Come realizzare una costruzione NZEB con Isotex, normative, vantaggi, EPD, confronto tra tipologie costruttive
Produrre un sistema costruttivo che permetta di realizzare edifici il cui consumo energetico è quasi pari a zero è una delle mission di Isotex.
In che modo i componenti Isotex intervengono in una costruzione NZEB?
Le caratteristiche di un “edificio a energia quasi zero”, ovvero NZEB, in Italia sono stabilite dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico.
Per la realizzazione di nuovi edifici NZEB è necessario ricorrere a soluzioni innovative sia per i componenti che per i sistemi, a partire dall’involucro edilizio sino alla combinazione ottimale degli impianti. La normativa non impone scelte o limiti, quindi non ci sono casistiche predefinite per la realizzazione di un edificio NZEB. La progettazione deve tener conto di vari equilibri e combinazioni di materiali e di tecnologie, di fattori climatici e ambientali. Ovviamente l’involucro costituisce una parte molto rilevante nella creazione di questi equilibri e Isotex ha tutte le caratteristiche necessarie per soddisfare le esigenze delle diverse zone climatiche e tipologie di edifici.
Quale ruolo giocano i prodotti Isotex nella definizione di una costruzione NZEB?
Poiché gli edifici NZEB devono essere efficacemente isolati e senza ponti termici il ricorso al sistema ISOTEX risponde già da solo a questa fondamentale esigenza. Grazie alla massa importante delle pareti riempite di calcestruzzo, abbiamo una elevata inerzia termica che consente in inverno di massimizzare l’accumulo di calore all’interno della parete e con l’isolamento termico dei blocchi garantire il mantenimento delle temperature confortevoli all’interno senza ricorso a consumi elevati per il riscaldamento. Per lo stesso motivo, l’isolamento performante e la massa del calcestruzzo assicurano il mantenimento di un clima fresco in estate.
Quali sono i vantaggi dell’utilizzo dei prodotti Isotex nella bioedilizia e nelle costruzioni NZEB?
Gli NZEB sono edifici ad elevatissime prestazioni che coniugano la riduzione dei consumi e degli impatti nocivi sull’ambiente e i prodotti ISOTEX sono esattamente concepiti in quest’ottica.
Nel 2017, in collaborazione con ANIT, è stato realizzato un importante studio approfondito per le “Valutazione energetiche di edifici di nuova costruzione in relazione alla classificazione energetica e Nzeb”.
La certificazione EPD cosa comporta, quali vantaggi apporta?
La Dichiarazione Ambientale del Prodotto EPD è un documento informativo che fornisce dati quantitativi sul profilo ambientale di un prodotto, basandosi su una valutazione di ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA) per la quantificazione degli impatti ambientali, considerando quindi gli impatti non legati solamente al processo produttivo, ma anche agli impatti che si generano all’inizio e alla fine dello stesso. La certificazione EPD non definisce dei valori limite di accettabilità per gli indicatori d’impatto, ma ha l’obiettivo di fornire in maniera trasparente quali sono gli impatti ambientali associati al prodotto analizzato.
Essendo una etichetta ambientale di Tipo III, conforme alla norma UNI EN 15804 e alla ISO 14025, l’EPD è il tipo di certificazione richiesta anche dal D.M. 11 ottobre 2017 riguardante i C.A.M. obbligatori per gli appalti pubblici ed ora richiamati anche dal recente Decreto Legge n. 34: “Decreto rilancio”, che introduce vari incentivi per interventi di efficientamento energetico e/o sismico degli edifici. Quindi, i prodotti ISOTEX hanno tutte le credenziali per poter accedere ai diversi incentivi ed essere utilizzati per l’edilizia pubblica.
Si tratta di una certificazione diffusa o è un plus di Isotex?
Isotex ha realizzato la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) per offrire la massima trasparenza sugli impatti ambientali associati ad ogni singolo prodotto. Questo prima che fossero emanati i decreti relativi ai “bonus” fiscali. Già dal 2006 ISOTEX aveva ottenuto da ANAB-ICEA il Certificato di conformità per la Bioedilizia, basato anch’esso sull’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) dei prodotti. ISOTEX è sempre stata la prima ad avere le attestazioni delle caratteristiche dei propri prodotti, proprio perché gli aspetti ambientali e di sostenibilità sono sempre stati tra i suoi principali obiettivi. È bastato attestare quello che già era stato posto in essere. Adesso sono le normative che inducono molti a rincorrere questo tipo di certificazione.
