estero nel mercato delle opere civili. Si tratta di una piattaforma in cemento armato, alleggerita mediante tubi in vetroresina, che consente di abbattere fino all’80% gli effetti delle scosse sismiche sugli edifici, con tempi di costruzione ridotti e a costi competitivi, rispettando l’assetto urbanistico e architettonico dei centri urbani preesistenti. Oltre al vantaggio dell’isolamento sismico, il sistema offre la possibilità di utilizzare i tubi per il passaggio dei servizi (acquedotto, fognature, gas, impianti elettrico e telefonico, teleriscaldamento) rendendone semplici ed economiche l’installazione, l’ispezione e la manutenzione.
“Il sistema brevettato da ENEA e Tekva consente a tecnici e amministratori locali di prendere in considerazione la possibilità di ricostruire “come era” e, laddove possibile, “dove era” e per questo può essere una soluzione efficace per la ricostruzione di centri storici al fine di conservarne la memoria storica come, ad esempio, nei casi dei comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto”, spiega Paolo Clemente, dirigente di ricerca dell’ENEA. “Sul basamento, di superficie anche molto grande, si possono riprodurre gli edifici preesistenti di qualsiasi tipologia e materiali e anche aggregati edilizi complessi di forma irregolare”.

A livello operativo, dopo l’esecuzione dello scavo nell’area d’interesse, si realizza un basamento di cemento armato, alleggerito con tubi in vetroresina o altro materiale. All’interno del basamento, tra la parte inferiore poggiata sul terreno e quella superiore, che sosterrà le costruzioni, vengono inseriti i dispositivi di isolamento sismico al fine di ‘disaccoppiare’ il moto dell’edificio da quello del terreno. Completano l’opera pareti perimetrali connesse alle parti inferiori dei tubi e altre pareti connesse alle parti superiori ed eventuali ulteriori dispositivi di dissipazione.
“La realizzazione del basamento è semplice e veloce. In generale, con l’isolamento sismico si spende di più in fondazione ma si recupera in elevazione perché le strutture sovrastanti saranno progettate e costruite per sopportare azioni sismiche molto ridotte e, pertanto, con risparmi significativi dovuti sia alla minore quantità di materiale che alla maggiore semplicità dei dettagli costruttivi. L’isolamento sismico è addirittura competitivo rispetto alle tecniche tradizionali, almeno in zone a media e alta sismicità”, conclude Clemente.
Per supportare la ricostruzione nei 138 comuni danneggiati dal terremoto, in collaborazione con CNR-IGAG, INGV e Università degli studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ENEA ha curato la raccolta di 12 articoli scientifici dedicato alla stima della pericolosità sismica del territorio per lo Speciale del Bulletin of Earthquake Engeneering, dal titolo “Seismic Microzonation of Central Italy following the 2016-2017 Seismic Sequence” Issue editors Salomon Hailemikael Sara Amoroso Iolanda Gaudiosi (Vol. 18, Issue 12, Springer - https://link.springer.com/journal/10518/volumes-and-issues/18-12).
Gli studi sono stati realizzati nell’ambito delle attività per la Microzonazione sismica dell’Italia centrale coordinata dal Centro per la Microzonazione Sismica (CentroMS) e finanziata dal Commissario di Governo per la ricostruzione, che ha coinvolto 114 gruppi di professionisti e oltre 100 ricercatori, tra cui gli esperti dell’ENEA. Il CentroMS raccoglie i maggiori enti di ricerca e dipartimenti universitari con l’obiettivo di fornire supporto scientifico e tecnico ai soggetti interessati alla microzonazione sismica e alle sue applicazioni, alla pianificazione urbanistica e alle problematiche geologiche, geotecniche e geofisiche connesse all’emergenza sismica.
“Le caratteristiche geologico-geotecniche dei siti possono concorrere a modificare sensibilmente lo scuotimento sismico atteso alla fondazione e determinare altri effetti indesiderati come frane, cedimenti, liquefazione del terreno”, spiega Salomon Hailemikael del Laboratorio Tecnologie per la DInamica delle Strutture e la PREVenzione del rischio sismico e idrogeologico dell’ENEA, e per questo la microzonazione sismica è di fondamentale importanza per ottenere una vera e propria “fotografia” delle aree a maggior pericolosità, utile per la pianificazione e la ricostruzione in sicurezza”.

Brevetti e studi dell’ENEA si inseriscono nel contesto delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico realizzate dall’Agenzia per la PA, le imprese e i cittadini al fine di garantire: supporto nella valutazione di politiche, piani e strategie per l’adattamento e la mitigazione dei rischi derivanti da cause naturali e antropiche, con particolare riferimento ad eventi estremi, come quelli sismici; modelli e sistemi per l’analisi e per lo sviluppo di scenari di valutazione degli impatti antropici e la riduzione dei rischi naturali sia in ambito locale sia su scala nazionale per interventi di risanamento e di policy; tecnologie antisismiche innovative ad edifici civili ed industriali, al patrimonio storico-culturale e monumentale.

