Victory, da edificio industriale a centro di formazione

Victory, da edificio industriale a centro di formazione

Il progetto “Victory” riguarda un centro di formazione professionale per estetisti e acconciatori a Vicenza, che ha previsto la riconversione e la riqualificazione di un edificio industriale dismesso, costruito in fasi e tempi diversi e quindi con vari sistemi strutturali accostati o sovrapposti.
La decisione di non demolirlo e recuperalo, riqualificando le strutture, ha comportato la necessità di un accurato rilievo laser scanner assieme a indagini stratigrafiche e strutturali, secondo i requisiti della normativa tecnica.



LA SFIDA. IL CONTROLLO DELL’ESISTENTE E LE RESTRIZIONI DI BUDGET. CON UN OCCHIO ALLA SOSTENIBILITÀ
Le stime preliminari avevano individuato l’importo lavori con una certa precisione, comprendendo e prevedendo anche una serie di imprevisti ragionevoli.
Questi ultimi sono stati cancellati nella redazione del progetto esecutivo per rientrare nella compressione del budget definita dalla committenza.
Di fatto, in corso lavori, sia per imprevisti che per migliorie, le varianti al budget si sono presentate secondo la misura fisiologica del 10%.
Il progetto è stato eseguito con criteri ecosostenibili, riducendo al minimo gli scarti di cantiere e valorizzando la natura degli spazi esistenti costituiti da ampi locali con poche suddivisioni.

LA SOLUZIONE. GESTIRE COMPLESSITÀ E MULTIDISCIPLINARIETÀ CON ALLPLAN ARCHITECTURE
Lo studio Rossettini ha utilizzato Allplan Architecture per la progettazione degli spazi e per la gestione e il coordinamento dei modelli parziali delle diverse discipline.
In seguito alle verifiche strutturali del modello spaziale, la struttura esistente in laterizio e calcestruzzo è stata consolidata mediante una complessa gabbia di acciaio interna e un involucro esterno delimitato da grandi vetrate strutturali.
Il piazzale esistente interno è stato chiuso a delimitare una corte interna. Senza rimuovere il manto di asfalto del vecchio piazzale, è stato realizzato un prato verde appoggiandovi sopra un sistema drenante ottimizzato allo scopo. La copertura a verde dell’edificio sulla corte svolge la funzione di coibente e riduce il CO2 dell’atmosfera cittadina. L’edificio è stato certificato in classe energetica A3. Il lavoro pluridisciplinare ha integrato la produzione dei computi provenienti dai tre principali partner progettuali (lo studio Rossettini, gli incaricati della progettazione strutturale e quelli della progettazione impiantistica). La computazione è stata eseguita con TeamSystem CPM avvalendosi dei report per il computo metrico presenti in Allplan, che sono stati utilizzati referenziando i vari componenti costruttivi.
La computazione preliminare e le verifiche esecutive, effettuate utilizzando le quantità dai report di Allplan, si è dimostrata utile soprattutto per alcune lavorazioni quali le partizioni interne in cartongesso, i componenti di finitura e le numerose e diverse porzioni vetrate che hanno subito più modifiche a causa delle varianti in corso d’opera richieste dalla committenza.



BENEFICI. UNA FASE PROGETTUALE EFFICIENTE RIDUCE GLI ERRORI IN CANTIERE
Lo studio Rossettini ha dedicato ampie risorse alla realizzazione di un modello 3D arricchito con il maggior numero di informazioni possibili. L’elevato investimento effettuato in questa fase della lavorazione ha reso più snelli e intuitivi i processi di modifica e di controllo nelle fasi successive. A ogni richiesta sviluppata dalle fasi di cantiere, la definizione in dettaglio della modellazione 3D ha consentito di produrre elaborati, particolari di controllo e studi di interni con elevata velocità e precisione, potendo fornire anche ad altri partner (ad esempio arredatori, studi di illuminotecnica) strumenti precisi di posizionamento dei vari oggetti.

La fase preliminare – accurata e basata sul metodo BIM – ha assicurato la riduzione dell’errore di cantiere e del contenzioso con le imprese, con conseguenti vantaggi sia per il progettista, sia per la committenza.
Un ulteriore beneficio si è avuto nelle fasi di scambio e comunicazione con la committenza. Infatti l’utilizzo della modellazione 3D sin dalle prime fasi progettuali è stato sicuramente un’arma vincente che ha facilitato enormemente la comprensione delle varie proposte, consentendo anche l’ottimizzazione dei tempi di progettazione.
Il modello 3D ha inoltre agevolato l’interfaccia con le altre figure professionali che, pur non disponendo in alcuni casi di software BIM, hanno ricevuto non solo una modellazione geometrica assai definita e puntuale, ma anche chiare evidenze delle modifiche da apportare alla loro progettazione (arredi fissi, impianti aria, ecc.) grazie alla “clash detection” con visualizzazioni mirate ricavate dal modello 3D complessivo.

 

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Il Digital Twin alla base del Progetto del Ponte San Giorgio di Genova

Il Digital Twin alla base del Progetto del Ponte San Giorgio di Genova

I vantaggi dell’impiego innovativo da parte di Italferr del modello BIM costruito per il progetto del nuovo viadotto, vengono illustrati in un webinar in programma il 19 gennaio 2021.


Ponte San Giorgio: un progetto in soli tre mesi
Come tutti sappiamo, Il 14 agosto 2018 a Genova ha segnato una tragica data nel mondo delle infrastrutture italiane: il collasso del Ponte Morandi ha portato con sé, oltre al dramma delle vittime e delle loro famiglie, anche l’interruzione di un’importante arteria veicolare per turismo e trasporti.

Ciò nondimeno, il nuovo Ponte San Giorgio di Genova è stato inaugurato solo due anni dopo la tragedia, grazie ai poderosi sforzi di un team di lavoro esteso e multidisciplinare.

Fondamentale è stato il contributo di Italferr, Società di progettazione del Gruppo Ferrovie dello Stato, che sulla base dei suoi 30 anni di esperienza nella progettazione di ponti, ha potuto realizzare un nuovo progetto, con una tempistica serratissima di soli tre mesi.

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Le soluzioni Bentley per il progetto del Ponte San Giorgio a Genova
Grazie all’impiego di innovativi strumenti software Bentley e a un ambiente BIM ottimizzato per ridurre i costi, velocizzare le decisioni, aumentare l'accuratezza e produrre un programma di costruzione più rapido ed efficiente, Italferr ha implementato un ambiente aperto e interconnesso di dati per gestire il flusso di informazioni multidisciplinari e stabilire metodi operativi chiari che favorissero la collaborazione.

L'azienda ha definito standard, modelli e criteri di base per creare e mantenere un modello digitale “gemello” alla realtà (Digital Twin) e un modello di informazioni che costituisse la base per le attività di progettazione, costruzione e gestione.

La modellazione computazionale con un set ridotto di informazioni, inclusi codici di identificazione WBS (Work Breakdown Structure), materiali di costruzione e dimensioni, ha permesso al team di sviluppare script 4D in grado di ottimizzare e automatizzare i processi che in passato venivano completati manualmente.

Includendo la documentazione dettagliata nel digital twin e utilizzando la visualizzazione 4D per determinare le tappe di costruzione fondamentali, Italferr ha generato un documento da utilizzare durante lo sviluppo e ha definito e ottimizzato il programma di costruzione. I progettisti di varie discipline hanno fornito il proprio contribuito in un unico iModel federato, migliorando il rilevamento delle interferenze e garantendo un'unica fonte di dati attendibili.

La creazione di metodi operativi efficienti all'interno di un ambiente BIM ha consentito a Italferr di ridurre i costi di progettazione, velocizzare le decisioni, aumentare l'accuratezza e migliorare la comunicazione nel team multidisciplinare. Di conseguenza, il team di progetto è riuscito a ridurre il numero di varianti nel sistema e a migliorare il progetto del ponte nel suo complesso, portando a termine una sfida senza precedenti.

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Forme organiche e BIM per un'energia rinnovabile

Forme organiche e BIM per un'energia rinnovabile

ALLPLAN ENGINEERING NELLA PRATICA
Centrale idroelettrica di Keselstraße, Kempten (Germania) | Konstruktionsgruppe Bauen AG


L’elemento che salta subito all’occhio nella nuova centrale sul fiume Iller a Kempten è la forma dinamica ed elegante. Il “guscio” di forma scultorea lungo quasi 100 metri porta alla mente numerose associazioni di idee: dalle balene alle navi, fino ai sassi levigati. La centrale va a sostituire un edificio degli anni ‘50 e fornisce energia a circa 4.000 famiglie, con una capacità stimabile intorno a 14 gigawatt ora all’anno.
Nell’indire il concorso per la progettazione della struttura, il committente Allgäuer Überlandwerk (AÜW) Kempten ha richiesto un progetto in grado di armonizzarsi con gli edifici esistenti sottoposti a tutela, compresa l’ex filanda Rosenau. Il risultato è una costruzione che si è aggiudicata svariati riconoscimenti (il premio tedesco di architettura 2011, il premio tedesco di architettura in calcestruzzo 2010, il premio tedesco per gli edifici industriali 2010) e ha raggiunto la finale del premio internazionale del Liechtenstein per la costruzione sostenibile nelle Alpi 2010.
L’idea concepita dallo studio di architettura Becker Architekten prevedeva il collegamento delle due estremità, ossia la centrale (completa di generatori e trasformatore) e la valvola limitatrice di portata, per mezzo di un involucro continuo. Più o meno a metà della sua lunghezza, quest’ultimo passa sotto l’arco dello storico ponte in acciaio attraversato dai cavi.


Nonostante le dimensioni complessive, gli architetti volevano dare vita a una forma organica altamente differenziata in grado, da una parte, di fondersi con l’ambiente circostante, ma, dall’altra, di venire percepita come elemento indipendente grazie alla sua architettura.
Quando gli ingegneri di Konstruktionsgruppe Bauen AG (con sede a Kempten) sono entrati a far parte del progetto, non era ancora stata presa una decisione sui materiali. Alla fine è stata scelta una struttura in calcestruzzo per consentire la realizzazione della forma organica che avrebbe racchiuso la centrale.
Inizialmente gli ingegneri hanno utilizzato schizzi manuali per stabilire i punti in cui la struttura poteva essere sostenuta dalle installazioni tecniche esistenti. Il “guscio” è stato suddiviso in sei sezioni: in primo luogo per fornire i giunti di dilatazione richiesti dalle condizioni termiche, ma anche perché i sostegni per il tetto dovevano essere fissi in alcuni punti e mobili in altri.
Nella fase successiva, gli ingegneri hanno sviluppato una struttura nervata in calcestruzzo. Oltre a dover essere in armonia con l’immagine nel suo complesso, era necessario che la struttura fosse suddivisibile in sei segmenti. Si è quindi fatto ricorso ad Allplan Engineering per creare modelli del “guscio” in calcestruzzo con un livello elevato di dettaglio geometrico, da usare come base per la progettazione dell’armatura e dell’involucro stesso.