I componenti Isotex sono ideali per la bioedilizia; perché questo tipo di costruzione è vantaggiosa?
La moderna architettura, oggi è molto più attenta all’ambiente. Gli studi di progettazione più prestigiosi sono alla costante ricerca di tecniche costruttive innovative che possano coniugare un minor impatto ambientale a strutture comunque molto performanti e resistenti.
Gli edifici realizzati secondo criteri ecosostenibili possono ridurre, in maniera significativa, gli impatti negativi sull’ambiente per cui la scelta di materiali e metodi costruttivi migliorativi rispetto a quelli tradizionalmente in uso sta divenendo inderogabile e consente di mantenere una posizione privilegiata nel mercato dell’edilizia in virtù della riduzione dei costi e dei consumi sia da parte dei produttori che degli utilizzatori finali nell’ottica di crescita sostenibile che ISOTEX® ha sempre perseguito nello sviluppo dei propri prodotti.
La casa in bioedilizia deve essere una casa progettata e realizzata per avere impatti ambientali minimi e nello stesso tempo offrire tutti i vantaggi di comfort, di risparmio energetico e di sicurezza. Con Isotex possiamo soddisfare tutti questi aspetti. Infatti i suoi componenti fondamentali sono legno e cemento Portland.
Cosa c’è di più sostenibile del legno? ISOTEX utilizza legno di recupero, quindi a “zero” impatto ambientale, e con un processo del tutto naturale lo rende “mineralizzato” e pertanto inerte agli attacchi di muffe, insetti, fuoco. Inoltre il sistema costruttivo in legno cemento Isotex, proprio grazie al processo di mineralizzazione del legno, non necessita di alcuna manutenzione nel tempo. Tutti i vantaggi del legno senza alcuno dei suoi punti deboli.
Il cemento Portland è una delle varianti più sostenibili. Il cemento è il materiale più utilizzato in edilizia. Nel metodo costruttivo Isotex vengono sfruttate al meglio tutte le sue potenzialità: conferisce resistenza e durata al legno cemento, completa la struttura con il getto di calcestruzzo in cantiere per cui gli edifici sono garantiti anche sotto il profilo della sicurezza sismica. Il sistema costruttivo ISOTEX si integra perfettamente con i principi fondamentali della costruzione eco sostenibile e ne coniuga le eccellenze con le esigenze normative, ma soprattutto con il benessere di chi ama vivere in edifici sani, sicuri ed energeticamente equilibrati.
Cosa distingue Isotex dai suoi competitor?
ISOTEX pone la massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e alla salubrità e sicurezza delle persone in tutte le fasi connesse al processo produttivo sin dall’insediamento del primo stabilimento produttivo, nel 1985. Essendo la prima azienda italiana che ha introdotto il sistema costruttivo in blocchi cassero di legno cemento, la prima nota distintiva è senz’altro la lungimiranza. Sin dagli esordi infatti, ISOTEX ha creduto in un prodotto al tempo stesso ecologico e performante sotto tutti gli aspetti. L’azienda ha perseguito con costanza gli obiettivi di salubrità, sicurezza, risparmio energetico e confort abitativo, cercando sempre di anticipare i tempi e proponendo al mercato prodotti sempre all’avanguardia.
Scopri le soluzioni Isotex su EdilBIM e richiedi la documentazione tecnica
Una casa ecologica è una costruzione ecosostenibile, realizzata con materiali rinnovabili e a ridotto impatto ambientale e con la massima efficienza energetica.
Tale costruzione va progettata secondo l'impronta ecologica in ogni fase della realizzazione, dal reperimento delle materie prime, alle modalità di trasporto di queste, all'assemblaggio dei vari elementi costruttivi, alla fase di vita dell'immobile e alla sua manutenzione, fino ad arrivare ad una eventuale dismissione.
