Il Conto Termico, istituito nel Decreto Ministeriale 28/12, è uno strumento grazie al quale imprese, privati e Pubbliche Amministrazioni vengono incentivati ad eseguire interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia ricavabile da fonti rinnovabili.
Questo strumento si sta diffondendo in modo graduale ma c'è già un incremento di richiesta a partire dal 2019 rispetto all'anno precedente pari al 23%.
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) controlla il Conto Termico, in particolare ha il compito di destinare ed erogare un contributo, seguendo quelli che sono i criteri dettati dalla legge.
Lo Stato, infatti, msovvenzione un fondo di 900 milioni di euro (di cui 200 milioni riservati esclusivamente alle Pubbliche Amministrazioni) per il Conto Termico, con un recupero fiscale del 65% della spesa sostenuta per chi usufruisce di questo strumento.
Indispensabile è il possesso della Certificazione Ambientale: questo documento, voluto dalla Comunità Europea, attesta che i lavori svolti in un determinato ambiente non avranno un forte impatto sull’ecosistema presente e che verranno eseguiti nel pieno rispetto dell’ambiente.
Quali novità ci sono...
Vista l'emergenza sanitaria, è stato aggiornato nel mese di luglio 2020 il Contatore del Conto Termico nel mese di luglio 2020 utilizzato per monitorare i dati riguardanti gli incentivi.
Questi dati hanno riscontrato un andamento nel secondo semestre del 2020 molto simile all’andamento del primo semetre. Infatti, nel primo semstre del 2020 sono stati impegnati 265 milioni di euro, dei quali 175 milioni di euro sono stati destinati ad interventi eseguiti da parte di privati e 91 milioni di euro, invece, alle Pubbliche Amministrazioni.
Le modifiche apportate nel Conto Temico 2.0 riguardano in primo luogo, i beneficiari dell'incentivo.
Oggi infatti, oltre alle Pubbliche Amministrazioni (compresi gli Istituti Autonomi Case Popolari e le Cooperative di Abitanti presenti all’interno dell’Albo delle Cooperative) e soggetti privati (cittadini e imprese), anche le società in house e le cooperative di abitanti possono presentare la domanda.
I destinatari potranno quindi inoltrare direttamente la domanda oppure appoggiarsi su imprese che forniscono tutte quelle prestazioni utili per realizzare interventi di riqualificazione energetica, cioè le cosiddette ESCo (Energy Service Company).
Quando una P.A. ed un privato vogliono usufruire del Conto Termico sottoscrivono due contratti distinti: infatti, le Pubbliche Amministrazioni inoltrano una richiesta di prestazione energetica, invece i soggetti privati di servizio di energia.
La domanda per il Conto Termico va fatta sul portale del GSE, dopo essersi inscritti e dopo aver completato tutti gli interventi necessari bisogna inoltrare la domanda al GSE (nella sezione apposita del Conto Termico) per ottenere l’incentivo. Affinchè la domanda venga presa in carico il richiedente dovrà inoltrarla facendo attenzione che non passino più di 60 giorni dalla fine dei lavori.
Alla domanda bisogna allegare il documento di identità del soggetto richiedente, delega, nel caso in cui la domanda dovesse presentarla un soggetto diverso da colui che ha beneficiato degli interventi, autorizzazione firmata dal proprietario che ha consentito di realizzare l’intervento su un determinato edificio e fattura che attesti che ci sono stati realmente degli interventi
Ulteriori modifiche...
Altre modifiche apportate riguardano l'aumento della dimensione degli impianti e l'ampliamento dell’elenco dei lavori ammessi, come la sostituzione dell’illuminazione interna o ad esempio il Building Automation. Per quanto riguarda gli incentivi, le rate verranno erogate in un’unica soluzione passando da 600 euro a 5.000 euro e la procedura che deve essere seguita per presentare la domanda prevede tempi burocratici più veloci.