 

Fonte: ENEA

Satelliti, sensori e algoritmi: la metodologia ENEA per la ricostruzione post-sisma

Satelliti, sensori e algoritmi: la metodologia ENEA per la ricostruzione post-sisma

A distanza di 4 anni dal sisma che ha colpito il Centro Italia, l'Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, l’ENEA, presenta una metodologia innovativa che consente di caratterizzare le macerie prodotte a seguito di terremoti e di valutare in tempi rapidi e a costi contenuti la tipologia di materiali, l’eventuale pericolosità, ma anche di localizzarle e stimarne superfici e volumi.

Questa metodologia combina tecniche di telerilevamento basate su dati acquisiti da sensori ad alta risoluzione aerei e satellitari, e rilievi in situ per la calibrazione dei dati acquisiti in remoto. Lo sviluppo e i test sulla nuove metodologia sono stati effettuati da un team multidisciplinare di ricercatori ENEA su un campione rappresentativo di macerie del centro storico di Amatrice.
Per individuare i cumuli di macerie e determinare l’entità del danno subito dagli edifici, i ricercatori hanno utilizzato i dati satellitari Sentinel-2 del Programma ESA Copernicus per la Gestione delle Emergenze (EMS).
Le analisi geospaziali eseguite in ambiente GIS, attraverso l'uso di algoritmi di machine learning, hanno consentito di stimare sia i volumi che le principali tipologie di macerie. Ne è emersa la presenza di cemento (59%), mattoni naturali (9%), altri materiali, tra cui metallo (8%), e tracce di amianto.
Inoltre, mettendo insieme i risultati dell’applicazione della metodologia alla mappa di microzonazione sismica del territorio, i ricercatori sono stati in grado di realizzare una vera e propria “fotografia” delle aree più a rischio. Questo è utile per la pianificazione territoriale e la ricostruzione in sicurezza delle aree colpite dal sisma.
Tutto ciò consentirà anche di potenziare il Sistema di Previsione e di Supporto alle Decisioni e la base operativa di EISAC.it (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre), il primo centro in Europa per la sicurezza delle infrastrutture strategiche, gestito da ENEA e INGV. In caso di eventi estremi il sistema fornisce supporto a Protezione Civile, Pubbliche Amministrazioni e gestori di reti critiche nelle attività di analisi del rischio e protezione delle infrastrutture, garantendo la continuità dei servizi essenziali (comunicazioni, trasporti, elettricità e acqua) e potenziando la resilienza.
Tale metodologia sviluppata è descritta in uno studio pubblicato sulla rivista internazionale ISPRS International Journal of Geo-Information ed è stata anche presentata nell’ambito dell’International Conference on Computational Science and its Applications (ICCSA 2020).

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork
in collaborazione con ENEA

Umbria, indagini di microzonazione sismica, la regione stanza oltre un milione di euro

Umbria, indagini di microzonazione sismica, la regione stanza oltre un milione di euro

La Giunta regionale ha destinato 1.219.000 euro per lo svolgimento di azioni per la riduzione del rischio sismico per le aree più soggette ai fenomeni sismici.

Tale finanziamento è stato destinato ad un totale di 47 comuni, attraverso un apposito bando di manifestazione di interesse.
Tali comuni sono: Amelia, Attigliano Avigliano Umbro, Baschi, Bettona, Calvi dell’Umbria, Cascia, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Collazzone, Costacciaro, Fabro, Fossato di Vico, Fratta Todina, Giano dell’Umbria, Giove, Gualdo Cattaneo, Gubbio, Lisciano Niccone, Lugnano in Teverina, Magione, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Montecastrilli, Montecchio, Montefalco, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Narni, Norcia, Orvieto, Otricoli, Paciano, Passignano Sul Trasimeno, Penna in Teverina, Perugia, Preci, San Gemini, San Venanzo, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Spoleto, Terni, Todi, Torgiano, Umbertide.
La Regione Umbria afferma che tale operazione consentirà a tutti i 47 comuni di disporre di microzonazioni sismiche di estremo dettaglio per i capoluoghi e per le principali località. Tutti i comuni inoltre, dispongono già di analisi territoriali sul rischio sismico, messe a disposizione dalla Sezione geologica regionale, per l’utilizzo ai fini urbanistici e di protezione civile.
Il responsabile delle microzonazioni sismiche e della geologia della Regione Umbria, Andrea Motti, afferma che negli ultimi 30 anni sono state svolte molte attività di microzonazione sismica che indicano le aree in cui si hanno localmente amplificazioni delle forze sismiche generate dai terremoti ed i risultati sono utilizzati per progettare in maniera corretta gli edifici in aree non soggette a frane o crolli generati dai terremoti. Inoltre, Motti afferma che l'utilità di tali strumenti di conoscenza è un dato di fatto che si è riscontrato con dati oggettivi anche durante gli eventi sismici del 2016 e che le intensità macrosismiche rilevate (ICM) in Umbria sono più basse, diffuse e uniformi, rispetto a quanto ci si poteva attendere, con valori inferiori di 0.5 fino a 3 gradi di intensità macrosismica.
In un analisi effettuata prendendo a riferimento l’estensione completa dei 3 comuni umbri della zona epicentrale (Norcia, Preci Cascia), si è rilevato che l'intensità sismica è di almeno 1 grado inferiore rispetto a quanto ci si poteva attendere con le forze sismiche registrate dalle strumentazioni sismiche. Ciò è dovuto agli interventi di riduzione del rischio sismico realizzati nel corso degli ultimi 30 anni.
Attualmente la Sezione geologica regionale sta sviluppando ulteriori strumenti di analisi che permetteranno una valutazione geologica, a scala regionale e locale, ancora più approfondita.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Gli impianti meccanici ed elettrici in zona sismica