Il risultato è un tetto monolitico in calcestruzzo fatto di nervature arcuate a curva libera, pareti curve e superfici del tetto ad arco.
"Il guscio di forma organica della centrale idroelettrica è stato realizzato con un altissimo livello di dettaglio con Allplan Engineering e ha rappresentato il punto di partenza ottimale per le tavole dell'involucro e delle armature"

La grande campata libera delle nervature ad arco misura 9,3 metri, con superfici in calcestruzzo di spessore compreso tra 20 e 25 cm.
La centrale idroelettrica sull’Iller è un edificio che, dal punto di vista estetico, arricchisce l’ambiente anziché impoverirlo. Tra le altre cose, contribuisce pertanto a generare supporto per l’elettricità ricavata da energia rinnovabile. Fa parte dell’ambito idroelettrico anche un allestimento accessibile attraverso una pista ciclo-pedonale che si snoda ininterrottamente lungo il fiume, dall’antica filanda alla nuova centrale, passando per gli straordinari interni dai soffitti molto alti, con le nervature in calcestruzzo, dove sembra di stare in una cattedrale in stile moderno.


Lo studio Konstruktionsgruppe Bauen AG di Kempten copre l’intera gamma della progettazione, come la costruzione di ponti e infrastrutture, la progettazione e la verifica strutturale e la gestione degli edifici, sia per nuove costruzioni che per interventi su strutture esistenti. L’offerta di servizi è completata da consulenze di esperti e ispezioni edilizie nei settori della costruzione dei ponti e dell’ingegneria strutturale.
Nel campo della progettazione per l’ingegneria strutturale e la costruzione industriale, Konstruktionsgruppe Bauen si occupa di tutte le questioni relative all’analisi strutturale, alla costruzione e alla gestione degli edifici allo scopo di elaborare soluzioni economicamente fattibili con un’alta qualità di progettazione.




INFORMAZIONI DI SINTESI DEL PROGETTO
Concetto chiave: Ingegneria idraulica impiantistica Software utilizzato: Allplan Engineering

Partecipanti ai lavori:
    Progettazione edificio: Konstruktionsgruppe Bauen AG, Kempten      
    Progettazione strutturale sterramento: RMD Consult, Monaco di Baviera
    Architettura: Becker Architekten, Kempten
    Committente: Allgauer Überlandwerk AUW, Kempten
    Data inizio lavori: Novembre 2007
    Data fine lavori: Luglio 2010
    Cubatura: 3865 m³
    Superficie utile: 590 m2

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La Construction Phase è sempre più digitale con StreamBIM

La Construction Phase è sempre più digitale con StreamBIM

StreamBIM è il software BIM per la Construction Phase e il Facility Management che permette la collaborazione e la diffusione delle informazioni on field, accedendo facilmente ai file di progetto, alle planimetrie e ai modelli da PC o da smartphone e tablet.
Sviluppato dalla società norvegese Rendra SA (parte di JDM Technology Group), il software è distribuito in esclusiva in Italia da Harpaceas.
La digitalizzazione delle costruzioni è fortemente favorita dall’adozione di uno strumento openBIM come StreamBIM. Esso diventa fondamentale per soddisfare le diverse esigenze dell’industria delle costruzioni e per aumentare la collaborazione e il coordinamento tra le varie discipline.
Ideale per i responsabili della commessa in fase di costruzione (direzione lavori, imprese e committenti) e per i facility manager, StreamBIM può essere utilizzato per tutti i tipi di progetto, indipendentemente dalle dimensioni e dalla complessità.


“Abbiamo sviluppato la piattaforma BIM più intuitiva e facile da usare al mondo” sostiene Ole Kristian Kvarsvik, Managing Director di Rendra AS,che aggiunge “Un PC, un tablet o uno smartphone è tutto ciò che serve per iniziare. Il BIM non è più utilizzabile solo in ufficio; è in tasca e può essere utilizzato ovunque, soprattutto in cantiere. StreamBIM condivide documenti e modelli del progetto originale, in tempo reale. Questo significa che si può lavorare sempre con la revisione più recente del progetto.”
 “Con StreamBIM, integriamo nel portfolio prodotti di Harpaceas una tecnologia innovativa, intuitiva e facilmente accessibile che offrirà notevoli possibilità di miglioramento per i processi di costruzione. Lavoriamo ogni giorno per proporre al mercato soluzioni digitali openBIM in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli operatori della filiera delle costruzioni.” afferma l’Ing. Luca Ferrari, Direttore Generale di Harpaceas.

StreamBIM: funzionalità e testimonianze
La collaborazione e la comunicazione interdisciplinare sono al centro di StreamBIM.
StreamBIM semplifica la navigazione all'interno del modello.
Nel flusso di lavoro tradizionale, ai costruttori venivano consegnati i disegni dei progettisti, arricchiti con descrizioni, misure, simboli e note di dettaglio. Con StreamBIM, i costruttori possono estrarre tutti i dati di cui hanno bisogno per il loro lavoro direttamente dal modello, che è sempre aggiornato.
Thomas Bakkan, Responsabile tecnico di progetto in NCC, sostiene: “È estremamente facile per noi lavorare in cantiere accedendo a documenti e disegni attraverso i tag e filtri presenti in StreamBIM. Con solo 2-3 clic, possiamo accedere agli ultimi disegni aggiornati di tutte le discipline  risparmiando il tempo che avremmo impiegato per attesa, ricerca e raccolta dei disegni aggiornati.”
La comunicazione tra le parti interessate è semplice ed efficace grazie a StreamBIM. Il modello BIM diventa una bacheca tridimensionale, in quanto gli interessati possono comunicare direttamente nella sezione dell’opera che riguarda le loro attività di competenza.
Un’altra funzionalità degna di nota consiste nel facile accesso alla documentazione durante la fase di costruzione.
Questa capacità di documentare il lavoro sul posto e direttamente nel modello si aggiunge a una drastica riduzione del tempo impiegato per compilare moduli e checklist.
“Stiamo usando StreamBIM in tutte le fasi della commessa. Quando eseguiamo studi preliminari e progettiamo, abbiamo a disposizione un'interfaccia utente molto intuitiva e comprendiamo come sarà l'edificio una volta costruito. Questo rende più facile per i nostri utenti finali, come infermieri e personale ospedaliero, commentare e inoltrare le proprie osservazioni, richiedere modifiche. Non abbiamo bisogno di attendere la fase di costruzione per ricevere richieste di informazioni e/o modifiche. Nel corso della commessa, il team del cantiere troverà tutta la documentazione e le istruzioni su come svolgere il proprio lavoro.” dichiara Kristian Brandseth, Sr Engineer di Haukeland University Hospital. In questa accezione, StreamBIM diventa un ottimo strumento anche in fase di gestione dell’opera, per l’attività di manutenzione.

 

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Il tunnel dei superlativi

Il tunnel dei superlativi

Galleria di base del San Gottardo (Svizzera) | Gähler und Partner AG, Ennetbaden
ALLPLAN ENGINEERING NELLA PRATICA


Il progetto del secolo ha preso il via nei primi anni ‘90 ed è stato inaugurato il 1° giugno 2016. A partire dalla fine del 2016 i treni attraverseranno il tunnel di base del San Gottardo a velocità fino a 250 km/h.
Gähler und Partner AG, con l'aiuto del software Allplan Engineering, può rivendicare un ruolo di primo piano nel successo finale.

Il tunnel di base del San Gottardo è considerato una delle imprese pionieristiche del XXI secolo. Con i suoi 57 km è la galleria più lunga del mondo, nonché la via più rapida per attraversare le Alpi via terra.
Scopo del progetto è collegare la Svizzera alle reti ferroviarie ad alta velocità del resto d'Europa e di spostare per quanto possibile i crescenti flussi di traffico transalpino dalle strade alle ferrovie.
Grazie alla possibilità di utilizzare treni più rapidi e lunghi sulla nuova linea, il traffico merci potrà essere più che raddoppiato, mentre per i passeggeri il viaggio tra Zurigo e Milano, ad esempio, verrà ridotto dalle attuali quattro ore abbondanti a meno di tre. Per realizzare questo enorme progetto nel minor tempo possibile, l'opera è stata suddivisa in cinque sezioni, da nord a sud Erstfeld (7,4 km), Amsteg (11,4 km), Sedrun (8,8 km), Faido (14,6 km) e Bodio (16,6 km).  
I tre tronconi centrali della galleria sono stati completati mediante perforazioni intermedie. Le dimensioni al di fuori della norma hanno richiesto un immenso sforzo logistico. Le esigenze si sono rivelate maggiori rispetto a qualunque altro intervento di costruzione di tunnel. Serve più aria fresca a causa del maggiore volume da aerare, più risorse di trasporto per personale, materiale di costruzione e scarti, più attrezzature di soccorso e più sistemi di raffreddamento.
È stato nel 1994 che il consorzio di ingegneria per la galleria di base del San Gottardo Nord, sotto la direzione di Gähler und Partner AG, si è aggiudicato l'appalto per la progettazione e la gestione dei lavori di realizzazione delle sezioni settentrionali del tunnel, Erstfeld e Amsteg.
L'appalto comprendeva anche la gestione ambientale e gli interventi geologici associati al progetto principale.
La sezione Erstfeld, lunga 7,4 km, è caratterizzata non solo da due canne a binario singolo e da 22 gallerie trasversali, ma anche da un progetto sotterraneo per il futuro ampliamento della galleria in direzione nord.
Il progetto include anche un tunnel cut-and-cover lungo 600 metri, il Portale Nord, e tutte le installazioni esterne necessarie per le operazioni di costruzione, tra cui la stazione ferroviaria del cantiere, il centro di preparazione del calcestruzzo e gli impianti di trattamento dell'acqua.


