Nuova serie NPG: l'unità polivalente che utilizza il gas ecofriendly R32.

NPG
Aermec presenta NPG, la nuova serie di unità polivalenti aria-acqua con gas ecologico R32, adatta all'installazione esterna, progettata per produrre acqua calda e acqua fredda in modo contemporaneo e indipendente. NPG è disponibile sia per impianti a 2 tubi che 4 tubi, permettendo di rispondere alle diverse esigenze impiantistiche: • la versione a ...
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Il pavimento in calcestruzzo stampato: caratteristiche e vantaggi

Il pavimento in calcestruzzo stampato: caratteristiche e vantaggi
Nell'ambito della realizzazione di pavimenti per esterni, vi sono diversi materiali e tecniche utilizzabili a seconda delle esigenze. Tra queste spicca per creatività e versatilità il pavimento in calcestruzzo stampato, tramite il quale è possibile realizzare motivi di grande impatto estetico e adattabili a ogni tipo di ambiente.Il l...
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Risparmiare in bolletta anche con l'aiuto della domotica

domotica
Come ormai ben sappiamo, lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e la conseguente impennata dei prezzi energetici ha causato e sta causando problemi non indifferenti a famiglie e commercianti. Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha stimato che nel residenziale privato una famiglia tipo abbia un consumo annuo di 2.7...
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Da MCZ una stufa perfetta per ogni necessità

stufa
Riscaldare contemporaneamente più stanze? Mako è una stufa canalizzata, Comfort Air Matic da 8 kW, in grado di riscaldare contemporaneamente più stanze e dotata della possibilità di escludere totalmente la ventilazione per un maggiore comfort acustico. Mako è dotata della nuova tecnologia di combustione CORE che permette un abbattimento del 40...
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Un materiale da costruzione leggero: il calcestruzzo cellulare

Un materiale da costruzione leggero: il calcestruzzo cellulare
Il calcestruzzo cellulare o calcestruzzo aerato autoclavato, sviluppatosi a partire dal XX secolo, è un materiale leggero molto utilizzato nell'industria delle costruzioni. È prodotto sotto forma di blocchi di cemento o pannelli. Presenta eccellenti qualità fisiche che combinano isolamento e resistenza; ha una moltitudine di vantaggi che lo hanno r...
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Il microcappotto termico: come risparmiare sulle bollette

Il microcappotto termico: come risparmiare sulle bollette
Quando si parla di microcappotto termico, si fa riferimento ad una tecnica efficace di isolamento termico e di efficientamento degli edifici per quanto riguarda il risparmio energetico. Prende il nome di "microcappotto" poiché presenta uno spessore inferiore rispetto a quello del cappotto termico tradizionale, garantendo però allo stesso modo una r...
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Le agevolazioni Fotovoltaico 2023

Le agevolazioni Fotovoltaico 2023
Le agevolazioni fotovoltaico 2023 che saranno sicuramente in vigore, sono, al momento le medesime del 2022. Quella di prevedere strumenti di sostegno di questo tipo è però in realtà un'idea che risale a qualche anno fa, idea che poi è stata ripresa, modificata e migliorata. Sono oramai diversi anni che lo stato italiano ha introdotto le prime agevo...
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Grande successo per la Convention di Wavin Italia aperta agli installatori

Emilio Rigiroli
"Ogni decisione conta", la prima Convention di Wavin Italia aperta agli installatori Prendere le giuste decisioni ora, per anticipare i cambiamenti del mercato e vincere le più importanti sfide future in termini di trasformazione digitale, sostenibilità ambientale e riorganizzazione aziendale. Con questo invito da parte dell'amministratore delegato...
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Cappotto termico e autorizzazione paesaggistica

Cappotto
Dopo la Circolare Mibact 4/2021, riepiloghiamo con l'ausilio di uno schema pratico finale i criteri per stabilire quando la realizzazione dell'isolamento a cappotto su edifici sottoposti a vincolo paesaggistico sia esonerata dall'autorizzazione paesaggistica e quando invece sia necessaria l'autorizzazione, sia pure in forma semplificata. Per la fru...
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Novità Conto Termico 2021

Novità Conto Termico 2021

Il Conto Termico, istituito nel Decreto Ministeriale 28/12, è uno strumento grazie al quale imprese, privati e Pubbliche Amministrazioni vengono incentivati ad eseguire interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia ricavabile da fonti rinnovabili.

Questo strumento si sta diffondendo in modo graduale ma c'è già un incremento di richiesta a partire dal 2019 rispetto all'anno precedente pari al 23%.

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) controlla il Conto Termico, in particolare ha il compito di destinare ed erogare un contributo, seguendo quelli che sono i criteri dettati dalla legge.
Lo Stato, infatti, msovvenzione un fondo di 900 milioni di euro (di cui 200 milioni riservati esclusivamente alle Pubbliche Amministrazioni) per il Conto Termico, con un recupero fiscale del 65% della spesa sostenuta per chi usufruisce di questo strumento.

Indispensabile è il possesso della Certificazione Ambientale: questo documento, voluto dalla Comunità Europea, attesta che i lavori svolti in un determinato ambiente non avranno un forte impatto sull’ecosistema presente e che verranno eseguiti nel pieno rispetto dell’ambiente.

Quali novità ci sono...
Vista l'emergenza sanitaria, è stato aggiornato nel mese di luglio 2020 il Contatore del Conto Termico nel mese di luglio 2020 utilizzato per monitorare i dati riguardanti gli incentivi.