Anche gli incentivi sono aumentati nel 2021: raggiungono il 65% per interventi eseguiti su edifici nZEB ed il 40% per interventi di isolamento termico. Inoltre, chi abbina i lavori di isolamento termico ad una qualsiasi tipologia di installazione (impianto solare termico, caldaia a condensazione, eccetera) avrà un incentivo fino al 50% mentre chi sceglie di realizzare impianti e apparecchi la percentuale ottenibile arriva al 65%.
Il 100% della spesa sostenuta è destinato a chi farà eseguire una Diagnosi Energetica dell’edificio per il conseguimento dell’APE.
In particolare, gli interventi che beneficiano del Conto Termico sono opere che riguardano nstallazione di nuovi serramenti, sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con quelli a condensazione, installazione di impianto fotovoltaico e tutti quegli interventi il cui fine è di incrementare il potere isolante dell’involucro edilizio (isolamento termico).
Anche le spese sostenute per quanto riguarda la certificazione energetica APE rientrano tra le spese che beneficiano di questo contributo.
Il Conto Termico è quindi un incentivo; infatti il totale che deve essere corrisposto viene erogato mediante bonifico bancario direttamente sul conto del soggetto richiedente.
A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork
Se ci troviamo di fronte ad un intervento di ristrutturazione edilizia con ampliamento, che spese sono soggette alla detrazione del 110%?
La risposta a questa domanda arriva direttamente dall'Agenzia delle Entrate chiarendo eventuali dubbi sulla detrazione fiscaale nel caso di interventi di riduzione del rischio sismico o di interventi di efficentamento energetico di un edificio con ampliamento.
Nel DPR n. 380/2001 (c.d. Testo Unico Edilizia) è riportata la definizione di ristrutturazione edilizia, aggiornata con il Decreto Semplificazioni.
Cosa è cambiato?
Tra gli interventi di ristrutturazione edilizia, precisati nel Testo Unico, sono compresi quelli di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con diversi sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’istallazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico.
Al Comune o altro ente territoriale spetta la qualificazione delle opere edilizie; pe ottenre la detrazione dal titolo amministrativo rilasciato che autorizza i lavori, deve risultare che non si tratta di un intervento di nuova costruzione.
Le opere devono essere eseguite su edifici esistenti e non devono realizzare una nuova costruzione, fatta eccezione la realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali.
L'Agenzia delle Entrate nella circolare 8 luglio 2020 n. 19/E mette in chiaro che la detrazione fiscale spetta per interventi eseguiti su singole unità immobiliari residenziali, di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze, accatastate o in via di accatastamento.
Ristrutturazione senza demolizione
Senza la demolizione dell'edificio esistente e con ampliamento dello stesso si avrà diritto alle detrazioni previste dall'articolo 16-bis del TUIR (attualmente disciplinate dall'articolo 16 del decreto legge n. 63/2013) riguardo le spese riferibili alla parte esistente.
L'Istante potrà quindi usufruire del superbonus relativamente alla coibentazione della superficie disperdente dell'edificio e della sostituzione del generatore di calore che intende effettuare, sempre se l'immobile oggetto di istanza possiede le caratteristiche previste dalla normativa.
Allo stesso tempo, non potrà utilizzare il sismabonus 110% in quanto i lavori di ristrutturazione per l'intervento di ristrutturazione con ampliamento sono iniziati nel 2019 e nell'istanza non è stata presentata la prevista asseverazione delle classi di rischio.
"...il progetto degli interventi per la riduzione del rischio sismico e l'asseverazione di cui al comma 2, devono essere allegati alla Segnalazione certificata di inizio attività o alla richiesta di permesso di costruire, al momento della presentazione allo sportello unico competente di cui all'articolo 5 del citato decreto del Presidente della Repubblica, n. 380 del 2001, per i successivi adempimenti, tempestivamente e comunque prima dell'inizio dei lavori» questo è infatti puntualizzato al comma 3 articolo 3 del 9 gennaio 2020 nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ampliamento volumetrico
In questo caso, la detrazione fa riferimento alle spese riferibili alla parte esistente in quanto l'ampliamento configura una "nuova costruzione".