La sezione successiva, Amsteg (lunga 11,4 km), comprende la galleria vera e propria con 38 tunnel trasversali e un canale per i cavi di alimentazione (1,9 km), oltre alla perforazione intermedia settentrionale.
Quest'ultima consta di una galleria di accesso di 1,8 km, di tutte le installazioni esterne e di una serie di adattamenti all'infrastruttura municipale locale.
Ad esempio, è stato necessario deviare una delle strade cantonali di grande circolazione in quanto il suo percorso originale intralciava l'entrata alla galleria di accesso.
Nell'ambito del consorzio ingegneristico, Gähler und Partner AG ha progettato i due tunnel principali a Erstfeld e Amsteg, oltre ai progetti esterni ad Amsteg. Tra questi ricordiamo deviazioni di strade e nuove vie di comunicazione, aree di installazione, sistemazioni, mense e uffici, l'adattamento della ferrovia industriale esistente tra Erstfeld e Amsteg e la costruzione della stazione del cantiere.
Gähler und Partner AG usa la soluzione BIM Allplan Engineering (con 18 licenze) per tutti i progetti di ingegneria civile, nonché per la progettazione di strutture portanti, per l'ingegneria domestica, per scavi e per lavori sotterranei. Inizialmente gli interventi ad Amsteg erano stati progettati con Speedikon, poi verso la fine dei lavori di costruzione in questo punto e l'inizio della progettazione a Erstfeld è stato effettuato il passaggio ad Allplan.
Il nuovo software ha superato in scioltezza il battesimo di fuoco.
Tutte le planimetrie della prima sezione sono state adattate e integrate senza il minimo inconveniente anche nella seconda.
"Il fatto che il trasferimento dei dati dal vecchio sistema così diverso e obsoleto abbia funzionato così bene è stato un successo per noi", ricorda Raphael Wick, project manager capo di Gähler und Partner AG.
Lo studio sfrutta anche l'affidabilità di Allplan in termini di scambio di dati per quanto riguarda la collaborazione all'interno del consorzio e con le altre aziende partecipanti. "Questo software, inoltre, semplifica la preparazione e la modifica delle tavole, riducendo il rischio di errori. Nonostante la standardizzazione, disponiamo comunque di circa 120 tavole di conci costruttivi diversi e abbiamo prodotto più di 1000 tavole in totale.


Si tratta di un'ingente quantità di dati, che però il programma gestisce senza fatica", afferma l'ingegnere.
Per ottimizzare l'uso del calcestruzzo e, di conseguenza, i costi, gli ingegneri hanno sviluppato un sistema di elementi casseforme di dimensioni regolabili. La determinazione della geometria del singolo cassero avviene con Allplan. Un rilievo digitale della superficie, che indica l'esatta posizione della struttura di sicurezza per i lavori di realizzazione del tunnel, viene inserito in Allplan e archiviato con i normali profili standard.
Successivamente, prendendo in considerazione le dimensioni minime dei componenti e le condizioni periferiche geometriche dalla sezione operativa, viene elaborata la configurazione ideale della cassaforma.
I requisiti geotecnici più severi sono sotto controllo.
"I grandi strati sovrastanti fino a 2400 metri che caratterizzano il progetto del San Gottardo nelle zone di disturbo possono determinare aree con un livello di sollecitazione insolitamente elevato. In alcuni punti, la pressione ha causato la deformazione di enormi profili in acciaio massiccio nel giro di poche settimane e la necessità di inserire nuovi profili e mettere in sicurezza i sistemi".
Con l'ausilio di Allplan, gli ingegneri affrontano tali sfide in due modi: introducendo nei punti sensibili un grado di resistenza adeguato in fase di progettazione sotto forma di archi in acciaio, armature e calcestruzzo spruzzato, o shotcrete, oppure lasciando strati morbidi all'interno dei quali le formazioni rocciose possano deformarsi.
A tale scopo vengono impiegati speciali profili in acciaio, comprimibili a mo' di ammortizzatori. Ulteriori armature prevengono i residui rischi di movimento. In aree come queste, che presentano sfide geotecniche particolarmente ostiche, l'arco o la volta all'interno sono stati dotati di armature progettate con l'apposito modulo di Allplan. Oltre alla rappresentazione in 3D degli elementi complessi, è stata estremamente utile la possibilità di produrre automatica-mente gli elenchi dei componenti per gli elementi di armatura, evitando così la necessità di calcoli manuali.
Nel caso di progettazioni standard, Gähler und Partner prepara viste planimetriche, sezioni e altri dettagli utilizzando le funzioni 2D di
Allplan.


"Dato che in questo progetto si usano moltissimi programmi e versioni differenti, è ancora più importante poter scambiare le tavole con la massima qualità. Sarebbe incredibilmente laborioso dover intervenire nuovamente sulle tavole per incongruenze a livello di dettagli quali tonalità e intensità di colore o a causa di testi distorti, ma con Allplan questi problemi non si sono assolutamente presentati." Raphael Wick, project manager capo di Gähler und Partner


Raphael Wick afferma: "Ricordo perfettamente. Era il gennaio del 2002, mi trovavo nel cantiere di Amsteg e ho pensato: "E così da qui ci sono altri 50 km di roccia". Secondo i nostri calcoli dovremmo completare i lavori di progettazione per Erstfeld e Amsteg entro il 2014. Ci auguriamo che poi l'intero progetto possa essere portato a termine entro il 2017, in modo che il tunnel possa diventare operativo. È senza dubbio il progetto sotterraneo più grande che io abbia mai affrontato in vita mia".


Nei punti più complessi, così come per evidenziare le aree problematiche, gli ingegneri preferiscono la progettazione 3D e utilizzano le visualizzazioni. Questo si traduce, ad esempio, nella possibilità di eseguire un test geometrico per stabilire se è disponibile una quantità di spazio sufficiente, se i valori di spessore, forza e distanza di archi e volte sono corretti e se è possibile inserire tubature per cavi nei punti desiderati. In particolare per quanto riguarda i condotti per cavi con cambi di direzione, si presentano continuamente nuove sfide progettuali.
E' possibile anche che questi elementi inizino con un segmento orizzontale sul pavimento del tunnel, per poi terminare in verticale sul soffitto a volta, continuando in seguito a cambiare direzione.
Può inoltre accadere che inizialmente i tubi protettivi per i cavi corrano paralleli nella stessa sezione trasversale prima di separarsi in un punto specifico e continuando i direzioni diverse.
A complicare ulteriormente le cose, è necessario prendere in considerazione anche i raggi di piegatura massimi a seconda del tipo di cavo.
Un altro esempio di condizioni ostili si è verificato ad Amsteg, dove le gallerie di accesso e una galleria con i cavi per l'alimentazione della ferrovia incontrano le due canne del tunnel. Anche le risultanti intersezioni spaziali tra le diverse strutture sono state progettate in 3D.



INFORMAZIONI DI SINTESI DEL PROGETTO
Concetto chiave: Ingegneria strutturale civile Software utilizzato: Allplan Engineering

 

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Deliziose sorprese in una confezione di classe, Allplan Engineering nella pratica

Deliziose sorprese in una confezione di classe, Allplan Engineering nella pratica

Fabbrica di cioccolato Harrer, Sopron (Ungheria) | Studio Ing. Báthory Tibor Gábor mérnökiroda

Un edificio non è semplicemente una struttura.
È anche un'opera d'arte completa realizzata trovando un'armonia tra un'architettura visionaria e un'ingegneria innovativa.
Un esempio eccellente di edificio dall'eleganza senza tempo che merita la definizione di "opera d'arte" è lo stabilimento di Sopron (Ungheria) dell'azienda cioccolatiera Harrer.

All'inizio del progetto, l'ingegnere Tibor Gábor Báthory ha dichiarato: "Vedetela in questo modo: il signor Harrer scrive la sceneggiatura e noi (architetti e ingegneri) giriamo il film".
Il committente, Karl Harrer, aveva idee estremamente precise, che Báthory e il suo team hanno dapprima tradotto in disegni e layout, per poi ricavarne un edificio.
Nella fattispecie, uno stabilimento di tre piani per la produzione di cioccolato completo di uffici e negozio. L'intento dichiarato era quello di elaborare un progetto generale "senza data di scadenza", evitando di appiattirsi sugli stili e sulle tendenze architettoniche del momento.
Nel rispetto del principio secondo cui la forma segue la funzione, forme essenziali convivono con caratteristiche strutturali insolite.

La forma dell'edificio potrebbe essere descritta come tre complessi rettangolari che "galleggiano" come scatole di cioccolatini uno sull'altro e uno accanto all'altro senza spostarsi dall'asse centrale.

Un aggetto lungo sette metri conferisce all'intera struttura un senso di leggerezza.
Ci sono stati numerosi ostacoli tecnici da superare, in particolare in fase di progettazione dell'armatura. Poiché in precedenza l'area scelta per la costruzione ospitava la cava di argilla di un mattonificio, gli ingegneri sono stati costretti a sviluppare fondamenta sofisticate.
A causa di uno strato di riempimento non compatto di spessore compreso tra cinque e sette metri, per questo progetto si sono rese necessarie fondamenta su pali che, unite a lastre in calcestruzzo gettate in opera, garantiscono una capacità di carico sufficiente.
Per soddisfare i requisiti del committente, che necessitava di tempi di realizzazione ridotti, gli esperti hanno deciso di utilizzare un metodo di costruzione rapido basato su intercapedini, lastre di laterocemento e solai tensionati.


La lastra superiore e quella inferiore della parte sporgente sono state realizzate in calcestruzzo gettato in opera.
Quella superiore si estende per sette metri in una direzione e per nove nell'altra, mentre quella inferiore misura rispettivamente 18 e 23 cm di spessore. I carichi relativamente alti hanno richiesto un metodo di calcolo strutturale di secondo ordine.
Con l'ausilio di un elevato contenuto di armatura nella posizione inferiore e in quella superiore, gli ingegneri sono riusciti ad attenersi alle inclinazioni stabilite.
L'eccezionale livello di resistenza è stato ottenuto mediante appositi strumenti. I carichi dell'aggetto sono sostenuti da due strutture all'interno.
I sostegni in calcestruzzo gettato in opera larghi 25 cm formano componenti verticali, mentre la lastra inferiore e un travicello al di sotto di quella superiore definiscono i componenti orizzontali.
I tiranti diagonali presenti in entrambe le travi sono realizzati in acciaio da costruzione BSt550 con un diametro di 120 mm.


"Con il software Allplan Engineering è stato possibile creare senza difficoltà anche i complessi dettagli dell'armatura." Tibor Gábor Báthory

Tibor Gábor Báthory trae una conclusione estremamente soddisfacente su questo progetto: "Credo che ci troviamo di fronte a un classico, un edificio che delizierà tanto la famiglia Harrer quanto i visitatori per i prossimi decenni".

Lo studio di ingegneria Báthory Tibor Gábor mérnökiroda è stato fondato nel 1993 a Sopron. Dalla progettazione delle armature degli edifici, col tempo l'attività della società si è ampliata fino a includere il monitoraggio e la gestione degli edifici stessi.
Tibor Gábor Báthory ha partecipato allo sviluppo del sistema di edilizia prefabbricata dell'azienda austriaca Decron GmbH e ha lavorato come ingegnere strutturale occupandosi dei sistemi portanti a piccoli pannelli delle case prefabbricate esportate da AEG Aktiengesellschaft (società con sede a Sopron) in Germania.