Questi dati hanno riscontrato un andamento nel secondo semestre del 2020 molto simile all’andamento del primo semetre. Infatti, nel primo semstre del 2020 sono stati impegnati 265 milioni di euro, dei quali  175 milioni di euro sono stati destinati ad interventi eseguiti da parte di privati e 91 milioni di euro, invece, alle Pubbliche Amministrazioni.

Le modifiche apportate nel Conto Temico 2.0 riguardano in primo luogo, i beneficiari dell'incentivo.
Oggi infatti, oltre alle Pubbliche Amministrazioni (compresi gli Istituti Autonomi Case Popolari e le Cooperative di Abitanti presenti all’interno dell’Albo delle Cooperative) e soggetti privati (cittadini e imprese), anche le società in house e le cooperative di abitanti possono presentare la domanda.

I destinatari potranno quindi inoltrare direttamente la domanda oppure appoggiarsi su imprese che forniscono tutte quelle prestazioni utili per realizzare interventi di riqualificazione energetica, cioè le cosiddette ESCo (Energy Service Company).

Quando una P.A. ed un privato vogliono usufruire del Conto Termico sottoscrivono due contratti distinti: infatti, le Pubbliche Amministrazioni inoltrano una richiesta di prestazione energetica, invece i soggetti privati di servizio di energia.

La domanda per il Conto Termico va fatta sul portale del GSE, dopo essersi inscritti e dopo aver completato tutti gli interventi necessari bisogna inoltrare la domanda al GSE (nella sezione apposita del Conto Termico) per ottenere l’incentivo. Affinchè la domanda venga presa in carico il richiedente dovrà inoltrarla facendo attenzione che non passino più di 60 giorni dalla fine dei lavori.
Alla domanda bisogna allegare il documento di identità del soggetto richiedente, delega, nel caso in cui la domanda dovesse presentarla un soggetto diverso da colui che ha beneficiato degli interventi, autorizzazione firmata dal proprietario che ha consentito di realizzare l’intervento su un determinato edificio e fattura che attesti che ci sono stati realmente degli interventi

Ulteriori modifiche...
Altre modifiche apportate riguardano l'aumento della dimensione degli impianti e l'ampliamento dell’elenco dei lavori ammessi, come la sostituzione dell’illuminazione interna o ad esempio il Building Automation. Per quanto riguarda gli incentivi, le rate verranno erogate in un’unica soluzione passando da 600 euro a 5.000 euro e la procedura che deve essere seguita per presentare la domanda prevede tempi burocratici più veloci.
Anche gli incentivi sono aumentati nel 2021: raggiungono il 65% per interventi eseguiti su edifici nZEB ed il 40% per interventi di isolamento termico. Inoltre, chi abbina i lavori di isolamento termico ad una qualsiasi tipologia di installazione (impianto solare termico, caldaia a condensazione, eccetera) avrà un incentivo fino al 50% mentre chi sceglie di realizzare impianti e apparecchi la percentuale ottenibile arriva al 65%.

Il 100% della spesa sostenuta è destinato a chi farà eseguire una Diagnosi Energetica dell’edificio per il conseguimento dell’APE.

In particolare, gli interventi che beneficiano del Conto Termico sono opere che riguardano nstallazione di nuovi serramenti, sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con quelli a condensazione, installazione di impianto fotovoltaico e tutti quegli interventi il cui fine è di incrementare il potere isolante dell’involucro edilizio (isolamento termico).

Anche le spese sostenute per quanto riguarda la certificazione energetica APE rientrano tra le spese che beneficiano di questo contributo.

Il Conto Termico è quindi un incentivo; infatti il totale che deve essere corrisposto viene erogato mediante bonifico bancario direttamente sul conto del soggetto richiedente.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Come progettare un Isolamento acustico?

Come progettare un Isolamento acustico?

Per assicurare comfort e proteggere le persone dai rumori esterni o provenienti da ambienti confinanti indispensabile è l'isolamento acustico.

Infatti, come l'isolamento termico, anche l'isolamento acustico garantisce di isolare gli edifici dai rumori del traffico urbano, del calpestio dei piani superiori, dai suoni causati dal funzionamento degli impianti o dalla presenza di vicini nell’appartamento accanto al nostro.

L'argomento è affrontato nella Legge 447/1995 e nel DPCM del 5 dicembre 1997, normativa che parla di inquinamento acustico e di requisiti acustici passivi minimi degli edifici. Le prestazioni che un edificio deve garantire dipendono dalla destinazione d'uso, dal tipo di rumore definendo cosiì valori minimi e massimi in Decibel.

Nel Bonus Ristrutturazione e confermato nella Legge di Bilancio anche per il 2021, sono compresi anche interventi per l'isolamento acustico e quindi si può beneficiare della detrazione del 50%, sempre se vengono rispettati i vari adempimenti. Nel caso di interventi di efficientamento energetico che permettano il miglioramento dell’isolamento acustico e termico, è possibile usufruire dell’ecobonus del 65% o del Superbonus 110% introdotto con il Decreto Rilancio.

Per rispettare i valori stabiliti dalla normativa, si ricorre all’isolamento acustico che impedisce il propagarsi delle onde sonore; le onde, infatti, quando incontrano una parete, si propagano in modo che una parte si diffonde al di là dalla parete colpita, un’altra viene nell’ambiente da cui proviene e infine parte dell’onda è assorbita dalla parete sotto forma di energia termica.