Gli impianti meccanici ed elettrici in zona sismica

Webinar e corsi on-line - Rivoluziona la tua formazione
Gli impianti meccanici ed elettrici in zona sismica 7 luglio 2020 orario 17:00 - 19.00



Accrescere le tue competenze ora è a portata di click. Accedi in modo facile e veloce su qualsiasi dispositivo, ricevi e-mail di promemoria con collegamenti per partecipare all'istante, sfrutta le funzionalità interattive, come i video, i sondaggi e le sessioni di domande e risposte. Molti dei nostri appuntamenti live con il fissaggio sono supportati da dimostrazioni pratiche reali dei trainer su applicazioni di prodotto. Sarà come essere nei nostri laboratori.

OBIETTIVI
L’incontro tratta gli ancoraggi in ambito impiantistico e le tecniche efficaci per la riduzione del rischio sismico previsto dalle nuove NTC18. Illustra casi pratici di staffaggio pesante in ambito termoidraulico e in ambito elettrico e le modalità di utilizzo di accessori specifici per una installazione industrializzata conforme alle nuove normative vigenti. Fornisce soluzioni per la realizzazione di nuovi impianti e per l’adeguamento del costruito attraverso tecniche di retrofitting.


Parte sostanziale del modulo offre la possibilità di comprendere le modalità di posa in opera dei prodotti e dei sistemi principali ed interagire con il trainer durante le spiegazioni.

 

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Terremoto Centro Italia: laboratori ENEA aperti per coinvolgere la popolazione nella ricostruzione

Terremoto Centro Italia: laboratori ENEA aperti per coinvolgere la popolazione nella ricostruzione

Combinare elementi tecnologici e socio-culturali coinvolgendo la cittadinanza nella ricostruzione delle località del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016-2017. Questo l’approccio innovativo di ENEA, insieme alle università romane Sapienza e Roma Tre, messo in atto nell’ambito del Progetto SISMI del Distretto Tecnologico per i Beni Culturali del Lazio.

In particolare, i cittadini di Collespada, la frazione di Accumoli (Rieti) fortemente danneggiata dal sisma del 30 ottobre 2016, sono stati coinvolti nella sperimentazione e hanno condiviso i risultati delle simulazioni sul comportamento sismico delle strutture storiche e i dati sull’efficacia degli interventi effettuati e sulle tecnologie di recupero e miglioramento sismico adottate. Contemporaneamente, sono stati messi a disposizione della cittadinanza metodi e risultati dei test di verifica sismica effettuati sui materiali e sulle tecniche di intervento per la ricostruzione e il recupero.

“Il nuovo approccio ha previsto da una parte la verifica di tecnologie e metodiche già acquisite a livello scientifico e rese disponibili alle imprese che operano nel settore e dall’altra la comunicazione della loro efficacia attraverso il coinvolgimento dei cittadini alla sperimentazione sia direttamente in laboratorio, sia in collegamento via internet, con la possibilità di dialogare con i ricercatori durante l’esperimento”, spiega l’ingegner Gerardo De Canio che ha condotto fino a dicembre i test sulle “tavole vibranti” del Centro Ricerche ENEA di Casaccia, tra le più grandi d’Europa, che consentono di riprodurre le diverse intensità e tipologia delle onde sismiche.

Nei test sono state utilizzate malte e tipologie murarie con le stesse caratteristiche della zona di  Accumoli e di Amatrice. Le prove sismiche sono state eseguite in due fasi: la prima per determinare il valore di accelerazione al suolo che provoca un danno significativo a cui è seguito l’intervento di rinforzo strutturale; la seconda che ha previsto la ripetizione delle prove per verificare l’efficacia del rinforzo stesso.

