Satelliti, sensori e algoritmi: la metodologia ENEA per la ricostruzione post-sisma

Satelliti, sensori e algoritmi: la metodologia ENEA per la ricostruzione post-sisma

A distanza di 4 anni dal sisma che ha colpito il Centro Italia, l'Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, l’ENEA, presenta una metodologia innovativa che consente di caratterizzare le macerie prodotte a seguito di terremoti e di valutare in tempi rapidi e a costi contenuti la tipologia di materiali, l’eventuale pericolosità, ma anche di localizzarle e stimarne superfici e volumi.

Questa metodologia combina tecniche di telerilevamento basate su dati acquisiti da sensori ad alta risoluzione aerei e satellitari, e rilievi in situ per la calibrazione dei dati acquisiti in remoto. Lo sviluppo e i test sulla nuove metodologia sono stati effettuati da un team multidisciplinare di ricercatori ENEA su un campione rappresentativo di macerie del centro storico di Amatrice.
Per individuare i cumuli di macerie e determinare l’entità del danno subito dagli edifici, i ricercatori hanno utilizzato i dati satellitari Sentinel-2 del Programma ESA Copernicus per la Gestione delle Emergenze (EMS).
Le analisi geospaziali eseguite in ambiente GIS, attraverso l'uso di algoritmi di machine learning, hanno consentito di stimare sia i volumi che le principali tipologie di macerie. Ne è emersa la presenza di cemento (59%), mattoni naturali (9%), altri materiali, tra cui metallo (8%), e tracce di amianto.
Inoltre, mettendo insieme i risultati dell’applicazione della metodologia alla mappa di microzonazione sismica del territorio, i ricercatori sono stati in grado di realizzare una vera e propria “fotografia” delle aree più a rischio. Questo è utile per la pianificazione territoriale e la ricostruzione in sicurezza delle aree colpite dal sisma.
Tutto ciò consentirà anche di potenziare il Sistema di Previsione e di Supporto alle Decisioni e la base operativa di EISAC.it (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre), il primo centro in Europa per la sicurezza delle infrastrutture strategiche, gestito da ENEA e INGV. In caso di eventi estremi il sistema fornisce supporto a Protezione Civile, Pubbliche Amministrazioni e gestori di reti critiche nelle attività di analisi del rischio e protezione delle infrastrutture, garantendo la continuità dei servizi essenziali (comunicazioni, trasporti, elettricità e acqua) e potenziando la resilienza.
Tale metodologia sviluppata è descritta in uno studio pubblicato sulla rivista internazionale ISPRS International Journal of Geo-Information ed è stata anche presentata nell’ambito dell’International Conference on Computational Science and its Applications (ICCSA 2020).

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork
in collaborazione con ENEA

Progetto Ue sull'efficienza delle PMI, ENEA coordina altre 8 agenzie europee

Progetto Ue sull'efficienza delle PMI, ENEA coordina altre 8 agenzie europee

Fornire supporto agli Stati membri e alle istituzioni europee per sviluppare programmi di promozione dell’efficienza energetica nelle PMI, a partire da uno strumento come le diagnosi energetica che vede l’Italia ai primi posti in Europa. È questo l’obiettivo del progetto LEAP4SME che, oltre all’ENEA nel ruolo di coordinatore, vede impegnate altre otto agenzie nazionali per l’energia dell’area europea: Austria (AEA), Croazia (EIHP), Grecia (CRES), Malta (EWA), Polonia (KAPE), Portogallo (ADENE), Regno Unito (EST) e Slovacchia (SIEA).

Approvato nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto triennale LEAP4SME (Linking Energy Audit Policies to enhance and support SMEs towards energy efficiency) prevede in primo luogo un’analisi preliminare delle specificità e dei programmi nazionali di efficienza energetica dei Paesi partner. In seguito sarà condotta un’indagine approfondita del comparto europeo delle PMI finalizzata alla proposta di schemi mirati e raccomandazioni che tengano conto degli aspetti energetici del miglioramento dei processi produttivi e dell’ottimizzazione della risorsa idrica.

“Per affrontare una tematica sfidante e articolata come l’efficienza energetica nelle PMI, abbiamo indirizzato gli sforzi nella costruzione di una compagine istituzionale di primo livello che ci ha permesso di offrire la garanzia di un dialogo strutturato ed equilibrato con il mondo associativo, imprenditoriale e istituzionale. Questo ci fornisce inoltre la possibilità di fornire analisi, valutazioni e proposte con l’imparzialità di giudizio propria del ruolo di pubblico servizio dei partner”, spiega il ricercatore ENEA Enrico Biele che coordina il progetto.

“Questo progetto, che ci vede nel ruolo di coordinatori, consentirà all’ENEA di rafforzare ulteriormente il proprio ruolo a livello internazionale come agenzia di riferimento sui temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità delle imprese. La nostra proposta progettuale ha inoltre suscitato l’interesse di nove ministeri e di altre quattro agenzie nazionali di Paesi Ue”, sottolinea Ilaria Bertini, direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA.

Dalla cattura della CO2 nuovi materiali per edilizia e strade

Dalla cattura della CO2 nuovi materiali per edilizia e strade

Utilizzare gli scarti dell’industria siderurgica e del cemento per ‘immagazzinare’ anidride carbonica e, contemporaneamente, produrre materiali di qualità e a basso costo da impiegare in edilizia e nella cantieristica stradale. È questa una delle nuove frontiere della ricerca ENEA nel campo della separazione, riutilizzo e confinamento della CO2 (CCUS - carbon capture, utilization and storage), che sarà testata nell’impianto pilota ZECOMIX presso il Centro ENEA Casaccia (Roma). Anche grazie a queste attività ZECOMIX è stato inserito come infrastruttura di ricerca nel progetto europeo ‘ECCSELERATE’, finanziato con circa 3,5 milioni dall’Unione europea nell’ambito del programma Horizon2020. Oltre a ENEA, gli altri partner italiani del progetto sono Sotacarbo, Università di Bologna - Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali - e Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) che coordina il nodo italiano della rete europea di laboratori specializzati in ricerca su cattura e sequestro di CO2 (CCS).

“L’obiettivo è di rendere il processo di decarbonizzazione di industrie come acciaierie e cementifici economicamente vantaggioso e circolare. I loro scarti non andranno più a finire in discarica ma serviranno a catturare la CO2 prodotta. E una volta esaurita la loro capacità di stoccare anidride carbonica, questi ‘nuovi’ materiali saranno reimmessi nei processi industriali stessi per la produzione di cemento e di acciaio, o utilizzati come inerti per fondi stradali”, spiega Stefano Stendardo, ricercatore ENEA del Laboratorio di Ingegneria dei processi e dei sistemi per l’energia.

Tra i settori di interesse c’è l’industria siderurgica che potrebbe trasformare le sue scorie in materie prime riutilizzabili per la produzione di cemento, calcestruzzo e malte oppure per manufatti, sottofondi e manti stradali. Con notevoli vantaggi sia a livello ambientale che economico, perché vengono utilizzati scarti di produzione, ma anche per la qualità dei nuovi materiali che mostrano caratteristiche chimiche e fisiche migliorate fatti reagire con la CO2”.

“Ci aspettiamo i risultati più promettenti dagli scarti siderurgici. La sola produzione di acciaio da ciclo integrale, escludendo la fase iniziale di produzione di ghisa, genera ogni anno, a livello mondiale, circa 126 milioni di tonnellate di scorie che, con le nostre tecnologie, potrebbero stoccare da 6 a 9 milioni di tonnellate di CO2 e produrre nuova materia prima”, sottolinea Stendardo.

Ma gli ambiti di applicazione non finiscono qui. La cattura e il sequestro della CO2 tramite carbonatazione potrebbero infatti essere impiegate anche nel trattamento di altri tipi di scarti come le ceneri e le scorie prodotte dalla combustione di carbone e dalla termovalorizzazione di rifiuti urbani e i residui di costruzioni e demolizioni.

Scarti industriali a parte, nell’infrastruttura ZECOMIX si studieranno anche altre possibilità di riuso dell’anidride carbonica come ad esempio e la produzione di combustibili come metanolo e kerosene. Inizialmente le emissioni provenienti dalle centrali elettriche a combustibili fossili, gli scarichi di cementifici e di altre fabbriche potrebbero essere la principale sorgente di CO2. In prospettiva, potrebbe essere impiegata anche la CO2 catturata dall’atmosfera stessa (la cosiddetta ‘Direct Air Capture’) o quella naturale per produrre ‘combustibili da carbonio non-fossile’, come già sperimentato in Islanda.

Secondo i dati dell’International Energy Agency (IEA), oggi le infrastrutture CCS catturano in tutto il mondo oltre 35 milioni di tonnellate CO2 l’anno, equivalenti alle emissioni annuali dell’Irlanda. Nel prossimo decennio, la IEA ritiene necessario aumentare di 20 volte i tassi annuali di cattura di CO2 dalle centrali elettriche e dalle industrie.