In base al tipo di rumore e all'elemento strutturale su cui di deve intervenire, si utilizzano materiali specifici, che si distinguono in pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti, e tecniche diverse.
In particolare, l'isolante ha la capacità di riflettere il suono che lo colpisce, impedendone il passaggio e proteggendo gli ambienti dai rumori esterni, mentre i pannelli fonoassorbenti assorbono l’energia sonora e di riducono il riverbero.

L'isolamento quindi può essere realizzato isolando le pareti in modo da non propagare il rumore. Se l'isolamento acustico viene eseguito su pareti divisorie interne, ha lo scopo di impedire che il rumore si diffonda nelle altre stanze e la soluzione più diffusa è quella di inserire nelle intercapedini appositi pannelli fonoassorbenti o fonoisolanti, in modo che il rumore venga assorbito e non raggiunga le stanze confinanti.
Questo intervento garantisce l’insonorizzazione delle pareti, non è invasivo e inoltre viene combinato con l’installazione di contropareti in cartongesso, utili a creare l’intercapedine necessaria ad ospitare l’isolante.

Per le pareti perimetrali, invece, si interviene installando un cappotto e quindi scegliendo un buon isolante termico in modo tale che svolga la doppia funzione di isolamento termico e acustico.

Nei condomini costruiti prima del DPCM 5/97 non è stato realizzato un buon isolamentro tra le pareti confinanti dei vari inquilini e questo provoca notevoli disturbi per i rumori provenienti dagli appartamenti confinanti.
Nelle nuove costruzioni, per risolvere questo problema si utilizzano blocchi di muratura fonoassorbenti in modo da rispettarre i requisiti necessari e isolare le pareti a livello acustico e termico.

Quando un edificio presenta più piani con differenti unità immobiliari e spazi con diverse funzioni(uffici, locali commerciali, ecc), i rumori possono diffondersi anche attraverso il solaio.
Infatti, isolando il pavimento o il soffitto si eliminano rumori provocati dal calpestio o dal movimento di oggetti.

Per il pavimento, si interviene installando al di sotto del pavimento e del massetto, dei rotoli di materiale isolante che hanno come funzione quella di assorbire il rumore ed impedirne la trasmissione attraverso la struttura del solaio. Questi materassini sono adatti all’isolamento termico e, oltre questi, si può intervenire con prodotti specifici per il parquet.

Quindi, per isolare il pavimento e il soffitto bisogna agire a intradosso e estradosso del solaio.

Per il soffitto, invece, si isola la struttura intevenento in modo simile all'isolamento delle pareti interne. Infatti, si predispone un controsoffitto e si inseriscono pannelli isolanti nell’intercapedine.
Se risulta difficile intervenire con questa metodologia, in commercio si trovano pannelli acustici a sospensione, che assorbono il rumore e ne riducono notevolmente il riverbero.

Che materiali utilizzare?
Suchero: materiale completamente naturale, riciclabile, leggero e compatto. Possiede ottime proprietà di isolamento acustico e termico. Resiste alla formazione di muffe e umidità. La sua struttura a celle va a catturare e assorbire l’onda sonora impedendole di propagarsi e migliorando il comfort acustico. Utilizzato per rivestire le pareti, ma anche per sistemi fonoisolanti a pavimento che riducono il rumore da calpestio, grazie anche alla possibilità di posare strati di ridotto spessore.

Fibra di legno: composta di fibre derivanti dagli scarti della lavorazione del legno. Completamente riciclabile e biodegradabile. Utilizzato per le pareti perimetrali, anche per le sue buone capacità di isolamento termico, o per l’isolamento per il rumore da calpestio.

Lana di roccia e Lana di vetro: disponibile in commercio sia sotto forma di pannelli, che di rotoli. Utilizzati in edilizia per l’isolamento acustico e termico, per proteggere gli ambienti interni e per i solai del sottotetto o per le coperture e le pareti perimetrali.
La lana di vetro, ottenuta dal vetro legato alla sabbia, da dove poi si formano le fibre e con successive lavorazioni acquisisce le proprietà di resistenza  e stabilità.

Feltri minerali: soluzione utilizzata per pavimenti, in quanto hanno capacità antivibranti e un’elevata resistenza alla compressione. Durevole nel tempo e resistente, anche a muffe e funghi.

Materiali sintetici: materiali fonoisolanti e fonoassorbenti sintetici, derivano dalla lavorazione del petrolio. I più utilizzati sono il poliuretano espanso e il polistirene, che hanno un costo vantaggioso rispetto a quello dei materiali minerali e naturali. Utilizzati per riempire le intercapedini. Poliuretano particolarmente comodo in quanto disponibile anche sotto forma di schiuma.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Bioedilizia: come realizzare una costruzione NZEB con Isotex

Bioedilizia: come realizzare una costruzione NZEB con Isotex

Come realizzare una costruzione NZEB con Isotex, normative, vantaggi, EPD, confronto tra tipologie costruttive

Produrre un sistema costruttivo che permetta di realizzare edifici il cui consumo energetico è quasi pari a zero è una delle mission di Isotex.

In che modo i componenti Isotex intervengono in una costruzione NZEB?
Le caratteristiche di un “edificio a energia quasi zero”, ovvero NZEB, in Italia sono stabilite dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico.