“Tutta la comunità della frazione di Collespada si è immediatamente mobilitata dopo l’evento sismico, formando un comitato ed attivandosi per cercare soluzioni operative unitarie, non frazionate nei singoli interventi. E' grazie al grande impegno e alla coesione dei proprietari delle abitazioni nel presentare pratiche uniche che è stato possibile avviare la ricostruzione unitaria della località, tra le prime del genere”, conclude De Canio.

Oltre al comitato degli abitanti di Collespada, i soggetti esterni con cui sono stati condivisi i risultati delle prove sperimentali e delle ricerche effettuate, sono stati il Comune di Accumoli, il Centro Operativo Intercomunale, lo studio di progettazione Arking Associati e la società Fibrenet. L’attività sperimentale è tuttora in atto per fornire ulteriori informazioni sull’efficacia degli interventi di consolidamento.

 

Fonte: Enea

Ricostruzione post terremoto in Emilia. La “Casa dei giovani” progettata da Massimo Iosa Ghini.

Ricostruzione post terremoto in Emilia. La “Casa dei giovani” progettata da Massimo Iosa Ghini.

In occasione del terremoto in Emila nel 2012, il paese di Crevalcore è stato fra i comuni più colpiti. Anche l’Oratorio, a fianco della parrocchia San Silvestro, fulcro di incontro per la comunità, ha subito danni irreparabili.
La ricostruzione di quest’ultimo è stata realizzata grazie al contributo raccolto dall’iniziativa di solidarietà “Ricostruiamo” promossa da Confindustria Emilia (all’epoca Unindustria Bologna) con il progetto di Iosa Ghini Associati, e finalmente lo scorso settembre è stata inaugurata la nuova “Casa dei giovani”, una struttura polivalente.
La completa riprogettazione dell’oratorio ha trasformato l’edificio, da sempre cuore e ritrovo dei giovani nel paese, in uno spazio aperto e funzionale: un cortile dove si potrà giocare a basket, a pallavolo o a calcetto, una zona cucina, un’area giochi dotata di calcio balilla e tavolo da ping pong.
Il progetto ha previsto la realizzazione di una struttura multifunzionale che occupa una superficie complessiva di 850 mq estesa su tre piani, che accoglie otto aule polivalenti, un salone di 90 mq, una sala studio e lettura, una sala per la preghiera e diversi uffici. In questi locali troverà sede anche l’associazione “La Bussola”, che si occupa di integrazione e di disagio sociale all’interno del territorio comunale.
La nuova Casa dei Giovani pensata da Iosa Ghini Associati è curata fin nei minimi dettagli per garantire uno spazio accogliente e diversificato ai giovani di Crevalcore. L’operazione di ricostruzione è stata realizzata rispettando le caratteristiche architettoniche locali, con l’uso di materiali, elementi e sistemi costruttivi propri della tradizione del territorio, come il mattone faccia vista, il legno e l’intonaco. L’opera accoglie fino a 200 persone. L’utilizzo dei materiali è stato studiato appositamente per contenere i costi di costruzione, garantendo al contempo una semplice messa in opera ed una alta durabilità nel tempo riducendo al minimo la successiva manutenzione dell'edificio.
“L’edificio – spiega l’architetto Iosa Ghini - è un luogo per i giovani. Si è ritenuto fondamentale progettare con una sobria qualità che non tralasci l’aspetto estetico, per comunicare una bellezza esterna ed interiore che si esprima come elemento di indirizzo a livello comportamentale ed educativo”.
L’edificio è disegnato a piani parzialmente aperti con effetto camino, con un design che agevola la circolazione dell’aria interno esterno, per garantire la sostenibilità dell’edificio attraverso un raffrescamento naturale nei mesi estivi. Il tetto tradizionalmente a doppia falda è stato ridisegnato a falda unica orientato tutto a Sud in modo da avere una superficie doppia di intercettazione dell’energia solare per una ottimizzazione dei consumi.

 

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Tour ITALIA ANTISISMICA 2019-2020

Tour ITALIA ANTISISMICA 2019-2020

Incentivi, modelli d’intervento e abaco delle tecnologie per la riduzione del rischio sismico