INFORMAZIONI DI SINTESI DEL PROGETTO
Concetto chiave: Progettazione edifici pubblici
Software utilizzato: Allplan Architecture / Allplan Engineering

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Un vuoto colmato da più di un secolo, Case Study ALLPLAN ENGINEERING

Un vuoto colmato da più di un secolo, Case Study ALLPLAN ENGINEERING

Ponte di Versamertobel, Cantone dei Grigioni (Svizzera) | dsp Ingenieure & Planer AG


Ancora visibile sullo sfondo: il vecchio ponte di Versamertobel, risalente al XIX secolo (più precisamente al 1897).
Essendo un esempio di ponte in acciaio realizzato a cavallo tra l’800 e il ‘900, la struttura ha un notevole valore storico, ma non soddisfa più i requisiti dell’epoca in cui viviamo.
Si è quindi deciso di conservarlo e, anziché essere abbattuto, continua a essere percorso dal traffico più lento.
Il vecchio ponte è stato sostituito e integrato con una moderna struttura in calcestruzzo post-tensionato ad alta capacità che collega eleganti piloni inclinati sulla Versamer Tobel.
L’opera è il frutto della stretta collaborazione tra il committente (il dipartimento stradale del Cantone dei Grigioni) e il progettista.
È stato necessario tenere conto dell’ambientazione estrema, delle linee affusolate del ponte esistente adiacente, delle difficoltà di costruzione e dei requisiti di resistenza.
Le sezioni trasversali della sovrastruttura e dei piloni inclinati variano lungo le loro lunghezze e raggiungono il peso massimo nel punto d’intersezione tra la sede stradale e il pilone stesso, dove la sovrastruttura è un ponte a travi scatolari cave, mentre la campata prosegue da lì sotto forma di superficie a travi e lastre.
Il ponte è stato realizzato partendo da entrambe le estremità senza supporti temporanei intermedi.
Nel corso della costruzione è stato necessario legare all’indietro i piloni inclinati per mezzo di tiranti. Il grosso della sovrastruttura è stato costruito in tre fasi.
Il paesaggio selvaggio e ripido ha costretto gli ingegneri dello studio di consulenza svizzero dsp Ingenieure & Planer AG ad avere sempre le idee molto chiare per l’intera durata del processo.
Poiché la fattibilità economica del progetto dipendeva in larga misura da un processo di costruzione ben studiato ed efficiente, nel corso della fase di progettazione preliminare è stata prestata particolare attenzione agli aspetti dell’installazione (requisiti del terreno, impianto di sollevamento, accesso al cantiere, integrazione con il ponte esistente) e dei metodi di supporto temporaneo.


Il risultato di questa progettazione approfondita e della sua seguente realizzazione è un ponte dalla forma di grande effetto, caratterizzato da una straordinaria chiarezza strutturale e materiale.
Tutti i disegni sono stati preparati con la soluzione BIM Allplan, che in questo progetto in particolare ha confermato le proprie credenziali di strumento di progettazione 3D intuitivo e di facile utilizzo.

"Allplan ci è stato di grande aiuto in questo progetto complicato. Si è rivelato particolarmente utile per le rappresentazioni 3D delle fondamenta in un terreno estremamente ripido, ma anche per i dettagli geometrici e per evitare collisioni tra le armature." Oliver Müller, dipl. Bau-Ing. ETH/SIA, P.E., dsp Ingenieure & Planer AG

Ciò è risultato evidente prendendo in esame il terreno scosceso intorno agli scavi delle fondamenta, nel punto di intersezione tra il pilone inclinato e la sovrastruttura e la geometria degli ancoraggi dei componenti di precompressione (deflettori di cavi a metà campata) per evitare conflitti a livello di armature. Le dimensioni dei dettagli (specialmente quelli dei piloni inclinati) sono state controllate attentamente mediante simulazioni 3D in Allplan e utilizzando modelli fisici.

Fondato nel 1985, lo studio di consulenza e di ingegneria svizzero indipendente dsp Ingenieure & Planer AG ha sedi a Zurigo, Greifensee e Uster è di proprietà della dirigenza, che ne cura anche la gestione. Le principali aree di attività sono l’ingegneria edile e le infrastrutture. I servizi erogati coprono l’intero processo di progettazione, dall’idea iniziale alla messa in opera.

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Quando il modello BIM diventa necessario

Quando il modello BIM diventa necessario

Elephant House, zoo di Zurigo (Svizzera) | Studio Ingegneria Walt + Galmarini

Il nuovo Parco degli Elefanti "Kaeng Krachan" dello Zoo di Zurigo è un ottimo esempio dell'innovazione che sta investendo la filosofia dei giardini zoologici a livello internazionale: elefanti più liberi di muoversi e persino di nuotare e visitatori mai così vicini. Ispirata all'ambiente tailandese, l'area di oltre 11.000 m2 armonizza paesaggio e architettura basandosi sull'alternanza di luce e ombra, facendo dimenticare al visitatore i confini tra esterno e interno.
Nella costruzione della struttura si è dato grande rilievo alla sostenibilità, scegliendo il legno quale principale materiale da costruzione. Il riscaldamento è fornito per teleriscaldamento dall'impianto centrale a cippato dello zoo, mentre dall'ampia copertura viene raccolta l'acqua piovana, utilizzata per irrigare la vegetazione, per inumidire la sabbia e per la manutenzione delle piscine. All'illuminazione provvedono 271 finestre realizzate con film in ETFE, 2 senza filtro UV, per una superficie complessiva di circa 2 100 m .
Il risultato all'interno è la sensazione di trovarsi in un immenso parco sotto una tettoia di foglie, conferendo così la caratteristica "naturalezza" al Parco degli Elefanti.

La copertura a forma libera di 6,800 m2 è la parte spettacolare del complesso: concepita come un'enorme foglia, presenta una struttura reticolare organica che, nonostante il diametro di 85 metri, si integra perfettamente nella foresta circostante.

La tettoia poggia su una base in cemento armato e non presenta all'interno alcuna colonna né altri elementi portanti. Il progetto dello Studio di Ingegneria Walt + Galmarini ha rappresentato un esperimento ardito e inedito, possibile solo grazie all'utilizzo di un modello BIM unico per tutte le fasi della progettazione e della realizzazione.

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Dissabbiatore Ollolai: forme complesse, progettazione semplice

Dissabbiatore Ollolai: forme complesse, progettazione semplice

Le soluzioni ALLPLAN nella pratica - Allplan Engineering


Lo studio C.&S. Di Giuseppe Ingegneri Associati ha curato la progettazione di un dissabbiatore a Ollolai, in provincia di Nuoro. L'impianto è stato commissio­nato dal committente Abbanoa, il gestore del servi­zio idrico sardo. Attualmente il progetto è in fase esecutiva, in attesa della cantierizzazione.

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
All'interno dell'unità in esame, il refluo viene dappri­ma grigliato attraverso appositi macchinari alloggiati nei canali e poi giunge alla fase di dissabbiatura, di tipo "Pista", rappresentata dalla parte cilindro/coni­ca della struttura.
La particolare forma del manufatto, che crea un percorso circolare tangenziale, fa sì che il refluo perda gradualmente parte della propria energia ci­netica e, di conseguenza, che le particelle più pe­santi, ovvero le sabbie, vadano a depositarsi sul fondo del cono.
Tramite un getto di aria e acque di lavaggio le sabbie vengono aspirate dal fondo tramite un "air-lift" ed estratte all'esterno, dove vengono convogliate allo stoccaggio tramite appositi sistemi di movimenta­zione.
Come accessori, nella parte superiore del dissab­biatore dinamico sono montate delle pale miscela­trici che hanno la funzione di mantenere in sospen­sione gli olii e le schiume, che vengono trattate in un apposito pozzetto.


LA SFIDA: GESTIRE LA LABORIOSITÀ DELLE ARMATURE IN FORME COMPLESSE E L'INTERFACCIA TRA LA MODELLAZIONE E IL COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
Lo studio Di Giuseppe vanta una specializzazione verticale su opere di ingegneria idraulica e, nel corso di un'esperienza ultra trentennale, ha speri­mentato quali siano le difficoltà di modellazione delle armature, delle tabelle ferri e della successiva conciliazione della progettazione del cemento armato con il relativo computo metrico.
Tutto ciò nonostante l'adozione di procedure auto­matizzate e consolidate nel tempo e l'utilizzo mas­siccio e specialistico di software 20 ingegneristici. Il coordinamento delle diverse discipline dello studio, al fine di avere coerenza tra calcoli, disegni e computi, mantenendo un processo di rendiconta­zione efficiente, spesso si è rilevato oneroso in ter­mini di tempo e di risorse umane, ed esposto tal­volta a errori difficili da prevenire e controllare, se non attraverso un processo automatico.
La necessità di gestire questo tipo di complessità è stata la prima molla che ha spinto lo studio a prova­re una soluzione ALLPLAN.
La seconda sfida era di carattere squisitamente tecnico e riguardava l'armatura in cemento armato di alcune strutture dalla geometria estremamente complessa, con la relativa documentazione che doveva essere facile da elaborare, da consultare e con contenuti grafici tecnicamente all'avanguardia ed esteticamente soddisfacenti.

LA SOLUZIONE: ALLPLAN ENGINEERING PER PROGETTARE OGNI FORMA DI ARMATURA DEL CEMENTO
Lo studio Di Giuseppe ha scelto la soluzione Allplan Engineering per progettare la struttura sfruttando le funzionalità offerte dal software, particolarmente performante nella progettazione di armature per il cemento in 30 anche su geometrie irregolari (poli­gonali, tronco coniche, biometriche). Inoltre, la pos­sibilità di associare moduli parametrici a queste fasi della progettazione consente di ottenere un consi­derevole risparmio di tempo e un notevole guada­gno in efficienza e produttività.
La progettazione prevede l'armatura della posa li­neare su elementi semplici e rettilinei (come platee e pareti) per poi passare all'armatura delle forme complesse. Lo studio Di Giuseppe - che vanta una considerevole esperienza nei processi di armatura del calcestruzzo - ha riscontrato un importante in­cremento dell'efficienza, che si è reso evidente so­prattutto nella fase di progettazione delle forme più complesse.

I processi di progettazione del cemento armato si sono dimostrati molto rapidi e anche estremamen­te precisi. Allplan infatti consente la posa automati­ca delle reti metalliche sul modello, così come il taglio a misura, consentendo di ottenere un com­puto metrico delle armature molto preciso.

VANTAGGI: PRECISIONE, EFFICIENZ A E PRODUTTIVITÀ
I principali vantaggi riscontrati dai progettisti sono stati la maggiore precisione del computo metrico e un guadagno in termini di produttività ed efficienza. Inoltre, la funzionalità di "clash detection" fra i mo­delli ha permesso di ottenere una progettazione più precisa, evitando conflitti e sovrapposizioni.
Fra gli altri vantaggi riscontrati, il cliente ha inoltre sottolineato la validità del servizio di assistenza di ALLPLAN Italia. Nonostante si trattasse del primo progetto eseguito con il software "made in Ger­many'', lo studio è stato in grado di consegnare in soli 15 giorni un modello preciso e accurato del dis­sabbiatore, anche grazie supporto costante dei tecnici ALLPLAN.