Finestre "illuminanti" grazie ai nuovi OLED di ENEA e Materias

Finestre "illuminanti" grazie ai nuovi OLED di ENEA e Materias

Al via il progetto OLEDWIND che vede collaborare ENEA con l’azienda campana Materias S.r.l. per sviluppare innovative sorgenti luminose organiche, gli OLED (Organic Light Emitting Diode), da integrare in finestre per illuminare gli interni degli edifici in assenza di luce naturale. Grazie anche all'impiego di materiali economici e sostenibili, i nuovi dispositivi consentiranno di ridurre il costo per l’illuminazione e di migliorare il benessere abitativo delle persone.

“Questa nuova tecnologia consentirà di realizzare finestre ‘intelligenti’ che di giorno svolgeranno il ‘normale’ compito di far entrare la luce naturale, mentre dal crepuscolo in poi, grazie agli OLED inseriti nel vetro, manterranno il livello desiderato di luminosità negli ambienti”, spiega Maria Grazia Maglione, ricercatrice del Laboratorio Nanomateriali e Dispositivi nel Centro Ricerche ENEA Portici (Napoli).

Le persone passano gran parte del proprio tempo all’interno di edifici nei quali la luce naturale contribuisce solo in minima parte all’illuminazione necessaria. In generale, abitazioni, luoghi di lavoro, uffici pubblici e scuole utilizzano sorgenti luminose artificiali, come lampade a fluorescenza (neon) e LED, che raramente replicano il contenuto spettrale e di intensità della luce naturale. Ciò ha conseguenze sul benessere abitativo e sulla salute degli occupanti, specialmente in caso di presenza prolungata in tali ambienti. “Da qui la necessità di ripensare le modalità di illuminazione degli ambienti di vita, impiegando nuovi tipi di sorgenti luminose che siano più simili alla luce naturale, cioè producano luce diffusa, non siano abbaglianti, abbiano un contenuto spettrale eventualmente regolabile, ma che siano anche efficienti, cioè a basso consumo, costino poco, utilizzino materiali facilmente reperibili e sostenibili, ma anche biodegradabili e che a fine vita siano facilmente gestibili e riciclabili, quindi ecocompatibili”, aggiunge Maglione.

Nella prima fase del progetto, la ricerca sarà focalizzata sullo sviluppo di prototipi OLED semitrasparenti che prevedono l’impiego di materiali e processi a basso impatto ambientale ed ecosostenibili, per il loro possibile utilizzo in finestre intelligenti per l’illuminazione di interni. “Qui la collaborazione con Materias S.r.l. riguarderà l’individuazione dei materiali, il miglioramento di alcune fasi di processo e la valutazione dei risultati raggiunti per pianificare lo sviluppo di OLED con prestazioni migliorate”, sottolinea Maglione.

In una seconda fase saranno incrementate l’area emissiva e le prestazioni generali dei dispositivi, inclusa la stabilità nel tempo. “Questo ci permetterà di interfacciarci con aziende dell’illuminotecnica potenzialmente interessate a nuove soluzioni di illuminazione - settore in cui l’industria italiana è tra le prime al mondo - ma anche con i produttori e gli installatori di infissi e serramenti, che avrebbero la possibilità di presentare finestre innovative con dispositivi OLED integrati”, conclude Maglione.

La tecnologia OLED si configura come l’evoluzione dei metodi di illuminazione per ambienti chiusi, grazie alle peculiari caratteristiche dei dispositivi, come: grande area di emissione luminosa con generazione di luce diffusa, dispositivi sottili e leggeri, elevata efficienza, ampia possibilità di regolare il colore della luce emessa, dissipazione termica che non necessita di dissipatori di calore aggiuntivi e dunque bassa temperatura di funzionamento, possibilità di essere realizzati con processi a basso costo e su substrati flessibili, trasparenza, con la possibilità di realizzare forme e geometrie qualsiasi. A questo proposito, dal punto di vista del design gli OLED permettono di pensare alla luce come materia e non solo come funzione, e quindi come un elemento architettonico vero e proprio, permettendo una superiore versatilità in termini di design rispetto ai LED, in sintonia con l’approccio alle nuove produzioni industriali del “Made in Italy”.

Il progetto OLEDWIND ha ottenuto un finanziamento di 46.500 euro dal programma “Proof of Concept” messo in campo dall’ ENEA per lo sviluppo e il trasferimento tecnologico all’industria.

 

Fonte: Enea

Energia: Regione Lombardia, ENEA, Gse e Anci Lombardia lanciano iniziativa su efficientamento e rinnovabili per i Comuni

Energia: Regione Lombardia, ENEA, Gse e Anci Lombardia lanciano iniziativa su efficientamento e rinnovabili per i Comuni

Dalla collaborazione tra Regione Lombardia, ENEA e GSE (Gestore dei servizi energetici) nasce il “Punto Energia e Clima per i Comuni” (PECC), uno sportello operativo per promuovere e supportare la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico locale e l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Per assicurare un approccio integrato nel supporto ai Comuni, il PECC vedrà il coinvolgimento costante anche di Anci Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani), punto di riferimento essenziale per il network dei Comuni lombardi.

Il PECC prende avvio con una rilevante iniziativa di supporto ai Comuni nell'attivare progetti subito cantierabili finanziabili con i circa 350 milioni di euro di fondi regionali per il biennio 2020-2021 introdotti dalla legge n.9 della Regione Lombardia del 4/5/2020 (“Interventi per la ripresa economica”) e resi integrabili con le risorse del Conto Termico gestito dal GSE per assicurare il massimo risultato di investimento per i Comuni.

Le attività del PECC partono oggi con il primo di quattro webinar che mirano in particolare a fornire a tutti i Comuni della Lombardia regole e procedure sull’utilizzo degli incentivi del Conto Termico sulla base del cofinanziamento previsto dalla legge regionale. Questo primo ciclo di incontri prevede anche un focus su linee guida per la scelta degli interventi, strumenti esistenti di diagnosi e valutazione dei benefici energetici possibili e utilizzo degli strumenti nazionali per gli acquisti in rete. L’incontro di oggi 11 giugno è rivolto ai 67 Comuni lombardi con popolazione superiore ai 20mila abitanti; a seguire venerdì 12 giugno il webinar dedicato ai 397 Comuni con popolazione tra 5mila e 20mila abitanti e infine mercoledì 17 e giovedì 18 giugno gli ultimi due incontri per i 521 Comuni lombardi sotto i 5mila abitanti.

Dopo questo ciclo di webinar il PECC diventerà una struttura stabile negli spazi regionali per l’assistenza ai Comuni negli interventi in materia di efficienza energetica territoriale che saranno delineati dalla nuova programmazione regionale su energia e clima nell’ambito dei fondi strutturali europei 2021-2027.

“Lo stanziamento straordinario dei fondi regionali per la ripresa economica destinati agli enti locali vede negli interventi di efficientamento energetico dell’edilizia pubblica e nello sviluppo di impianti a energia rinnovabile una spinta verso lo sviluppo sostenibile dei territori. L’avvio dei Punti Energia e Clima ha proprio l’obiettivo di dare un supporto operativo e concreto agli amministratori del territorio in stretta collaborazione con i soggetti nazionali più autorevoli quali ENEA e GSE e in sintonia con ANCI Lombardia”, dichiara l’Assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo.

Attraverso questa struttura operativa ENEA mette a disposizione le proprie competenze tecnico-scientifiche nel settore dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per promuovere e facilitare l’utilizzo degli incentivi statali e dei fondi regionali da parte delle amministrazioni locali lombarde. Il nostro obiettivo è di ottimizzare l’efficacia degli interventi di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare affinché i Comuni possano massimizzare i risparmi economici derivanti da minori consumi di energia”, sottolinea il Presidente dell’ENEA Federico Testa.

“Siamo certi che l’unità di intenti che guida questa valida iniziativa rafforzerà dialogo e interconnessioni a beneficio dei cittadini e delle comunità locali. Risorse regionali e incentivi possono e devono essere usati in sinergia per accelerare gli interventi utili a rigenerare il patrimonio pubblico e massimizzare l’investimento in modo efficace e tempestivo. Le competenze del GSE sono a disposizione per accompagnare il nostro Paese nella transizione energetica e portare la sostenibilità nella quotidianità territoriale” dichiara l’Amministratore Delegato del GSE Roberto Moneta.

“Il supporto di Anci Lombardia si configura non solo come facilitatore e sostenitore dell’accordo per la realizzazione del PECC, ma anche come supporto operativo alle amministrazioni comunali per la presentazione di progetti che rispondano agli obiettivi della LR 9/2020 in merito alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico locale. La partecipazione diretta di Anci Lombardia al gruppo di lavoro istituito dalla Regione Lombardia per il coordinamento e attuazione delle disposizioni dei fondi regionali per la ripresa economica, offre quindi ai Comuni la possibilità di esprimere le proprie progettualità”, sottolinea il presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra.