L’Italia è un paese a forte rischio sismico: dei 14,4 milioni di edifici che costituiscono il patrimonio edilizio residenziale e non residenziale del nostro Paese, 9,3 milioni di edifici, in cui vivono 48,2 milioni di abitanti, ricadono nelle  zone sismiche 1,2,3, e il 74% di questi edifici, pari a 6,9 milioni di unità, sono stati realizzati prima del 1980, periodo in cui non era obbligatoria una seria normativa antisismica, inoltre  1,4 milioni di questi edifici è in mediocre o pessimo stato di conservazione. Il problema del rischio sismico in Italia è un problema serio che ha trovato nella legislazione una importante risposta. Grazie  ai recenti provvedimenti di tipo fiscale, volti a incentivare e agevolare gli interventi di diagnosi e di riduzione del rischio sismico degli edifici, si potrebbe finalmente dare inizio a un nuovo ciclo di investimenti finalizzati alla messa in sicurezza del patrimonio del nostro Paese.
 Esiste però un grave deficit di conoscenza circa “cosa” e “come” fare per dare impulso a questo processo.  
In questo contesto Cresme e ISI (Ingegneria simica italiana) sono intervenuti realizzando uno studio di carattere scientifico   finalizzato ad analizzare e descrivere: le dimensioni e le caratteristiche del mercato a rischio nei diversi territori, le potenzialità degli incentivi fiscali e loro modalità di applicazione; le possibili tecniche di intervento. La descrizione, in termini scientifici, delle tecnologie antisismiche  contenute nella sezione “Abaco di interventi per la riduzione della vulnerabilità sismica” costituisce una parte fondamentale e particolarmente apprezzata dello studio perché mostra in concreto cosa è possibile fare.
Lo studio sarà presentato in 13 convegni gratuiti sul territorio, il primo dei quali si terrà il 14 novembre a Genova, seguito da quello  del 15 novembre a Bologna  e del 5 dicembre a Napoli.
L’iniziativa vede coinvolto  il mondo delle professioni tecniche con il patrocinio all’iniziativa  del Consiglio Nazionale degli Architetti, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati e del Consiglio Nazionale dei Geologi, la partecipazione dei massimi esperti nazionali di antisismica, del mondo delle costruzioni e dell’amministrazioni degli edifici e del mondo dell’industria che fornisce le tecnologie necessarie a intervenire. Sono parte dell’iniziativa anche soggetti che oggi consentono di beneficiare dei vantaggi fiscali e esperti  in grado di descrivere con puntualità come è possibile ottenere gli  incentivi.  
I convegni sono diretti a professionisti (ingegneri, architetti, geometri, geologi)  con riconoscimento dei crediti formativi, imprese di costruzione, amministratori di condominio, proprietari di immobili, amministratori pubblici e cittadini che desiderino una maggiore conoscenza del tema.

Le iscrizioni ai convegni sono obbligatorie attraverso il sito Cresme: www.cresme.it


Il tour è realizzato con il sostegno di Eni gas e luce  e con il contributo delle seguenti aziende:
Basf, Ecosism, Ferriere Nord,  Hilti, Mapei, Stabila, Tecnokgiunti, Tecnostrutture, Seriana Edilizia

20 Ottobre: 2^ Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica

20 Ottobre: 2^ Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica

Forte del successo della prima edizione, torna il 20 ottobre la Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, promossa da Fondazione Inarcassa, Consiglio nazionale degli Ingegneri e Consiglio nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, con il supporto scientifico del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, Dipartimento Protezione Civile, Conferenza dei Rettori Università Italiane e Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica.

Un’iniziativa nata per favorire la cultura della prevenzione sismica e un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza del patrimonio immobiliare del nostro Paese, territorio straordinario ma anche molto “fragile” in quanto ad alto rischio sismico.

Anche quest’anno, la Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica parte dalle piazze per arrivare direttamente nelle case dei Cittadini.

Il 20 ottobre in centinaia di punti informativi (oltre 500 lo scorso anno), organizzati dagli Ordini territoriali nelle piazze delle principali città italiane, Architetti e Ingegneri esperti in materia incontreranno i cittadini per spiegare loro in modo chiaro il rischio sismico, le variabili che possono incidere sulla sicurezza di un edificio (modalità costruttive, area di costruzione, normativa esistente al momento della costruzione, etc.) e le agevolazioni previste dal legislatore (Sisma Bonus/Eco Bonus) per migliorare la sicurezza delle abitazioni.
Ma anche per far conoscere il programma di “prevenzione attiva” Diamoci una Scossa! che il successivo mese di novembre, Mese della prevenzione sismica, vedrà impegnati migliaia di professionisti.

Come nella precedente edizione, per tutto il mese, Architetti e Ingegneri, consapevoli del valore sociale dell'iniziativa e del proprio ruolo, svolgeranno visite tecniche informative presso le abitazioni dei cittadini che, senza alcun onere, ne avranno fatto richiesta fornendo loro una prima indicazione sullo stato di rischio degli edifici e sulle possibili soluzioni finanziarie e tecniche per migliorarlo a costi quasi zero.


La Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica si svolge quest’anno l’ultimo giorno della settimana della Protezione civile della quale costituisce naturale chiusura.

Ma sarà anche preceduta da centinaia di eventi che a livello territoriale promuoveranno, con il contributo e la partecipazione degli Ordini professionali, delle istituzioni locali e dei partner del progetto, una cultura della prevenzione sismica nel nostro Paese.

