Ammissibilità degli interventi di eliminazione di barriere architettoniche su beni vincolati

Ammissibilità degli interventi di eliminazione di barriere architettoniche su beni vincolati

Il Consiglio di Stato ha chiarito che gli interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche si possono effettuare anche sugli immobili vincolati e la relativa autorizzazione può essere negata solo in casi eccezionali ed adeguatamente motivati.

FATTISPECIE
Nel caso di specie, l’amministratore del Condominio di uno stabile aveva inoltrato al Sindaco la domanda di rilascio dell’autorizzazione edilizia per la costruzione alla quota di 7,95 metri di un ballatoio in struttura metallica di smonto all’impianto dell’ascensore, da realizzarsi in corrispondenza del secondo piano dello stabile medesimo e la cui autorizzazione all’installazione era stata contestualmente richiesta.

Nell’istanza si precisava che la realizzazione dell’anzidetto ballatoio risultava indispensabile per il superamento della rampa di scale da parte di una condomina, la quale, essendo portatrice di handicap, aveva chiesto la realizzazione delle opere previste dalla L. 09/01/1989, n. 13, recante Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.

Essendo lo stabile vincolato, venne acquisito il parere della Commissione edilizia comunale integrata, che espresse parere favorevole all’installazione dell’ascensore ma contrario alla realizzazione del predetto ballatoio, suggerendo di superare la barriera architettonica costituita dalla rampa di scale mediante l’installazione di un apposito mezzo meccanico dedicato ai portatori di handicap. Tale parere della Commissione venne confermato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e ambientali di Napoli.

L’autorizzazione edilizia comunale, relativa alla sola installazione dell’ascensore e recante l’esplicita prescrizione di non realizzare anche il predetto ballatoio, non venne impugnata nella parte recante tale divieto, il quale venne peraltro violato mediante la realizzazione del manufatto.

Il condominio chiese quindi il rilascio di un’autorizzazione edilizia in sanatoria per la realizzazione del ballatoio predetto e con ulteriore istanza integrò la pratica edilizia in corso con la richiesta di installare a quota 13,26 metri un ulteriore ballatoio per le necessità di altro condomino portatore di handicap.

La Commissione edilizia comunale integrata si espresse in senso negativo sulle due richieste, richiamandosi anche al proprio precedente parere.

PRINCIPI DI DIRITTO
In punto di diritto, la Sent. C. Stato 14/01/2020, n. 355 ha precisato che:
- la speciale disciplina di favore contenuta nella L. 09/01/1989, n. 13, si applica anche a beneficio di persone anziane le quali, pur non essendo portatrici di disabilità vere e proprie, soffrano comunque di disagi fisici e di difficoltà motorie;
- ai sensi di tale legge, infatti, i problemi delle persone affette da una qualche specie invalidità devono essere assunti dall’intera collettività e viene imposto in via generale che nella costruzione di edifici privati e nella ristrutturazione di quelli preesistenti le barriere architettoniche siano eliminate indipendentemente dalla effettiva utilizzazione degli edifici stessi da parte di persone disabili;
- secondo l’art. 4, della L. 09/01/1989, n. 13, gli interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche, ovvero quelli volti a migliorare le condizioni di vita delle persone svantaggiate, si possono effettuare anche su beni sottoposti a vincolo come beni culturali, e la relativa autorizzazione può essere negata solo ove non sia possibile realizzare le opere senza serio pregiudizio del bene tutelato;
- il diniego deve essere motivato con la specificazione della natura e della serietà del pregiudizio, della sua rilevanza in rapporto al complesso in cui l’opera si colloca e con riferimento a tutte le alternative eventualmente prospettate dall'interessato;
- l’interesse alla protezione della persona svantaggiata può soccombere di fronte alla tutela del patrimonio artistico soltanto in casi eccezionali.

CONCLUSIONI
Il Consiglio di Stato, in conformità con le statuizioni del TAR, ha dunque ritenuto che il sopradescritto e alquanto rigoroso onere motivazionale non è stato adempiuto, posto che: la Commissione edilizia integrata si era limitata ad affermare nel parere, in via del tutto generica, che mediante la realizzazione dei due ballatoi “si configurerebbe un’ulteriore alterazione della facciata laterale dello stabile”; nel precedente parere, la stessa Commissione aveva espresso parere negativo senza peraltro esprimersi in ordine all’asserito pregiudizio per l’estetica della facciata dello stabile, limitandosi unicamente a prospettare la soluzione alternativa dell’installazione di un “opportuno mezzo meccanico posto all’interno”; in modo ancor più breviloquente la Soprintendenza per i Beni architettonici e artistici di Napoli, nella propria nota aveva aderito alla già di per sé carente motivazione espressa dalla Commissione edilizia integrata limitandosi ad affermare che la stessa era comunque congruente rispetto ad una “migliore tutela del sito”.
Puntualmente dunque il giudice di primo grado aveva colto l’intrinseco difetto motivazionale di tutti e tre tali atti rispetto al precetto di legge, posto che in nessuno di essi è stato enunciato un qualsivoglia riferimento a quanto esplicitamente e puntualmente chiesto dalla disposizione di legge.

Tali innegabili carenze dispiegano i propri effetti vizianti sul provvedimento di diniego dell’accertamento di conformità e quindi sulla susseguente ingiunzione a demolire emanata dallo stesso Comune, che risulta pertanto illegittima.

 

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
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AERtetto per la Basilica di Aquileia

AERtetto per la Basilica di Aquileia

Famosa per i suoi mosaici, ma non solo, la Basilica di Aquileia, patrimonio UNESCO, è uno dei luoghi simbolo della cristianità conosciuto in tutto il mondo. Proprio per il suo valore simbolico e per l’unicità delle opere d’arte ospitate al suo interno, si è reso quanto mai indispensabile un intervento sulla copertura che versava in cattive condizioni. AERcoppo® è stato utilizzato per le navate laterali allo scopo di garantire la perfetta tenuta del tetto ma anche una ventilazione naturale che consentirà di mantenerne l’efficienza nel tempo.

È senza dubbio uno dei punti di riferimento per la cultura cristiana, è un complesso ricco di opere d’arte dal valore inestimabile, è un luogo visitato ogni anno da turisti provenienti da tutto il mondo. Le prime tracce del complesso della Basilica di Santa Maria Assunta di Aquileia risalgono a poco dopo il 313 d.C., quando l’editto di Costantino permise ai cristiani di professare liberamente il proprio culto e favorì di conseguenza l’edificazione di chiese e luoghi religiosi. La vita della basilica è stata interessata da numerose ricostruzioni e oggi presenta un impianto a croce latina a tre navate, transetto con orientamento nord-sud e tre absidi poste a oriente. Gli stili romanico, gotico e rinascimentale che la caratterizzano sono frutto di diversi rifacimenti attuati nel corso dei secoli. La maestosità della basilica e l’articolata organizzazione planimetrica del complesso trasmettono un senso di importanza e rispetto a tutti i visitatori, credenti e non. La lunghezza complessiva della basilica, dall’ingresso all’estremità dell’abside, è pari a 65 metri. Il corpo del transetto è lungo 42,50 metri per una larghezza di 9,30 metri. La larghezza della navata centrale, misurata tra gli assi dei due colonnati che la separano dalle navate laterali, è pari a 12,70 metri, mentre la larghezza complessiva delle tre navate è di 29,20 metri.


Ma, al di là dei numeri, è soprattutto guardando in basso che l’emozione aumenta e che ci si rende conto di essere al cospetto di una delle pagine fondamentali della nostra storia.
Il pavimento, scoperto ai primi del Novecento rimuovendo lo strato esistente a quell’epoca, è il più esteso mosaico paleocristiano del mondo occidentale. Ben 760 mq di mosaico parzialmente rovinato dalla messa in opera delle colonne della navata di destra. Le fondazioni delle colonne sono in vista perché agli inizi del ’900 fu tolto il pavimento medievale a piastrelle bianche e rosse, risalente all’epoca del patriarca Popone o Poppo (1031), per mettere in luce il prezioso mosaico paleocristiano. Oggi le passerelle di cristallo che lo proteggono permettendo la visione dei tappeti dai loro colori vivaci e delle figure della Vittoria Alata, di Gesù, del profeta Giona e di molte altre storie bibliche, sono collocate a livello del pavimento medioevale.
Se si scende ancora più giù, nella Cripta degli scavi, è possibile ammirare un altro fantastico mosaico caratterizzato da figure animalesche e demoniache, che ornano il pavimento della chiesa originale costruita in questo sito.

Testimonianze di come la Basilica di Aquileia, che quest’anno compie 2.200 anni e insieme alla città è Patrimonio dell’UNESCO, sia un bene davvero articolato e dove anche questa volta il sistema AERcoppo® ha portato un significativo contributo.

Messa in sicurezza di edifici e territorio: le misure previste nel DDL bilancio 2020

Messa in sicurezza di edifici e territorio: le misure previste nel DDL bilancio 2020

In materia di infrastrutture, il DDL bilancio 2020 prevede una serie di misure finalizzate ad incrementare le risorse assegnate a comuni, province, città metropolitane e regioni per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza di edifici e territorio.

L'art. 8 del disegno di Legge di bilancio 2020 (bozza del 02/11/2019), tra l'altro,

- prevede per gli anni dal 2020 al 2024, l'assegnazione ai comuni, nel limite complessivo di 500 milioni di euro annui, contributi per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico - ivi compresi interventi volti all'efficientamento dell'illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili - e sviluppo territoriale sostenibile - ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche;
- modifica la disciplina, già recata dalla Legge di bilancio 2019 (L. 30/12/2018, n. 145), relativa alla concessione ai comuni di contributi per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio, al fine di incrementare gli stanziamenti finalizzati alla concessione dei contributi ed includere tra le opere finanziabili anche quelle volte all'efficientamento energetico degli edifici;
- istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, un fondo per in comuni con una dotazione di 400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034, per il rilancio degli investimenti per lo sviluppo sostenibile e infrastrutturale del Paese, in particolare nei settori di spesa dell’edilizia pubblica, inclusi manutenzione e sicurezza ed efficientamento energetico, della manutenzione della rete viaria, del dissesto idrogeologico, della prevenzione del rischio sismico e della valorizzazione dei beni culturali e ambientali;
- prevede l'assegnazione ai comuni di contributi al fine di favorire gli investimenti per spesa di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio comunale, nonché per investimenti di messa in sicurezza di strade;
- prevede la concessione di contributi aggiuntivi destinati a province e città metropolitane, per il periodo 2018-2034, per il finanziamento degli interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria nonché degli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza delle strade e di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole;
- incrementa le risorse destinate alle regioni a statuto ordinario per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio.