Di seguito la sezione web che la Regione Lombardia ha dedicato agli enti locali potenziali beneficiari della Legge regionale 4 maggio 2020 n. 9 “Interventi per la ripresa economica”, alle FAQ e ai contatti con le Unità Territoriali Regionali:
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/istituzione/direzioni-generali/direzione-generale-enti-locali-montagna-e-piccoli-comuni/interventi-ripresa-economica

 

Fonte: Enea

Scuola: le indicazioni ENEA per aule più salubri ed efficienti

Scuola: le indicazioni ENEA per aule più salubri ed efficienti

Una scuola con aule confortevoli, efficienti e salubri sia a livello energetico che di qualità dell’aria. È questo l’obiettivo delle indicazioni dell’ENEA contenute nella pubblicazione #Scuola in Classe A - Istruzioni per l’uso, in vista del ritorno degli studenti in classe a settembre dopo un anno scolastico caratterizzato da mesi di attività didattica a distanza a causa dell’emergenza COVID-19.

Rivolto sia al personale docente che agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, l’opuscolo informativo contiene suggerimenti corredati di schede di facile consultazione, validi per massimizzare i vantaggi in tutti gli edifici scolastici, soprattutto in quelli che non hanno impianti di climatizzazione e aerazione automatizzati.

“Le tante ricerche scientifiche svolte a livello internazionale hanno mostrato con chiarezza come l’eventuale presenza di inquinanti chimici negli ambienti chiusi e i valori non confortevoli di temperatura e umidità peggiorino la qualità dell’aria e del microclima e portino a un aumento o a una cronicizzazione delle problematiche respiratorie, dei mal di testa, delle allergie e alla maggiore diffusione di batteri e virus” - spiega l’esperta ENEA Patrizia Aversa che assieme ad Antonia Marchetti ha curato la pubblicazione - “E tutto questo è ancora più evidente in edifici, come le scuole, dove convivono a stretto contatto tante persone per diverse ore. Per questo motivo nelle aule bisogna garantire i giusti valori di temperatura e umidità, assicurando sempre un opportuno ricambio d’aria”, aggiunge.


I suggerimenti nel dettaglio:

1 - Controlla la temperatura e l’umidità. In inverno, per legge la temperatura deve essere compresa tra i 18 e i 20°C, mentre nel corso della stagione estiva deve fermarsi attorno ai 26°C, anche se è auspicabile non superare di oltre 5°C la differenza tra temperatura esterna e interna. L’umidità invece va mantenuta tra il 40 e il 60%. Per rendere l’ambiente confortevole e salubre, è necessario regolare il termostato se la temperatura è diversa da quella stabilita e deumidificare aprendo le finestre. Va evidenziato che, anche nelle giornate invernali più fredde e umide, il quantitativo di vapore acqueo presente nell’aria interna alle aule è maggiore di quello contenuto nell’ambiente esterno.

2 - Rinnova l’aria che respiri. Vivere per molte ore in un ambiente chiuso, privo di un’adeguata ventilazione, provoca un aumento della concentrazione di anidride carbonica e di sostanze volatili inquinanti (COV), con conseguente sonnolenza, calo di concentrazione e di rendimento, ma anche un incremento dei mal di testa e delle irritazioni respiratorie, in quanto spesso anche i batteri e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione. Per questo è indispensabile aprire le finestre in presenza di cattivo odore e di aria viziata ed evitare di appendere i cappotti in aula. L’aria che proviene dall’esterno riduce temperatura e umidità e favorisce la diminuzione della concentrazione di anidride carbonica e degli inquinanti chimici e biologici che si trovano spesso negli ambienti chiusi.

3 - Ottimizza e rendi efficace il ricambio d’aria. La qualità dell’aria in un’aula scolastica può essere valutata, per esempio, misurando la concentrazione di anidride carbonica presente. Alcuni studi hanno dimostrato che è buona o ottima all’inizio delle lezioni e peggiora progressivamente fino a che, durante le ultime ore, può diventare così scadente da poter essere valutata come insufficiente dal punto di vista igienico. Per questo è necessario aprire le finestre regolarmente, per non meno di 5 minuti, più volte al giorno e a prescindere dalle condizioni atmosferiche, prima dell’inizio delle lezioni, ad ogni cambio insegnante, durante la ricreazione e soprattutto dopo la pulizia dell’aula. È tuttavia preferibile evitare di aprirle durante le ore di punta del traffico veicolare, in modo da scongiurare la diffusione all’interno delle aule dei gas di scarico delle automobili. Per un coordinamento più efficace nell’ambito di queste attività è utile creare un piano di azione per decidere chi fa cosa, segnando su un calendario settimanale modi, tempi e responsabilità, facendo partecipare tutta la comunità scolastica.

4 - Accendi la luce solo quando serve. Un impianto di illuminazione ben dimensionato e finestre dotate di tende e tapparelle, se correttamente utilizzati, permettono di evitare zone d’ombra e abbagliamenti, favorendo un ambiente confortevole. Inoltre l’impiego di lampade ad alta efficienza, come i LED, e l’installazione di rilevatori di presenza e sistemi di gestione domotici ne aumentano l’efficienza e riducono sensibilmente i consumi di energia.

5 - Circondati di piante. Oltre ad essere utilizzate come materiale didattico e come complemento d’arredo per abbellire aule e corridoi, le piante hanno un effetto rilassante e possono essere d’aiuto per regolare la qualità dell’aria e il microclima interno all’aula. Infatti, alcuni studi hanno mostrato come le piante possono contribuire a ridurre la concentrazione di anidride carbonica e la temperatura negli ambienti chiusi. Tuttavia per non incorrere in un aumento eccessivo di umidità è sufficiente una pianta ogni nove metri quadrati e non lasciare l’acqua nei sottovasi.

La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito della campagna nazionale per l’efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’ENEA[1], che prevede attività di formazione e informazione rivolte alla pubblica amministrazione, grandi imprese e PMI, istituti bancari, famiglie e studenti.

Coronavirus: da un brevetto ENEA distanziatori ecosostenibili per la spiaggia

Coronavirus: da un brevetto ENEA distanziatori ecosostenibili per la spiaggia

Dal mondo della ricerca una soluzione green per assicurare il corretto distanziamento sulle spiagge nella fase post-emergenza COVID-19. L’idea è di utilizzare la Posidonia oceanica, una pianta marina che si deposita in grandi quantitativi sugli arenili mediterranei, per realizzare barriere di sicurezza ecologiche.

L’innovazione - sviluppata da ENEA in collaborazione con l’azienda Ecofibra - consiste in pannelli divisori imbottiti con Posidonia, raccolta ed essiccata, per separare gli ombrelloni e creare dei percorsi di accesso all’acqua, in linea con l’attuale normativa sanitaria.

“L’utilizzo durante la stagione estiva di questi dispositivi economici, facilmente riutilizzabili e che possono essere realizzati anche con materiali 100% naturali, consentirebbe di rendere fruibili in sicurezza superfici di costa altrimenti non balneabili e di ridurre la dispersione di aerosol a beneficio della ricettività turistica”, spiega Sergio Cappucci del Laboratorio ingegneria sismica e prevenzione dei rischi naturali ENEA, che ha inventato e brevettato il sistema utile anche per stuoie, sdraio, cuscini e altri arredi, in un’ottica di economia circolare, protezione dell'ambiente e tutela della biodiversità, offrendo nuove opportunità di sviluppo economico.

Questi prototipi di “separè” ecologici, alti circa 120 cm e larghi 200 cm, sono dotati di telai in acciaio e fodera in plastica riciclata o in materiali naturali; a fine stagione l’imbottitura può essere semplicemente svuotata sulla spiaggia dove torneranno a svolgere l’originaria funzione di protezione dall’azione erosiva provocata dalle onde.


I dispositivi rappresentano inoltre una soluzione al problema della corretta gestione della Posidonia spiaggiata che occupa molta superficie, generando cattivi odori: se raccolti insieme ad altri rifiuti, infatti, i cumuli devono essere smaltiti, con costi ingenti per operatori e amministrazioni locali che devono provvedere alla loro rimozione.

La Posidonia oceanica è un importante indicatore dello stato di salute del mare in grado anche di ridurre i fenomeni di erosione costiera, produrre ossigeno, contribuire alla conservazione degli ecosistemi e della biodiversità. La loro rimozione, oltre a sottrarre quantità elevate di sabbia alle spiagge, privandole della naturale protezione dalle mareggiate, sottrae biomassa e nutrienti importanti per gli ecosistemi costieri, con conseguente impoverimento della biodiversità. Un recente studio ha calcolato che la rimozione meccanica di Posidonia spiaggiata, la cosiddetta “banquette”, in 19 spiagge ha fatto perdere in 9 anni (2010-2018) un volume di sabbia di oltre 39.000 mc, equivalenti a circa 30.000 tonnellate di sabbia.

Al fine di promuovere l'importanza della Posidonia oceanica e valorizzare la "banquette", dal prossimo giugno presso il Parco Nazionale del Circeo e il Monumento Naturale Palude di Torre Flavia saranno realizzati due "laboratori a cielo aperto" nell'ambito del progetto BARGAIN, realizzato da ISPRA, Università di Tor Vergata ed ENEA, con il contributo della Regione Lazio.