Nei prossimi giorni l’iniziativa sarà comunicata ai Professionisti dagli Ordini di appartenenza attraverso un’informativa che ne specificherà le modalità di adesione.

 

 

Fonte Inarcassa

Gli architetti di Teramo sulla ricostruzione: “A tre anni dal sisma, poche idee ma confuse”

Gli architetti di Teramo sulla ricostruzione: “A tre anni dal sisma, poche idee ma confuse”

Teramo. “A tre anni dal sisma che ha colpito Marche, Lazio e Molise, e a dieci anni dal terremoto dell’aquilano, ci sono ancora paesi in cui non parte la ricostruzione 2009 e si accumulano ritardi, tant’è che si ipotizzano decenni per il ritorno alla normalità.” E’ quanto sottolinea l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo, tramite il suo presidente, Architetto Raffaele Di Marcello.

“Tra avvicendarsi di commissari (a proposito, il prossimo Governo cosa farà in merito?), ordinanze e leggi, subcommissari, sottosegretari con delega alla ricostruzione, tavoli di lavoro, ecc. si potrebbe pensare il quadro della situazione sia chiaro e, invece, c’è ancora chi si ostina a trovare in presunti errori dei tecnici le cause dei ritardi nella ricostruzione – afferma l’Arch. Di Marcello – Eppure le nostre richieste sono state, fin dall’inizio, chiare, così come totale è stata la disponibilità di Ordini e Collegi professionali. Con l’allora direttore dell’USR D’Alberto avevamo concordato incontri periodici presso le sedi degli Ordini e una faq online proprio per chiarire eventuali criticità nella presentazione delle pratiche. Ma ad oggi leggiamo di presunte inesattezze senza che sia chiaro se siano dovute a singole “incapacità” dei tecnici o a criticità ricorrenti. Gli Ordini sono Enti preposti alla tutela dell’utilità pubblica della professione; gradiremmo che l’USR ci segnalasse se ci sono errori in modo che si possa intervenire, se di nostra competenza. Se invece questi derivano dalla complicata macchina organizzativa che, a tre anni dal sisma, vede ancora la necessità di Ordinanze per disciplinare punti oscuri e, addirittura, di una nuova struttura di “supertecnici”, allora qualcuno si faccia delle domande e si dia, in tempi brevi, le risposte che tutti noi attendiamo”.

“Basterebbe farsi un giro per le nostre montagne – continua il presidente dell’Ordine – per accorgersi che in provincia di Teramo, e in buona parte del cratere aquilano, la ricostruzione post sisma 2009 ancora langue. Se ci aggiungiamo gli effetti del sisma 2016, e i ritardi conseguenti, possiamo immaginare quale futuro hanno le nostre aree interne.”

“Siamo stufi di subire attacchi strumentali – evidenzia Di Marcello – mentre le richieste degli Ordini, a tutti i livelli, vengono ignorate. Architetti, Ingegneri, Geologi, Geometri e tutti i tecnici del territorio hanno sempre dato il loro contributo, nell’emergenza e nella fase di ricostruzione. Ma la loro dignità umana e professionale deve essere rispettata. Il nuovo Governo, qualunque esso sia, deve ideare, subito, una struttura permanente che si occupi del post emergenza, formando i tecnici degli Enti Locali e delle strutture ministeriali in modo che possano operare nelle fasi di ricostruzione, senza, ogni volta,
dover ricorrere a professionalità da reperire a tozzi e bocconi, senza certezze di stabilità e retribuzione (ad oggi, negli USR, operano con le stesse competenze, tecnici con contratti, e retribuzioni, molto diverse tra di loro), spesso prive della necessaria formazione. I nostri territori hanno aspettato anche troppo, e il terremoto non segue i tempi della politica: un’emergenza potrebbe riproporsi a breve… tireremo fuori altre norme e diverse procedure?”

“Nell’anniversario del sisma un pensiero doveroso va alle vittime e ai loro familiari – conclude il presidente dell’Ordine degli Architetti – Anche per loro vogliamo norme e tempi certi, e pretendiamo, da cittadini prima ancora che da tecnici, che ognuno si assuma la propria responsabilità”.



fonte: cityrumors.it

Ricostruzione, 30 giugno scade termine contributi: migliaia di edifici a rischio senza proroga

Ricostruzione, 30 giugno scade termine contributi: migliaia di edifici a rischio senza proroga

“Occorre, subito, una proroga per la ricostruzione “leggera”, dato che il termine di scadenza al 31 dicembre 2018, per la richiesta di contributo di ricostruzione per gli edifici danneggiati dal sisma e classificati con danni lievi, “esito B”, già previsto dalla L. n. 205 del 27 Dicembre 2017 art. 1 co. 1120, lett. “a”, è stato prorogato alla data del 30 Giugno 2019 con D.L. n. 61 del 25 luglio 2018, art. n. 1, co. 2 bis”. Lo afferma il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo, Raffaele Di Marcello.