Inoltre, l'art. 66 del DDL bilancio 2020 istituisce il Fondo per gli investimenti nelle isole minori, per il finanziamento di progetti di sviluppo infrastrutturale o di riqualificazione del territorio dei comuni delle isole minori.

 

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
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Beni culturali: primo monitoraggio hi-tech per Palazzo Chigi ai Castelli Romani

Beni culturali: primo monitoraggio hi-tech per Palazzo Chigi ai Castelli Romani

Primo monitoraggio hi-tech per valutare lo ‘stato di salute’ di quadri, affreschi, busti in marmo e pareti in cuoio di Palazzo Chigi di Ariccia (Roma). Un team di ricercatori ENEA ha messo in campo tecnologie avanzate per studiare il patrimonio artistico e culturale di questo celebre edificio che costituisce la quinta scenografica della monumentale piazza di Corte, progettata da Gian Lorenzo Bernini. I risultati saranno presentati domani durante l’evento “Le tecniche diagnostiche utilizzate a Palazzo Chigi di Ariccia” organizzato da ENEA (15 novembre - ore 15:30 - Palazzo Chigi - Piazza della Corte, Ariccia, Roma). Le attività condotte sulle opere di Palazzo Chigi rientrano nel progetto ADAMO (Analisi, DiagnosticA e MOnitoraggio), coordinato da ENEA e finanziato dal Distretto Tecnologico per i Beni Culturali della Regione Lazio, che punta a mettere a disposizione delle piccole e medie imprese del Lazio tecnologie diagnostiche per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali come quelli presenti lungo le vie consolari Appia e Tuscolana. Tra le tecniche di indagine, sono state utilizzate la fluorescenza indotta da laser e la spettroscopia Raman che hanno permesso di indagare le patine sui busti marmorei di scuola berniniana e di monitorare l’eventuale insorgenza di ‘efflorescenze’ sulle parti di opere d’arte in cui si è verificata una variazione di colore. Inoltre, ENEA ha messo in campo anche il sistema laser RGB-ITR che utilizza tre fasci di luce (rosso, verde e blu) per acquisire informazioni sul colore e la struttura di una superficie. Già impiegato per la Cappella Sistina e la Loggia di Amore e Psiche, il laser permette la ricostruzione in 3D di un’opera d’arte, acquisita a distanza fino a 30 metri - senza l’uso di ponteggi - per l’esame preliminare di eventuali danneggiamenti su cui intervenire tempestivamente: inoltre, non risente della scarsità o della variazione di luce e i bianchi sono bilanciati a qualsiasi distanza.

“I sistemi laser progettati nei nostri laboratori nascono dall’esigenza di supportare molti di quei casi studio che potrebbero comportare difficoltà nella fase diagnostica con le tecnologie oggi sul mercato. Grazie alla capacità di effettuare una rotazione completa di 360°, ad esempio, il sistema RGB-ITR ci ha permesso di ricostruire un grande ambiente come la sala di rappresentanza che ospita la serie dei cartoni preparatori dei mosaici della Cupola di S. Pietro realizzati da Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino, il pittore tardomanierista da cui andò a bottega per quasi un anno un giovane Caravaggio”, spiega Massimiliano Guarneri del Laboratorio ENEA Diagnostiche e Metrologia.
Durante questa campagna di misure sono state acquisite con lo scanner anche due opere del pittore seicentesco Mario De Fiori - “Autoritratto” e “La Primavera” - che hanno presentato alcuni problemi di realizzazione dei relativi modelli 3D, a causa di riflessioni della luce delle sorgenti impiegate per illuminare la superficie pittorica. In queste misure è stato impiegato anche uno scanner IR-ITR, basato sulla stessa tecnologia dell’RGB-ITR ma con una sorgente laser di lunghezza d’onda differente, che ha permesso di rilevare ne “La Primavera” “pentimenti” finora sconosciuti, ossia alcune correzioni apportate in corso d’opera sulla tela.

Palazzo Chigi di Ariccia è una delle poche dimore storiche che conservano ancora parati in cuoio dipinti e decorati, che venivano utilizzati sia a scopo decorativo che per l’isolamento termico. Per questo tipo di materiale ENEA ha utilizzato un dispositivo portatile a radiazione THz, in grado di penetrare sotto la superficie di materiali non metallici, come appunto il cuoio. “Dalle misure preliminari condotte su campioni di parati, sia in laboratorio che direttamente nelle stanze del Cardinale, abbiamo rilevato ‘anomalie’ non visibili a occhio nudo, riconducibili a strati pittorici con pigmenti metallici, successivamente ricoperti con altri strati. Non è la prima volta che ‘testiamo’ l’efficacia del nostro prototipo: la nostra tecnologia è già stata impiegata presso il museo degli Uffizi a Firenze su un ‘affresco su tavella’ di Alessandro Gherardini, un famoso pittore vissuto all’inizio del 1700”, sottolinea Emilio Giovenale del Laboratorio ENEA di Sorgenti, Antenne e Diagnostiche.

Nuovo bonus facciate e proroga bonus ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica

Nuovo bonus facciate e proroga bonus ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica

La bozza della Legge di bilancio 2020 del 29/10/2019 prevede l'introduzione di detrazioni fiscali per gli interventi edilizi sulle facciate degli edifici (c.d. bonus facciate), nonché la proroga per il 2020 dei bonus per ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica.

Il disegno di Legge di bilancio 2020 (bozza del 29/10/2019) prevede, tra l'altro, tramite modifiche al D.L. 04/06/2013, n. 63:
- l'introduzione del c.d. bonus facciate, il quale consiste nella detrazione dall'imposta lorda pari al 90% delle spese documentate, sostenute nell’anno 2020, relative agli interventi edilizi, ivi inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici;
- la proroga per l'anno 2020 del bonus per gli interventi di ristrutturazione edilizia e dell'eco-bonus per gli interventi di riqualificazione energetica.

Si veda sul tema la nota illustrativa Detrazioni per riqualificazione energetica, ristrutturazione, misure antisismiche, acquisto mobili.

 

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
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Bonus ristrutturazioni edilizie, ecobonus e sismabonus per le società in house

Bonus ristrutturazioni edilizie, ecobonus e sismabonus per le società in house

Le società "in house providing" possono usufruire delle detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica (ecobonus) e riduzione del rischio sismico (sismabonus) realizzati esclusivamente su immobili adibiti ad edilizia residenziale pubblica.

Con riferimento alle detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica (ecobonus) e riduzione del rischio sismico (sismabonus), l'Agenzia delle entrate ha fornito il parere n. 393 del 07/10/2019, con il quale chiarisce che tali detrazioni sono fruibili per interventi realizzati su immobili adibiti ad edilizia residenziale pubblica.

In particolare, l'applicazione dell'art. 14 del D.L. 63/2013, comma 2-septies, e dell'art. 16 del D.L. 63/2013, comma 1-sexies.1, presuppone l'esistenza di due requisiti
- soggettivo: bisogna essere una società che risponde ai requisiti della legislazione europea in materia di in house providing, che sia costituita e operante alla data del 31/12/2013;
- oggettivo: deve trattarsi di interventi di ristrutturazione edilizia e di efficienza energetica, su immobili di proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica.

In proposito si osserva, inoltre, che l' edilizia residenziale sociale (ERS) nasce con una finalità diversa rispetto all'edilizia residenziale pubblica (ERP). Essa risponde, infatti, ad un progetto più ampio volto a garantire benessere abitativo e integrazione sociale, prevedendo che in un unico complesso vi siano oltre agli alloggi popolari che rispondono alle politiche di un ente pubblico e alloggi privati, i servizi necessari al soddisfacimento delle esigenze primarie e, inoltre, che la selezione degli abitanti avvenga in modo da creare una comunità variegata composta da una quota di giovani, single, anziani, coppie, disabili.

Infine, il parere chiarische che la società istante, in relazione agli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico sugli altri fabbricati locati a terzi, non possa fruire delle detrazioni del cd. sismabonus.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
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Ristrutturazioni: perché scegliere un sistema MCZ

Ristrutturazioni: perché scegliere un sistema MCZ

La ristrutturazione ha un obiettivo fondamentale: aumentare le condizioni di comfort della propria abitazione. Uno degli aspetti chiave che influenzano la sensazione di benessere in casa è proprio il giusto sistema di riscaldamento. Il riscaldamento ideale per le ristrutturazioni deve essere efficiente, ecologico e, perché no, anche bello, nel senso più ampio del termine.
Efficienza e sostenibilità ambientale vanno di pari passo. I sistemi a pellet o a legna permettono di risparmiare fino al 50% rispetto ad un impianto tradizionale che brucia combustibili fossili.
Tra gli aspetti economici da non sottovalutare, c’è la possibilità di usufruire di diverse forme di detrazione.
Stabilito che stufe e termocamini sono una scelta intelligente, sostenibile ed estetica da tutti i punti di vista, vediamo ora l’offerta MCZ, che propone alternative per ogni esigenza.

Poco spazio?
Diversi sono i modelli di stufe MCZ che si caratterizzano per una profondità ridotta. Si tratta di sistemi che possono essere posizionati in stanze in cui ogni centimetro in più sarebbe di troppo, persino nei corridoi.

Recuperare un focolare esistente?
Quando si entra in una casa da ristrutturare, a volte ci si trova di fronte a camini “vecchio stile”, e non si sa bene come comportarsi: il fascino del camino aperto è innegabile, ma subito si pensa alla sua scomodità d’uso e si pensa che non lo si accenderà mai.

Riscaldare tutta la casa?
Le termostufe e i camini hydro sono ideali per scaldare la casa usando i termosifoni o l’impianto a pavimento già esistenti Questi prodotti trasferiscono all’acqua dell’impianto oltre il 90% della loro potenza e sono in grado di scaldare in pochi minuti tutti i termosifoni di casa.

Una stufa in camera da letto, in bagno o in un monolocale?
La norma UNI 10683 vieta l’installazione di normali stufe in bagni, camere da letto e monolocali. Chi lo voglia fare deve scegliere un prodotto con focolare chiuso e con prelievo dell’aria dall’esterno dell’edificio. Le stufe MCZ sono perfettamente ermetiche.