Energia: comunità energetiche, a ENEA il coordinamento del progetto europeo eNeuron

Energia: comunità energetiche, a ENEA il coordinamento del progetto europeo eNeuron

Sviluppare strumenti innovativi per la gestione ottimale delle "comunità energetiche" e favorire la transizione verso un sistema low-carbon. È questo l’obiettivo prioritario di eNeuron, il progetto europeo di Innovation Action (IA) coordinato dall’ENEA e risultato primo nella classifica della call di riferimento.

Il progetto eNeuron può contare su un finanziamento di 6 milioni di euro nell’ambito di Horizon 2020 e coinvolge 17 partner pubblici e privati di 8 Paesi; per l’Italia, oltre ad ENEA, partecipano l’Università Politecnica delle Marche e la Fondazione ICONS.

In una prima fase è prevista la realizzazione di una piattaforma attraverso la quale gli utenti della comunità potranno partecipare attivamente alla gestione ‘comunitaria’ dell’energia per soddisfare in modo sostenibile ed efficiente il proprio fabbisogno energetico. In una seconda fase, l’iniziativa si focalizzerà sull’uso ottimale e sostenibile dei vettori energetici multipli, considerando priorità sia a breve che a lungo termine.

“Il progetto intende la comunità dell’energia come un’infrastruttura integrata per tutti i vettori energetici, e vede il sistema elettrico come spina dorsale, caratterizzata dall’accoppiamento delle reti elettriche con quelle del gas, del riscaldamento e del raffrescamento, supportate dall’accumulo di energia nelle varie forme e tipologie, inclusi i veicoli elettrici e i processi di conversione”, spiega Marialaura Di Somma, ricercatrice presso il Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche del Centro ENEA di Portici e coordinatrice del progetto.

A livello operativo, eNeuron si propone di sviluppare approcci e metodologie innovativi per progettare e gestire le energy community mediante l’uso ottimale di vettori energetici multipli che verranno sperimentati e validati in quattro siti pilota in Europa caratterizzati da un’elevata complementarità tra loro: in Italia nel quartiere Montedago ad Ancona, in Polonia a Bydgoszcz (mediante il distributore di energia elettrica polacco “ENEA Operator”); in Norvegia nel laboratorio messo a disposizione dal distributore di energia elettrica Skagerak; in Portogallo nella base navale di Lisbona messa a disposizione da EDP Labelec e dalla Marina Portoghese.

“Questo progetto si inserisce nel quadro delle policy europee e nazionali per lo sviluppo delle comunità energetiche, un tema sempre più attuale e strategico. In particolare, eNeuron contribuirà alla realizzazione di strumenti per la pianificazione di sistemi energetici integrati in presenza di poli-generazione distribuita e con elevati livelli di penetrazione di energia rinnovabile”, sottolinea Giorgio Graditi, vice direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche dell’ENEA. “D’altra parte questo progetto consentirà a ENEA di rafforzare il proprio ruolo a livello europeo nella ricerca in campo energetico, potendo contare sulle specifiche competenze del Laboratorio Smart Grid e Reti Energetiche, specializzato in attività di studio, analisi, ricerca e sviluppo di tecnologie, metodologie e dispositivi per applicazioni nel settore delle smart grid, delle reti energetiche e impegnato – conclude Graditi – in attività di ricerca per lo sviluppo di hub-energetici multi-vettore e comunità energetiche locali’’.

Coronavirus: proposta ENEA-Fratello Sole a supporto del Terzo Settore contro la povertà energetica

Coronavirus: proposta ENEA-Fratello Sole a supporto del Terzo Settore contro la povertà energetica

Inserire fra le misure post-emergenza COVID-19 interventi a sostegno dei soggetti più fragili e, in particolare, contro la povertà energetica, per ridurre i consumi, la spesa per le bollette e migliorare la qualità abitativa. È quanto chiedono in un documento congiunto l’ENEA e Fratello Sole - società consortile non a scopo di lucro, i cui soci sono enti non profit del Terzo Settore, che opera nel contrasto alla povertà energetica - con la proposta di estendere al Terzo Settore l’accesso agli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici adibiti ad attività ad alto impatto sociale, come leva strategica con forti ricadute sociali, economiche, ambientali e di occupazione.

A giudizio di ENEA e Fratello Sole, infatti, rimuovere le barriere all’utilizzo degli incentivi consentirebbe non soltanto di diminuire i costi di gestione delle attività non profit - siano esse di enti del terzo settore che di Enti religiosi impegnati in attività sociali e caritative - ma anche di produrre benefici in termini ambientali e di migliorare il comfort e la fruizione delle strutture e l’utilizzo degli spazi da parte delle persone ospitate, generando occupazione nel settore edile e impiantistico nella fase di ripartenza post-coronavirus.

“Il Green Deal di cui tutti oggi parliamo come motore per la ripresa dovrà essere necessariamente un Social Green Deal, un insieme di azioni per contrastare l’emergenza climatica e promuovere sviluppo e benessere anzitutto a favore delle persone più fragili. L’efficientamento energetico degli immobili in cui vengono erogati servizi ai più deboli da parte degli enti del Terzo Settore può essere uno degli assi portanti di questo Social Green Deal, oltre che un’azione di contrasto alla perdurante condizione di ‘precarietà energetica’ di tali enti”, afferma il Presidente dell’ENEA Federico Testa.

“Lo shock dell’emergenza che stiamo affrontando porta ad una presa di coscienza importante sulla necessità di sostenere, ora più che mai, i soggetti più fragili. Allo stesso tempo servono azioni che possano agire da leva per la ripresa. Da qui la nostra proposta che, oltre a colmare un vuoto normativo, consentirebbe di fare in modo che il mondo del non profit possa contribuire alla transizione energetica, ambito per cui ha una vocazione naturale essendo l’attenzione all’ambiente una tematica ad impatto sociale”, sottolinea il Presidente di Fratello Sole Fabio Gerosa.

La proposta, articolata in sei punti, oltre alla possibilità esplicita di usufruire delle detrazioni per gli enti del Terzo Settore, prevede l’ampliamento di calcolo per la detrazione Bonus Energetico e Sismico ai metri cubi (340, valore medio italiano), in aggiunta opzionale al numero delle unità immobiliari; l’apertura agli enti del Terzo Settore e in genere alle opere sociali, la garanzia del Fondo nazionale di efficienza energetica o la costituzione di un altro apposito strumento; l’inclusione di tali enti tra i soggetti beneficiari delle detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia e di riduzione del rischio sismico; l’ammissibilità della cessione del credito fiscale derivante da interventi di ristrutturazione edilizia, a favore dei fornitori o di altri soggetti collegati che hanno contribuito all’intervento

A supporto dell’iniziativa si sono già espressi numerosi esponenti del Terzo Settore e del mondo religioso che gestiscono opere sociali o educative. Per Stefano Tabò, Presidente del Centro Servizi Volontariato CSVnet, “il mondo del volontariato in Italia è il volto del nostro Paese, accogliente e generoso: di sicuro servono norme che sostengano la forte volontà di cambiamento che stiamo vivendo, norme che garantiscano la continuità di questa ricchezza umana, di questo capitale sociale che ci caratterizza”.

“In questo tempo abbiamo già sperimentato l’emarginazione dal mondo digitale che esclude migliaia di ragazzi dalla scuola online. Il tema della povertà energetica può essere gestito diversamente: ci sono gli strumenti normativi per permettere che gli emarginati non subiscano anche questa scissione del tempo”, dichiara Don Benoni Ambarus, Direttore della Caritas di Roma, secondo il quale “il provvedimento legislativo, inoltre, arriva a ridosso del quinto anniversario dell’enciclica Laudato Sì e, sebbene sia stato un documento di Papa Francesco apprezzato e condiviso dalla società civile, sono state poche finora le iniziative che hanno dato seguito a politiche in questo senso”.

“La ripartenza non può prescindere dal valorizzare il ruolo della cooperazione sociale e dell’impresa sociale, poiché si sono dimostrati strumenti molto potenti sia nell’agganciare il mondo giovanile e tutte le persone con difficoltà sia nell’includerle al lavoro, anche sulle nuove frontiere dell’innovazione tra cui quella legata alla sostenibilità ambientale”, dichiara il Presidente di Confcooperative Federsolidarietà, Stefano Granata. “Giovani, innovazione, solidarietà, sostenibilità sociale ed ambientale saranno sempre più gli elementi chiave del guardare al futuro come cittadini, ma contemporaneamente saranno anche le leve attraverso le quali poter intraprendere e cooperare nelle comunità. Dovremo tutti accogliere e sostenere questa sfida per costruire, insieme, un mondo più produttivo che sia, al contempo, più solidale e più equo”, aggiunge Granata.

Per il Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Monsignor Massimo Camisasca, “bisogna avere forza e convincimento per virare con decisione verso un mondo che rispetti le persone attraverso il rispetto del creato e i politici devono trovare le strade normative anch’esse coraggiose che permettano questa conciliazione e la possibilità che i poveri non restino esclusi”.