INFORMAZIONI SUL PROGETTO
- Soluzioni adottate: Allplan Engineering
- Tipologia: opera idraulica demolizione e ricostru­zione

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Harpaceas Tailored Show – Fiera virtuale su BIM, Digitalizzazione, Calcolo Prenota la tua dimostrazione virtuale personalizzata

Harpaceas Tailored Show – Fiera virtuale su BIM, Digitalizzazione, Calcolo Prenota la tua dimostrazione virtuale personalizzata

Harpaceas Tailored Show – BIM, Digitalizzazione, Calcolo è la fiera virtuale fatta su misura per le tue esigenze, dove potrai scoprire le migliori soluzioni software per il mercato delle costruzioni e valutare le loro potenzialità e funzionalità in base al tuo lavoro.


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In questa sessione online avrai modo di approfondire aspetti per te rilevanti sul software e chiarire eventuali dubbi.

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13 Ottobre 2020 alle 10:00 - 17:00
Harpaceas Tailored Show: BIM, Digitalizzazione, Calcolo - Allplan (BIM per l'architettura)

13 Ottobre 2020 alle 10:00 - 17:00
Harpaceas Tailored Show: BIM, Digitalizzazione, Calcolo - Tekla Structures e Trimble Connect (BIM per le strutture, CDE)

14 Ottobre 2020 alle 10:00 - 17:00
Harpaceas Tailored Show: BIM, Digitalizzazione, Calcolo - DDS-CAD (BIM per gli impianti)

14 Ottobre 2020 alle 10:00 - 17:00
Harpaceas Tailored Show: BIM, Digitalizzazione, Calcolo - Solibri, dRofus e StreamBIM (Model & Code Checking, CDE)

15 Ottobre 2020 alle 10:00 - 17:00
Harpaceas Tailored Show: BIM, Digitalizzazione, Calcolo - Flac3D e Paratie Plus (Calcolo geotecnico)

15 Ottobre 2020 alle 10:00 - 17:00
Harpaceas Tailored Show: BIM, Digitalizzazione, Calcolo - Trimble Quantm e Trimble Quadri (BIM per le infrastrutture)

16 Ottobre 2020 alle 10:00 - 17:00
Harpaceas Tailored Show: BIM, Digitalizzazione, Calcolo - Midas (Calcolo strutturale)

 

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Digitalizzazione e strumenti software per la condivisione, la collaborazione e la validazione Open BIM

Digitalizzazione e strumenti software per la condivisione, la collaborazione e la validazione Open BIM

Una nuova generazione di strumenti software offre la possibilità di governare l’intero processo BIM in modo tanto innovativo quanto semplice, senza imporre elevate conoscenze dei singoli software di BIM Authoring.

Modelli informativi e processo digitale
Interoperabilità, scambio e federazione di modelli in formato OpenBIM offrono benefici sia a breve termine, collegati alla gestione del processo digitale che si sviluppa durante le fasi di progettazione e realizzazione di un’opera o cespite immobile che dir si voglia, sia a lungo termine, consentendo l’utilizzo dei modelli informativi, indipendentemente dalle applicazioni che li hanno generati nel lungo periodo. Questo assicura alla committenza pubblica e privata la salvaguardia del valore delle informazioni nel tempo, indipendentemente dalle applicazioni utilizzate nella loro generazione.
È ormai naturale il coinvolgimento di diverse discipline e specializzazioni nella realizzazione di un’opera, al fine di rispondere ai requisiti funzionali e prestazionali richiesti. Lo stesso vale per l’adozione di diverse tecniche e tecnologie costruttive che, dal punto di vista dei software a supporto dei processi di progettazione, si traducono nell’utilizzo di una molteplicità di strumenti di diversi produttori, capaci di produrre modelli informativi sempre più avanzati e completi.
La molteplicità dei modelli e degli strumenti software suggerisce, o meglio richiede, di adottare nuovi processi di federazione e coordinamento dei modelli informativi basati su formato OpenBIM.
Nel panorama delle soluzioni software possiamo oggi riconoscere da una parte gli strumenti di Authoring che supportano la generazione di questi modelli BIM e dall’altra i software di collaborazione, che supportano il processo digitale nelle sue diverse fasi e la collaborazione fra gli attori coinvolti.
Nella gestione di un appalto pubblico o privato, questa seconda tipologia di strumenti rappresenta da un lato un cambio di metodo, nel condividere in un ambiente di federazione modelli e informazioni, e dall’altro un cambio di metodo nel lavoro di coordinamento e revisione dei progetti.
Fra i vantaggi di questa tipologia di strumenti software possiamo individuare certamente l’opportunità di adottare un unico processo di condivisione, collaborazione, coordinamento e revisione dei modelli informativi (BIM) nella loro più ampia accezione (modelli geometrici, informazioni e documenti), indipendente dai singoli software con cui gli stessi modelli vengono generati.
L’ambiente di condivisione e di collaborazione diventa quindi il luogo dove reperire tutte le informazioni e governare il processo BIM. Data la molteplicità di attori coinvolti e la loro eterogeneità, l’ambiente deve configurarsi come uno strumento di semplice utilizzo, accessibile in ogni momento indipendentemente dal device utilizzato.
Questo consente ai responsabili di procedimento e in generale alle figure manageriali di esplorare e verificare il modello informativo con strumenti tanto potenti quanto semplici, senza necessità di acquisire elevate competenze nella gestione di singoli software che hanno generato i dati.

L’ambiente di condivisione (ACDat/CDE)
In ambito di digitalizzazione all’interno dell’attuale norma tecnica di riferimento EN ISO 19650 e delle UNI 11337, l’ambiente di condivisione (ACDat/CDE) viene individuato come una componente fondamentale di un processo BIM, in quanto fonte multidisciplinare di informazioni lungo tutto il ciclo di vita di una commessa.
Dal punto di vista del software, la tecnologia Cloud e i portali Web accessibili attraverso il normale Browser rappresentano la risposta più naturale all’esigenza di offrire un ambiente di condivisione allo stesso momento semplice ed accessibile.
Peraltro, visto il ruolo dell’ambiente di condivisione in un processo di lavoro digitale e multidisciplinare, appare chiaro come la sua estensione ad ambiente di coordinamento, collaborazione e validazione, con le relative funzionalità che supportino queste attività, costituisca un ulteriore passo in avanti con molti benefici.
Con l’introduzione di Bimplus, ALLPLAN offre una risposta a queste esigenze con un set di strumenti completo e di uso immediato, che vanno dalla federazione dei diversi modelli disciplinari alla loro navigazione, fino all’analisi, anche tematica, delle informazioni collegate, nonché alla gestione dei documenti.
Bimplus diventa quindi un vero e proprio hub di informazioni, che, grazie alla personalizzazione attraverso le API, consente anche di integrare i modelli BIM con applicativi già presenti nella pubblica amministrazione e in generale presso la committenza.


Fasi operative e momenti di condivisione delle informazioni
Durante lo sviluppo del progetto, i diversi modelli disciplinari possono essere sviluppati in parallelo dai diversi team specialistici. Per garantire un flusso di informazioni coerente e coordinato, le norme di riferimento prevedono che le informazioni all’interno dell’ambiente di condivisione siano strutturate in 4 diverse fasi:
• work in progress (fase di elaborazione/aggiornamento)
• shared (fase di condivisione)
• published (fase di pubblicazione)
• archive (archiviazione)
L’accesso ai modelli informativi nelle quattro fasi è diversificato per singola realtà coinvolta e per disciplina, in modo da condividere con l’intero gruppo di lavoro solo le informazioni validate che costituiscono base certa per gli step successivi.
Questo vale sia all’interno di una singola disciplina con le diverse revisioni, sia nel coordinamento di discipline diverse. In questo modo, ad esempio, il modello architettonico viene condiviso in una versione validata che costituisce la base per la progettazione delle strutture e degli impianti; successivamente, i tre modelli disciplinari vengono coordinati e validati, individuando eventuali interferenze e modifiche da apportare per singola disciplina.
Grazie alle funzionalità di federazione dei modelli BIM disciplinari, indipendenti dal software con cui sono stati creati, e al processo di approvazione basato sulle fasi della norma EN ISO 19650, Bimplus supporta in modo digitale questi processi di condivisione e coordinamento.

Verifica e validazione del modello informativo
Nell’ambito di un progetto BIM è necessario garantire che i dati siano trasmissibili, completi e congruenti. Questo significa introdurre procedure di verifica e validazione dei dati stessi, attività che, grazie a modelli BIM con dati computazionali, i software possono ben supportare.
L’introduzione di flussi informativi nei processi digitalizzati è stata affrontata in Italia dalla norma UNI 11337-5, che prevede diversi livelli di verifica da attuare per singolo modello e nel coordinamento di diversi modelli disciplinari.
Dal punto di vista dei software queste attività riguardano, ad esempio, il controllo di interferenza fra i singoli oggetti BIM, sia nell’ambito di una singola disciplina che in ambito multidisciplinare, la verifica della congruenza delle informazioni del modello, nonché la presenza delle informazioni previste dal capitolato informativo e dell’offerta di gestione informativa.
Durante lo sviluppo del progetto, è quindi necessario eseguire verifiche successive per garantire la qualità dell’intero processo. Si tratta di attività che all’interno dell’ambiente di condivisione Bimplus sono supportate da specifiche funzionalità di revisione. Sono disponibili, ad esempio, il raffronto delle revisioni dei modelli per quanto riguarda il contenuto geometrico e informativo, strumenti di clash detection per verificare le interferenze e le collisioni, rappresentazioni del modello tematizzate in funzione delle informazioni con regole riutilizzabili nel tempo.
L’integrazione bidirezionale di MS Excel con Bimplus consente anche di verificare e aggiornare in modo puntuale o massivo le informazioni del modello, e, oltre a supportare queste fasi operative, offre all’operatore la possibilità di utilizzare in modo efficiente gli strumenti abituali.

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Corso di CATASTO DOCFA primo livello

Corso di CATASTO DOCFA primo livello

Descrizione del corso di CATASTO DOCFA primo livello

Il corso è strutturato per fornire ai partecipanti le basi teoriche e soprattutto pratiche per comprendere e gestire i concetti fondamentali del catasto ed iniziare a redigere autonomamente le pratiche DOCFA. Verrà illustrato il funzionamento del software DOCFA, del portale dell’agenzia delle entrate SISTER e svolta una esercitazione di pratica catastale completa. I docenti sono professionisti che operano da anni sulle tematiche catastali e metteranno a disposizione dei corsisti le loro competenze e la loro esperienza.
I partecipanti del corso utilizzeranno i propri PC per seguire le lezioni in video conferenza e per svolgere le esercitazioni DOCFA passaggio dopo passaggio insieme al docente.

CORSO ACCREDITATO 16 CFP Architetti – Geometri

Al termine della prima lezione i partecipanti potranno decidere se acquistare l’intero corso e così acquisire i Crediti Formativi per la propria professione.