Un camino a legna davvero ecologico?
Il fascino del camino è innegabile, ma i focolari aperti in molte zone sono vietati a causa della cattiva combustione e dell’emissione di polveri in atmosfera. MCZ offre camini a legna che invitano invece a restare sempre accesi. Quelli della serie Plasma, ad esempio, si caratterizzano per offrire prestazioni ambientali al top.

Hotel 5 stelle sulla Riviera Italiana installa le unità CMAC HE e CXAF

Hotel 5 stelle sulla Riviera Italiana installa le unità CMAC HE e CXAF

Il famoso Hotel Palace Excelsior 5 stelle, sulla baia di Rapallo (Riviera Italiana) e il promontorio di Portofino, è stato ristrutturato e riportato all'eleganza dei primi del '900, quando il beau monde internazionale si radunava lì.
Le 120 camere e suites, le sale conferenza oltre alla SPA, la palestra e la larga piscina coperta riscaldata vanno riscaldate e rinfrescate tutto l'anno.
Un paio di mesi prima, l'Equipment sales engineer Fabio Ritucci fu contattato dal consulente Morandi & Associati (Genova) per fornire loro supporto con il sistema HVAC e trovare la soluzione migliore per sopperire alla necessità di rinfrescamento e (simultaneo) riscaldamento nel corso dell'intero anno.

Quando Fabio apprese le necessità, propose subito le nostre unità polivalenti CMAC in combinazione con uno dei nostri refrigeratori o pompe di calore. In seguito alla necessità di combinare raffrescamento e simultaneo riscaldamento decise di optare per un CMAC HE combinato con una pompa CXAF, monitorati e ottimizzati con Trane CPC.
Il consulente apprezzò moltissimo la soluzione HVAC proposta e decise di scegliere il nostro progetto di sistema ibrido e prodotti sostenibili.
Le nuove unità sono munite del famoso controller TRANE UC800 e il CPC (sistema bulding automation system per la gestione intelligente della centrale termo frigorifera). La pompa di calore CXAF sarà utilizzata prevalentemente per il raffrescamento in estate tanto quanto per il riscaldamento in inverno.
La CMAC provvederanno alle stesse funzioni in primavera e autunno. Il calore raccolto sarà utilizzato prevalentemente per riscaldare gli ambienti e pre riscaldare l'acqua della piscina.

Una perfetta combinazione offre grande flessibilità, alta qualità di riscaldamento degli ambienti e ridondanza. La sostenibilità è salvaguardata utilizzando energie rinnovabili (aria) e /o riutilizzando il calore raccolto dai processi di raffreddamento.

Fabio e tutti i colleghi coinvolti dalla sede di Milano meritano un enorme ringraziamento per il loro ottimo lavoro.
Gli ospiti godranno del lusso e dell'eleganza dei primi del 900, abbinato all'avanguardia del riscaldamento per tutto l'anno, grazie ai prodotti innovativi Trane.


Alcuni dettagli tecnici
I nostri CXAF e CMAC sostituiranno due caldaie preesistenti (tot 800kw) e il refrigeratore condensato ad acqua che provvedono al circuito  fancoil. Queste nuove unità saranno quindi usate solo per il riscaldamento degli ambienti.
Una coppia di caldaie rimane per le UTA, acqua calda, ed eventuali piscine coperte non riscaldate tramite il nostro sistema.
Le torri di refrigerazione ora collocate sul tetto saranno demolite per recuperare spazio per suite, balconi e tutto ciò a cui oggi sono adibiti i tetti.
I nuovi refrigeratori condensati ad aria saranno installati in una centrale termofrigorifera creata ad hoc all’interno di un parcheggio al coperto dell’hotel.

CONTO TERMICO
Questo è lo schema per accedere al “conto termico” con CXAF e CMAC. Puoi farlo se sostituisci una caldaia di pari capacità e l’efficienza è al di sopra del minimo richiesto per regolamento.
Si può recuperare fino al 65% dell’investimento totale (inclusa la rimozione degli elementi preesistenti, l’installazione del  nuovo, la parcella del consulente, ecc..).

Questo sarà il meccanismo di comando:
- Da dicembre a febbraio, solo riscaldamento. La pompa di calore CXAF provvederà all’intero carico ( nel caso raro in cui non fosse sufficiente il polivalente CMAC aiuterà nel riscaldamento)
- Da marzo ad aprile, riscaldamento + raffrescamento. In questo periodo ci potrebbe essere neces-sità di raffrescamento da parte di ospiti da paesi più freddi. Sarò data priorità al polivalente CMAC, dovrebbe da solo provvedere ad entrambi i carichi. La pompa di calore sarebbe spenta.
- Da maggio ad agosto solo raffrescamento. CXAF provvederà all’intero carico (nel caso raro in cui non fosse sufficiente CMAC aiuterà nel raffrescamento)
- Da settembre a novembre, raffrescamento + possibile riscaldamento. Ora, in questo periodo si ri-scontra davvero rara una richiesta di riscaldamento, tuttavia potrebbe accadere ( per quanto mol-to inferiore a quella di raffrescamento). Sarà data priorità al CMAC, dovrebbe da solo provvedere ad entrambi i carichi. CXAF sarebbe spento.

CPC sarà usato per gestire solo il circuito di base.

Contributi alle imprese del centro Italia per la messa in sicurezza di immobili ad uso produttivo

Contributi alle imprese del centro Italia per la messa in sicurezza di immobili ad uso produttivo

Con ordinanza del Commissario straordinario per la ricostruzione nei territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 24/08/2016, sono stati riaperti i termini per le domande dei contributi dell'INAIL per la messa in sicurezza di immobili e impianti ad uso produttivo.

L’agevolazione diretta alle imprese consiste in un contributo in conto capitale corrispondente al 70% della spesa ritenuta ammissibile.
Sono ammessi alle agevolazioni gli interventi di cui alle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) vigenti, finalizzati a garantire la sicurezza dei lavoratori, relativi ad immobili destinati ad attività di impresa e/o produttiva. Si tratta di interventi di:
a) rafforzamento locale effettuati sulla base di un progetto redatto ai sensi delle NTC vigenti;
b) miglioramento sismico effettuati sulla base di un progetto redatto ai sensi delle NTC vigenti;
c) messa in sicurezza dei componenti non strutturali e degli impianti.

L'Ord. P.C.M. 24/04/2018, n. 54, ha indicato i soggetti beneficiari delle agevolazioni, gli interventi e le spese ammissibili, le modalità di presentazione delle domande e di concessione dei contributi, i relativi controlli.

L'Ord. P.C.M. 10/07/2019, n. 82, in vigore dal 17/072019, ha poi disposto che i soggetti richiedenti che intendano usufruire dei contributi per le tipologie di interventi previste dall’Ord. P.C.M. 24/04/2018, n. 54, in possesso dei requisiti soggettivi ivi previsti, i quali non abbiano già presentato domanda per i medesimi interventi o che abbiano presentato domanda di contributo solo per il rafforzamento locale e non per il miglioramento sismico degli edifici, debbano inviare, entro il 30 Settembre 2019, una istanza preliminare di interesse a presentare la domanda di contributo.

Sulla base del numero delle istanze preliminari di interesse pervenute e dell’entità economica dei relativi interventi, il Commissario procederà all’emanazione di apposita ordinanza nella quale saranno fissate le percentuali di contribuzione sulla spesa ammissibile, gli importi massimi finanziabili nonché le eventuali integrazioni sulle domande già presentate.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
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I semestre positivo per i produttori e i distributori del settore edile, trainato dalle ristrutturazioni

I semestre positivo per i produttori e i distributori del settore edile, trainato dalle ristrutturazioni

Gli imprenditori spingono sulla trasformazione digitale, ma temono la burocrazia e i tempi giudiziari

Nel 2018 la filiera dell’edilizia, considerando tutto l’indotto, ha mostrato alcuni segnali di ripresa (+0,7/0,8% vs 2017). Un trend velatamente positivo confermato nel I semestre 2019 anche dalle imprese che si occupano di produzione e distribuzione di prodotti per l’edilizia. Un settore che vede gli imprenditori soddisfatti dell’andamento attuale della propria azienda, ottimisti sul futuro del mercato e particolarmente attivi sul fronte della trasformazione digitale. I principali risultati? Fatturato in crescita (per il 49% del campione), trainato dalla domanda proveniente dalle ristrutturazioni, e previsioni di chiusura positive per l’anno in corso; occupazione stabile o in aumento (per il 90%); export sempre più determinate (il 69% esporta) e portafoglio ordini adeguato (per il 62%).
Sono questi alcuni dati emersi dall’Osservatorio realizzato da Senaf in previsione di SAIE Bari, la fiera biennale delle tecnologie per l’edilizia e l‘ambiente costruito 4.0 (24-26 ottobre 2019, Nuova Fiera del Levante di Bari), la manifestazione nata con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento del Centro e Sud Italia e del bacino del Mediterraneo.

Nella prima metà del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, quasi la metà (49%) delle imprese di produzione e distribuzione di prodotti edili hanno registrato una crescita del fatturato (in calo, invece, per il 24% delle imprese), e quasi tutte hanno mantenuto (56%) o incrementato (34%) l’occupazione. Positive anche le attese per la chiusura dell’anno in corso, con il 68% che si aspetta un ulteriore incremento dei ricavi e solo il 15% una contrazione.
Tra i settori di sbocco maggiormente performanti si evidenzia quello delle ristrutturazioni (è anche il settore che impatta maggiormente sui ricavi totali), in crescita per il 51% del campione, mentre l’attività rivolta alla Pubblica Amministrazione risulta in flessione per il 48%.
L'export si conferma fattore di traino, con quasi 7 imprese su 10 (69%) che dichiarano di esportare i propri prodotti e servizi. Circa un terzo di esse fattura all’estero addirittura il 25% del totale. Per un altro terzo delle aziende, invece, il fatturato estero non supera il 10% del giro d’affari. In generale Chi esporta punta prevalentemente verso gli Stati europei (96%), seguiti dall’Asia (40%), dal Medio Oriente (36%) e dalla Russia (36%).