“Dobbiamo fare in modo che questo tempo sia l’occasione di un vero cambiamento ma soprattutto che il cambiamento riguardi la possibilità che un mondo da sempre dedicato all’accoglienza, possa continuare a farlo con sempre maggiore efficacia”, aggiunge Padre Luca Reina, provinciale della Congregazione degli Artigianelli, presente con opere di carità in tutta Italia e Presidente della Consulta Diocesana di Genova che insieme a Padre Fortunato Romeo, Padre provinciale della Congregazione dei Padri Somaschi afferma: “oggi è sempre più urgente unire l’azione di tutela del creato a quelle di cura delle persone perché sono sempre quelle più povere che non hanno diritti e che restano fuori dai cambiamenti, tutto questo deve avere un ‘volto’ normativo esplicito che si riversi nella società civile, dentro chi, ogni giorno vive e si spende per i più fragili.”

 

Fonte: Enea

Energia: a Milano il primo servizio di One Stop Shop metropolitano con ENEA per la riqualificazione degli edifici

Energia: a Milano il primo servizio di One Stop Shop metropolitano con ENEA per la riqualificazione degli edifici

ENEA e la Città Metropolitana di Milano hanno sottoscritto un accordo per la realizzazione di un servizio di “One Stop Shop”, ovvero uno sportello unico locale per supportare i proprietari di immobili pubblici e privati nel processo di riqualificazione energetica degli edifici.

Lo sportello metterà a disposizione tutte le informazioni utili per conoscere le caratteristiche del proprio edificio, da una stima dei consumi alle potenzialità di risparmio in bolletta, fornendo indicazioni sulle tecnologie d’intervento più diffuse, la tipologia di professionisti da consultare per ogni step del processo di riqualificazione e i meccanismi di incentivazione attualmente disponibili. La definizione del percorso di ristrutturazione e le guide di orientamento per gli utenti saranno rese fruibili attraverso una piattaforma dedicata.

Nei prossimi 18 mesi ENEA e la Città Metropolitana di Milano prevedono di realizzare la prima versione del servizio. Saranno utilizzati come casi pilota alcuni edifici reali i cui dati sono già disponibili grazie ad una sperimentazione messa in atto dai due enti, tra il 2017 e il 2018, a seguito di un progetto finalizzato ad effettuare diagnosi energetiche “leggere” sugli immobili del territorio metropolitano che dispongono di un impianto termico con potenza superiore ai 35 kW.

Lo sviluppo del progetto One Stop Shop si inserisce all’interno del sistema DeciWatt, un programma dell’Area Ambiente e tutela del Territorio di Città Metropolitana di Milano avviato a marzo 2020, che per implementare l’efficienza energetica negli edifici mette a sistema strumenti di digitalizzazione del territorio come Decimetro, la nuova piattaforma istituzionale per la consultazione di informazioni geografiche relative ai Comuni appartenenti al territorio metropolitano milanese.

In questa fase iniziale del progetto partirà un tavolo tecnico con tutti i soggetti della filiera della ristrutturazione degli edifici. “Si partirà con il piede giusto solo se si riuscirà a lavorare in sinergia con progettisti, imprese, amministratori condominiali, consumatori, istituti finanziari e con il coinvolgimento dei Comuni del territorio metropolitano - afferma Mauro Marani, responsabile della Divisione Servizi Integrati per lo Sviluppo Territoriale del Dipartimento DUEE di ENEA - Città metropolitana di Milano con la sue competenze nella gestione del territorio e l’esperienza maturata nel controllo degli impianti termici, ed ENEA che, grazie alla presenza del suo CCEI di Milano è in grado di mettere a disposizione del territorio competenze scientifiche e strumenti innovativi, sono riuscite a sviluppare un progetto molto ambizioso e in linea con le nuove direttive europee”.

 

Fonte: Enea

Sanità: tecnologia italiana vince gara NATO per ospedali 'chiavi in mano' hi-tech ed ecosostenibili

Sanità: tecnologia italiana vince gara NATO per ospedali 'chiavi in mano' hi-tech ed ecosostenibili

La pugliese R.I fornirà le infrastrutture realizzate in collaborazione con ENEA ed altri partner

Una tecnologia innovativa ed ecosostenibile sviluppata dall’azienda pugliese R.I. (Ricerca e Innovazione) in collaborazione con ENEA ed altri partner ha vinto la gara internazionale della NATO Support and Procurement  Agency (NSPA) per la realizzazione di quattro ospedali da campo hi-tech. La fornitura è destinata all’Esercito italiano e, tenuto conto dell’emergenza COVID-19, verrà consegnata con tre mesi di anticipo rispetto alle previsioni e comunque entro il 2020. Gli ospedali saranno dotati di impianti e sistemi tecnologici all’avanguardia e organizzati in “shelter” o pannelli interconnessi e tende, articolate in Triage, Pronto Soccorso, Laboratorio Radiografico ed Ecografico, Sala preparatoria Chirurgica, Sala Operatoria, Sala Operatoria ausiliaria, Degenza, Farmacia e Area di Gestione.

"Siamo molto orgogliosi  per questa aggiudicazione, che ci ha visto competere con i principali player europei.  – sottolinea Giovanni Violante, Direttore Generale di R.I. -. Operiamo da oltre trent’anni nel settore della progettazione e realizzazione di sistemi di costruzioni modulari - shelter tecnologici - equipaggiamento logistico; il nostro core business è la costruzione di interi compound ad uso civile e militare con la formula ‘chiavi in mano’ supportato da rilevanti investimenti in programmi di ricerca e sviluppo di nuovi materiali, nuove tecnologie e soluzioni progettuali innovative ed eco-compatibili” ha aggiunto.

Il prototipo di ospedale hi-tech, è stato realizzato nell'ambito del progetto SOS (Studio di materiali avanzati e sviluppo di pannellature leggere, multifunzionali, intelligenti, riconfigurabili e sostenibili per applicazioni in Smart Operating Shelter), cofinanziato dalla Regione Puglia attraverso il Bando Innonetwork che ha visto come capofila la stessa R.I. oltre a PROTOM GROUP S.p.A., KINEMA S.r.l., MESPO di Sportelli Giuseppe e Memetaj Bledar S.n.c. ed ENA Consulting S.r.l. coadiuvate per la attività di ricerca e sviluppo da CETMA, Politecnico di Bari ed ENEA.

“L’obiettivo del progetto è di sviluppare materiali avanzati ed ecosostenibili per pannelli strutturali multifunzionali, intelligenti, destinati a strutture ospedaliere chirurgiche, pronte per all’uso in poche ore, senza necessità di personale specializzato per il montaggio e in grado di fornire consulti via satellite anche attraverso immagini TC intra-operatorie. Si tratta di soluzioni in grado di rispondere a diverse esigenze come ad esempio garantire la continuità di funzionamento in caso di emergenze come ad esempio quella che stiamo attraversando” sottolinea la ricercatrice Vincenza Luprano del Centro ENEA di Brindisi che dispone di competenze consolidate nello sviluppo di materiali innovativi per la sostenibilità del settore edilizio.

I pannelli ecosostenibili sono stati realizzati con materiali vegetali locali, come la canapa, o di provenienza animale (lana di pecora) e trattati con sostanze naturali per accrescere la resistenza a muffe e funghi; sono inoltre stati effettuati test per valutare processi di invecchiamento accelerato e di validazione termica oltre che il monitoraggio indoor per verificare salubrità e comfort.

Ad oggi R.I. è leader nel supporto delle più importanti missioni internazionali di intervento di emergenza civile e militare, come quelle in Afghanistan, Albania, Gibuti, Haiti, Iraq, Kosovo, Kuwait, Libano, Mali e Emirati Arabi Uniti, e dal 2009  è il primo fornitore mondiale delle Nazioni Unite per gli “Ablution” (monoblocchi di servizi igienici in acciaio inox) con un fatturato specifico di circa 40 milioni di euro e per le Torri Telescopiche Blindate, con un Long Term Agreement di circa 30 milioni di euro, è inoltre leader nella realizzazione di TecnoShelter sia per sistemi di ForceProtection che per soluzioni sanitarie.

Tra i principali clienti le Nazioni Unite, i Ministeri della Difesa e dell’Interno, NATO, Unione Europea, enti governativi e società internazionali. Il principale  stabilimento di produzione e la sede di R.I. sono a Lecce; altri stabilimenti si trovano in Kosovo, Libano e Gibuti.

R.I. Group ha ricevuto il premio per la realizzazione di shelter per ospedali mobili, costruiti con materiali innovativi, ecosostenibili, interconnessi e di facile assemblaggio per la categoria “Modular Healtcare” nell’ambito del World of Modular 2020, prestigioso evento mondiale nel settore delle costruzioni modulari, organizzato dal Modular Building Institute.