Gavante del contribuente è mantenere distinte le due tipologie di intervento - ristrutturazione e ampliamento - in termini di fatturazione, o disporre di un'apposita attestazione rilasciata dall'impresa di costruzione o ristrutturazione ovvero dal direttore dei lavori sotto la propria responsabilità, che evidenzi gli importi riferibili a ciascuna tipologia di intervento.
Se invece si fa rifermiento a ristrutturazione con ampliamento di un box pertinenziale, la detrazione spetta anche per le spese relative all'ampliamento a condizione che lo stesso sia funzionale alla creazione di un nuovo posto auto.
A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork
Fondi per l’Efficienza Energetica: cosa prevedono?
Ammontano a 497 milioni 220 mila euro i contributi aggiuntivi per investimenti destinati a opere pubbliche per l'efficentamento energetico. Questo è quello stabilito dal decreto ministeriale del 11 novembre 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Chi sono i destinatari?
I fondi riguarderanno investimenti destinati alla realizzazione di nuove opere pubbliche in materia di efficientamento energetico (compresi interventi per l'illuminazione pubblica, il risparmio energetico degli edifici di proprietà e di edilizia residenziale pubblica, l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili) e di sviluppo territoriale sostenibile (compresi interventi in materia di mobilità, adeguamento e messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, abbattimento di barriere architettoniche).
Erogazione e revoca del contributo
I contributi saranno erogati ai Comuni beneficiari tramite una prima quota, pari al 50%, dopo aver verificato l'avvenuto inizio dei lavori, previsto entro il 15 settembre 2021, mentre la restante quota, pari al rimanente 50% verrà erogata soltanto in seguito alla trasmissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione.
Numerose imprese del mondo delle costruzioni hanno richiesto la proroga al 2023 dell’agevolazione fiscale introdotta a seguito dell’emergenza epidemiologica.
Anche alla Camera è stata avanzata la proposta di proroga al dicembre 2023, e su questo si è espressa l’ANCE. Gabriele Buia, presidente ANCE in una dichiarazione afferma che la proroga è necessaria per dare un reale avvio agli interventi di efficientamento energetico e di messa in sicurezza sismica del patrimonio edilizio nazionale.
A tale proposito Buia afferma che non c’è tempo da perdere e che “l’emendamento presentato sabato e firmato da oltre 60 parlamentari di maggioranza è un segnale chiaro che il Governo non può non accogliere”. Inoltre, egli invita il Governo a consentire a questa misura utile al rilancio dell’economia di poter partire, per risollevare il vasto e importante settore dell’edilizia, settore determinante per la ripresa economica del paese.
Buia afferma inoltre, che le riserve espresse dal Ministero dell’economia sull’eccesivo peso finanziario di tale misura risultano infondate, poiché come analizzato nel loro Centro Studi il superbonus può generare un giro di affari di 42 miliardi di euro a fronte dei circa 13 miliardi finanziati dallo Stato. Tale misura infatti porta a entrate per lo Stato di circa 7,5 miliardi di euro e di un risparmio netto di 600 euro ogni anno per le famiglie. Conclude la sua dichiarazione affermando: “Ci auguriamo che già nelle prossime ore l’emendamento con la proroga venga approvato così da dare avvio concretamente all’incentivo che interesserà migliaia di edifici e di condomini”.
Sull’argomento si è espresso anche Angelo Carlini, presidente ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, Servizi di Efficienza Energetica ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria affermando che il Superbonus 110% rappresenta un importante strumento di rilancio e sviluppo per l’economia del Paese, che consente di stimolare investimenti e creare più lavoro. Continua ancora affermato a nome dell’intera associazione che il Superbonus è una soluzione valida, efficace e sostenibile per affrontare la crisi che stiamo vivendo. Per tali ragioni dunque l’ASSISTAL è a totale favore della proposta avanzata dalla stessa Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati sulla proroga dell’agevolazione al 31 dicembre 2023.