I CFP saranno rilasciati solo a coloro che seguiranno tutte e quattro le lezioni.

Iscrizione: https://dltformazione.it/registrazione-corso-catasto-docfa-webinar-settembre-2020/

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Applicazioni in ambito geomeccanico con Flac3D, 3DEC e PFC

Applicazioni in ambito geomeccanico con Flac3D, 3DEC e PFC

Grande partecipazione all’evento online “Applicazioni in ambito geomeccanico”, organizzato da Harpaceas e svoltosi il 25 giugno 2020: oltre 150 professionisti dell’ingegneria geotecnica hanno avuto l’opportunità di ascoltare interventi di altissimo livello e contenuto tecnico.
“È stato un onore per il nostro evento ricevere il patrocinio di due Dipartimenti del Politecnico di Milano (Dipartimento “Civil and Environmental Engineering” e Dipartimento “Architecture, Built Environment and Construction Engineering”)” afferma l’Ing. Paolo Sattamino, Direttore Commerciale Divisione Calcolo Strutturale e Geotecnico di Harpaceas.
Questo doppio patrocinio ha conferito ancora più autorevolezza ad un evento già unico nel suo settore per il livello tecnico dei contenuti e degli speaker. Entrambi i Dipartimenti del Politecnico di Milano hanno, inoltre, portato il loro contributo in termini di Ricerca e Innovazione, attraverso gli interventi del Prof. Claudio Giulio di Prisco (Professore Ordinario, Dipartimento Civil and Environmental Engineering del Politecnico di Milano) e del Prof. Francesco Calvetti (Professore Associato, Dipartimento Architecture, Built Environment and Construction Engineering del Politecnico di Milano).
Inoltre, il panel dei relatori è stato ricco di ospiti illustri del settore della geotecnica, tra cui ricordiamo Colleselli & Partners, Rocksoil, Enser e Italferr.

Gli argomenti trattati durante l’evento sono stati molto attuali e interessanti, tanto da generare una notevole affluenza da parte di operatori storici del settore ma anche di operatori che si stanno avvicinando a questi temi di recente.
“Così come è stato articolato, il programma dell’evento ha permesso di conseguire un obiettivo per noi fondamentale: mostrare casi reali di analisi numeriche con l’utilizzo dei software Itasca, accessibili e comprensibili sia da un pubblico con esperienza consolidata sia da un pubblico in fase di apprendimento iniziale.” commenta l’Ing. Paolo Sattamino, aggiungendo: “Tutto questo è stato poi arricchito anche da contributi sulle tendenze future in ambito geotecnico, come l’introduzione della metodologia BIM in ambito geotecnico, il tema delle analisi con metodi discreti e la Vision di Itasca”.

La prima parte dell’evento ha visto come protagonisti i contributi di ricerca accademica presentati dagli esponenti del Politecnico di Milano: “Modellazione e analisi di rilevati stradali con Flac3D” a cura del Prof. Claudio Giulio di Prisco, e “Analisi e protezione dai rischi gravitativi con metodi DEM” a cura del Prof. Francesco Calvetti, che ha introdotto la filosofia del discreto per la modellazione della muratura.
Con il suo intervento, l’Ing. Ada Zirpoli, Direttore Tecnico Divisione Calcolo Strutturale e Geotecnico di Harpaceas, ha introdotto il nuovo tema del metodo BIM e la geotecnica, proponendo al pubblico dei casi esplorativi condotti con il suo team in Harpaceas.

La seconda parte dell’evento è stata dedicata alla presentazione di diversi casi applicativi, direttamente dai professionisti che li hanno seguiti. Colleselli & Partners ha mostrato la modellazione di uno scavo a cielo aperto con condizioni al contorno complesse, effettuando un confronto con risultati del monitoraggio.
Rocksoil ha presentato il caso della modellazione di opere sotterranee complesse, gestito con Flac3D.
L’Analisi della Risposta Sismica Locale 2D della Valle del Polcevera (Genova) è stata infine l’oggetto dell’intervento congiunto di Enser e Italferr.

Oltre all’affluenza, è degna di nota anche la partecipazione interattiva dei professionisti. In particolare, è stato riscontrato un grande interesse per il software Flac3D di Itasca.
“Negli ultimi anni, Itasca sta lavorando molto in termini di ottimizzazione dell’interfaccia grafica dei propri software, per renderli più accessibili a tutti i professionisti. L’obiettivo, evidente nelle ultime versioni dei prodotti della suite, è quello di raggiungere una maggiore uniformità tra le interfacce delle varie soluzioni. Non siamo stati quindi sorpresi nel vedere un aumento di interesse nei confronti di queste soluzioni, da sempre considerate molto valide dagli ingegneri geotecnici.” spiega l’Ing. Ada Zirpoli, al termine dell’incontro.

La durata dell’evento, resa più breve dalla sua conversione a evento online, ha costretto gli organizzatori a selezionare un numero limitato di casi applicativi presentati. Per dare comunque il giusto spazio anche ad altri contributi, si è deciso di far proseguire l’evento, organizzando una serie di altri appuntamenti, sempre online, dedicati ognuno a temi casi applicativi specifici.

 

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DB Station & Service AG si affida all’esperienza BIM di ALLPLAN

DB Station & Service AG si affida all’esperienza BIM di ALLPLAN

Implementato con successo un modello standard per la progettazione BIM delle banchine ferroviarie


Monaco di Baviera, 28 luglio 2020 - DB Station & Service AG, il gestore delle stazioni del sistema di trasporto ferroviario tedesco DB Netz AG, ha sviluppato insieme ad ALLPLAN un modello di progetto BIM completo che ora è gratuitamente a disposizione di tutti gli utenti di Allplan. Il modello per l'applicazione del metodo BIM ai progetti della DB Station & Service AG comprende tutti i componenti e gli accessori sotto forma di oggetti intelligenti. Gli utilizzatori di Allplan sono quindi in grado di realizzare i loro progetti per Deutsche Bahn secondo le specifiche BIM del gruppo, garantendo così uno standard elevato di qualità dei dati.
DB Station & Service AG, una consociata di Deutsche Bahn, è uno dei maggiori gestori di immobili nell’ambito dei trasporti in Europa, con 5.400 fermate e 800 stazioni. Complessivamente, si occupa di circa 3.300 affittuari in un totale di 700 edifici con spazi commerciali, per una superficie di 1 milione di m², frequentati ogni giorno da 20 milioni di passeggeri. Dal 2017 utilizza la metodologia BIM per la progettazione e l'implementazione di interventi infrastrutturali, diventando così un pioniere del settore.
"Il metodo BIM è diventato indispensabile nella progettazione, nella costruzione e nella gestione delle strutture della Deutsche Bahn. Ci offre la certezza dei costi prima che vengano indette le gare d'appalto per i lavori di costruzione, aumenta la qualità della progettazione e, non da ultimo, consente il trasferimento digitale dei dati per l'esercizio e la manutenzione", afferma la Dott.ssa Katja Maaser, responsabile della standardizzazione e della digitalizzazione di DB Station & Service AG. In questo contesto, i contenuti BIM sono una componente importante per garantire l'applicazione qualitativa della metodologia BIM. "Siamo pertanto lieti che tutti i componenti creati da ALLPLAN soddisfino i requisiti delle specifiche DB BIM nella versione 2.4 e gli standard stabiliti dalla DB Station & Service AG", continua la Dott.ssa Katja Maaser.
 
Progettazione della banchina ferroviaria con Allplan
"I progetti sviluppati per grandi clienti come la Deutsche Bahn richiedono che i progettisti incaricati si attengano rigorosamente alle specifiche. Grazie ai modelli digitali di progetto è possibile soddisfare più facilmente queste specifiche e guadagnare così più tempo per la progettazione vera e propria", spiega Robert Bäck, responsabile del reparto di consulenza di ALLPLAN. "Grazie al nuovo modello di progetto, i nostri clienti sono ora in grado di migliorare la propria qualità di progettazione e di soddisfare al meglio le specifiche della Deutsche Bahn", continua Robert Bäck.
Il template per la progettazione delle banchine ferroviarie contiene numerose funzionalità e modelli predefiniti che supportano l'intero workflow di progettazione, creazione di modelli, computo, documentazione e trasferimento dati. Questi includono, tra gli altri:
• Catalogo dei componenti sotto forma di assistenti e librerie di oggetti
• PropertySet di Attributi per i singoli oggetti e per tipi di installazione
• Report di computo, abachi ed etichette personalizzate
• Pre-impostazioni per la generazione della documentazione dal modello
• Profilo di scambio IFC per una corretta assegnazione e trasferimento degli attributi durante l'esportazione
Il contenuto viene continuamente ampliato e aggiornato in base alle esigenze. Una guida spiega come lavorare con il progetto template, nonché i parametri e le proprietà dei singoli oggetti. Un webinar introduttivo fornisce agli utenti una panoramica completa su come lavorare con il modello di progetto BIM.

 

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ALLPLAN Italia lancia “Voice of the Customers”, le storie in diretta streaming dei protagonisti del BIM

ALLPLAN Italia lancia “Voice of the Customers”, le storie in diretta streaming dei protagonisti del BIM

A partire dal 22 giugno ALLPLAN Italia inviterà i suoi clienti a raccontare in diretta streaming il proprio approccio al BIM e in che modo la principale tendenza digitale del mondo AEC abbia supportato e reso possibile la realizzazione di progetti architettonici e ingegneristici di successo.

L’accento delle puntate di Voice of The Customers non sarà quindi tanto su soluzioni e prodotti, quanto su esperienze, percezioni e abitudini d’uso legate al building information modelling.

“Si tratta di un approccio differente dal consueto – spiega Barbara Magaraggia, sales manager di ALLPLAN Italia. Abbiamo infatti voluto mettere l’accento più sulle persone e sui progetti, che non sui prodotti, lasciando che fossero le esperienze e i progetti stessi a parlare. Inoltre abbiamo deciso che fosse un moderatore esterno a intervistare i nostri ospiti, un esperto di BIM. L’obiettivo è ovviamente condividere con la nostra community digitale storie di valore, esperienze e non semplicemente enfatizzare la bontà delle soluzioni progettuali che offriamo”.

“Voice of The Customers” è anche un modo per dare conto dei cambiamenti che ha subito la professione negli ultimi anni, di fronte a una rivoluzione digitale sempre più spinta, attraverso la viva voce di alcuni dei suoi protagonisti.

L’accesso alle videoconferenze sarà gratuito. In coda alle conferenze sarà aperta una sessione di Q/A a cui si darà risposta immediata e, a tutte le domande che per limiti di tempo non verranno affrontate, verrà fornita risposta via mail al singolo partecipante.