Per la realizzazione di nuovi edifici NZEB è necessario ricorrere a soluzioni innovative sia per i componenti che per i sistemi, a partire dall’involucro edilizio sino alla combinazione ottimale degli impianti. La normativa non impone scelte o limiti, quindi non ci sono casistiche predefinite per la realizzazione di un edificio NZEB. La progettazione deve tener conto di vari equilibri e combinazioni di materiali e di tecnologie, di fattori climatici e ambientali. Ovviamente l’involucro costituisce una parte molto rilevante nella creazione di questi equilibri e Isotex ha tutte le caratteristiche necessarie per soddisfare le esigenze delle diverse zone climatiche e tipologie di edifici.

Quale ruolo giocano i prodotti Isotex nella definizione di una costruzione NZEB?
Poiché gli edifici NZEB devono essere efficacemente isolati e senza ponti termici il ricorso al sistema ISOTEX risponde già da solo a questa fondamentale esigenza. Grazie alla massa importante delle pareti riempite di calcestruzzo, abbiamo una elevata inerzia termica che consente in inverno di massimizzare l’accumulo di calore all’interno della parete e con l’isolamento termico dei blocchi garantire il mantenimento delle temperature confortevoli all’interno senza ricorso a consumi elevati per il riscaldamento. Per lo stesso motivo, l’isolamento performante e la massa del calcestruzzo assicurano il mantenimento di un clima fresco in estate.

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo dei prodotti Isotex nella bioedilizia e nelle costruzioni NZEB?
Gli NZEB sono edifici ad elevatissime prestazioni che coniugano la riduzione dei consumi e degli impatti nocivi sull’ambiente e i prodotti ISOTEX sono esattamente concepiti in quest’ottica.

Nel 2017, in collaborazione con ANIT, è stato realizzato un importante studio approfondito per le “Valutazione energetiche di edifici di nuova costruzione in relazione alla classificazione energetica e Nzeb”.

La certificazione EPD cosa comporta, quali vantaggi apporta?
La Dichiarazione Ambientale del Prodotto EPD è un documento informativo che fornisce dati quantitativi sul profilo ambientale di un prodotto, basandosi su una valutazione di ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA) per la quantificazione degli impatti ambientali, considerando quindi gli impatti non legati solamente al processo produttivo, ma anche agli impatti che si generano all’inizio e alla fine dello stesso. La certificazione EPD non definisce dei valori limite di accettabilità per gli indicatori d’impatto, ma ha l’obiettivo di fornire in maniera trasparente quali sono gli impatti ambientali associati al prodotto analizzato.

Essendo una etichetta ambientale di Tipo III, conforme alla norma UNI EN 15804 e alla ISO 14025, l’EPD è il tipo di certificazione richiesta anche dal D.M. 11 ottobre 2017 riguardante i C.A.M. obbligatori per gli appalti pubblici ed ora richiamati anche dal recente Decreto Legge n. 34: “Decreto rilancio”, che introduce vari incentivi per interventi di efficientamento energetico e/o sismico degli edifici. Quindi, i prodotti ISOTEX hanno tutte le credenziali per poter accedere ai diversi incentivi ed essere utilizzati per l’edilizia pubblica.

Si tratta di una certificazione diffusa o è un plus di Isotex?
Isotex ha realizzato la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) per offrire la massima trasparenza sugli impatti ambientali associati ad ogni singolo prodotto. Questo prima che fossero emanati i decreti relativi ai “bonus” fiscali. Già dal 2006 ISOTEX aveva ottenuto da ANAB-ICEA il Certificato di conformità per la Bioedilizia, basato anch’esso sull’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) dei prodotti. ISOTEX è sempre stata la prima ad avere le attestazioni delle caratteristiche dei propri prodotti, proprio perché gli aspetti ambientali e di sostenibilità sono sempre stati tra i suoi principali obiettivi. È bastato attestare quello che già era stato posto in essere. Adesso sono le normative che inducono molti a rincorrere questo tipo di certificazione.

I componenti Isotex sono ideali per la bioedilizia; perché questo tipo di costruzione è vantaggiosa?
La moderna architettura, oggi è molto più attenta all’ambiente. Gli studi di progettazione più prestigiosi sono alla costante ricerca di tecniche costruttive innovative che possano coniugare un minor impatto ambientale a strutture comunque molto performanti e resistenti.

Gli edifici realizzati secondo criteri ecosostenibili possono ridurre, in maniera significativa, gli impatti negativi sull’ambiente per cui la scelta di materiali e metodi costruttivi migliorativi rispetto a quelli tradizionalmente in uso sta divenendo inderogabile e consente di mantenere una posizione privilegiata nel mercato dell’edilizia in virtù della riduzione dei costi e dei consumi sia da parte dei produttori che degli utilizzatori finali nell’ottica di crescita sostenibile che ISOTEX® ha sempre perseguito nello sviluppo dei propri prodotti.

La casa in bioedilizia deve essere una casa progettata e realizzata per avere impatti ambientali minimi e nello stesso tempo offrire tutti i vantaggi di comfort, di risparmio energetico e di sicurezza. Con Isotex possiamo soddisfare tutti questi aspetti. Infatti i suoi componenti fondamentali sono legno e cemento Portland.

Cosa c’è di più sostenibile del legno? ISOTEX utilizza legno di recupero, quindi a “zero” impatto ambientale, e con un processo del tutto naturale lo rende “mineralizzato” e pertanto inerte agli attacchi di muffe, insetti, fuoco. Inoltre il sistema costruttivo in legno cemento Isotex, proprio grazie al processo di mineralizzazione del legno, non necessita di alcuna manutenzione nel tempo. Tutti i vantaggi del legno senza alcuno dei suoi punti deboli.