Conclude Carlini affermando che “per poter raggiungere i livelli richiesti di sostenibilità energetica e ambientale è necessario che la misura sia strutturale o almeno abbia un orizzonte temporale più ampio di quello attuale e che sia facilmente accessibile. La misura del Superbonus 110%, associata alla modalità della cessione del credito e dello sconto in fattura, ci permette di far ripartire i cantieri rilanciando in modo concreto e significativo l’economia italiana, provata dall’emergenza Covid”.
Dalla collaborazione tra Regione Lombardia, ENEA e GSE (Gestore dei servizi energetici) nasce il “Punto Energia e Clima per i Comuni” (PECC), uno sportello operativo per promuovere e supportare la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico locale e l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Per assicurare un approccio integrato nel supporto ai Comuni, il PECC vedrà il coinvolgimento costante anche di Anci Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani), punto di riferimento essenziale per il network dei Comuni lombardi.
Il PECC prende avvio con una rilevante iniziativa di supporto ai Comuni nell'attivare progetti subito cantierabili finanziabili con i circa 350 milioni di euro di fondi regionali per il biennio 2020-2021 introdotti dalla legge n.9 della Regione Lombardia del 4/5/2020 (“Interventi per la ripresa economica”) e resi integrabili con le risorse del Conto Termico gestito dal GSE per assicurare il massimo risultato di investimento per i Comuni.
Le attività del PECC partono oggi con il primo di quattro webinar che mirano in particolare a fornire a tutti i Comuni della Lombardia regole e procedure sull’utilizzo degli incentivi del Conto Termico sulla base del cofinanziamento previsto dalla legge regionale. Questo primo ciclo di incontri prevede anche un focus su linee guida per la scelta degli interventi, strumenti esistenti di diagnosi e valutazione dei benefici energetici possibili e utilizzo degli strumenti nazionali per gli acquisti in rete. L’incontro di oggi 11 giugno è rivolto ai 67 Comuni lombardi con popolazione superiore ai 20mila abitanti; a seguire venerdì 12 giugno il webinar dedicato ai 397 Comuni con popolazione tra 5mila e 20mila abitanti e infine mercoledì 17 e giovedì 18 giugno gli ultimi due incontri per i 521 Comuni lombardi sotto i 5mila abitanti.
Dopo questo ciclo di webinar il PECC diventerà una struttura stabile negli spazi regionali per l’assistenza ai Comuni negli interventi in materia di efficienza energetica territoriale che saranno delineati dalla nuova programmazione regionale su energia e clima nell’ambito dei fondi strutturali europei 2021-2027.
“Lo stanziamento straordinario dei fondi regionali per la ripresa economica destinati agli enti locali vede negli interventi di efficientamento energetico dell’edilizia pubblica e nello sviluppo di impianti a energia rinnovabile una spinta verso lo sviluppo sostenibile dei territori. L’avvio dei Punti Energia e Clima ha proprio l’obiettivo di dare un supporto operativo e concreto agli amministratori del territorio in stretta collaborazione con i soggetti nazionali più autorevoli quali ENEA e GSE e in sintonia con ANCI Lombardia”, dichiara l’Assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo.
Attraverso questa struttura operativa ENEA mette a disposizione le proprie competenze tecnico-scientifiche nel settore dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per promuovere e facilitare l’utilizzo degli incentivi statali e dei fondi regionali da parte delle amministrazioni locali lombarde. Il nostro obiettivo è di ottimizzare l’efficacia degli interventi di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare affinché i Comuni possano massimizzare i risparmi economici derivanti da minori consumi di energia”, sottolinea il Presidente dell’ENEA Federico Testa.
“Siamo certi che l’unità di intenti che guida questa valida iniziativa rafforzerà dialogo e interconnessioni a beneficio dei cittadini e delle comunità locali. Risorse regionali e incentivi possono e devono essere usati in sinergia per accelerare gli interventi utili a rigenerare il patrimonio pubblico e massimizzare l’investimento in modo efficace e tempestivo. Le competenze del GSE sono a disposizione per accompagnare il nostro Paese nella transizione energetica e portare la sostenibilità nella quotidianità territoriale” dichiara l’Amministratore Delegato del GSE Roberto Moneta.