Il clima di fiducia è anche l’espressione del momento favorevole vissuto da tanti imprenditori. A livello generale, infatti, la maggior parte delle aziende definisce molto (54%) o mediamente (36%) soddisfacente il proprio andamento attuale (solo il 9% non ne è appagato). Le imprese più soddisfatte sono quelle di medie dimensioni, del Nord-Ovest e che producono macchinari o tecnologie. Inoltre, il portafoglio ordini è giudicato adeguato ai propri livelli di sostenibilità finanziaria (dal 62% delle imprese) e per quasi sette imprenditori su dieci, attualmente, il settore è in una fase di ripresa (23%) o comunque stabile (54%). Per il 23%, invece, il sentiment resta negativo. Meno dubbi sul futuro del mercato, con tanti (62%) convinti del suo sviluppo nei prossimi 3 anni.

Non mancano, però, alcune criticità che potrebbero limitare la crescita delle imprese. Il fattore principale temuto dagli imprenditori è rappresentato dalla burocrazia e dai tempi giudiziari lunghi in caso di controversia (per il 79%). Seguono, seppur in modo più contenuto, gli aspetti fiscali (57%), l’incertezza normativa (57%), e la forte concorrenza nel mercato (50%).

Un altro capitolo importante è quello della trasformazione digitale. Se nel manifatturiero si è già avviato un importante processo di innovazione e digitalizzazione, anche in questi comparti dell’edilizia gli imprenditori guardano al futuro, orientandosi sempre più verso il concetto di fabbrica intelligente. Un processo di cambiamento che negli ultimi anni ha già trasformato molto o abbastanza 4 aziende su 10, mentre solo il 22% è ancorato ai vecchi standard. Con riferimento agli investimenti in nuove tecnologie o processi innovativi, ad oggi le aziende hanno introdotto principalmente soluzioni per la sicurezza informatica (76%) e la connettività (65%), seguite dal cloud computing (44%), dalla robotica collaborativa (32%) e dall’Internet of Things (27%). L’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, al momento poco impiegate, sono quelle che verranno maggiormente introdotte entro il 2020 (rispettivamente dal 19,3% e dal 18,6% delle aziende).

Qual è il ruolo della pubblica amministrazione? Circa un terzo dichiara di lavorare con la PA, ma se da un lato le aziende non riscontrano criticità nel recupero crediti e nella trasparenza, dall’altro si lamentano dell’iter burocratico e degli investimenti pubblici. In merito alle misure varate dal Governo per rilanciare il settore delle costruzioni, il 39% le giudica discrete, ma molti (54%) avrebbero preferito un piano maggiormente strutturato. Solo il 7,1% le valuta molto positivamente. Tra gli incentivi adottati, l’eco-bonus è senza dubbio quello più apprezzato.

“I dati dell’Osservatorio mostrano quanta voglia di ripartire abbiano le imprese di produzione e distribuzione di prodotti per l’edilizia” – commenta Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE Bari –. “Gli imprenditori si definiscono soddisfatti della situazione attuale e sono ottimisti sul futuro, segno evidente di un cambiamento di approccio che fino a poco tempo fa era impensabile. Inoltre, molte imprese hanno già avviato un percorso di trasformazione digitale che coinvolge tutti i comparti dell’azienda, ma non bisogna trascurare le richieste per aiutarle a essere più competitive, come una minore burocrazia e tempi giudiziari più brevi. In questa fase, il principale canale di sbocco è quello delle ristrutturazioni dell’esistente, ed è per questo che all’interno di SAIE Bari i professionisti troveranno non solo i prodotti più innovativi, ma anche logiche progettuali, le innovazioni tecnologiche e le tecniche gestionali e costruttive per rispondere in modo puntuale alle richieste del mercato.”

La manifestazione SAIE Bari, che si rivolge al mercato del Centro e Sud Italia e al bacino del Mediterraneo, mostrerà le innovazioni della filiera delle costruzioni, grazie alle aree dimostrative, workshop e convegni. Le iniziative speciali in programma a Bari, a partire dalle Piazze dell’Eccellenza, offriranno una panoramica su materiali, macchine, impianti, sistemi produttivi e tecnologie del settore. Visitatori e aziende avranno così la possibilità di “toccare con mano” le case history di successo e di entrare in contatto con i principali attori della filiera, scoprendo come viene progettato e realizzato un prodotto di “eccellenza”.

Per maggiori informazioni su SAIE Bari www.saiebari.it.


Nota metodologica: l’indagine è stata condotta da GRS Research & Strategy su un campione di aziende italiane operanti nel settore edilizio utilizzando una metodologia mista CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) e CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing). Sono state raccolte 308 risposte, un campione casuale, statisticamente significativo, caratterizzato da una distribuzione territoriale allineata a quella dell’universo di partenza. L’indagine si è svolta nel mese di giugno 2019.

3TI Progetti firma la nuova autostazione di Lignano Sabbiadoro

3TI Progetti firma la nuova autostazione di Lignano Sabbiadoro

È stata recentemente inaugurata la nuova stazione delle corriere a Lignano Sabbiadoro.

La nuova struttura, che si trova presso il Parkint Autoterminal, rappresenta un nuovo step per implementare lo sviluppo turistico dell’area. Quest’opera pubblica, infatti, apre una nuova via di accesso alla cittadina e aiuta i collegamenti con il resto del territorio regionale, in particolare con Latisana e la stazione ferroviaria.
Il progetto dell’autostazione è firmato da 3TI PROGETTI, uno dei principali player dell’ingegneria italiana, che ha ridisegnato e riqualificato un’area, quella del Parkint, da tempo abbandonata e inutilizzata.
Il nuovo terminal di servizio per il trasporto pubblico si presenta oggi completamente riconfigurato: l’intero piazzale consente il transito e la sosta delle corriere con gli stalli per la sosta posizionati sul fronte libero che si attesta su via Amaranto e l’ingresso dei mezzi da via Latisana con uscita sulla stessa via Amaranto in direzione viale Centrale.
I locali accessori dell’autostazione prevedono un’area per la biglietteria e la sala d’attesa interna, di circa 73 mq, una loggia interna per l’attesa dei bus al coperto, grande circa 110 mq, oltre a servizi igienici per utenti e personale. L’area di attesa, inoltre, è dotata di biglietterie automatiche e food dispensers.
Un’area commerciale di circa 165 mq, con relativi servizi igienici, completano la struttura e gli ambienti coperti residuali sono divenuti locali deposito a disposizione della società fornitrice dei servizi pubblici e potranno essere eventualmente impiegati nell’ipotesi di una futura espansione del polo bus.
L’area esterna si sviluppa con 10 piazzole di sosta per i bus oltre a uno spazio extra di fermata. Ognuna di queste piazzole insieme allo stallo dei pullman, hanno in dotazione una pensilina e sono illuminati da impianti pubblici e controllati da un sistema TVCC.
Nell’ottica di garantire il corretto interscambio fra veicoli e utenti il progetto realizzato consente di tenere separate le circolazioni in arrivo e in partenza sia dei veicoli che delle persone in modo che si evitino percorsi inutili e interferenze tra la circolazione degli utenti e quella degli autobus.
I 10 stalli hanno un’ampiezza di 3,50 m e sono inclinati di 45° sul fronte di via Amaranto sulla quale è prevista l’immissione in partenza su una corsia ad uso esclusivo in direzione viale Centrale mentre l’arrivo delle corriere all’autostazione si svolge da via Latisana.
La salita/discesa dei passeggeri è garantita da marciapiedi posti tra uno stallo e l’altro larghi 2 m e anch’essi inclinati. Questo schema permette la separazione tra le circolazioni dei veicoli in ingresso e quelle in uscita senza manovre di retromarcia.
La pensilina dell’autostazione, pur inserendosi in un progetto più ampio, rappresenta l’elemento “protagonista” della nuova struttura. La richiesta del committente, infatti, voleva un oggetto architettonico di pregio il cui valore formale e funzionale fosse chiaramente riconoscibile. 3TI Progetti, pertanto, ha previsto una pensilina unica con la classica forma ad “ali di gabbiano” reinterpretata in chiave contemporanea che ripara contestualmente banchina e stalli e che, seguendo l’inclinazione e il numero delle banchine, è inclinata e frazionata in 10 porzioni uguali ognuna delle quali è diventata un modulo indipendente di pensilina. È stato, quindi, scelto di ruotare di 90° la diposizione della pensilina, ponendo le “ali” in posizione trasversale rispetto alla direzione delle banchine e degli stalli dei pullman. Ogni banchina è il punto di appoggio per i soli due sostegni verticali delle pensiline, posizionati in modo tale da non ostacolare il transito e la sosta dei passeggeri. Le due “ali” convergono in una struttura reticolare posta a terminazione dei due pilastri e dalla quale le ali si sdoppiano.
La struttura è composta da una fondazione realizzata mediante una soletta in cls di 35 cm di spessore posta longitudinalmente rispetto alla direzione delle banchine e quindi delle pensiline sovrastanti.
Sulla fondazione, collegata trasversalmente da travi, si innestano 4 pilastri tubolari in acciaio (profilo ø 219,1 e spessore 6,3 mm) accoppiati a due a due con un interesse di 7,05 metri che sorreggono una struttura composta da un’orditura principale e una secondaria con profili complanari HEB 180 (UPN 200 sul perimetro) irrigidita da controventi ·32mm, sulla quale sono alloggiati i pannelli di rivestimento in policarbonato, un materiale piuttosto economico, ma di grande impatto visivo. Questo materiale, all’occorrenza colorato e trasparente, non solo lascia trapelare la luce naturale, permettendo un utilizzo limitato dell’illuminazione artificiale, ma nelle ore notturne dà la possibilità di sviluppare un progetto illuminotecnico di grande valore architettonico.
Lo scatolare nel quale convergono le ali, oltre ad avere la funzione di nascondere il punto di raccordo tra la reticolare e le braccia della pensilina, è anche l’elemento nel quale sono alloggiati i canali di scolo dell’acqua piovana, gli impianti e gli apparecchi illuminanti per l’illuminazione della banchina sottostante.

Bonus “ristrutturazioni”

Bonus “ristrutturazioni”

In attesa che l'Enea pubblichi il portale per l'invio delle comunicazioni per il 2019, riassumiamo gli obblighi dei contribuenti e gli interventi per cui sono previsti.

La Legge di Bilancio 2019 proroga per tutto l’anno le condizioni di accesso agli incentivi per la riqualificazione energetica (Ecobonus) e per la ristrutturazione edilizia (Bonus Casa).

Per trasmettere all’ENEA i dati relativi agli interventi con fine lavori compresa tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 occorrere attendere la pubblicazione online del portale dedicato. Ma è comunque utile fare il punto sugli obblighi di comunicazione.