Il cemento Portland è una delle varianti più sostenibili. Il cemento è il materiale più utilizzato in edilizia. Nel metodo costruttivo Isotex vengono sfruttate al meglio tutte le sue potenzialità: conferisce resistenza e durata al legno cemento, completa la struttura con il getto di calcestruzzo in cantiere per cui gli edifici sono garantiti anche sotto il profilo della sicurezza sismica. Il sistema costruttivo ISOTEX si integra perfettamente con i principi fondamentali della costruzione eco sostenibile e ne coniuga le eccellenze con le esigenze normative, ma soprattutto con il benessere di chi ama vivere in edifici sani, sicuri ed energeticamente equilibrati.

Cosa distingue Isotex dai suoi competitor?
ISOTEX pone la massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e alla salubrità e sicurezza delle persone in tutte le fasi connesse al processo produttivo sin dall’insediamento del primo stabilimento produttivo, nel 1985. Essendo la prima azienda italiana che ha introdotto il sistema costruttivo in blocchi cassero di legno cemento, la prima nota distintiva è senz’altro la lungimiranza. Sin dagli esordi infatti, ISOTEX ha creduto in un prodotto al tempo stesso ecologico e performante sotto tutti gli aspetti. L’azienda ha perseguito con costanza gli obiettivi di salubrità, sicurezza, risparmio energetico e confort abitativo, cercando sempre di anticipare i tempi e proponendo al mercato prodotti sempre all’avanguardia.

 

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Cappotto termico e Ecobonus 110%: cosa c'è da sapere

Cappotto termico e Ecobonus 110%: cosa c'è da sapere

Come calcolare la superficie disperdente ai fini della realizzazione del cappotto termico?
Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze arriva la risposta a queste domanda attraverso le nuove FAQ sul Superbonus 110%.

Il Superbonus spetta per interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici, compresi quelli unifamiliari, con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo o dell’unità immobiliare funzionalmente indipendente e che disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno, sita all’interno di edifici plurifamiliari.

Questo è quanto stabilito al comma 1 dell’articolo 119 del Decreto Rilancio.
Il calcolo della detrazione viene effettuato su un ammontare complessivo delle spese (sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021) da 30.000 a 50.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. La detrazione potrà essere spalmata in cinque quote annuali di pari importo.

Gli interventi che non raggiungono il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio possono comunque beneficiare dell’Ecobonus cappotto termico, come previsto dalla Manovra 2020.

L’Ecobonus, infatti, prevede la detrazione Irpef o Ires destinata a tutti i contribuenti, residenti e non residenti, privati e imprese, che possiedono l’immobile oggetto di intervento ( proprietari, titolari diritto reale sull'immobile, condòmini, inquilini, comodari) e che effettuano lavori inerenti alla riqualificazione e al risparmio energetico di edifici esistenti: tra questi rientra l’applicazione del Sistema a Cappotto.

Il bonus viene erogato nella forma di riduzione delle imposte, per un massimo di spesa da 40.000 euro a 136.000 euro per ogni unità immobiliare che compone l’edificio, da dividere in 10 rate annuali di pari importo.

Le aliquote di detrazione previste per l’Ecobonus variano a seconda se i lavori vengono svolti su singole unità immobiliari, con uno sconto del 65% per le spese sostenute entro il 31 gennaio 2020, o sulle parti comuni degli edifici condominiali, con uno sconto del 70% o 75% con una spesa massima di 40.000 euro per ogni unità immobiliare che compone l’edificio, sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021

Per accedere all’Ecobonus entro 90 giorni dal termine dei lavori, debbano essere trasmessi all’ENEA i dati indicati nella scheda descrittiva degli interventi realizzati.

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Superbonus 110%, il lastrico solare appartenente ad un solo condomino è un intervento trainate

Superbonus 110%, il lastrico solare appartenente ad un solo condomino è un intervento trainate

L'Agenzia delle Entrate, nell'interpello 499/2020, spiega che la realizzazione di un lastrico solare ad uso esclusivo di un solo condomino è considerabile intervento trainante ai fine della detrazione fiscale se rispetta alcune condizioni.

Il caso in esame riguarda la richiesta di realizzazione di un intervento di isolamento termico del lastrico solare e l'installazione di un impianto solare fotovoltaico. Per la realizzazione dei suddetti interventi il condomino avrebbe chiesto autorizzazione all'assemblea condominiale e sostenuto l'intera spesa. Per tale motivo il condomino si è rivolto all'Agenzia delle entrate per sapere se egli avesse diritto alla detrazione del 110% su tutta la spesa pagata, a chi intestare le fatture e se potesse optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.
L'Agenzia ha dunque ricordato che l'uso esclusivo da parte di un condomino del lastrico solare o di una parte di esso, comporta da parte di questi il carico di un terzo delle spese di riparazione. Nel caso in esame avendo deciso di sostenere per intero le spese del lastrico, l'Agenzia ha affermato che è possibile fruire del Superbonus per il totale delle spese. Considerando comunque che la spesa massima sulla quale va calcolata la detrazione non deve essere superiore a 380 mila euro.
Per quanto concerne invece la realizzazione dell'impianto fotovoltaico, la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 48mila euro.
Tuttavia per accedere alla detrazione fiscale devono essere rispettate alcune condizioni. L'intervento infatti deve interessare più del 25% della superficie disperdente lorda dell'intero edificio e assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'intero edificio.
L'agenzia per quanto riguarda le fatture e i bonifici relativi all’isolamento del lastrico solare, afferma che queste devono essere intestate al condominio, in quanto interventi effettuati su parti comuni. Invece, per le spese relative all'installazione dell'impianto fotovoltaico, queste saranno intestate direttamente al condomino.
L'agenzia conclude affermando che il condomino può decidere di usufruire della detrazione tramite sconto in fattura o della cessione del credito, per entrambe le tipologie di intervento.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Sconfinamento del cappotto termico, il caso di Via Monte Grappa a San Donato Milanese e l'ordinanza della Cassazione