“Il supporto di Anci Lombardia si configura non solo come facilitatore e sostenitore dell’accordo per la realizzazione del PECC, ma anche come supporto operativo alle amministrazioni comunali per la presentazione di progetti che rispondano agli obiettivi della LR 9/2020 in merito alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico locale. La partecipazione diretta di Anci Lombardia al gruppo di lavoro istituito dalla Regione Lombardia per il coordinamento e attuazione delle disposizioni dei fondi regionali per la ripresa economica, offre quindi ai Comuni la possibilità di esprimere le proprie progettualità”, sottolinea il presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra.
Di seguito la sezione web che la Regione Lombardia ha dedicato agli enti locali potenziali beneficiari della Legge regionale 4 maggio 2020 n. 9 “Interventi per la ripresa economica”, alle FAQ e ai contatti con le Unità Territoriali Regionali:
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/istituzione/direzioni-generali/direzione-generale-enti-locali-montagna-e-piccoli-comuni/interventi-ripresa-economica
Fonte: Enea
I contributi relativi agli anni 2021, 2022, 2023 e 2024 per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate all'efficientamento energetico ed allo sviluppo territoriale sostenibile sono stati assegnati ai comuni con il Decreto del Ministero dell'interno del 30/01/2020. Le somme ripartite ammontano a 2 miliardi di euro.
Con il Decreto del Ministero dell'interno del 30/01/2020, sono stati attribuiti ai comuni, per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024, i contributi per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di:
- efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all'efficientamento dell'illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità, nonché interventi per l'adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
In applicazione dell'art. 1, comma 30, della L. 27/12/2019, n. 160 (Legge di bilancio 2020), i contributi, nel limite complessivo di 500 milioni di euro annui, sono attribuiti, in base alla quota stabilita per fascia di popolazione, negli importi indicati negli allegati da A) a G) al Decreto.
I comuni beneficiari dei contributi sono tenuti ad iniziare l'esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro il 15 settembre di ogni anno, pena la revoca dell'assegnazione.
I contributi sono erogati dal Ministero dell'interno agli enti beneficiari:
- per il 50%, previa verifica dell'avvenuto inizio (entro il 15 settembre di ogni anno) dell'esecuzione dei lavori, e
- per il restante 50% previa trasmissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori.
Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it
Il DDL bilancio 2020, approvato dal Senato il 16/12/2019, prevede l'assegnazione ai comuni di 500 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate all'efficientamento energetico ed allo sviluppo territoriale sostenibile.
L'art. 1, commi da 29 a 37, del disegno di Legge di bilancio 2020 prevede l’assegnazione di contributi in favore dei comuni, nel limite massimo di 500 milioni di euro annui, per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, destinati ad opere pubbliche in materia di:
- efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
I contributi sono attribuiti a ciascun comune sulla base della popolazione residente, come di seguito indicato:
- ai comuni con popolazione inferiore o uguale a 5.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 50.000;
- ai comuni con popolazione compresa tra 5.001 e 10.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 70.000;
- ai comuni con popolazione compresa tra 10.001 e 20.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 90.000;
- ai comuni con popolazione compresa tra 20.001 e 50.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 130.000;
- ai comuni con popolazione compresa tra 50.001 e 100.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 170.000;
- ai comuni con popolazione superiore compresa tra 100.001 e 250.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 210.000;
- ai comuni con popolazione superiore a 250.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 250.000.
I contributi spettanti a ciascun comune devono essere attribuiti entro il 31/01/2020 con decreto del Ministero dell'interno, il quale assume altresì l'obbligo di comunicare a ciascun comune, entro il 10/02/2020, l'importo del contributo ad esso spettante per ciascun anno.
Si stabilisce l'obbligo per il comune beneficiario del contributo di iniziare l'esecuzione dei lavori entro il 15 settembre di ciascun anno di riferimento del contributo.
I contributi sono erogati dal Ministero dell'interno agli enti beneficiari:
- per il 50%, previa verifica dell'avvenuto inizio dell'esecuzione dei lavori, e
- per il restante 50% previa trasmissione al Ministero dell'interno del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori.
Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it