Programma di Voice of The Customers

22 giugno – Studio Violetto. La riqualificazione della Certosa reale di Collegno. (iscrizione)

29 giugno – Studio AB2ER. Un rifugio da sogno: la progettazione del rifugio la Marmotta a Sauze d’Oulx (iscrizione)

6 luglio – Studio Inoving. Hotel Olympia, Savona. Coordinamento BIM Based della progettazione. (iscrizione)

13 luglio – Studio Di Giuseppe. Progettazione del dissabbiatore di Ollolai (NU). (iscrizione)

20 luglio – Studio Campanini. Riqualificazione e trasformazione di una corte agricola. (iscrizione)

qui la pagina web con le presentazioni dei progetti e i link per l'iscrizione gratuita agli incontri.

Tecnostrutture e il Nuovo Ospedale Odense in Danimarca: smart working con Tekla Model Sharing

Tecnostrutture e il Nuovo Ospedale Odense in Danimarca: smart working con Tekla Model Sharing

I processi di digitalizzazione e l’adozione dello smart working hanno recentemente subito una forte accelerazione a causa della pandemia Covid-19. In questo periodo, per il settore delle costruzioni, gli strumenti di collaborazione BIM, come ad esempio Tekla Model Sharing, sono diventati essenziali per garantire a studi professioni, società di ingegneria e imprese di costruzione la propria continuità operativa.
Per avere una testimonianza reale sull’utilizzo di Tekla Model Sharing lavorando in smart working,  abbiamo intervistato l’Ing. Stefano China, Direttore Tecnico di Tecnostrutture Srl, azienda con oltre 35 anni di esperienza nelle strutture miste acciaio-calcestruzzo. L’Ing. China ci racconta l’esperienza che lui e il suo team hanno vissuto recentemente con l’adozione della nuova tecnologia, facendo inoltre riferimento al progetto del Nuovo Ospedale Odense in Danimarca sul quale attualmente stanno lavorando.

Perché Tecnostrutture ha scelto Tekla Model Sharing per lavorare in smart working?
Tecnostrutture utilizza Tekla Model Sharing da circa 2 mesi. La scelta della piattaforma è stata contestuale all’inizio della pandemia e all’obbligo per tutte le aziende di favorire lo smart working.
“Non ci sono state particolari problematiche nell’adozione del nuovo strumento di condivisione Tekla Model Sharing. Si presenta semplice e intuitivo e da subito ha risolto diversi problemi che si stavano presentando con il lavoro in smart working.
Abbiamo deciso di considerare l’adozione del cloud per svariate ragioni. In generale, per garantire la prosecuzione delle nostre attività avevamo bisogno di uno strumento per la collaborazione e la condivisione del modello tra persone in sedi diverse, che permettesse inoltre ai singoli utenti di avere a disposizione il modello aggiornato indipendentemente dal PC in uso.” afferma l’Ing. Stefano China.

Utilizzare Tekla Model Sharing ha permesso di ottenere alcuni notevoli vantaggi in termini di continuità operativa. Innanzitutto, è stato possibile continuare il lavoro sui modelli Tekla Structures senza interruzione e senza perdite di tempo nei continui cambi di sede. Di particolare importanza è stata inoltre la nuova possibilità di gestire i salvataggi e il recupero di eventuali versioni precedenti in caso di problemi
Grazie a Tekla Model Sharing, tutto il team tecnico di Tecnostrutture ha notato dei miglioramenti nella collaborazione con colleghi / altri attori coinvolti nel processo.
L'adozione della piattaforma ha semplificato la collaborazione nei modelli rispetto al “multi-user” utilizzato in precedenza.
I principali vantaggi conseguiti sono stati essenzialmente 3:
• la gestione delle revisioni del modello caricate dai diversi utenti con un ottimo sistema di visualizzazione delle modifiche
• la possibilità di recuperare versioni precedenti in caso di problemi
• la possibilità di lavorare in locale e caricare in una fase successiva l’aggiornamento del modello

Tekla Model sharing all’opera: il Nuovo Ospedale Odense in Danimarca
In questo periodo di emergenza sanitaria e smart working, la scelta della tecnologia Tekla Model Sharing si rivelata fondamentale per diversi progetti, in particolare quello del Nuovo Ospedale Odense, Danimarca. Tutto il team tecnico di tecnostrutture coinvolto sul progetto è stato in grado di continuare la modellazione dei diversi edifici senza difficoltà di sincronizzazione del modello tra i diversi utenti (3 in totale) e senza perdita di lavoro.
Il nuovo maxi-ospedale universitario sorgerà nella Regione Sud della Danimarca, esattamente a 170 km da Copenaghen. La prima pietra è stata posata nell’agosto 2019 mentre la fine dei lavori è prevista per il 2022, quando l’intera opera si integrerà naturalmente con il paesaggio circostante, includendo anche il collegamento con la tramvia.

La struttura del nuovo Ospedale Universitario di Odense è realizzata con travi e pilastri NPS® a struttura mista acciaio-calcestruzzo forniti da Tecnostrutture.
La struttura in acciaio di travi e pilastri NPS® viene realizzata nelle moderne fabbriche di Tecnostrutture. I prodotti arrivano in cantiere e vengono montato in modo semplice e veloce. Completa il tutto il getto di calcestruzzo, che rende travi e pilastri strutture miste acciaio-calcestruzzo.
Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili sul sito web di Tecnostrutture.

Tekla Model Sharing: funzionalità e vantaggi
Tekla Model Sharing rende il lavoro in remoto sicuro e pratico.
Tekla Model Sharing è uno strumento di collaborazione BIM realmente innovativo, in grado di aumentare significativamente la produttività degli utenti di Tekla Structures.
Grazie ad esso, i team possono lavorare sullo stesso modello contemporaneamente, senza mai interrompere il lavoro degli altri colleghi.
Tekla Model Sharing si basa su una tecnologia di condivisione unica che consente di lavorare anche con connessione Internet assente o lenta, necessaria solo quando si desidera sincronizzare le modifiche. Grazie al flusso di lavoro innovativo e brevettato, questo strumento condivide solo le modifiche apportate al modello, non l’intero modello.

BAM Construction ha scelto CAM2 per la verifica digitale della costruzione del Dover District Leisure Centre

BAM Construction ha scelto CAM2 per la verifica digitale della costruzione del Dover District Leisure Centre

Con le soluzioni hardware e software di CAM2, l’azienda del Royal BAM Group ha incorporato il processo BIM di convalida del costruito a fronte del modello di progetto

BAM Construction, società appartenente a Royal BAM Group, azienda olandese di servizi di costruzione leader nel BIM e nella sostenibilità, è stata incaricata nel 2016 di costruire una struttura sportiva di prim’ordine per il nuovo Dover District Leisure Centre. L’opera da 26 milioni di sterline aperta lo scorso anno nel Regno Unito riguarda una piscina standard da competizione a otto corsie.

Oltre alle caratteristiche tipiche di un progetto di questo tipo, ad esempio l’impermeabilità della struttura e la sua resistenza alla pressione creata dal volume dell’acqua, era necessario soddisfare anche diversi altri criteri dimensionali. In questo genere di costruzioni è fondamentale che le pareti della piscina siano perfettamente parallele e che formino angoli retti sia con le corsie sia con la superficie dell’acqua. Inoltre, la lunghezza della piscina deve essere certificata, poiché negli eventi sportivi importanti il mancato rispetto delle tolleranze può fare la differenza tra una medaglia d’oro e una d’argento.

Consapevole, dunque, che per creare una costruzione di buona qualità sarebbe stato necessario includere un processo BIM supportato dalla tecnologia per verificare rapidamente le dimensioni as-built della piscina ed escludere i rischi, BAM Construction ha scelto di utilizzare sia l’hardware CAM2 di scansione laser che il software BuildIT Construction sempre di CAM2. L’obiettivo era quello di dimostrare che la costruzione fosse conforme alle rigorose norme dimensionali richieste, dopo aver realizzato la vasca della piscina in calcestruzzo e prima di posare le piastrelle, così da assicurare il successo dei fattori critici del progetto.

“I dati del settore indicano che ben il 30% dei costi di costruzione è rappresentato dalle rilavorazioni in loco e che il 10% dei materiali viene completamente sprecato”, dichiara Daniel Brenchley, Project Manager di BAM Construction. “Secondo i nostri obiettivi basati sul principio "right first time" (perfezione al primo tentativo), per confermare che tutti i lati della vasca fossero corretti e che non si fosse verificato alcun cedimento dopo la rimozione della cassaforma, prima di posare le piastrelle abbiamo eseguito una scansione laser dettagliata dei lati della vasca e abbiamo utilizzato il software BuildIT Construction di CAM2 per effettuare dei confronti con il nostro modello 3D”.

Il software BuildIT Construction non ha riscontrato alcuna intrusione nella vasca della piscina, ma ha rilevato diversi avvallamenti, evidenziandone le coordinate in un rapporto grafico e consentendo al team di localizzarle risolvendo i problemi in modo rapido ed efficiente. La velocità e la precisione del software di CAM2 hanno consentito, inoltre, a BAM di ripetere la procedura nuovamente per verificare che la piscina soddisfacesse i criteri di certificazione olimpici anche in seguito alla piastrellatura.

BuildIT ha permesso quindi al team di accelerare i tempi di convalida e produrre studi di valutazione delle tolleranze accurati, assicurando la qualità e offrendo aderenza all’intento di progettazione attraverso tutti i processi di costruzione e utilizzando strumenti di acquisizione dei dati intelligenti, di analisi quasi in tempo reale e di creazione di rapporti standard del settore.

“La rapida procedura di feedback di BuildIT offre fiducia nel lavoro svolto e promuove un processo decisionale intelligente quando vengono rilevati errori od omissioni in loco. In CAM2 ci impegniamo costantemente per offrire ai nostri clienti un’esperienza integrata sviluppata direttamente sulla base dei loro riscontri e delle loro esigenze, così che possano svolgere il proprio lavoro in modo semplice, veloce ed efficiente, riuscendo a ottenere la perfezione al primo tentativo”, commenta Giuseppe Mazzara, Sales Manager divisione C-BIM di CAM2.

Le informazioni presenti in questo comunicato stampa contengono affermazioni previsionali ai sensi del Private Securities Litigation Reform Act del 1995 soggette a rischi e incertezze, come per esempio le affermazioni riguardanti la domanda e l'accettazione del cliente dei prodotti CAM2 nonché lo sviluppo e il lancio dei prodotti CAM. Affermazioni che non sono fatti storici o che descrivono i programmi, gli obbiettivi, le proiezioni, le aspettative, le supposizioni, le strategie e gli scopi dell'Azienda sono da intendersi come affermazioni previsionali. Inoltre, espressioni quali "è", "sarà" e simili o discussioni inerenti ai piani di CAM2 o altre intenzioni sono da intendersi come affermazioni previsionali. Tali affermazioni previsionali non costituiscono garanzie per rendimenti futuri e sono soggette a rischi noti e ignoti, incertezze e altri fattori che potrebbero comportare una differenza materiale nei risultati, nei rendimenti o nelle realizzazioni effettive rispetto a quanto espresso, anche implicitamente, nelle affermazioni previsionali. Pertanto si avverte il pubblico di non porre fiducia indebita in dette affermazioni previsionali.