Sconfinamento del cappotto termico, il caso di Via Monte Grappa a San Donato Milanese e l'ordinanza della Cassazione

La Cassazione ha esaminato il caso di contenzioso nato tra i proprietari di un terrazzo e il condominio adiacente, in Via Monte Grappa 11 a San Donato Milanese, a causa di lavori per la realizzazione di un cappotto termico sull'edificio condominiale. I suddetti proprietari del terrazzo hanno dunque accusato il condominio di aver sconfinato, per uno spessore di 10 centimetri, nella loro proprietà con la realizzazione dell'opera. Il rappresentante del condominio invece, si difende affermando che l'opera realizzata si trova ad un metro di altezza dal piano del calpestio del terrazzo, lasciandolo quindi libero.
Il tribunale di Milano, con sentenza del 19 marzo 2017, respinse l'accusa verso il condominio, mentre la Corte d'appello di Milano ha parzialmente condannato questi, imponendogli la rimozione del cappotto termico.

A tale proposito si è dunque espressa la Corte di cassazione, affermando che in base a quanto prescritto dal Codice Civile “il proprietario non può opporsi, ai sensi dell'art. 840, comma 2, c.c., ad attività di terzi (quale, ad esempio, l'immissione di sporti) che si svolgano a profondità od altezza tali che egli non abbia interesse ad escluderle e, pertanto, ove ritenga di contestarle, è suo onere dimostrare che dette attività gli arrechino un pregiudizio economicamente apprezzabile, da intendere non in astratto, ma in concreto, avuto riguardo alle caratteristiche ed alla normale destinazione, eventualmente anche futura, del fondo, ovvero alla possibile utilizzazione di tale spazio a scopo di sopraelevazione”.
Non avendo quindi i proprietari del terrazzo prove tangibili per dimostrate la presenza di un eventuale danno, anche futuro, causato dall'intervento, i lavori di realizzazione del cappotto termico sono da considerarsi regolari.
Secondo la Cassazione, alla luce di quanto prescritto nel Codice, la Corte d'appello di Milano ha dunque errato nel condannare il condominio senza valutare se, e in che misura, sussista un concreto interesse del proprietario del terrazzo ad opporsi a tale opera. La corte quindi afferma che il ricorsa va accolto e la sentenza impugnata deve essere cassata, con rinvio ad altra sezione della Corte d'Appello di Milano, la quale procederà a nuovo esame della causa.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Il benessere e il comfort abitativo per chi sceglie una casa Isotex

Il benessere e il comfort abitativo per chi sceglie una casa Isotex

I tristi eventi che sono accaduti quest’anno e che ci hanno costretto in casa per la quasi totalità del nostro tempo, hanno evidenziato con forza quanto sia importante per il nostro benessere e per la nostra salute che il luogo dove abitiamo sia salubre e confortevole.

Anche prima di questa emergenza, le stime riportavano che mediamente una persona passasse l’80-90% del suo tempo in luoghi chiusi: uffici, fabbriche, abitazioni…Quindi costruire edifici, per prima cosa rispettosi della nostra salute, e poi rispettosi anche dell’ambiente deve essere assolutamente prioritario.

La nostra azienda ha lavorato costantemente per perseguire questo obiettivo, mettendo a punto un metodo costruttivo che garantisse un elevato comfort abitativo unito a un ingente risparmio energetico che permette un grande risparmio di risorse e quindi un minor inquinamento ambientale.

INERZIA TERMICA: FRESCO D’ESTATE E CALDO D’INVERNO, RISPARMIANDO
Grazie alla struttura e ai materiali dei nostri blocchi e solai in legno cemento, le case costruite in Isotex hanno un’inerzia termica eccezionale in grado di ridurre al minimo, all’interno dell’abitazione, la variazione di temperatura che si ha abitualmente durante l’arco della giornata. Questa caratteristica permette di mantenere costante la temperatura all’interno dell’abitazione sia in inverno che in estate riducendo moltissimo i consumi per riscaldamento e raffrescamento. Inoltre le pareti in blocchi Isotex sono state testate alla impermeabilità dell’aria e alla permeabilità al vapore con ottimi risultati. Questo significa che non ci sono né fuoriuscite di aria dalle pareti, con dispersioni di calore, né la formazione di condensa e di muffe.


ISOLAMENTO ACUSTICO IN CLASSE I°
Inoltre la tecnologia Isotex propone prodotti e soluzioni tecniche all’avanguardia per isolare gli ambienti dai rumori. L’abbinamento calcestruzzo e legno cemento, che forma la parete portante Isotex, è studiata per assorbire rumori a diverse frequenze in quanto il legno cemento è un materiale fibroso e il calcestruzzo assicura massa. Grazie a queste particolari caratteristiche, con le soluzioni e i prodotti Isotex, si raggiunge la Classe I che è la migliore prestazione che si può raggiungere in termini di insonorizzazione delle pareti (isolamento acustico).