Ovviamente non tutte le case ecologiche lo sono al 100%, per questo vi sono vari gradi di sostenibilità. Uno dei livelli massimi a cui si tende è quello in cui si ha un totale risparmio energetico, ovvero gli edifici nZEB, ossia quelli a energia quasi zero.
A tal proposito, un aspetto da non sottovalutare è la certificazione di qualità sostenibile che molte costruzioni ecologiche riescono ad ottenere, raggiungendo così anche un maggiore valore sul mercato immobiliare.
Ma come è possibile progettare una casa ecologica? Ecco 5 semplici consigli per renderlo possibile:
1. Utilizzare legno di provenienza sostenibile
I materiali da costruzione sono una delle massime priorità nella costruzione delle case ecologiche. Realizzare case in legno prefabbricate ad esempio, garantisce una riduzione dei tempi di costruzione, dal momento che la maggior parte degli elementi che le costituiscono sono prefabbricati e arrivano sul posto già pronti per l'assemblaggio. Il montaggio viene effettuato a secco, con chiodi, viti, piastre di acciaio, in modo da evitare l'uso di malte e collanti, garantendo anche una maggiore salubrità degli ambienti. A ciò si aggiunge l'alta efficienza energetica dei sistemi di case in legno, la loro resistenza ai terremoti e la resistenza al fuoco ampiamente prevedibile.
2. Utilizzare fonti energetiche rinnovabili
Invece di optare per l’elettricità, prodotta in serie sfruttando spesso fonti energetiche non rinnovabili, puoi scegliere di costruire le tue case ecologiche optando per fonti energetiche rinnovabili installando moderne pompe di calore per riscaldare e raffrescare la tua casa, pannelli solari fotovoltaici sul tetto, pannelli solari termici sul tetto o adoperando mini pale eoliche.
3. Progettare seguendo le regole delle “Passive House”
Il concetto di Passivhaus è stato inventato in Germania negli anni ’70 e si basa sull’utilizzo di materiali di alta qualità e ad alte prestazioni, combinati con l’orientamento della casa. Questi metodi consentono di progettare delle case ecologiche in grado di offrire il miglior comfort interno con costi di gestione inferiori.
4. Progettare tetti verdi e giardini pensili
Oltre ad essere di forte impatto estetico, tali soluzioni costruttive aiutano a ridurre l’afflusso di calore all’interno della casa. Sono un ottimo modo per produrre ossigeno e per combattere gli effetti negativi dell’espansione urbana, come l'effetto isola di calore. I tetti verdi inoltre, aiutano anche a gestire meglio le acque piovane, allungano la vita delle coperture dei tetti e sono il modo perfetto per isolare le tue case dal calore dei raggi solari.
5. Raccogliere e riciclare l'acqua piovana
Recuperando l’acqua piovana evitiamo di utilizzare l’acqua potabile e quindi evitiamo sprechi idrici consistenti. Il modo migliore per il recupero dell’acqua piovana è installare un impianto che permette il recupero, lo stoccaggio e la filtrazione dell’acqua piovana. Inoltre, è possibile realizzare un impianto di recupero dell'acqua piovana in prossimità di qualsiasi edificio.
A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork
Dal mese di marzo è stata recepita la Direttiva Europea 2018/844, che impone ai nuovi edifici costruiti nei Paesi dell’Unione Europe di essere a energia quasi zero (NZEB: Near Zero Emission Buildings). In pratica le nuove strutture dovranno essere costruite in modo da presentare un fabbisogno energetico molto basso, da coprire con energia proveniente da fonti rinnovabili. Questa misura è stata presa per contrastare l’inquinamento dell’aria da polveri sottili, cui contribuisce anche il riscaldamento degli edifici.
L’utilizzo in edilizia di manufatti e sistemi in EPS, polistirene espanso sinterizzato, facilita il raggiungimento di questo obiettivo e le aziende iscritte ad AIPE, Associazione Italiana Polistirene Espanso, producono i manufatti utilizzabili per realizzare edifici nZEB, in diverse parti dell’edificio, in particolare tetto e pareti.
Il tetto è un elemento veramente importante nel bilancio termico di un edificio. Il calore, infatti, tende a muoversi verso l’alto e oltre un terzo dell’energia si disperde attraverso una copertura mal isolata. Se questa, al contrario, è ben protetta, permette non solamente un elevato comfort abitativo, ma anche un buon risparmio energetico: la richiesta di combustibile è minore, le emissioni di biossido di carbonio sono inferiori e si riducono i costi di riscaldamento.
