Finalità:
sostenere l’avvio o lo sviluppo di attività di lavoro autonomo o di microimpresa, ovvero promuovere l’inserimento di persone fisiche nel mercato del lavoro.
Destinatari:
-soggetti che intendono avviare o sviluppare un’attività di microimpresa o di lavoro autonomo in forma di ditta individuale, società di persone, società a responsabilità limitata semplificata, società cooperativa o associazione;
-persone fisiche che intendono inserirsi nel mercato del lavoro.
Caratteristiche dei finanziamenti: importo massimo: 25 mila euro. Il finanziamento può essere aumentato - a determinate condizioni - di 10.000 euro.
Garanzie:
non possono essere richieste garanzie reali.
Servizi ausiliari:
il finanziamento è obbligatoriamente accompagnato da servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio all’impresa e/o professionista. In sostanza, il destinatario della misura viene affiancato dal momento precedente il finanziamento fino ai 4 anni successivi all’erogazione del credito, da operatori specializzati chiamati anche Tutor.
Esempi di attività di assistenza e monitoraggio realizzate dai Tutor a beneficio dei destinatari del finanziamento:
-supporto alla definizione della strategia di sviluppo del progetto finanziato e all’analisi di soluzioni per il miglioramento dello svolgimento dell’attività;
-formazione sulle tecniche di amministrazione dell’impresa, sotto il profilo della gestione contabile, della gestione finanziaria, della gestione del personale;
-formazione sull’uso delle tecnologie più avanzate per innalzare la produttività dell’attività;
-supporto alla definizione dei prezzi e delle strategie di vendita, con l’effettuazione di studi di mercato;
-supporto per la soluzione di problemi legali, fiscali e amministrativi e informazioni circa i relativi servizi disponibili sul mercato;
-con riferimento al finanziamento concesso per la partecipazione a corsi di formazione anche di natura universitaria o post-universitaria, supporto alla definizione del percorso di inserimento nel mercato del lavoro;
-supporto all’individuazione e diagnosi di eventuali criticità dell’implementazione del progetto finanziato.
I Tutor sono personale dell’Ente Nazionale per il Microcredito?
No. I Tutor sono professionisti o lavoratori autonomi (persone fisiche o persone giuridiche) in possesso di specifici requisiti professionali definiti dall’Ente Nazionale per il Microcredito.
Per svolgere la loro attività, i Tutor di microcredito devono essere iscritti nell’ “Elenco nazionale obbligatorio degli operatori in servizi non finanziari ausiliari di assistenza e monitoraggio per il microcredito”, istituito presso l'Ente nazionale per il microcredito dalla legge 225/2016 al fine di garantire un'adeguata qualità e garantire la verifica qualitativa e quantitativa dei servizi effettivamente prestati. http://tutor.microcredito.gov.it/news/ente-nazionale-per-il-microcredito/
L’Ente cura la tenuta e l'aggiornamento dell’Elenco, emana le linee guida e definisce i requisiti minimi di cui devono essere in possesso i soggetti che intendono iscriversi nell’Elenco stesso. I Tutor sono iscritti nell’Elenco dopo aver superato un periodo di formazione gratuita ed un esame presso l’Ente.
Perché gli architetti sono interessati al microcredito?
L’interesse è duplice:
-Interesse diretto. Oggi la legge equipara l’impresa ai professionisti, e dunque anche agli architetti. Pertanto, le misure riservate all’impresa si considerano estese ai professionisti. Ciò rende possibile agli architetti accedere al microcredito per aprire o capitalizzare la propria attività professionale. Si consideri, a titolo esemplificativo, il supporto che questo nuovo strumento di politica economica potrebbe dare ai giovani architetti per l’avvio dell’attività.
-Interesse indiretto. Un esempio di interesse indiretto è dato dalla misura “Housing Microfinance per la Microricettività”
Cosa è il Microcredito per l'housing?
Si tratta di un programma pubblico (o misura) di sviluppo del settore microricettivo extra-alberghiero, che fornisce:
-finanziamenti fino a 35 mila euro;
-assistenza tecnica, tutoraggio, supporto legale e amministrativo ai piccoli proprietari e/o affittuari che intendono avviare un’attività micro-ricettiva sostenibile, nell’abitazione di proprietà o in quella condotta in locazione.
Perché il Microcredito per l'housing interessa gli architetti?
L’avvio di una struttura micro-ricettiva comporta una serie di interventi e/o adeguamenti mirati alla messa a norma dell’immobile o al fine di renderlo maggiormente confacente al nuovo uso. Per poter realizzare correttamente questi adeguamenti, nel rispetto delle leggi e degli obblighi, è necessario l’intervento di un tecnico abilitato.
All’interno delle spese finanziate (con i 35 mila euro) connesse all'avvio di una struttura microricettiva ricadono anche le parcelle professionali dei progettisti e il costo delle pratiche edilizie.
Saranno circa 30.000 le diagnosi energetiche che dovranno confluire nel portale AUDIT 102, realizzato e gestito dall’ENEA ai sensi dell’art.8 del Dlgs. 102/2014 (https://audit102.casaccia.enea.it/). Per non incorrere nelle sanzioni previste dall’art. 16 del decreto, le imprese obbligate avrebbero dovuto concludere la diagnosi nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale entro il 5 dicembre 2015 (e successivamente ogni 4 anni), avvalendosi di società di servizi energetici, auditor energetici o dell’ISPRA.
Una volta effettuato l’audit energetico, la relativa documentazione va inviata entro il 22 dicembre 2015 all’ENEA, che ha il compito istituzionale di effettuare i controlli sulla conformità delle diagnosi stesse alle prescrizioni del decreto. Con l’attivazione di AUDIT 102l’invio della documentazione dovrà avvenire esclusivamente attraverso questo portale, previa registrazione elettronica da parte dei soggetti interessati. Pertanto da oggi 11 dicembre la casella di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.non sarà più attiva.
“Il percorso che abbiamo iniziato da tempo con il Ministero delle Sviluppo Economico e le imprese obbligate ha dato, fino a questo momento, ottimi risultati che sono stati riconosciuti pubblicamente sia dalle imprese stesse che dalle associazioni di categoria”, commenta Roberto Moneta, responsabile Unità Tecnica per l’Efficienza Energetica dell’ENEA.
“Tale percorso – continua Moneta - potrà condurre a due risultati molto significativi. Da un lato la sensibilizzazione delle aziende obbligate che, sulla scorta delle diagnosi eseguite, potranno decidere di realizzare interventi di miglioramento della performance energetica dei processi produttivi, ottenendone risultati sia dal punto di vista della competitività dei propri prodotti sul mercato che della riduzione delle emissioni in atmosfera. Dall’altro, i nostri policy maker avranno a disposizione un quadro completo della situazione attuale dei vari comparti produttivi necessario per strutturare e focalizzare meglio le politiche di regolazione ed incentivazione all’efficienza energetica per il settore”.