 

Fonte: Enea

Coronavirus: scuola, lezioni online su energia, risparmio, clima con l'e-prof ENEA

Coronavirus: scuola, lezioni online su energia, risparmio, clima con l'e-prof ENEA

Un “e-prof” che spiega online il mondo dell’energia ai più piccoli, un set di video-lezioni sui benefici dell’efficienza e del risparmio energetico, ma anche un viaggio in 10 puntate con esperti e giornalisti alla scoperta delle eccellenze Italiane in questi campi e video dedicati all’innovazione, alla sostenibilità, all’economia circolare e alle fonti di energia rinnovabili. Sono alcune delle proposte di didattica online per ragazzi dai 7 ai 19 anni che l’ENEA rende disponibili al mondo della scuola attraverso la sua piattaforma e-Learn formazione.enea.it e nell’ambito dell’iniziativa di formazione avviata da tutti gli enti di ricerca e coordinata dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE).
Le video lezioni incentrate sulle diverse tematiche dell’efficienza energetica durano 20 minuti ciascuna e sono realizzate da esperti del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA (italiainclassea.enea.it/e-learning); inoltre dal 7 aprile, ogni martedì e giovedì dalle 11 alle 11.45, sulla pagina Facebook dell’ENEA andrà in onda una puntata di Italia in classe A - La serie il primo info-reality sull’efficienza energetica realizzato per la campagna di informazione e formazione ‘Italia in classe A’ promossa in collaborazione con il MiSE. Si tratta di un viaggio in 10 tappe alla scoperta delle migliori storie di efficienza energetica: case, condomini, grandi fabbriche, aeroporti, musei, scuole, ospedali e molte altre location vengono ‘indagate’ come in un giallo, per scoprire soluzioni e tecnologie per risparmiare energia e denaro e far bene all’ambiente. Ognuna delle 10 puntate sarà introdotta e commentata da esperti ENEA che dimostreranno come l’efficienza energetica sia alla portata di tutti.
Per i più piccoli l’ENEA mette in campo KDZENERGY, la piattaforma multimediale dedicata ai ragazzi tra i 7 e i 14 anni, per accompagnarli - con quiz, giochi e tanto divertimento -  alla scoperta del mondo dell’energia e dell’efficienza energetica. Sulla home page del sito KDZENERGY, i giovani internauti saranno accolti da “E-Prof”, un avatar che dà informazioni, spunti e suggerimenti su come usare l’energia in modo intelligente, senza sprecarla. Un gioco a quiz porterà i ragazzi in giro per la casa, per una “sfida al risparmio energetico”, imparando a usare in modo consapevole elettrodomestici, video-giochi, acqua calda, climatizzazione e illuminazione, a beneficio della bolletta e del pianeta Terra.
Con una grafica allegra e colorata, il portale KDZENERGY integra anche altri strumenti di comunicazione multimediale, sempre a misura di ragazzo, come KIDZTeD con il quale bambini e ragazzi in classe realizzano videointerviste per raccontare le loro esperienze , la loro idea di energia e tecnologia, oltre a spunti per la propria casa e la città. Fruibile autonomamente dagli studenti, KDZENERGY può essere facilmente utilizzato anche dagli insegnanti come strumento didattico: il tempo necessario per l’esplorazione è di 40 minuti mentre quello per il percorso didattico consta di 6-8 ore, in base al grado della scuola e all’attività laboratoriale selezionata.
Spazio anche per i più grandi con i KIDZDoC, brevi reportage in cui giovani  giornalisti, presentano la loro scuola, i luoghi dove vivono, con particolare attenzione ai temi dell’efficienza energetica. E infine KIDZSPOT che raccoglie vere e proprie istanze di sostenibilità rivolte ad adulti e decisori.

Ecobonus, bonus facciate e ristrutturazioni 2020: apertura portali ENEA

Ecobonus, bonus facciate e ristrutturazioni 2020: apertura portali ENEA

Sono attivi dal 25/03/2020 i portali per l'invio all'ENEA dei dati concernenti gli interventi finalizzati al risparmio energetico (Ecobonus), per il c.d. "Bonus facciate" e per quelli di ristrutturazione che conseguano anche un risparmio energetico, per i quali si intende usufruire delle agevolazioni fiscali.

Per l’invio della documentazione dei dati relativi agli interventi conclusi nel 2020, sono disponibili i siti:
- https://ecobonus2020.enea.it, attraverso il quale è possibile inviare i dati riguardanti gli interventi di riqualificazione energetica e per il c.d. "Bonus facciate";
- https://bonuscasa2020.enea.it, da utilizzare per trasmettere la documentazione relativa agli interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili che beneficiano delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.

Vedi:
- Le detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico (c.d. “Ecobonus”)
- Bonus facciate: interventi ammessi, beneficiari, importo dell’agevolazione
- Bonus facciate, casi dubbi: individuazione zona urbanistica, intervento di isolamento a cappotto
- Bonus facciate: maggioranze condominiali per l’approvazione degli interventi

La trasmissione della documentazione all’ENEA deve essere effettuata entro 90 giorni dalla fine dei lavori, a prescindere dalla data dei pagamenti. Se invece l’intervento non richiede la presentazione al Comune della fine lavori, la data può essere provata anche mediante la documentazione emessa da chi ha eseguito l’opera o dal tecnico che compila la scheda informativa, mentre non è considerata valida l’autocertificazione da parte del contribuente (Risoluzione Agenzia entrate 11/09/2007, n. 244/E; Circolare Agenzia entrate 23/04/2010, n. 21/E, risposta 3.1).
In caso di lavori terminati tra il 01/01/2020 e il 25/03/2020, il termine dei 90 giorni decorre dal 25/03/2020.

Si ricorda che nessun documento deve essere trasmesso all’Agenzia delle entrate, dal momento che il D. Leg.vo 175/2014 (c.d. “decreto sulle semplificazioni fiscali”) ha infatti cancellato l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle entrate gli interventi che proseguono oltre il periodo d’imposta.

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Innovazione: ENEA 21 progetti di sviluppo per 1 milione di euro in partnership con imprese

Innovazione: ENEA 21 progetti di sviluppo per 1 milione di euro in partnership con imprese

Vaccini genetici, soluzioni avanzate per l’edilizia green e l’efficienza energetica, sensoristica hi-tech e anche un motore a idrogeno per barche: sono alcuni dei 21 progetti approvati dall’ENEA per sviluppare tecnologie innovative, che potranno accedere ai finanziamenti disponibili sul Fondo di investimenti interno del cosiddetto Proof of Concept.  Nell’insieme i progetti potranno disporre di 1 milione di euro, con un raddoppio rispetto ai 500 mila euro dello scorso anno, quando ne furono finanziati 16.

I progetti sono sviluppati in collaborazione con una o più imprese e vengono selezionati,  a seguito di una manifestazione di interesse, da un’apposita commissione costituita da esperti ENEA e di IBAN, l’Associazione Italiana dei Business Angels. Il fondo di investimento ENEA è stato costituito nel 2018 e, ad oggi, ha contribuito a finanziare 37 progetti con circa 1,67 milioni di euro, a fronte degli oltre 170 presentati.

“Il Fondo nasce per supportare lo sviluppo di tecnologie innovative ENEA, in partnership con imprese interessate a condividere il rischio dell’investimento; noi non eroghiamo finanziamenti alle aziende, ma investiamo in specifici progetti per avvicinare al mercato nostre tecnologie, in partnership con imprese che hanno manifestato l’interesse a svilupparle insieme a noi”, sottolinea il Presidente ENEA Federico Testa.

Nel dettaglio, il progetto sui vaccini genetici prevede la realizzazione di una piattaforma contro agenti infettivi, potenziati da sequenze di DNA vegetale sulla base di un brevetto sviluppato da ENEA con IFO/IRE (Istituti Fisioterapici Ospitalieri/Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma) da sviluppare con Takis srl, azienda biotech italiana specializzata nel settore dei vaccini genetici all’interno del Tecnopolo di Roma. ENEA investirà 50mila euro e l’approccio seguito potrebbe essere utilizzato in futuro per rispondere rapidamente a possibili epidemie causate da patogeni virali, anche sconosciuti.

Un altro progetto riguarda un sistema low cost per il monitoraggio e il controllo del processo di compostaggio a livello domestico. Si chiama ‘Compostino’, è sviluppato nel centro di ricerche ENEA della Casaccia e si avvale di un network di sensori di controllo e monitoraggio dei parametri del compost, di un sistema di sonde costruite con stampanti 3D e di una rete di trasmissione wireless dei dati. Tramite i sensori, Compostino acquisisce dati quali temperatura, emissioni (CO2 e ammoniaca), ma anche umidità e PH del compost e li trasmette via bluetooth a un database remoto. Il progetto prevede una partnership con Acea, la multiutility  romana che sempre in questo settore ha già all’attivo ‘SmartComp’,  un’iniziativa in partnership con ENEA e Università della Tuscia, per lo sviluppo del compostaggio diffuso presso le grandi utenze (centri commerciali, mense, aeroporti e stazioni) che hanno necessità di gestire grandi quantità di rifiuti organici.

Il Fondo ENEA per il Proof of Concept è uno dei tre ‘pilastri’ della Knowledge Exchange Strategy, la strategia lanciata da ENEA nel Piano Triennale 2018-2020 per rafforzare il trasferimento tecnologico alle imprese. Gli altri due pilastri sono gli accordi con i Fondi di venture capital, come quello firmato recentemente con MITO Technology, e il Knowledge Exchange Program (KEP), realizzato in collaborazione con le associazioni di categoria CNA, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Unioncamere.