ECOSOSTENIBILITÀ E MATERIALI NATURALI
Ultima cosa, ma non meno importante, chi sceglie Isotex ha scelto di rispettare l’ambiente. Infatti architettura sostenibile ed ecologia sono aspetti fondamentali per Isotex. I nostri prodotti sono progettati seguendo i principi della bioedilizia: materie prime naturali e di qualità, un processo produttivo a basso impatto ecologico per ottenere un prodotto che favorisce la salute dell’uomo e del nostro pianeta.

Il pergolato a supporto di pannelli fotovoltaici non necessita del permesso di costruire

Il pergolato a supporto di pannelli fotovoltaici non necessita del permesso di costruire

La realizzazione di un pergolato di modeste dimensioni sul quale installare un impianto fotovoltaico rientra nell’attività edilizia libera.

Nel caso di specie il ricorrente aveva depositato una SCIA per la realizzazione sul lastrico solare di un pergolato che il Comune aveva respinto vietandone la costruzione. In particolare si trattava di un’opera aperta sui lati, costituita da quattro pilastrini in legno lamellare appoggiati sul terrazzo e sormontati da piccole travi, sempre in legno lamellare, su cui era destinato ad essere installato un impianto fotovoltaico di modeste dimensioni finalizzato a produrre energia elettrica per uso domestico a servizio esclusivo dell’abitazione del ricorrente.

Il TAR Puglia-Bari con la sentenza 23/04/2020, n. 531, ha accolto il ricorso ritenendo che il pergolato sul quale installare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia rientra nel concetto di pertinenza urbanistica per la quale non è richiesto il permesso di costruire, essendo riconducibile al concetto di attività edilizia libera di cui all’art. 6 del D.P.R. 380/2001.

Tale affermazione trova conferma, secondo i giudici, nella precedente giurisprudenza amministrativa e, da ultimo, nelle disposizioni del D. Leg.vo 25/11/2016, n. 222 che, introducendo la lettera e-quater al comma 1 dell’art. 6, D.P.R. 380/2001, ha stabilito che sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo gli interventi relativi i pannelli solari, fotovoltaici, a servizio degli edifici, da realizzare al di fuori della zona A (centri storici) di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 02/04/1968, n. 1444.

Al riguardo si ricorda che le principali opere che possono essere realizzate in regime di attività edilizia libera, nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia (in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004) sono elencate nel D. Min. Infrastrutture e Trasp. 02/03/2018.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

La carente realizzazione dell'isolamento termico costituisce grave difetto dell'opera

La carente realizzazione dell'isolamento termico costituisce grave difetto dell'opera

La carente realizzazione dell'isolamento termico rientra tra i gravi difetti dell’opera di cui all’art. 1669, Cod. civ. e pertanto può essere denunciata entro il termine di un anno dalla scoperta.

FATTISPECIE
Gli acquirenti di unità immobiliari di un condominio chiedevano il risarcimento dei danni derivanti da una carente realizzazione dell’isolamento termico del porticato, dell’androne e dei rivestimenti esterni dell’edificio che riduceva la resistenza climatica delle pareti del 50 per cento. I giudici di primo grado consideravano tardiva l’istanza ritenendo applicabile il termine di otto giorni previsto dall’art. 1495, Cod. civ. per la denuncia dei vizi da parte degli acquirenti. La domanda veniva viceversa accolta in secondo grado in quanto la Corte d’Appello la qualificava come azione di responsabilità ex art. 1669, Cod. civ., esperibile entro un anno dalla scoperta dei vizi (se rilevati nei dieci anni dal compimento dell’opera). Il venditore si opponeva sostenendo che i difetti non avessero il carattere di “gravità” e che quindi rientrassero nella previsione di cui all’art. 1667, Cod. civ..

CONFIGURABILITÀ DEL "GRAVE DIFETTO"
La Corte di Cassazione (ord. C. Cass. civ. 04/09/2019, n. 22093), nel confermare la sentenza della Corte d'Appello, ha ribadito che l’art. 1669, Cod. civ. configura una responsabilità extracontrattuale sancita dalla legge al fine di promuovere la stabilità e solidità degli edifici, nonché delle altre cose immobili destinate per loro natura a lunga durata, al fine di tutelare in tal modo l'incolumità personale. Ai sensi di tale articolo sono inclusi tra i difetti, di cui il costruttore è tenuto a rispondere, nel termine in esso indicato, anche quelli che, pur non compromettendo la stabilità, totale o parziale, dell'edificio, possano essere, comunque, qualificati "gravi".

Ciò posto, secondo la Suprema Corte, la gravità di un difetto è correlata alle conseguenze che da esso siano derivate o possano derivare, e non dipende, pertanto, dalla sua isolata consistenza obiettiva, né è perciò esclusa ex se dalla modesta entità, in rapporto all'intera costruzione, del singolo elemento che ne sia affetto.