I fattori che potrebbero comportare una differenza materiale nei risultati effettivi rispetto a quanto espresso o previsto nelle affermazioni previsionali comprendono, ma non sono limitati a:
• lo sviluppo da parte di altri di prodotti, processi e tecnologie nuovi e migliorati che rendono i prodotti dell'Azienda meno competitivi od obsoleti;
• l'incapacità dell'Azienda di mantenere il proprio vantaggio tecnologico sviluppando nuovi prodotti e migliorando quelli esistenti;
• i declini economici o altri cambiamenti sfavorevoli, o mancate migliorie nelle industrie servite dall'Azienda o nelle economie nazionali o internazionali nelle zone in cui l'Azienda opera e altre condizioni economiche, commerciali e finanziarie generali; e
• gli altri rischi descritti nella Parte I, Articolo 1A. Fattori di rischio nella relazione annuale dell'Azienda nel modulo 10-K per l'anno conclusosi il 31 dicembre 2016 e nel modulo 10-Q per i trimestri conclusi il 31 marzo 2017 e il 30 giugno 2017.
Le affermazioni previsionali contenute in questo comunicato stampa rappresentano il giudizio dell'Azienda a partire dalla data del comunicato. L'Azienda non si assume alcun obbligo di aggiornare nessuna delle affermazioni previsionali in seguito a nuove informazioni, eventi futuri o altro, a meno che non previsto dalla legge.

La certificazione del sistema di gestione BIM

La certificazione del sistema di gestione BIM

ICMQ ha sviluppato una tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera

Il Bim rappresenta un modo completamente diverso di approcciare la vita dell’edificio, o meglio dell’opera: è prima di tutto un modo nuovo di comunicare, si applica a tutta la vita dell’opera, progetto, realizzazione, manutenzione e demolizione, e il software è solo uno strumento per raggiungere il risultato atteso.I soggetti coinvolti nel processo di sviluppo e realizzazione di un’opera con il metodo Bim sono molteplici, ognuno con un proprio ruolo: dal committente e/o utilizzatore finale dell’opera ai progettisti e all’impresa di costruzioni.

Per quanto possa sembrare complicata e costosa, una volta superato l’impatto iniziale, l’applicazione del metodo Bim porta vantaggi a tutti gli attori coinvolti: il gestore dell’opera ha una raccolta organica di tutti i dati e le informazioni necessari per la gestione e la manutenzione, mentre progettisti e impresa dispongono di un formidabile strumento di coordinamento che, se ben utilizzato, consente di prevenire problemi e pianificare al meglio tutte le attività.

Per l’efficace applicazione del Bim è necessario che le persone coinvolte siano in possesso di un adeguato livello di conoscenza del metodo e degli strumenti.

Ma la competenza delle singole persone non è sufficiente a raggiungere i risultati attesi se queste non lavorano tutte insieme nell’ambito di un’organizzazione.

Nel gennaio del 2017 ICMQ ha sviluppato una specifica tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera.

Il gruppo oltre a ICMQ ha visto la presenza di Ate, Buildingsmart, Cte, Enel, Italferr, Ministero delle Infrastrutture, Rfi, e ha sviluppato la specifica secondo la High Level Structure che Iso (ente di normazione a livello mondiale) ha definito per tutte le norme che trattano sistemi di gestione.

Ciò comporta, da un lato, che la sua implementazione è perfettamente integrabile con le certificazioni anzidette, di cui l’azienda potrebbe essere in possesso, e dall’altro che la specifica si basa su una struttura internazionalmente conosciuta e di comprovata efficacia.

Se l’azienda è già in possesso di un certificato Iso 9001 in cui potrebbe indicare l’uso del Bim perché dovrebbe implementare un sistema di gestione Bim secondo la specifica ICMQ?

Innanzitutto, la norma Iso 9001 ha l’obiettivo di assicurare che i processi aziendali siano strutturati e monitorati per garantire la soddisfazione del cliente finale, qualunque servizio o prodotto l’azienda realizzi, non entrando nel merito del “modo” in cui questo sia svolto.

La certificazione SG BIM ICMQ, pur lasciando libertà sul modus operandi, richiede all’azienda evidenze specifiche in merito a come abbia approcciato il metodo Bim, dando evidenza delle risorse, infrastrutture, know-how e processi applicati su commessa.

La verifica di questi elementi ulteriori a quelli previsti in modo generico dalla Iso 9001, fornisce al mercato una garanzia in più sulla concreta capacità dell’azienda di operare con il suddetto metodo.

La certificazione è dunque l’attestazione che l’organizzazione è in grado di gestire in modo corretto e competente le proprie attività con la metodologia Bim. L’evidenza di questa competenza può costituire un elemento di distinzione e di eccellenza sul mercato.

Inoltre, gli audit di certificazione secondo la Iso 9001 vengono generalmente svolti da uno o più ispettori competenti nel generico settore di riferimento, come ad esempio il settore EA 34 “Servizi di ingegneria”, se si considera il caso degli studi di progettazione.

Tutti gli audit di certificazione svolti da ICMQ per il sistema di gestione Bim sono invece effettuati da un team in cui, all’auditor esperto di sistemi di gestione, viene sempre affiancato un esperto tecnico Bim.

Ciò garantisce un approccio qualificato, in grado di valutare con attenzione la metodologia Bim applicata in tutte le sue sfaccettature e interloquire con gli esperti Bim aziendali parlando lo stesso linguaggio.

Viene da sé che, in assenza di una competenza pluriennale nel Bim, un ispettore qualificato nel generico settore non avrà gli strumenti per verificare correttamente la gestione dei processi seguita dall’azienda in ambito Bim.

Infine, al fine di conferire allo schema di certificazione una valenza istituzionale, la stessa è attualmente oggetto di revisione in sede Uni, all’interno di un apposito gruppo di lavoro creato per sviluppare una PdR (Prassi di Riferimento) che porti allo sviluppo di una certificazione nazionale per le aziende che operano in Bim accreditabile da Accredia e certificabile da tutti gli organismi di certificazione interessati.

Ciò conferma non solo l’importanza della scelta di creare uno strumento di garanzia ad hoc per disciplinare una materia altamente specialistica e riferita a una normativa ancora in evoluzione, ma anche la volontà dell’Ente normatore di dare maggiore enfasi ai contenuti dello schema di certificazione, rispetto a quanto evidentemente la norma Iso 9001 non possa garantire per la genericità delle sue prescrizioni.

Quantm: il software di Trimble per lo studio dei tracciati, ora anche in Italia

Quantm: il software di Trimble per lo studio dei tracciati, ora anche in Italia

Grazie all’accordo di rappresentanza esclusiva che Harpaceas ha stretto con Trimble, Quantm è ora disponibile per il mercato italiano.

Quantm è il software che supporta la committenza, il progettista o il consulente specialistico, nella fase di pianificazione ed ottimizzazione di nuovi tracciati stradali e/o ferroviari e nella fase di ridefinizione a partire da uno esistente.

Grazie a Quantm, sviluppato da Trimble nell’ambito del “continuum” infrastrutturale, è più semplice ed efficace studiare un numero anche molto elevato di alternative di tracciati ferroviari o stradali, oltre che ricercare quello ottimale, considerando vincoli di varia natura: geometrici, ambientali, orografici, ecc..
Quantm offre differenti algoritmi di ottimizzazione per tracciati con diversi livelli di dettaglio, dall’approccio “free to roam” all’ottimizzazione della sola livelletta.
La definizione del costo delle diverse ipotesi a progetto avviene attraverso molteplici parametri, consentendo così la scelta della soluzione più sostenibile da un punto di vista ambientale.

I fasci di tracciati ottimizzati, estratti dal software, disponibili in LandXML, formato di interscambio neutro e non proprietario, possono essere importati nella maggior parte degli ambienti di modellazione BIM infrastrutturale.

Quantm è la soluzione ideale per l’attività di “corridor analysis” dei tracciati.

Per info https://harpaceas.it/quantm/
Quantm su YouTube https://www.youtube.com/channel/UCxuXZB5t19kQyy7JLq9tehA

Processi innovativi digitali per le Costruzioni. Una giornata dedicata ai professionisti

Processi innovativi digitali per le Costruzioni. Una giornata dedicata ai professionisti

I processi innovativi digitali per le Costruzioni, saranno il tema centrale dell’ imperdibile giornata dedicata ai professionisti del comparto, organizzata dall’Università IUAV di Venezia e CSPFea.

L’evento si terrà venerdì 8 febbraio 2019 presso il Palazzo Badoer a Venezia, uno degli storici edifici dello IUAV, dalle ore 10.15 alle ore 16.30.

Il monitoraggio e la raccolta dei dati attraverso i SAPR (Droni), il BIM impiegato nella gestione dell’iter di progettazione, costruzione e manutenzione delle opere, la diffusione dell’automazione e robotica nei processi produttivi, sono solo alcuni degli strumenti tecnologici frutto della ricerca e dello sviluppo, che stanno segnando il cambiamento del settore secondario.

Le innovazioni, hanno rivoluzionato la nostra quotidianità e raggiunto tutti i settori. Tuttavia, gli investimenti nei processi innovativi digitali per le costruzioni, nella ricerca e sviluppo, negli anni passati sono stati minori rispetto a quelli di altri comparti, quali quello automobilistico e aerospaziale. Dal rapporto ANCE [2017], è emerso che nel decennio 2005-2014, tra i diversi settori dell’economia, le costruzioni hanno occupato l’ultimo posto, con il più basso grado di digitalizzazione ed una correlata decrescita nella produttività.

Seppure con ritardo, quello delle costruzioni sta adottando nuovi sistemi per la gestione dei processi, affinché la pianificazione del progetto risulti il meno possibile discordante con la realtà operativa.

È proprio grazie alle innovazioni, che le società di progettisti e di costruzioni sono riusciti a spingersi oltre, trovando soluzioni ottimali a problemi che senza l’aiuto della tecnologia, non si sarebbero potuti risolvere nei tempi e nei modi attuali. D’altronde, le grandi opere sono sempre più complesse, di dimensioni maggiori e le necessità crescenti di avere costruzioni efficienti ed eco sostenibili, rendono desueto il tradizionale modo di progettare e di pensare.

La valutazione del rischio sismico, idrogeologico e ambientale attraverso l’uso di software avanzati, consente di intervenire preventivamente. Il monitoraggio dello stato di conservazione degli edifici e delle infrastrutture esistenti, è un’altro campo dove l’indispensabile supporto dell’innovazione consente di raccogliere, quindi archiviare le informazioni necessarie per definire piani di manutenzione programmati.