Il tetto a falde termoisolato, attraverso l’impiego di lastre in Polistirene Espanso Sinterizzato, può costituire un sistema in grado di fornire risposte valide ed economiche. Chiamato anche “a copertura discontinua”, il tetto a falde termoisolato è costituito da un insieme di strati ed elementi funzionali che soddisfano i requisiti della copertura. Può presentare o meno uno strato di ventilazione. Nel primo caso la copertura regola anche il comportamento termoigrometrico; nel secondo controlla solo la trasmissione del calore.
Le coperture possono essere anche di tipo continuo. Si tratta in questo caso di un sistema costituito da diversi strati che ha la funzione di assicurare la tenuta all’acqua. Le coperture continue sono essenziali soprattutto nei tetti piani, cioè con un’inclinazione inferiore al 5%.
L’EPS, sotto forma di lastre, viene impiegato anche nelle pareti verticali esterne e interne, per la sua capacità di isolare sia da un punto di vista termico, che acustico. Nell’isolamento delle pareti, l’EPS può essere impiegato da solo o come parte integrante di sistemi più complessi, quali il capotto (ETICS) e il sistema ICF-SAAD (Insulated Concrete Forms – Sistemi Ad Armatura Diffusa).
Parlando di cappotto, oltre l’80% degli edifici dotati di cappotto utilizza l’EPS come materiale isolante. Questo manufatto è disciplinato da diverse norme tecniche che ne sanciscono le proprietà e caratteristiche tecniche.
I sistemi ICF-SAAD, invece, sono caratterizzati da una struttura a setti portanti in cemento armato, isolati con “casseri a rimanere” in polistirene espanso. Essi coniugano la resistenza meccanica del calcestruzzo gettato in opera con la capacità di isolamento termico dell’EPS, posto sia sulla faccia interna che su quella esterna del fabbricato. Questi sistemi, oltre ad isolare termicamente, permettono di realizzare strutture monolitiche altamente performanti grazie alla sinergia tra la resistenza alla compressione del calcestruzzo e alla trazione dell’acciaio. Questo garantisce una grande affidabilità strutturale anche in condizioni limite, come le sollecitazioni improvvise, violente e imprevedibili che si sviluppano durante il sisma. Gli edifici realizzati con questo sistema, infatti, rispondono adeguatamente alla legislazione nazionale vigente in materia.
Fonte: FEL - Edilizia Leggera
Iniziato nel 2016 e ancora in atto nel presente anno, il progetto I-ZEB ha coinvolto sedici aziende, tra cui Planium, con un obiettivo condiviso tramite la cooperazione fra industria privata e ricerca (CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche): progettare e ideare nella ricerca di un equilibrio tra massima funzionalità e massimo comfort, il tutto con il dispendio energetico minimo (“energia zero”).
Nella ricerca, che consiste nella sinergia del funzionamento dei prodotti presentati dalle diverse aziende per ottenere il comfort ideale del futuro negli interni, Planium ha partecipato con l’installazione del suo innovativo Modulo Radiante in laboratorio: un sistema emissivo che racchiude in sé il principio di utilizzo razionale delle fonti energetiche da una parte, del raggiungimento di un comfort tecnico dall’altra.
Installabile in qualsiasi sistema edilizio, Modulo Radiante è un sopraelevato con impianto radiante idronico caldo/freddo integrato nei moduli e la cui funzione di sopraelevazione consente la possibilità di ispezione dell’intercapedine sottostante. Planium ha concepito nel 2008 questo sistema la cui distribuzione del calore è omogenea; la sua natura modulare, unitamente alla scelta del cliente di poter optare per una finitura tra quelle proposte da Planium in una vasta gamma del suo catalogo (gli acciai essenziali, la notturna calamina, i caldi ottone, bronzo e rame) rende Modulo Radiante un prodotto all’insegna non solo di un’avanguardia tecnologica, ma anche di un senso estetico che va in una direzione funzionalista.
https://www.edilsocialnetwork.it/blog/tags/nzeb#sigProId00c623390e
L’efficienza energetica degli edifici è uno dei temi più rilevanti che si stiano dibattendo in ambito europeo ed internazionale, soprattutto per il conseguimento degli obiettivi sulla strategia climatica e sostenibile nell’ambito di un’economia a bassa intensità di carbonio prevista per il 2050.
La direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia «direttiva EPBD» definisce gli edifici a energia quasi zero denominati "edifici NZEB", dall’inglese “Nearly Zero-Energy Buildings”.
La direttiva EPBD, prevede che gli Stati membri provvedono affinché entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero. Gli edifici NZEB risultano essere edifici ad altissima prestazione energetica con un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, coperto da energia prodotta da fonti rinnovabili: sono la nuova frontiera del mondo delle costruzioni e dell’abitare Green.
Questa condizione obbligatoria per i nuovi edifici deve confrontarsi con l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’involucro, che prevede l’impiego di nuovi materiali sostenibili, tecnologie e processi costruttivi (stampa 3d), e con l’innovazione legata ai nuovi sistemi impiantistici.
Come progettarlo? Quali sono gli strumenti di calcolo da utilizzare? Come costruirlo? Quali sono le caratteristiche prestazionali che i componenti devono avere? Quali impianti utilizzare? Quali controlli sono necessari nelle fasi di realizzazione? Quale formazione è necessaria da parte delle maestranze?
Queste sono le domande a cui il progetto eventi “Future Now 019” risponderà Venerdì 17 Maggio 2019 ore 9.30 presso ‘Villa de Grecis’ – Bari.
Un progetto eventi promosso dal DES - Distretto Edilizia Sostenibile Pugliese e CFE – Centro di Fisica Edile, coorganizzato dalla Federazione Regionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Puglia e Ordine degli Ingegneri di Bari, e Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari con il patrocinio di Regione Puglia, Enea, Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani, Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Bari, Ordine dei Periti Industriali della Provincia di Bari – B.A.T., Cdo Bari, Politecnico di Bari, Legambiente Puglia, Associazione Energy Managers, CTIQ - Centro Tecnologico per l’Innovazione, SAIE - Tecnologie per l’edilizia e l’ambiente costruito 4.0, e Media Partner MadeinMurgia.org.
FutureNow019 aderisce al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019 promosso da ASVIS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
INGRESSO GRATUITO
Saranno riconosciuti Crediti Formativi agli Ordini Professionali: Agli Architetti, 7 CF Agli Ingegneri, 3 CF Ai Geometri, 3 CF Ai Periti Industriali, 3 CF
Programma
SALUTI ISTITUZIONALI: Ore 10:00 - Inizio lavori Cosimo Borraccino - Ass. Sviluppo Economico Regione Puglia Antonio Stragapede -Consigliere della Città Metropolitana di Bari Roberto Masciopinto – Pres. Ordine Ingegneri Bari Massimo Prontera - Pres. Fed. Reg. Ordini Architetti PPC Puglia
INTERVENGONO: Nicola Bonerba - Presidente ANCE Puglia Francesco Tarantini - Pres. Legambiente Puglia
PROGETTARE NZEB
Ore 11:30 - Inizio lavori prima parte Gli edifici NZEB un’opportunità per il futuro delle costruzioni Salvatore Matarrese - Pres. Distretto Edilizia Sostenibile Aspetti normativi - edifici NZEB Antonio Stragapede - CFE Centro di Fisica Edile Oltre gli NZEB: energia, comfort e sostenibilità Pasquale Capezzuto - Pres. Associazione Energy Managers NZEB: il contesto nazionale e regionale Monica Misceo - ENEA
Ore 13:00 - Fine lavori prima parte
COSTRUIRE NZEB
Ore 14:30 - Inizio seconda parte Processo costruttivo per gli edifici NZEB Salvatore Paterno - CFE Centro di Fisica Edile NZEB e riqualificazioni energetiche con sistemi in calcestruzzo cellulare Domenico Chiacchio –Ytong La tecnologia a cappotto per la qualificazione energetica ed estetica Gianluca Melzi - Ivas Il laterizio per gli edifici performanti Vincenzo Bacco- Scianatico Laterizi Caratteristiche prestazionali degli infissi Carmine Forte – Internorm La schermatura solare negli edifici NZEB Filippo D’Aprile- Griesser La ventilazione meccanica controllata Silvana Franchini - Ensy Indicatori d’intelligenza per gli edifici performanti Massimo Perrotto - Vimar La percezione del rumore negli edifici NZEB Luca Bergami - ArcoAcustica
Ore 17:30 - Fine lavori seconda parte
CONDIVIDERE NZEB: STORIE DI CAMBIAMENTO
Ore 17:30 - Inizio lavori terza parte DIBATTITO E TAVOLA ROTONDA - L’abitare: un nuovo intreccio tra progettazione e realizzazione Antonio Stolfa - Mast srl Impresa Bioedile Corrado Santoro - Cdo Bari Giacoma Punzo -Pres. Ctiq Piero Caprio - Termocasa
Ore 18:30 - Fine lavori
FUTURE NOW è un progetto eventi del Centro di Fisica Edile dedicato alla Regione Puglia. Un progetto che negli anni ha assunto un ruolo di riferimento per la divulgazione, l’innovazione e lo sviluppo dell’industria delle costruzioni del nostro territorio.