Gli obblighi

Dal 2018 – lo ricordiamo – l’obbligo di comunicazione all’ENEA degli interventi per i quali si chiede la detrazione fiscale è stato esteso anche ai lavori di ristrutturazione edilizia, se questi comportano una riduzione dei consumi o l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Fino al 2017 questo tipo di comunicazione doveva essere inviato solo per ottenere l’Ecobonus, in presenza quindi di interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Di seguito riportiamo un elenco completo degli interventi per cui è previsto l’obbligo:

Serramenti comprensivi di infissi

    riduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi delimitanti gli ambienti riscaldati con l’esterno e i vani freddi;

Coibentazione delle strutture opache

    riduzione della trasmittanza delle strutture opache verticali (pareti esterne) ovvero che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;
    riduzione della trasmittanza delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi;
    riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti delimitanti gli ambienti riscaldati con l’esterno, i vani freddi e il terreno;

Installazione o sostituzione di impianti tecnologici

    installazione di collettori solari (solare termico) per produzione di acqua calda sanitaria e/o riscaldamento ambienti
    sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per riscaldamento ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell’impianto
    sostituzione di generatori di calore con  generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell’impianto
    pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto
    sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto
    microcogeneratori (Pe<50kWe)
    scaldacqua a pompa di calore
    generatori di calore a biomassa
    sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze
    installazione di sistemi di termoregolazione e building automation
    impianti fotovoltaici

Elettrodomestici (solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017): classe energetica minima prevista A+ ad eccezione dei forni la cui classe minima è A)

    forni
    frigoriferi
    lavastoviglie
    piani cottura elettrici
    lavasciuga
    lavatrici

Va sottolineato che nel caso di acquisto di elettrodomestici agevolabili la comunicazione va effettuata anche qualora l’intervento di ristrutturazione ad essi collegato non rientri in quelli di risparmio energetico individuati dall’Enea.

L’invio della documentazione per i lavori realizzati nel 2019 va effettuato entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo attraverso il sito che, come anticipato, verrà messo online dall’Enea, ed è obbligatoria per i soli interventi la cui data di ultimazione o di collaudo decorre a partire dal  1° gennaio 2018.

Per l’anno 2018, invece, poiché il portale Enea è stato attivato in data 21/11/2018, le comunicazioni dovranno essere inviate:

  • entro il 19 febbraio 2019, se la data di fine lavori o collaudo è avvenuta tra il 1° gennaio 2018 e il 21 novembre 2018 (90 giorni dal 21/11/2018);
  • entro 90 giorni dalla data di fine lavori o collaudo, se la data di fine lavori o collaudo è successiva al 21/11/2018 (ad esempio se la data di fine lavori è il 30/11/2018 la data di scadenza per l’invio all’Enea è il 28/02/2019).

Se i lavori sono stati ultimati in una data precedente al 1 gennaio 2018 non sussiste alcun obbligo.


fonte: qualenergia.it

Risparmio energetico e fonti rinnovabili. Online il portale per il bonus fiscale del 50% sulle ristrutturazioni edilizie 2018

Risparmio energetico e fonti rinnovabili. Online il portale per il bonus fiscale del 50% sulle ristrutturazioni edilizie 2018

È online il portale ristrutturazioni2018.enea.it per la trasmissione all’ENEA dei dati necessari ad ottenere il “bonus casa”, vale a dire la detrazione fiscale del 50% per interventi edilizi e tecnologici realizzati nel 2018 che comportano risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia.
Per usufruire del beneficio fiscale, i contribuenti devono trasmettere all’ENEA le informazioni sui lavori effettuati entro 90 giorni dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo (Legge di Bilancio 2018). Per gli interventi già conclusi, il termine dei 90 giorni decorre dal 21 novembre 2018, giorno di messa online del sito.
Gli interventi ammissibili alla detrazione riguardano: riduzione delle dispersioni termiche di pareti verticali, coperture e pavimenti, sostituzione di infissi, installazione di collettori solari, sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione, generatori di calore ad aria a condensazione, pompe di calore per climatizzazione degli ambienti, sistemi ibridi, microcogeneratori, sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore, installazione di generatori di calore a biomassa, installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati, sistemi di termoregolazione e building automazione, impianti fotovoltaici, installazione di elettrodomestici di classe energetica elevata collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017.
ENEA ha messo a punto una “Guida rapida alla trasmissione” con tutte le informazioni necessarie per l’invio dei dati, mentre sulle condizioni di ammissibilità degli interventi l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato l’opuscolo “Ristrutturazioni edilizie: detrazioni fiscali – edizione 2018”, entrambi disponibili al link acs.enea.it/ristrutturazioni-edilizie.
Inoltre, mercoledì 28 novembre ENEA organizza a Roma il seminario informativo OPENDAY50 per illustrare il funzionamento del portale (sede ENEA, ingresso da via Giulio Romano 41).

ENEA sperimenta tecnologia innovativa che individua beni culturali a rischio crollo

ENEA sperimenta tecnologia innovativa che individua beni culturali a rischio crollo

Individuare le porzioni di monumenti più fragili e a rischio crollo o le parti di un affresco più degradate e soggette a distacco, per metterle in sicurezza prima che una scossa sismica si verifichi. Oggi è possibile grazie al “moto magnificato”, una tecnologia innovativa utilizzata dall’ENEA per la prima volta al mondo sul patrimonio culturale, in grado di prevedere il comportamento degli edifici o delle strutture, prima di un terremoto. In pratica, amplificando i piccoli movimenti presenti nei video delle vibrazioni indotte dai micro tremori naturali (vento, traffico, vibrazioni), questa innovazione consente di rendere ben visibili gli spostamenti dell’oggetto analizzato, con un dettaglio di pochi millesimi di millimetro.

Sviluppata dal MIT di Boston per applicazioni in campo medicale e della security, l’ENEA ha utilizzato questa tecnologia per il monitoraggio e la prevenzione sismica del patrimonio culturale, in abbinamento con le tavole vibranti del Centro ricerche Casaccia e il sistema 3DVision di acquisizione dati. I test sono condotti sia sul campo per individuare le porzioni strutturali a rischio crollo o distacco, sia in laboratorio per sperimentare tecnologie di miglioramento sismico, di  rinforzo strutturale del patrimonio edilizio e di conservazione dei beni culturali.

“All’ENEA siamo in grado di abbinare a questa tecnologia, l’analisi quantitativa dei valori di frequenza, ottenendo una vera e propria diagnosi strutturale dell’elemento analizzato. In pratica l’analisi visiva dei video di moto magnificato suggerisce quali parti dell'edificio si muovono in modo più evidente quando sono sollecitate da deboli vibrazioni generate dal traffico, dal vento, da un treno e così via”, spiega Vincenzo Fioriti del laboratorio Tecnologie per l’Innovazione Sostenibile dell’ENEA. “Il grado di amplificazione dipende dal rumore presente nel video digitale da magnificare, cioè dai moti relativi tra i pixel dei filmati e dal numero di frame per secondo”, aggiunge Fioriti.

“Grazie a questa tecnologia innovativa l’ENEA è in grado di programmare gli interventi preventivi sulle porzioni di muratura maggiormente degradate prima dell'evento sismico e proporre un’offerta tecnologica e diagnostica unica al mondo nei progetti PON e Horizon 2020, nei settori della prevenzione e sicurezza sismica”, sottolinea Gerardo De Canio, responsabile del laboratorio Tecnologie per l’Innovazione Sostenibile dell’ENEA. “Siamo infatti in grado di effettuare il monitoraggio delle vibrazioni ambientali e l’identificazione dinamica dei monumenti, di condurre indagini ‘non distruttive’ sui materiali strutturali, ma anche di adottare tecniche integrate che prevedono il confronto tra moto magnificato ed immagini termografiche e tra risultati di tomografia sonica e prove meccaniche”.

Il campo di applicazione del “moto magnificato” è molto vasto: prevenzione dei guasti
meccanici nei motori; monitoraggio di parametri fisiologici (ad esempio il battito cardiaco); analisi delle cellule; attività “intelligence” e di sicurezza attraverso l’analisi delle espressioni facciali e vocali. Questa innovazione, infatti, consente di ricostruire le frasi pronunciate da persone sulla base dei movimenti degli oggetti situati nei paraggi (fogli di carta, contenitori, bicchieri) e “azionati” anche dalla sola emissione della voce.

La Ceramica e il Progetto - concorso di architettura 2018

La Ceramica e il Progetto - concorso di architettura 2018

L’industria ceramica italiana e Cersaie (Salone Internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno - Bologna, 24-28 settembre 2018) sono
lieti di presentare la settima edizione di La Ceramica e il Progetto, il concorso di architettura che premia le migliori realizzazioni architettoniche con piastrelle di ceramica italiane.

Il concorso è aperto ad architetti e interior designers residenti in Italia che hanno realizzato progetti con uso di piastrelle di ceramica italiane in Italia e all’estero completati tra gennaio 2015 e gennaio 2018.

Per piastrelle di ceramica italiane si intendono i prodotti delle aziende e dei brands che aderiscono al marchio collettivo Ceramics of Italy.
Tre le categorie architettoniche che potranno concorrere al premio: edifici istituzionali, residenziali, commerciali.
Sono ammesse al concorso realizzazioni ex-novo, ristrutturazioni, recuperi architettonici.

Una giuria di esperti esaminerà i progetti pervenuti, tenendo in considerazione creatività, funzionalità ed il gusto estetico della realizzazione.
I criteri di selezione valuteranno la progettazione nel suo complesso, l’impiego e la progettazione con le piastrelle di ceramica, la qualità della posa, la valorizzazione dell’ambiente grazie alle piastrelle ed alle loro caratteristiche di sostenibilità.
Il vincitore di ogni categoria si aggiudicherà un premio di €5.000.

Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 10 maggio 2018.

Per partecipare leggi il bando di concorso e iscriviti online su: laceramicaeilprogetto.it

Rifacimento delle facciate di edifici da ristrutturare

Rifacimento delle facciate di edifici da ristrutturare

In occasione del rifacimento di una facciata di un edificio da ristrutturare, si procede normalmente con una serie di lavorazioni che hanno lo scopo di ridare dignita' estetica al fabbricato.
I prodotti  Dekorbau di Cabox si differenziano per la gamma di sagome e pannellature disponibili, grazie alle quali è possibile coibentare e rifinire edifici vecchi e nuovi.