Il KEP dà alle aziende la possibilità di iscriversi gratuitamente al portale kep.enea.it che raccoglie tecnologie, competenze e infrastrutture ENEA suddivise per specifiche aree tematiche: energia, beni culturali, diagnostica avanzata, strumenti medicali, biotecnologie e agroindustria e sicurezza delle infrastrutture critiche.

Le imprese che aderiscono al programma vengono contattate da un Knowledge Exchange Officer (KEO), un ricercatore ENEA esperto in trasferimento tecnologico, in grado di individuare soluzioni innovative ‘su misura’ per l’impresa che ha aderito, ed organizzare visite ai laboratori e incontri diretti con i ricercatori dell’Agenzia con competenze specialistiche. In cinque mesi hanno aderito al programma – che segue il modello di esperienze di successo come l’Industrial Liaison Program del MIT di Boston – circa 100 imprese, prevalentemente per i settori energia e diagnostiche avanzate, e sono in via di perfezionamento le prime partnership per lo sviluppo di progetti.

Terremoto Centro Italia: laboratori ENEA aperti per coinvolgere la popolazione nella ricostruzione

Terremoto Centro Italia: laboratori ENEA aperti per coinvolgere la popolazione nella ricostruzione

Combinare elementi tecnologici e socio-culturali coinvolgendo la cittadinanza nella ricostruzione delle località del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016-2017. Questo l’approccio innovativo di ENEA, insieme alle università romane Sapienza e Roma Tre, messo in atto nell’ambito del Progetto SISMI del Distretto Tecnologico per i Beni Culturali del Lazio.

In particolare, i cittadini di Collespada, la frazione di Accumoli (Rieti) fortemente danneggiata dal sisma del 30 ottobre 2016, sono stati coinvolti nella sperimentazione e hanno condiviso i risultati delle simulazioni sul comportamento sismico delle strutture storiche e i dati sull’efficacia degli interventi effettuati e sulle tecnologie di recupero e miglioramento sismico adottate. Contemporaneamente, sono stati messi a disposizione della cittadinanza metodi e risultati dei test di verifica sismica effettuati sui materiali e sulle tecniche di intervento per la ricostruzione e il recupero.

“Il nuovo approccio ha previsto da una parte la verifica di tecnologie e metodiche già acquisite a livello scientifico e rese disponibili alle imprese che operano nel settore e dall’altra la comunicazione della loro efficacia attraverso il coinvolgimento dei cittadini alla sperimentazione sia direttamente in laboratorio, sia in collegamento via internet, con la possibilità di dialogare con i ricercatori durante l’esperimento”, spiega l’ingegner Gerardo De Canio che ha condotto fino a dicembre i test sulle “tavole vibranti” del Centro Ricerche ENEA di Casaccia, tra le più grandi d’Europa, che consentono di riprodurre le diverse intensità e tipologia delle onde sismiche.

Nei test sono state utilizzate malte e tipologie murarie con le stesse caratteristiche della zona di  Accumoli e di Amatrice. Le prove sismiche sono state eseguite in due fasi: la prima per determinare il valore di accelerazione al suolo che provoca un danno significativo a cui è seguito l’intervento di rinforzo strutturale; la seconda che ha previsto la ripetizione delle prove per verificare l’efficacia del rinforzo stesso.

“Tutta la comunità della frazione di Collespada si è immediatamente mobilitata dopo l’evento sismico, formando un comitato ed attivandosi per cercare soluzioni operative unitarie, non frazionate nei singoli interventi. E' grazie al grande impegno e alla coesione dei proprietari delle abitazioni nel presentare pratiche uniche che è stato possibile avviare la ricostruzione unitaria della località, tra le prime del genere”, conclude De Canio.

Oltre al comitato degli abitanti di Collespada, i soggetti esterni con cui sono stati condivisi i risultati delle prove sperimentali e delle ricerche effettuate, sono stati il Comune di Accumoli, il Centro Operativo Intercomunale, lo studio di progettazione Arking Associati e la società Fibrenet. L’attività sperimentale è tuttora in atto per fornire ulteriori informazioni sull’efficacia degli interventi di consolidamento.

 

Fonte: Enea

Fotovoltaico: è made in Italy la tecnologia per celle solari “tandem” più efficienti

Fotovoltaico: è made in Italy la tecnologia per celle solari “tandem” più efficienti

Un’innovativa cella solare “tandem” in perovskite e silicio con un’efficienza record superiore al 26% è stata messa a punto da un gruppo tutto italiano composto da ricercatori ENEA del Laboratorio di Tecnologie Fotovoltaiche, Università di Roma “Tor Vergata” (con il centro CHOSE[2]), l’IIT - Istituto Italiano di Tecnologia (con Graphene Labs e il suo spin-off BeDimensional). I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Joule.

La cella sviluppata è composta da due celle solari accoppiate meccanicamente una sull’altra in modo da lavorare in tandem. La cella frontale, a base di perovskite, opportunamente dimensionata, converte bene la luce blu e verde dello spettro solare, lasciando passare la luce solare rossa ed infrarossa verso la cella posteriore realizzata in silicio.

“La combinazione dei due materiali massimizza l’assorbimento dei raggi solari e produce un'elevata foto-tensione, pari alla somma delle tensioni generate dalle due singole celle, producendo in questo modo una maggiore efficienza rispetto ad una singola cella solare”, sottolinea Mario Tucci, responsabile del Laboratorio Tecnologie Fotovoltaiche dell’ENEA.

Due elementi chiave nella realizzazione della cella tandem hanno permesso di ottenere alta efficienza: il grafene ha migliorato le prestazioni nella cella in perovskite, mentre l’eterogiunzione con film amorfi nella cella posteriore in silicio ha consentito di aumentarne la tensione. Finora è stata ottenuta l’efficienza record del 26,3%, ma l’obiettivo è di superare il 30%.

Grazie alla tecnica messa a punto dai ricercatori italiani nella struttura tandem delle celle, è possibile conservare i vantaggi delle singole tecniche di fabbricazione, combinando la semplicità di realizzazione di film sottili in perovskite mediante “solution process” con la produzione di celle in silicio ad eterogiunzione.

 

Fonte: Enea

Sostenibilità: al via le candidature per Innovation Village Award

Sostenibilità: al via le candidature per Innovation Village Award

Call aperta fino al 25 febbraio. Previsti premi in denaro, servizi specialistici, corner espositivi e inserimento nel catalogo delle innovazioni.

Sono aperte fino al 25 febbraio le candidature all’Innovation Village Award, il premio istituito dalla fiera Innovation Village in programma dal 26 al 28 marzo al Museo Nazionale di Pietrarsa (Napoli). L’iniziativa è promossa da Knowledge for Business, ENEA e ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, in partnership con l’Ordine degli Ingegneri di Napoli, Materias e SellaLab.

Rivolto a professionisti, ricercatori, associazioni, fondazioni e aziende, l’Innovation Village Award intende premiare gli innovatori che abbiano sviluppato tecnologie, prodotti o soluzioni già sul mercato o a livello di prototipo, in grado contribuire al raggiungimento dei 17 “Obiettivi di sviluppo sostenibile” stabiliti dall’Agenda Onu 2030. Numerosi i settori d’interesse, tra cui manifattura digitale e materiali, design, IT e IOT, beni culturali, salute, ambiente, agricoltura, mobilità, energia, blue growth e innovazione per il sociale. I progetti saranno valutati da una giuria composta da esperti nominati da ‘Innovation Village’. I migliori avranno diritto a premi in denaro: 5.000 euro al primo classificato e 2.000 euro al secondo. Previsto un premio speciale offerto da ‘Materias’ di 3.000 euro per tecnologie innovative nei settori dei materiali avanzati, con programma di accelerazione di 3 mesi e servizi specialistici per la crescita e valorizzazione della tecnologia; un riconoscimento speciale dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli riservato a ingegneri under 30, che prevede due voucher per la partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento organizzati dall’albo. Prevista inoltre una menzione speciale ‘SellaLab’ per i progetti di impresa a carattere innovativo con in palio una postazione di co-working per 3 mesi in una delle sedi italiane del ‘SellaLab’.

La cerimonia di premiazione si terrà giovedì 26 marzo al Museo Nazionale di Pietrarsa, nel corso dell’evento di apertura di ‘Innovation Village 2020’. I primi 10 progetti classificati avranno la possibilità di esporre prototipi o materiali all’interno dell’area dedicata al premio e saranno inseriti nel ‘catalogo delle innovazioni’ pubblicato sul sito della manifestazione, con schede riassuntive, presentazioni e video illustrativi per ciascuna tecnologia. Il catalogo online raccoglie già i migliori progetti della prima edizione di ‘Innovation Village Award’ e vuole contribuire alla diffusione dell’innovazione in termini di sviluppo sostenibile.

Energia: al via Salva il kilowattora, la settimana del risparmio energetico nelle scuole

Energia: al via Salva il kilowattora, la settimana del risparmio energetico nelle scuole

Ai nastri di partenza la settimana del risparmio energetico Salva il kilowattora, in programma dal 3 al 9 febbraio e rivolta a studenti e insegnanti, ma anche alle famiglie, per sperimentare in prima persona i comportamenti anti spreco.