“Tale termine è stato indicato come perentorio e, quindi, c’è il rischio che non ci siano proroghe – avverte Di Marcello – ma sono pochissime le pratiche presentate, anche a causa di incertezze normative e, quindi, è necessario portare la scadenza almeno al 31 dicembre prossimo”.

Ma il presidente dell’Ordine lancia un altro appello: “Leggiamo di soggetti che, probabilmente in buona fede, affermano di avere la soluzione per la velocizzazione delle procedure e di altri che continuano ad addossare presunte colpe ai tecnici, che non presenterebbero pratiche corrette o non presenterebbero le integrazioni richieste. Credo che, in questo momento, non ci sia bisogno di estemporanee prese di posizione o ricette improbabili, che dimostrano, tra l’altro, di ignorare il lungo e continuo lavoro che le istituzioni, Ordini e Collegi professionali in primis, hanno svolto e stanno svolgendo a tutti i livelli, partecipando a tavoli di lavoro nazionali, regionali e locali; organizzando, insieme ad ANCE, momenti formativi per i tecnici; avanzando proposte normative ed operative.”

“Siamo vicini – continua l’Arch. Di Marcello – ai sindaci del cratere e a tutte le istituzioni, e continueremo a supportarle, pur nella schiettezza dei rapporti che, ad oggi, ha contraddistinto gli enti ordinistici. Solo uniti si riusciranno a superare le criticità che, da quasi tre anni, caratterizzano la ricostruzione e che, purtroppo, ancora permangono. Invitiamo, quindi, chiunque voglia collaborare a riportare la propria azione nell’ambito istituzionale, evitando spettacolarizzazioni utili solo a dare brevi momenti di notorietà a singoli soggetti.”

“Chiediamo, inoltre, a sindaci, al presidente della Provincia e al Governatore della Regione Abruzzo – conclude il Presidente degli Architetti – pur mantenendo alta l’attenzione sulla ricostruzione, di andare oltre la fase emergenziale portando avanti azioni strutturali per la rinascita dei territori dei crateri sismici 2009/2016, puntando al coordinamento delle attività post sisma e della pianificazione ordinaria. Occorre una strategia non solo per la ricostruzione ma per riportare vita e attività in Abruzzo e, in particolare, in tutti i Comuni della provincia di Teramo. I tecnici sono, come sempre, a disposizione, sia nell’emergenza che nella quotidianità; stà alla politica utilizzare, o meno, le nostre competenze.”

Sisma 2009, nuove procedure

Sisma 2009, nuove procedure

E' stata attivata la procedura di acquisizione on line dei contratti per l’esecuzione degli interventi di ricostruzione privata, in applicazione del comma 1 dell’art. 11 del D.L. 78/2015 convertito in legge 6 agosto 2015 n. 125.

In sostanza, a far data dal 21 gennaio 2019 i soggetti beneficiari di contributi per interventi ubicati nei Comuni del cratere e fuori cratere sisma 2009, dovranno trasmettere agli Uffici Speciali per la Ricostruzione USR la documentazione inerente i contratti per l’esecuzione degli interventi tramite l’utilizzo del nuovo applicativo che sostituisce qualsiasi precedente modalità di acquisizione.

Clicca qui per accedere all’applicativo

Ordine degli Architetti: “Recuperare piazze e spazi pubblici per rivitalizzare il centro storico dell’Aquila”

Ordine degli Architetti: “Recuperare piazze e spazi pubblici per rivitalizzare il centro storico dell’Aquila”

L’Aquila. “La rivitalizzazione del centro storico dell’Aquila passa attraverso il recupero delle piazze e degli spazi comuni del centro storico. Dopo il sisma del 2009 siamo tutti concentrati sul recupero del patrimonio edilizio, in particolare dei palazzi storici, ma è arrivato il momento di riprogettare gli spazi urbani: piazze, giardini e parchi”. E’ la proposta lanciata da Giuseppe Cimmino, segretario del Consiglio dell’Ordine degli architetti della provincia dell’Aquila, nell’ambito della seconda giornata nazionale del paesaggio, organizzata dal Mibac, che ha avuto come tema centrale “Paesaggi condivisi, tutela e valorizzazione”. Un appuntamento che ha visto protagonista, con una serie di iniziative l’Ordine provinciale degli architetti, in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni archeologici e paesaggistici.