In particolare per gli edifici storici, dove sono presenti in quantità rilevanti fregi e decori, oltre a cornicioni di una certa consistenza, diventa estremamente oneroso, riproporre tali ornamenti in calcestruzzo o in altro materiale, mediante la realizzazione in opera.

Tali lavori negli anni passati, consistevano nel sagomare in rilievo, con particolari attrezzi, una cornice secondo la maestria del carpentiere, con grande impiego di maestranze specializzate.
Queste lavorazioni, oggi, sono praticamente improponibili, tanto per il costo che graverebbe sul committente, ma soprattutto, per la quasi scomparsa di maestri d'arte e personale specializzato in grado di eseguire tali opere.

DEKORBAU, prendendo atto delle esigenze del mercato edilizio, produce profili architettonici ornamentali per zoccolature, fasce, cornicioni, marcapiani, rilievi, archi, intelaiature per porte a finestre, capaci di conferire un carattere individuale alla facciata di un edificio, facilitando il compito di rifinire con eleganza qualsiasi abitazione, con un occhio particolare all’ economia ed alla velocità di esecuzione.
Sono disponibili numerosi profili standard ma si può produrre su disegno del progettista o come ripristino del preesistente, ogni tipo di forma.

I prodotti della Dekorbau sono costituiti da un nucleo di polistirene rigido resistente e imputrescibile rivestito da uno strato superficiale speciale a base cementizia, con una successiva fase di applicazione d'uno strato resistente, ed infine una applicazione di finitura tesa a ricevere la tinteggiatura.

Grazie al loro peso ridotto, i pannelli di facciata decorati possono essere impiegati per la realizzazione di un cappotto esterno, impiegando delle semplici colle per il loro aggrappaggio al supporto.
Oltre a consentire un indubbio miglioramento estetico, i prodotti della Dekorbau sono esenti da fessurazioni anche se esposti a sbalzi termici, oltre ad essere resistenti agli urti.

Possiedono inoltre un basso assorbimento capillare ed una elevata adesione al supporto, con un'ottima attitudine a ricevere tinteggiature impermeabilizzanti, incluse quelle del tipo al quarzo a base acrilica per esterni, senza alcuna ulteriore preparazione.

Tra i 1000 cantieri realizzati con le sagome Dekorbau in più di 20 anni,Cabox  ha fornito un migliaio di metri lineari di un profilo personalizzato per  la decorazione della facciata di un noto Multiplex di Pradamano(UD).



Di seguito la dichiarazione del progettista rilasciata in occasione dell’inaugurazione:
“Nel progetto per il Multiplex Cinecity a Pradamano  cercavo un elemento che caratterizzasse in modo inconfondibile l’edificio. Grazie alla collaborazione con Cabox l’ho trovato: una serie di manufatti semicilindrici in Dekorbau raccordati da altri a doppia curvatura avvolge l’intera costruzione, garantendo la continuità estetica. Il successo di pubblico, premi e pubblicazioni, ottenuto dimostra che pensare al progetto integrando capacità costruttive, materiali e tecnologie originali è testimonianza di qualità nell’architettura.” Arch. Andrea Viviani

Ecobonus 2018 nuove detrazioni fiscali per le spese risparmio energetico e efficienza energetica, come funziona a chi spetta e quando, cosa cambia?

Ecobonus 2018 nuove detrazioni fiscali per le spese risparmio energetico e efficienza energetica, come funziona a chi spetta e quando, cosa cambia?

Ecobonus 2018: con la nuova Legge di Stabilità 2018, il governo, non solo riconfermerà il bonus per la riqualificazione energetica per un altro anno, ma introdurrà delle modifiche alla normativa, al fine di ampliare la platea dei soggetti beneficiari e degli interventi agevolabili.

Secondo quanto anticipato dal ministro Galletti, nel nuovo Ecobonus 2018, rientreranno anche i lavori di messa in sicurezza dei giardini condominiali nonché la rimozione dell'amianto dai tetti, inoltre, ci saranno nuove detrazioni fiscali con il bonus ristrutturazioni 2018 ed il bonus riqualificazione energetica 2018, modulate, e quindi diverse, in base al grado di efficientamento raggiunto dall'immobile con gli interventi eseguiti.

Ma vediamo in dettaglio cos'è l'Ecobonus 2018, come funziona e a chi e per cosa spetta, e cosa cambia con la nuova legge di Bilancio 2018.

 
Ecobonus, ristrutturazioni e mobili: novità legge di Bilancio 2018

I bonus casa 2018, saranno riconfermati nella Legge di bilancio 2018?

Sulla base delle ultime notizie e anticipazioni, i bonus casa 2018 verranno non solo riconfermati con la nuova Legge di Stabilità 2018 ma saranno anche ampliati.

Le modifiche per l'apliamento dei bonus casa, dovrebbero le seguenti detrazioni fiscali:

    -Bonus ristrutturazioni 2018 50% per gli interventi di ristrutturazione per una spesa massima fino 96mila euro sia per le singole abitazioni che per i condomini, ivi compresa la manutenzione ordinaria, confermata la proroga per tutto il 2018;
    -Bonus mobili 2018 ed elettrodomestici con detrazione del 50% per una spesa massima di 10.000 euro ma solo se l'acquisto è a seguito ristrutturazione, confermato per tutto il 2018;
    -Ecobonus per il risparmio energetico al 65%: la detrazione Ecobonus cambia e scende in alcuni casi specifici, ad esempio la detrazione bonus caldaia 2018diventa:
        detrazione 65%: se si installa una caldaia a condensazione di classe A con contestuale istallazione di sistemi di termoregolazione evoluti;
        detrazione 50% se si istalla una caldaia a condensazione di classe A;
        detrazione 0%: se si istalla una caldaia di classe B.
    Sismabonus: confermato, ampliato per i condomini: se infatti ubicati nelle zone sismiche 1, 2 e 3, possono beneficiare di una detrazione unica con il nuovo bonus unico condomini 2018 se effettuano lavori di Ecobonus + sismabonus.
    Detrazione 50% Iva pagata per chi acquista dal costruttore una casa di case in classe A o B, ancora da confermare;
    Cedolare secca al 10% sugli affitti a canone concordato riconfermata.
    Nuovo bonus verde 2018 giardini terrazzi e balconi, anche condominiali, con detrazione 36% per un massimo di spesa pari a 5.000 euro.

Quali saranno i bonus casa 2018 che saranno ampliati?

I bonus che dovrebbero venire ampliati con la Legge di stabilità 2018, sono:

    Il bonus casa 2018: il nuovo bonus casa cambia forma e nome e si chiamerà bonus città 2018, in quanto servirà ad agevolare gli interventi di riqualificazione urbana, il piano del governo è quindi quello di estendere la detrazione del 50% riconosciuta con il bonus ristrutturazioni anche ai lavori di verde urbano finanziati da privati, ai lavori condominiali al fine di favorire il rifacimento delle facciate dei palazzi, estensione dell’ecobonus 2018 e del sismabonus 2018 all’edilizia popolare.
    Ecobonus 2018 nuove detrazioni fiscali: un'altra novità che dovrebbe essere introdotta sempre con la nuova legge di bilancio 2018, è la rimodulazione delle percentuali di detrazione legate al bonus risparmio energetico 2018  in base agli obiettivi raggiunti anche in termini di impatto sulle emissioni, per quanto riguarda le caldaie a condensazione.
    Sismabonus 2018: la detrazione fiscale che spetta dal 1° gennaio dello scorso anno fino al 31 dicembre 2021, potrebbe subire un'importante modifica, secondo quanto anticipato dal ministro Delrio, è stata proposta una detrazione 100% per la diagnosi sismica degli edifici. Inoltre, è stato unito l'Ecobonus al sisma bonus in modo che i condomini possano avere un unico cantiere lavori.
    In arrivo dal 2018, secondo quanto affermato dal Presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, la detrazione Sismabonus 2018 anche per le spese di certificazione statica ad opera di professionisti, il sismabonus esteso ai capannoni delle imprese e probabilmete un bonus smaltimento amianto e il nuovo bonus verde 2018.

 
Ecobonus 2018: che cos'è e come funziona la detrazione?

L'Ecobonus 2018 è un'agevolazione fiscale prevista per i contribuenti che sostengono spese per interventi di riqualificazione energetica nella propria casa, sugli edifici condominiali o sugli uffici, negozi, capannoni. Tale agevolazione, consiste in una detrazioni dall’Irpef se la spesa è effettuata dal contribuente privato o dall’Ires se impresa o società, che lo Stato riconosce quando vengono eseguiti lavori per aumentare l'efficienza energetica degli edifici già esistenti.

Sono spese detraibili Ecobonus e quindi agevolabili quelle sostenute per ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento, per migliorare e mantenere il calore all'interno dell'edificio come ad esempio la pavimentazione, finestre e infissi o coibentazioni, oltre che l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, quindi meno spreco di energia, più risparmio e maggiore efficienza energetica.

La detrazione Irpef spettante per questo tipo di interventi è al 65% ma siamo in attesa delle novità che il governo inserirà nella nuova legge di bilancio 2018.

Attualmente però il tetto di spesa massima con l'Ecobonus, a prescindere dalla categoria catastale degli immobili esistenti, è:

    -Interventi riqualificazione energetica di edifici esistenti 100.000 euro;
    -Involucro edifici esistenti ad esempio interventi su pareti, finestre e infissi il tetto di spesa massima è di 60.000 euro;
    -Installazione di pannelli solari 60.000 euro;
    -Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale 30.000 euro.

Importante: per effetto della nuova legge di Bilancio 2018 la detrazione:

    -per le spese di sostituzione di infissi e schermature: detrazione scende al 50%;
    -caldaie a condensazione: per chi sostituisce la caldaia, dal 2018, spetta la seguente detrazione:
        detrazione 65%: se si installa una caldaia a condensazione di classe A con contestuale istallazione di sistemi di termoregolazione evoluti;
        detrazione 50% se si istalla una caldaia a condensazione di classe A;
        detrazione 0%: se si istalla una caldaia di classe B.

 
Ecobonus: a chi spetta detrazione fiscale al 65%?