FUTURE NOW promosso dal DES Puglia Distretto Edilizia Sostenibile, e’ un osservatorio privilegiato sul futuro dell’industria delle costruzioni.
FUTURE NOW promuove la condivisione creando nuove opportunità di lavoro attraverso incontri B2B con i player del mondo delle costruzioni e le aziende del settore.
Gli eventi sono caratterizzati da approfondimenti tecnici, con la presentazione di best practices.
Grazie alla qualità delle tematiche proposte, da 11 anni Future Now anticipa e caratterizza il dibattito Regionale sul futuro dell’edilizia.
Questo è Future Now 019, un momento di confronto e condivisione.
La direttiva Europea 31/2010/CE introduce il concetto di edificio a Energia quasi Zero. Per l'Italia l'obbligo scatta dal 31 dicembre 2018 per gli edifici pubblici e dal 31 dicembre 2020 per gli edifici privati sia di nuova costruzione o riqualificazione. Gli edifici "ad energia quasi zero" (near zero energy buildings NZEB) richiedono poca energia ed hanno elevate prestazione di funzionamento. Gli aspetti caratterizzanti sia in fase di costruzione che in fase di ristrutturazione, sono l'involucro, la produzione di energia rinnovabile e gli impianti.
ULTIMA DATA DEL TOUR
ROMA
18/05/2018 - 14:30/18:30
Aula Magna - Facoltà Architettura Valle Giulia Roma
Via Antonio Gramsci 53 00197 Roma RM
La direttiva Europea 31/2010/CE introduce il concetto di edificio a Energia quasi Zero. Per l'Italia l'obbligo scatta dal 31 dicembre 2018 per gli edifici pubblici e dal 31 dicembre 2020 per gli edifici privati sia di nuova costruzione o riqualificazione. Gli edifici "ad energia quasi zero" (near zero energy buildings NZEB) richiedono poca energia ed hanno elevate prestazione di funzionamento. Gli aspetti caratterizzanti sia in fase di costruzione che in fase di ristrutturazione, sono l'involucro, la produzione di energia rinnovabile e gli impianti.
LE PROSSIME DATE DEL TOUR
TORINO
04/05/2018 - 14:30 18:30 - Energy Center - Polito (TO)
SA186.7 - NZEB Edifici a energia quasi zero
La direttiva Europea 31/2010/CE introduce il concetto di edificio a Energia quasi Zero. Per l'Italia l'obbligo scatta dal 31 dicembre 2018 per gli edifici pubblici e dal 31 dicembre 2020 per gli edifici privati sia di nuova costruzione o riqualificazione. Gli edifici "ad energia quasi zero" (near zero energy buildings NZEB) richiedono poca energia ed hanno elevate prestazione di funzionamento. Gli aspetti caratterizzanti sia in fase di costruzione che in fase di ristrutturazione, sono l'involucro, la produzione di energia rinnovabile e gli impianti.
LE DATE DEL TOUR
MILANO
20/04/2018 - 14:30 18:30 - Politecnico Milano (MI)
SA186.6 - NZEB Edifici a energia quasi zero