“Rischiamo”, il monito lanciato da Cimmino, “di restituire alla città palazzi bellissimi, ma non i luoghi di socializzazione. Come architetti proponiamo una forte sinergia con il Comune, gli altri ordini professionali, la Sovrintendenza, i privati e la cittadinanza per elaborare dei progetti e dei “concorsi di idee” finalizzati alla riqualificazione degli spazi urbani comuni, con particolare riferimento alle piazze che, fino ad oggi, sono state oggetto di utilizzo ausiliario ai cantieri per il posizionamento delle gru e del carrabile e l’approvvigionamento dei materiali edili. Quando riscopriamo, restituendole agli aquilani, le bellissime facciate dei palazzi storici, che hanno una valenza architettonica indiscussa, le stesse affacciano su spazi dismessi, da riqualificare, spesso degradati. Ed è su questo”, conclude Commino, “che dobbiamo lavorare per restituire decoro anche agli spazi pubblici dell’Aquila. In particolare, in centro storico”. Proposte che si legano a doppio filo con la nuova campagna “Paesaggi condivisi 2018”, che ha visto la partecipazione dell’Ordine degli architetti e della Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila, con il seminario “Paesaggio, tutela e valorizzazione”: una riflessione comune sul complesso tema del paesaggio, intesa come salvaguardia e protezione, in un’ottica di partecipazione e sul territorio aquilano e del cratere sismico del 2009.

abruzzolive.it

RICOSTRUZIONE: INVESTIMENTO DI 378 MILIONI DI EURO PER OSPEDALI, MUNICIPI, EDIFICI STORICI, CHIESE, TEATRI E MUSEI

RICOSTRUZIONE: INVESTIMENTO DI 378 MILIONI DI EURO PER OSPEDALI, MUNICIPI, EDIFICI STORICI, CHIESE, TEATRI E MUSEI

Investimenti superiori a 378 milioni di euro per la ricostruzione e riparazione di opere pubbliche e edifici di interesse storico e artistico del centro Italia danneggiati dagli eventi sismici dell’ultimo anno. E’ quanto previsto dalle ordinanze siglate dal Commissario straordinario di Governo per la Ricostruzione sisma 2016, Vasco Errani, operative dopo il via libera della Corte dei Conti.
In particolare, con l’ordinanza 38 è stato approvato il primo piano di lavori sui beni del patrimonio artistico e culturale finanziati dallo Stato con circa 170,6 milioni di euro di investimenti. Al via 16 cantieri nel Lazio per un totale di 16 milioni di euro, 70 nelle Marche per complessivi 84,1 milioni di euro, 15 in Abruzzo per 13,7 milioni di euro e 15 in Umbria per circa 19,5 milioni di euro. Infine sono previsti altri 33 milioni di euro di investimenti per il recupero del complesso don Minozzi di Amatrice, il castello Pallotta di Caldarola , la cattedrale di Santa Maria Assunta di Teramo e la chiesa di San Benedetto da Norcia.
L’elaborazione dei progetti spetta al ministero dei Beni culturali che può provvedere anche mediante conferimento di incarico nel rispetto delle norme previste dal codice degli appalti (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50). Entro 6 mesi i progetti esecutivi devono essere presentati al Commissario per la Ricostruzione che, previa verifica economica e parere della Conferenza permanente, li approva e adotta il decreto di concessione del contributo. In seguito la Centrale unica di committenza porta a termine le gare d’appalto per la scelta delle imprese destinate a realizzare i lavori con la supervisione dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Ugualmente rilevante, il piano degli interventi sulle opere pubbliche definito dall’ordinanza 37. L’elenco degli edifici da recuperare comprende ospedali, strutture sociosanitarie, sedi comunali, biblioteche, teatri, musei e cimiteri. In totale, superano 208 milioni di euro le risorse economiche dello Stato per finanziare l’apertura dei cantieri nelle 4 regioni: poco meno di 20 milioni di euro in Abruzzo, 28,5 milioni di euro nel Lazio, 128,9 milioni di euro nelle Marche e 30,9 milioni di euro in Umbria. L’elaborazione dei progetti spetta agli enti istituzionali proprietari dei beni, Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane e Unioni di Comuni. Previa intesa con le Istituzioni proprietarie, la progettazione può essere realizzata anche dagli Uffici speciali regionali. Entro 6 mesi i progetti devono essere trasmessi al Commissario straordinario per la Ricostruzione che li approva, verificata la congruità economica e ottenuto il parere della Conferenza permanente. Concesso il contributo, il commissario trasferisce i progetti alla Centrale unica di committenza che provvede alla gara d’appalto per selezionare le imprese esecutrici dei lavori. Anche in questo caso, con la supervisione di Anac.
Attraverso report trimestrali, i presidenti di Regione–Vicecommissari informano il Commissario straordinario sui progetti ammessi a contributo, appalti già aggiudicati e quelli in corso di aggiudicazione, nonché sullo stato di avanzamento dei cantieri avviati.
Sotto i testi completi delle ordinanze 37 e 38, con l’elenco di tutte le opere oggetto di intervento.

Fonte gov.it