La detrazione Ecobonus 65% spetta a tutti i contribuenti privati residenti e non residenti e contribuenti titolari di impresa quindi con Partita IVA, che possiedono a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di interventi di risparmio energetico. Sono ammessi all'Ecobonus spese per l'aumento efficienza energetica edifici quindi:

    -Persone fisiche: titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini in merito agli interventi sulle parti comuni condominiali,  gli inquilini che hanno in comodato d'uso l’immobile.
    -Titolari di partita iVA esercenti arti e professioni.
    -Contribuenti con redditi d’impresa: quindi persone fisiche, società di persone, società di capitali spetta detrazione Ecobonus sull'IRES.
    -Associazioni tra professionisti.
    -Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

Si ricorda inoltre che la detrazione Irpef Ecobonus per le spese di risparmio energetico può essere fruita anche dai familiari conviventi del soggetto che ditiene o possiede l'immobile oggetto dell'agevolazione.

Quindi sia il coniuge, figli che parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado, possono sostenere le spese per la realizzazione dei lavori e fruire dell'agevolazione fiscale.

Riguardo invece gli interventi che rientrano nell'Ecobonus effettuati su edifici che risultano essere immobili strumentali all’attività d’impresa, arte o professione, la spesa non è riconosciuta se sostenuta da familiari anche se conviventi.
 
Spese e gli interventi di risparmio energetico agevolabili:

Le spese e gli interventi di risparmio energetico per cui spetta l'agevolazione fiscale della detrazione dell’imposta lorda sul reddito Irpef o IRES pari al 65% è su quelle spese sostenute dal contribuente dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2017 ma è già nota la proroga Ecobonus 2018 con la nuova legge di stabilità 2018

Quali sono gli interventi di risparmio energetico ammessi all'agevolazione Ecobonus?

In attesa di conoscere le novità Ecobonus 2018, diciamo che attualmente gli interventi che rientrano nell'agevolazione, sono i seguenti:

    -Interventi di riqualificazione energetica a patto che si realizzi una diminuzione del fabbisogno energetico annuo rispetto ai valori indicati nell’allegato A del D.M. 11/03/2008 per gli interventi iniziati nel 2008 e anni successivi. Per questo tipi di intervento, la detrazione 65% spetta fino ad una spesa di 100 mila euro.
    -Interventi su edifici esistenti concernenti coperture e pavimenti, finestre e infissi, a patto che si realizzi una diminuzione o pari valori indicati dall’Allegato B, punto
    2, del DM 11/3/2008 e DM 26/1/2010. La detrazione Ecobonus spetta fino ad un tetto massimo di spesa di 60.000 euro. La sostituzione di infissi e schermature, per effetto della Legge di Bilancio, scende dal 65 al 50% dal 1° gennaio 2018.
    -Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sia per uso domestico che industriale e sia per l’acquisto di impianti termodinamici per la produzione di acqua calda ed energia elettrica, in questo caso però la detrazione spetta solo per la componente per l'acqua. Tetto spesa massima è pari a 60 mila euro.
    -Sostituzione impianti di climatizzazione invernalecon impianti dotati di caldaia quindi anche per l'acquisto di pompe di calore ad alta efficienza e impianti a basso assorbimento di energia, e sostituzione dei vecchi scaldabagni con scaldacqua a pompa di calore. La detrazione 65% spetta entro un massimo di spesa di 30 mila euro. La detrazione per le spese di sostituzione o installazione caldaie a condensazione dal 1° gennaio 2018, varia così:
        detrazione 65%: se si installa una caldaia a condensazione di classe A con contestuale istallazione di sistemi di termoregolazione evoluti;
        detrazione 50% se si istalla una caldaia a condensazione di classe A;
        detrazione 0%: se si istalla una caldaia di classe B.

Nell'Ecobonus sono ammesse inoltre le spese per eseguire gli interventi di risparmio energetico come ad esempio i costi per l'installazione dei pannelli solari, opere murarie, eventuali lavori di deviazione e allacciamenti, smontaggio e prestazioni professionali per la redazione della certificazione energetica indispensabile per far fruire al contribuente la detrazione spettante.

 
Ecobonus calcolo, limiti e come dividere quota in detrazione 730 o Unico?

L'Ecobonus come abbiamo detto consiste in un'agevolazione fiscale che prevede la detrazione 65% sulle spese sostenute dal contribuente per gli interventi riqualificazione energetica.

La detrazione spettante è una detrazione di imposta lorda sull'IRPEF in caso di contribuenti privati e sull'IRES in caso di società.

Ma come funziona la detrazione? La detrazione per gli interventi effettuati va divisa in quota di pari importo da scaricare con la dichiarazione dei redditi quindi tramite modello 730 o Unico. Il numero delle quote da scaricare sono al massimo 10 quindi da dividere in 10 dichiarazione dei redditi.

La suddivisione delle quote va effettuata in base alla spesa rispettando sempre i limiti di spesa per ogni tipologia di intervento. Attenzione però a verificare se la quota da scaricare per le spese di riqualificazione sia superiore a quella dovuta dal contribuente su IRPEF o IRES, perché in tal caso  se la detrazione Ecobonus è più alto di quanto dovuto, l’eccedenza non può essere riportata all’anno successivo né tantomeno essere richiesta a rimborso.

 
Ecobonus quali documenti servono?

Una volta completati i lavori per la riqualificazione energetica il contribuente per fruire dell'agevolazione fiscale e quindi ufficializzare la detrazione Irpef o IRES deve presentare una specifica documentazione Ecobonus, ovvero:

    -Certificazione energetica dell’edificio che non va richiesta se l'intervento di riqualificazione è consistito in infissi sul singolo alloggio, installazione pannelli solari o caldaie, pompe di calore o in impianti geotermici.
    -Scheda informativa degli interventi realizzati, il contribuente in questo caso può utilizzare la scheda semplificata, compilabile.
    -Attestazione di corrispondenza dell'intervento ai requisiti indicati dalla legge. Tale certificazione, va redatta solo in caso di installazione finestre e infissi, sostituzione impianto climatizzazione invernale che se inferiore a 100 kw può essere sostituita dalla dichiarazione del produttore, mentre per la sostituzione dello scaldacqua serve quella del tecnico abilitato.
    -Riguardo la Certificazione energetica e la scheda informativa devono essere spedite entrambe all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori esclusivamente per via telematica.

Documenti Ecobonus pagamenti ammessi per fruire della detrazione: Ai fini di riconoscimento dell'agevolazione fiscale, occorre che i pagamenti delle spese di intervento di riqualificazione energetica da portare in detrazione, siano effettuati obbligatoriamente nelle seguenti modalità:

Pagamenti per i privati: bonifico bancario o postale. Per le imprese non sussiste obbligo di pagamento con specifici sistemi.

Quali sono i documenti detrazione 65% da conservare per i controlli Agenzia Entrate?

    -Asseverazione del tecnico abilitato.
    -Dimostrazione dell'avvenuta trasmissione della documentazione trasmessa all'ENEA + copia inviata.
    -Fatture, ricevute fiscali delle spese effettuate relative all'Ecobonus.
    -Ricevuta dei bonifici effettuati, fatta eccezione per le imprese.
    -Per interventi sulle parti comuni condominiali: copia delibera assembleare e tabella millesimale di ripartizione delle spese
    -Per gli interventi effettuati dall'affittuario-usufruttuario: dichiarazione di consenso all'intervento da parte del proprietario.
    -Documentazione che attesti l’esistenza dell’edificio oggetto della detrazione Ecobonus quindi vanno bene iscrizione al catasto dell'immobile o richiesta di accatastamento, oppure, copia F24 IMU eventualmente dovuta.

 

fonte: guidafisco.it

Tecno ma green, 5 consigli per una casa amica dell'ambiente. Dall'illuminazione alla temperatura ecco come trasformarla e risparmiare

Tecno ma green, 5 consigli per una casa amica dell'ambiente. Dall'illuminazione alla temperatura ecco come trasformarla e risparmiare

Invenzione dopo invenzione, la tecnologia sta diventando la migliore alleata per rendere più sostenibile il nostro stile di vita, grazie a dispositivi di ultima generazione pensati per ridurre gli sprechi energetici e semplificare la gestione quotidiana delle nostre abitazioni. Dal controllo delle luci attraverso le App sino all’utilizzo di apparecchi intelligenti che riducono il consumo di energia elettrica, esistono innumerevoli opzioni high-tech che rendono la casa più sostenibile. E con l'internet delle cose la casa diventa più smart, anche qui in chiave ecologica. Leggi l'approfondimento.

Gli incentivi fiscali poi hanno avuto effetto. Nel 2016, il 79% del valore della produzione edile (110 miliardi di euro sui 139 totali) consiste in ristrutturazioni: 36,2 miliardi per la manutenzione ordinaria e 74,3 miliardi per quella straordinaria. Uno stimolo fondamentale è arrivato dagli incentivi fiscali che hanno favorito un'impennata delle ristrutturazioni attivate negli ultimi 10 anni, passando da 9 miliardi di euro nel 2007 a 28 miliardi. Nell’edilizia residenziale, solo nel 2016, si è toccato addirittura il 56,9% (Dati Symbola-Cresme 2017). I dati rivelano, inoltre, che le ristrutturazioni degli ultimi anni vanno di pari passo con scelte responsabili proiettate alla sostenibilità: secondo un’indagine Ipsos, infatti, l’84% degli italiani attribuisce un grande valore all’efficienza energetica degli edifici (per il 43% è “molto importante”, per il 41% “importante"). Una scelta responsabile che premia anche il portafogli: le abitazioni ristrutturate, infatti hanno un valore di vendita mediamente del 29% in più. Un esempio: se il valore medio delle abitazioni non ristrutturate è di 233.250 euro, le abitazioni ristrutturate salgono a 299.000 euro. Rispetto ad un investimento medio in ristrutturazioni di 14.500 euro per abitazione, si genera un valore netto aggiunto di oltre 50 mila €. Il passo successivo nel vivere green sarà passare dallo Smart Building alle Smart Cities arrivando alla Smart Mobility (sarà il tema della fiera Klimahouse 2018).

Ecco 5 accorgimenti da adottare per una casa tecnologica e amica dell’ambiente, secondo ePRICE.

1. Controlla la temperatura in casa
Sono ormai numerosissimi i termostati intelligenti che consentono di ridurre i consumi di energia domestica e i costi di riscaldamento e raffreddamento della propria abitazione. Ci sono ad esempio dispositivi smart che non solo regolano la temperatura in base al proprio stile di vita e alle proprie abitudini, ma permettono di controllare i consumi anche quando si è fuori casa tramite App, evitando così gli sprechi. I termostati intelligenti, inoltre, si attivano quando si è in casa e si spengono quando si esce, consentendo un notevole risparmio energetico.