Ed infatti configurano gravi difetti dell'edificio anche le carenze costruttive dell'opera che pregiudicano o menomano in modo grave il normale godimento e/o la funzionalità e/o l'abitabilità della medesima, come allorché la realizzazione è avvenuta con materiali inidonei e/o non a regola d'arte ed anche se incidenti su elementi secondari ed accessori dell'opera (nella specie difetti costruttivi nella tamponatura delle pareti esterne dell'edificio in condominio, causa di una riduzione del 50 per cento della resistenza termica), purché tali da incidere negativamente ed in modo considerevole sul suo godimento e da comprometterne la normale utilità in relazione alla sua destinazione economica e pratica, e per questo eliminabili solo con lavori di manutenzione, ancorché ordinaria, e cioè mediante opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici.

ACCERTAMENTO DELLA GRAVITÀ DEL VIZIO COSTRUTTIVO
Infine la Corte ha ricordato che l'indagine volta a stabilire se i difetti costruttivi ricadano nella disciplina dell'art. 1669, Cod. civ., ovvero in quella posta dagli artt. 1667 e 1668, Cod. civ. in tema di garanzia per le difformità e i vizi dell'opera, rientra nei compiti propri del giudice del merito, al quale spetta di accertare la gravità dei vizi che, pur afferendo ad elementi secondari ed accessori, siano tali da incidere negativamente, pregiudicandoli in modo considerevole nel tempo, sulla funzionalità e sul godimento dell’immobile. Tale accertamento è sottratto al sindacato di legittimità se adeguatamente motivato.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Wavin Italia presenta il sistema radiante a bassa inerzia termica Renova Ultra

Wavin Italia presenta il sistema radiante a bassa inerzia termica Renova Ultra

Wavin Italia, società specializzata nello sviluppo di sistemi di tubazioni plastiche nel settore edilizio e nelle infrastrutture della divisione Fluent Europe del Gruppo Mexichem, presenta il nuovo sistema RENOVA ULTRA per impianti di riscaldamento e raffrescamento radianti.

Ideale per le ristrutturazioni e caratterizzata da una velocissima messa a regime, la soluzione ribassata a pavimento firmata Chemidro by Wavin è stata testata per mantenere lo spessore di 10 mm di massetto sopra il tubo e la conformità con i requisiti minimi imposti dalla norma UNI EN 1264-4, ed offre la possibilità all’installatore di effettuare la posa del tubo anche in diagonale.

Il sistema RENOVA ULTRA prevede un pannello in polistirene espanso sinterizzato (EPS) ad alta densità additivato con grafite, pensato per minimizzare lo spessore di isolante, mantenere un’elevata resistenza termica e fornire la resistenza meccanica necessaria al superamento dei relativi test. Rivestito in foglia rigida e composto da nocche piccole e ben distribuite, in modo da aumentare l’uniformità di spessore del massetto, il pannello è pensato per l’accoppiamento con il tubo multistrato Tigris di spessore 14 mm.

RENOVA ULTRA e Tigris DN 14 rappresentano una combinazione perfetta per permettere all’installatore di mantenere uno spessore ridotto del sistema radiante, conferendogli i seguenti importanti vantaggi:

- Rispetto della norma UNI EN 1264-4: i pannelli isolanti accoppiati rispettano i requisiti delle installazioni più tipiche, al di sopra di ambiente riscaldato, di ambiente non riscaldato o direttamente sul suolo

- Bassa inerzia termica: grazie al ridotto spessore si ottiene una veloce messa a regime dell’impianto, rendendo il sistema particolarmente indicato sia per riscaldamento che per raffrescamento

- Garanzia di resistenza meccanica: l’utilizzo del pannello RENOVA ULTRA, in accoppiamento ad un massetto con le caratteristiche richiamate nei test effettuati da Wavin Italia, per uso compatibile con quelli richiamati dal medesimo test, garantisce un pavimento finito privo di difetti e che si conservi nel tempo

- Velocità di posa: l’impiego del pannello RENOVA ULTRA già accoppiato al pannello isolante consente di effettuare la posa in un’unica soluzione, invece che in due tempi diversi, posando prima un pannello isolante e poi il pannello RENOVA incollato.

Cresce il settore idrotermosanitario italiano: nel 2016 produzione a +1,4% grazie all’export +2,2%

Cresce il settore idrotermosanitario italiano: nel 2016 produzione a +1,4% grazie all’export +2,2%

Segni positivi per il preconsuntivo 2015 e le previsioni 2016 del settore idrotermosanitario della Meccanica italiana.

Le tecnologie italiane, che dominano le nostre case e gli edifici tutti dal riscaldamento e condizionamento, al trattamento dell’acqua calda sanitaria fino ai rubinetti, valvole ecc. stanno crescendo, anche come previsioni 2016.

Rispetto all’anno 2014, la produzione registra un +2,2% nel 2015 pari a 10 miliardi di euro. Nel 2016 il settore conoscerà un ulteriore incremento del +1,4%. La ripresa è direttamente proporzionale alle esportazioni, che occupano una quota export/fatturato del 62%. Le esportazioni nel 2015 sono aumentate del +2,5%, trend positivo che trova conferma nelle stime 2016 (+2,2%).

In ANIMA le produzioni dell’idrotermosanitario sono rappresentate da Assotermica, Assoclima, AquaItalia, Avr e Assopompe, comparti dinamici, in continua evoluzione anche normativa. Sono settori che occupano circa 46.200 addetti, un quinto dell’intera occupazione relativa alla Meccanica italiana tutta.

Anche la voce investimenti finalmente è in controtendenza: dal 2014, in cui si investiva circa 300 milioni di euro, nel 2015 si registra un +2,4% e nel 2016 si prevede una stima pari a 316 milioni di euro (+1,6%).

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