Promossa da ENEA e Green Cross Italia nell’ambito della campagna nazionale di formazione e informazione “Italia in Classe A”, l’iniziativa mette a disposizione il sito Salva il kilowattora dove aderire e scaricare il materiale informativo. Le azioni virtuose messe in atto dai partecipanti, dai singoli gesti alle lezioni sulla sostenibilità, verranno calcolate tramite un apposito contatore da Green Cross Italia.

Per rendere più vicina agli utenti l’offerta di servizi, soluzioni e studi sull’efficienza energetica, ENEA ha completamente rinnovato il sito dedicato, con una nuova veste grafica, un accesso semplificato ai contenuti e le indicazioni su come  ridurre i consumi nelle abitazioni, sugli interventi di riqualificazione edilizia e sulle diagnosi energetiche nelle industrie.

Tra le novità del portale, nella sezione dedicata alle detrazioni fiscali, un unico accesso per la trasmissione delle pratiche relative al bonus casa e all’ecobonus che presto conterrà la scheda relativa al bonus facciate previsto dalla legge di bilancio 2020.

Nel nuovo sito è presente anche un glossario composto da 80 voci per conoscere più a fondo le tematiche dell’efficienza energetica: dalle diverse fonti energetiche alle principali tecnologie, dalla ricerca in materia alla normativa di riferimento ai risvolti ambientali e sociali, il Glossario dell’efficienza energetica si propone come dizionario aggiornato delle parole chiave del settore.

Ambiente: riscaldamenti, innovativo sistema di misurazione delle polveri sottili

Ambiente: riscaldamenti, innovativo sistema di misurazione delle polveri sottili

ENEA e Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria hanno realizzato un innovativo sistema di misurazione delle polveri sottili emesse da stufe, caminetti e caldaie a biomassa, che punta a diventare uno standard a livello europeo. Questa attività fa parte del progetto Ue “IMPRESS II - Metrology for Air Pollutant Emissions”, che si occupa di sviluppare metodi di analisi e misura di alcuni inquinanti atmosferici, tra cui gli ossidi di azoto e i particolati PM 2.5 e PM10, con l’obiettivo di migliorare la tecnologia alla base degli impianti di riscaldamento alimentati a legna e pellet.

“I moderni apparecchi domestici sono molto più efficienti per prestazioni e impatto ambientale rispetto al passato, ma la combustione di biomasse rimane una fonte importante di particolato ai danni della qualità dell’aria. Per questo l’Unione europea sta andando nella direzione di imporre target di emissioni sempre più stringenti; solo in Italia più del 90% del PM10 generato dal settore riscaldamento domestico deriva proprio dai piccoli apparecchi a legna. Finora, per misurare le emissioni di particolato sono stati usati metodi diversi e, a volte, dai risultati contrastanti, generando confusione sul mercato. Per questo stiamo lavorando, assieme ad altri 17 partner europei, a un metodo standard di misurazione, applicabile a tutti i tipi di stufe e caldaie a biomassa. Questo sistema dovrà dare risultati ripetibili con un’accuratezza tracciabile e garantita; non solo, dovrà fornire al consumatore informazioni affidabili sulle caratteristiche emissive di un particolare apparecchio o caldaia”, spiega Francesca Hugony del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA.

Per i test ENEA e Innovhub hanno scelto una stufa a pellet dalla potenza nominale di 8 kW, con emissioni stabili (necessarie per fare un confronto tra i diversi campionamenti) per verificare l’affidabilità del nuovo dispositivo. Il sistema consiste in una “camera di diluzione” dove il gas di combustione viene miscelato con aria secca, filtrata e preriscaldata a una temperatura costante di 35-40° C. Il campionamento è gestito da remoto, attraverso un software di controllo che garantisce, a differenza degli altri sistemi di misura, la replicabilità dei parametri operativi.

Il sistema di campionamento è stato poi inviato ad altri tre laboratori europei specializzati in quest'ambito: il coordinatore del progetto INERIS (Institut national de l’environnement industriel et des risques), DTI (Danish Technological Institute) e RISE (Research Institutes of Sweden). Per questa seconda fase, i test sono stati condotti anche su stufe a legna di piccola taglia.

“Il prossimo passo sarà rendere il nostro strumento di campionamento più maneggevole per commercializzarlo; per questo candideremo questa tecnologia al prossimo bando ENEA “Proof of Concept”. Dopo di che lo proporremo come metodo da inserire nelle norme tecniche. Se dovesse passare come standard europeo, i potenziali acquirenti sarebbero soprattutto i laboratori certificati. Tuttavia, anche come solo sistema di diluizione potrebbe essere utile a università e centri di ricerca che conducono prove sperimentali sui sistemi di combustione. La Francia, ad esempio, è già interessata al nostro sistema di campionamento del particolato per alcuni settori produttivi. Mentre in Italia, in questa fase di sperimentazione, il Comune di Milano ha chiesto al nostro partner Innovhub di utilizzare il sistema di campionamento su un forno da pizzeria, per verificare le emissioni di particolato condensabile[1]”, conclude Hugony.

L’inquinamento atmosferico è responsabile di circa 400mila morti premature, con costi per la salute compresi fra i 330 e i 950 miliardi di euro ogni anno in Europa. Oltre il 60% della popolazione urbana dell’Ue è esposta a livelli di particolato al di sopra delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le caldaie a biomassa, così come gli altri sistemi di riscaldamento domestico, sono “i principali responsabili”. Per proteggere la qualità della vita dei cittadini, i limiti sugli inquinanti atmosferici stanno diventando sempre più rigorosi e ne saranno introdotti anche per quelli appena regolamentati, come ammoniaca e fluoruro di idrogeno, per i quali non si dispone ancora di metodi di misurazione standardizzati a livello Ue. I risultati consentiranno ai regolatori, agli operatori degli impianti, ai produttori e ai fornitori di servizi di misurazione di conformarsi ai limiti di emissione e ai requisiti di monitoraggio, sostenendo gli sforzi per garantire aria più pulita in tutta Europa a beneficio della salute pubblica e dell'ambiente.

Energia: ENEA nel progetto Ue per lo sviluppo sostenibile dell'eolico

Energia: ENEA nel progetto Ue per lo sviluppo sostenibile dell'eolico

Migliorare l’accettabilità sociale e promuovere lo sviluppo sostenibile dell’eolico in alcune regioni di sei Paesi europei (Italia, Germania, Lettonia, Norvegia, Polonia e Spagna), dove la produzione di  energia dal vento è diffusa in maniera limitata. È questo l’obiettivo del progetto europeo WinWind, finanziato dal programma Ue Horizon 2020 e coordinato per l’Italia da ENEA e dalla società Ecoazioni, con il coinvolgimento delle Regioni Lazio e Abruzzo.

Grazie ad un approccio inclusivo sul piano sociale il progetto ha analizzato le specificità socioeconomiche e ambientali delle Regioni partecipanti con lo scopo di sviluppare soluzioni su misura per accelerare lo sviluppo del mercato dell’eolico, anche dove sussistono barriere che ne ostacolano l’accettabilità sociale. Per superare questi impedimenti WinWind ha condotto un'analisi comparativa di 10 buone pratiche selezionate in tutta Europa e ne ha testate alcune trasferendole in contesti locali, regionali e nazionali differenti rispetto a quelli in cui hanno prodotto risultati incoraggianti.

In particolare tra le buone pratiche oggetto di trasferimento figurano il Repowering in Abruzzo, ovvero il rinnovo dei parchi eolici esistenti, con alti tassi di recupero e riutilizzo delle infrastrutture e riduzione dell'impatto visivo, e le riduzioni fiscali e gli incentivi economici per le 1.600 famiglie di Tula, il comune sardo che ospita uno dei parchi eolici più grandi d’Italia.

Tra i fattori di accettazione sociale riscontrati nelle buone pratiche che WinWind ha esaminato, quelli a maggiore impatto sono connessi a tre elementi chiave: processo decisionale, benefici economici e fiducia nei soggetti coinvolti (Amministrazione pubblica, operatori, ecc.).

“Come è emerso anche nel seminario internazionale sulle buone pratiche che abbiamo ospitato in ENEA, per favorire l'accettazione sociale dell’eolico sono cruciali i quadri normativi favorevoli e gli incentivi finanziari che facilitano la partecipazione diretta dei cittadini alla produzione, al consumo e alla distribuzione dell’energia. L’impegno attivo dei cittadini così come la creazione delle comunità energetiche rappresentano importanti fattori per la diffusione di un eolico socialmente inclusivo. Le buone pratiche consentono di ricavare denominatori comuni per supportare il raggiungimento degli obiettivi di accettabilità sociale dell’energia dal vento nei diversi contesti locali”, sottolinea la ricercatrice ENEA Tania Giuffrida.

Oltre a Lazio e Abruzzo, le regioni europee coinvolte nel progetto WinWind sono Turingia e Sassonia (Germania), l’intero territorio della Lettonia, l’area della Norvegia Centrale, il Voivodato della Varmia-Masuria (Polonia) e le isole Baleari (Spagna).