2. Scegli elettrodomestici di elevata efficienza energetica
Frigoriferi, lavatrici e asciugatrici sono i responsabili di buona parte dei consumi elettrici in casa. Per questo, per risparmiare energia e denaro, nel momento in cui si sceglie un nuovo elettrodomestico è bene prediligere apparecchiature classe A +++ che consentono migliori performance energetiche. Inoltre, gli elettrodomestici intelligenti possono essere attivati da remoto tramite App in modo da essere utilizzati solo nei momenti della giornata in cui le tariffe energetiche sono più basse. Ci sono addirittura frigoriferi che permettono di vedere cosa c’è dentro senza aprirli e che informano sulla scadenza dei prodotti riducendo così anche gli sprechi alimentari.

3. Scegli un sistema di illuminazione smart
È noto ormai che per risparmiare sull’energia elettrica il primo passo è l’utilizzo di lampadine a basso consumo, come quelle a LED. Tuttavia ci sono numerosi altri accorgimenti da adottare se si vogliono ridurre ulteriormente i consumi. Capita di frequente, infatti, di dimenticare le luci accese quando si passa da una stanza all’altra della casa. Per questo sarebbe utile installare un sistema di illuminazione automatico che accende le luci quando si è presenti e le spegne in modo autonomo quando si lascia la stanza. Molti impianti permettono addirittura di comandare l’accensione/spegnimento delle luci solamente battendo le mani, riducendo notevolmente le possibilità di dimenticarle accese. Infine, quando si va in vacanza, molto spesso si sceglie di lasciare una luce accesa per simulare di essere in casa. Molto meglio installare un sistema di illuminazione che può essere controllato da remoto per attivare uno o più interruttori solo in determinati momenti della giornata.

4. Scegli con cura il condizionatore
Quando si decide di acquistare un condizionatore per rinfrescare la casa durante l’estate o riscaldarla nei mesi più freddi si può optare per un prodotto con tecnologia “inverter”, ovvero un dispositivo che raffredda l’ambiente velocemente e, una volta raggiunta la temperatura desiderata, continua a funzionare in modalità base per mantenerla costante. A differenza dei condizionatori tradizionali, i dispositivi con tecnologia “inverter” non si spengono completamente per poi riattivarsi a pieno regime ogni qualvolta la temperatura risale, bensì funzionano in modo continuativo garantendo il massimo comfort con il minimo dispendio energetico. Questo tipo di climatizzatori è l’ideale per chi utilizza il dispositivo per molte ore consecutive come ad esempio di notte. Infine, prima dell’acquisto, è fondamentale verificare quanti BTU (potenza del dispositivo) sono necessari per rinfrescare/riscaldare la stanza, calcolandoli sulla base della metratura del locale stesso, evitando così inutili sprechi energetici.

5. Controlla l’erogazione dell’acqua
La gestione dell’acqua costituisce un elemento importante per ridurre l’impatto ambientale. Il primo passo è sicuramente controllare il flusso dell’acqua durante le normali attività quotidiane come l’igiene personale e le pulizie domestiche, chiudendo i rubinetti quando ci si insapona sotto la doccia o mentre ci si lava i denti. Tuttavia per ottimizzare al massimo i consumi idrici, si può ricorrere alla rubinetteria digitale che permette di pre-impostare l’erogazione, la portata e la temperatura dell’acqua riducendo al minimo gli sprechi.

fonte: ansa.it

Tortona 33 a Milano entra nella Top 20 per sostenibilità ambientale

Tortona 33 a Milano entra nella Top 20 per sostenibilità ambientale

Dopo un totale intervento di ristrutturazione “Tortona 33”, edificio per uffici risalente agli anni ’80 e ubicato nel cuore della Milano del design, è uno dei soli 16 edifici in tutta Italia ad aver ottenuto il livello più alto, il Platinum, della prestigiosa certificazione americana di sostenibilità ambientale Leed, con 87 punti su 110, nella versione Core and Shell v 2009.

La riqualificazione dell’edificio ha comportato la conservazione dei soli solai e pilastri, rinnovando tutte le componenti tecnologiche e gli interni. Tra gli obiettivi prestazionali raggiunti, la significativa riduzione dei consumi energetici e di acqua potabile, l’utilizzo negli elementi da costruzione di materiali riciclati e di provenienza regionale, il riciclo dei rifiuti da costruzione e gli elevati standard di comfort interno.

ICMQ, l’organismo leader nelle certificazioni e controlli per le costruzioni, ha contribuito a questo successo in qualità di Leed Consultant, Commissioning Authority e Leed Administrator. Per conto dello studio di progettazione Il Prisma e della proprietà BNP Paribas REIM Sgr, ICMQ ha coordinato e supervisionato tutto l’iter di certificazione, compresa la verifica delle attività Leed a carico del General Contractor Sercos Spa e il supporto all’ufficio acquisti per l’inserimento delle clausole contrattuali Leed nei vari ordini e appalti.

“Quando la sostenibilità viene misurata attraverso protocolli nati da vera ricerca scientifica e sul campo - afferma Lorenzo Orsenigo, direttore generale di ICMQ - e quando la certificazione viene svolta mediante processi adeguati, allora un caso come via Tortona 33 diventa esempio concretamente praticabile di riqualificazione virtuosa del patrimonio edilizio delle nostre città”.

Ad oggi in Italia sono 99 gli edifici che hanno ottenuto la certificazione Leed[1]. Ancora pochi se si considera che nel mondo sono oltre 44.700 gli edifici certificati dall’ente statunitense Usgbc, ma abbastanza per confermare una chiara tendenza del mercato immobiliare terziario. Oggi Leed rappresenta uno standard condiviso a livello internazionale. Un edificio sostenibile ed energeticamente efficiente conviene a tutti, proprietari e affittuari, come confermato da Sergio Meazza responsabile della Direzione Tecnica di BNP Paribas REIM Sgr: “BNP Paribas REIM Sgr da qualche anno certifica Leed i più importanti progetti di riqualificazione che ha realizzato o sta realizzando nelle principali città italiane. La motivazione principale che ci ha spinto verso il protocollo Leed, oltre al perseguimento di tematiche legate alla sostenibilità ambientale dell’iniziativa, è stata la volontà di assecondare la tendenza del mercato cercando di ridurre i costi di gestione dell’immobile a vantaggio dell’utilizzatore finale. In riferimento al progetto “Tortona 33”, il risultato raggiunto è stato frutto del lavoro di squadra tra la committenza, la società di progettazione Il Prisma e l’organismo di certificazione ICMQ; un ruolo fondamentale nel perseguimento di questo obiettivo che ci gratifica lo ha avuto l’impresa costruttrice, Sercos Spa”.

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ENERGIA: ECOBONUS, è online il nuovo portale ENEA per inviare la documentazione

ENERGIA: ECOBONUS, è online il nuovo portale ENEA per inviare la documentazione

C'è tempo fino al 31 dicembre per usufruire della detrazione del 65%.

Da inizio aprile è possibile inviare online, sul portale ENEA finanziaria2015.enea.it, la documentazione per richiedere le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, ultimati entro il 31 dicembre 2015. L’ENEA, in qualità di Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, è il soggetto incaricato per legge di ricevere la documentazione obbligatoria per ottenere le agevolazioni fiscali per gli interventi di eco-efficienza.

L’ecobonus riguarderà sia i lavori effettuati per le riqualificazioni energetiche nelle singole abitazioni, sia quelli nelle parti comuni dei condomini e durerà fino alla fine dell’anno, secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190). A partire dal 1° gennaio 2016, l'ecobonus scenderà dal 65% al 36%, quindi per usufruire della detrazione maggiorata le ristrutturazioni devono essere pianificate e concluse entro i prossimi nove mesi.

Secondo stime ENEA con il bonus aumentato al 65% sono possibili risultati molto positivi sia in termini di risparmio energetico e che di riduzione delle emissioni di Co2; infatti, già con la precedente detrazione del 55% sono stati risparmiati 11.300 GWh/anno di energia ed evitato il rilascio nell’aria di oltre 2,4 milioni di tonnellate l’anno di CO2. A dare il maggiore il maggior contributo, circa il 45%, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

"Avremmo voluto attivare il sito attraverso il quale trasmettere la documentazione sulle detrazioni del 65% ancor prima; tuttavia, la necessità di ricevere chiarimenti rispetto alcune nuove detrazioni –per le caldaie a biomassa e le schermature solari- introdotte dalle legge di stabilità 2015 ha allungato i tempi -sottolineano all'ENEA. Di questo ci scusiamo nei confronti di quanti non hanno potuto usufruire del servizio anche se l’ENEA non avrebbe potuto intervenire per fornire interpretazioni, in quanto priva di attribuzioni specifiche".

Per far fronte alle richieste di informazione sull’ecobonus è disponibile il portale dell’Agenziaefficienzaenergetica.enea.it, con le ultime news in materia legislativa, le risposte degli esperti e le guide ai lavori, come il nuovo vademecum sugli impianti alimentati da generatori a biomassa e sulle schermature solari. Ma anche soluzioni tecnologiche, proposte formative, buone pratiche, metodologie per un uso razionale dell’energia di famiglie, imprese e Pubblica Amministrazione. Per le informazioni sulle detrazioni fiscali sono attivi anche i seguenti contatti: Linea Amica (06 82888725www.lineaamica.gov.it; Skype: lineaamicapa) e Agenzia delle Entrate (numero verde 848 800444).

Nei prossimi mesi verrà inoltre avviato un Piano triennale di azioni di informazione e formazione sull’efficienza energetica rivolto a piccole e medie imprese, dipendenti pubblici, famiglie, studenti e istituti bancari. Un’attività che l’ENEA sta già svolgendo grazie anche ad una capillare presenza sul territorio con 12 Centri di Consulenza per l'Energia e l'Innovazione (CCEI). Sul fronte della formazione ha inaugurato da alcuni anni la Scuola delle Energie che prepara professionisti e tecnici del risparmio e dell’efficienza energetica, pronti a sbarcare sul mercato del lavoro. A questo si aggiunge la Summer School in Efficienza Energetica in collaborazione con le aziende, che finora ha preparato 60 giovani tra laureati e laureandi tecnico-scientifici, oltre a corsi per installatori di impianti alimentati da fonti rinnovabili e alla piattaforma online formazione.enea.it.