Colonnine elettriche: arriva il bonus 80%

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Un apposito Dpcm per il settore automotive ha destinato una serie di incentivi statali all'installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche sia in aree private che condominiali. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 Ottobre il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 agosto 2022 che riconosce un contributo dell'80% per il 2...
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Equilibrio: funzionalità e ricerca tecnologica per lo scalda salviette

EQUILIBRIO
Disegnato da Natalino Malasorti – fondatore e direttore artistico di CEADESIGN - EQUILIBRIO è un progetto che coniuga funzionalità e ricerca tecnologica per ottenere un prodotto che esprime tutta l'eleganza dell'immaginario CEA. Scalda-salviette e/o scalda-accappatoio elettrico, realizzato in acciaio inossidabile, è un sistema modulare composto da ...
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Il tetto verde: una soluzione vantaggiosa per l’ambiente

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Quando si parla di tetto verde, il messaggio è di facile comprensione, si tratta di una soluzione tecnica che vuole fronteggiare il cambiamento climatico. Difatti, i green roof o più semplicemente tetti verdi ormai sono una soluzione adottata da molti progettisti in quanto hanno dimostrato avere nel tempo ricadute positive sul funzionamento termico...
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Case prefabbricate di legno e cemento: il sistema Kineki

Case prefabbricate di legno e cemento: il sistema Kineki
Fondata nel 2015 da Julio Amezcua, l'azienda americana Amezcua ha progettato dei moduli prefabbricati per realizzare tre case innovative fatte apposta per riposare. L'innovazione è uno dei tratti distintivi di questo studio che crea strutture utilizzando il sistema Kineki, che utilizza unità modulari inserite in una struttura di legno.  Kineki...
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L'architettura futuristica: alcuni dei grattacieli più alti al mondo

L'architettura futuristica: alcuni dei grattacieli più alti al mondo
I grattacieli, edifici simbolo delle città contemporanee con le loro forme alte ed eleganti circondano e decorano le città. Ma quali sono i grattacieli più alti del mondo? Ecco alcune delle metropoli che ospitano queste imponenti architetture. New York e Dubai rappresentano due delle città sempre più in espansione dal punto di vista architettonico....
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Pensare sostenibile: come istituzioni, imprese e professionisti stanno progettando il futuro

Sostenibilità
Stiamo assistendo all'introduzione di nuovi processi sempre più ecologici, dove la sostenibilità è riconosciuta come requisito fondamentale per la realizzazione, manutenzione, riqualificazione e gestione degli edifici, per lo sviluppo delle città e delle infrastrutture. Di conseguenza, cambia anche il processo produttivo ed architettonico delle cos...
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La strada della sostenibilità è costruita con l'asfalto mangia smog

Asfalto mangia smog
Con le nuove normative europee proiettate verso lo sviluppo sostenibile e le costruzioni a zero emissioni, le ricerche hanno subito una notevole accelerazione per studiare nuovi metodi per assorbire le sostanze nocive presenti nell'atmosfera e per trasformarle in altre innocue. Tutti i settori produttivi, dunque, sono stati chiamati a investire in ...
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Bari, presto sorgerà il Bosco Verticale firmato Stefano Boeri

Stefano Boeri Stefano Boeri
Dopo essere risultato al primo posto nella classifica stilata da Insulation4less riguardante i 10 edifici più ecologici postati online sui social network, ottenendo ben 124,632 apparizioni e superando la Shanghai Tower la Torre Reforma di Città del Messico, il Bosco Verticale di Milano sarà riproposto in un'altra splendida città italiana: Bari. A r...
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L’iniziativa economica del futuro è ufficialmente Green

Green economy Green economy
Festeggiano le associazioni ambientaliste: il lungo iter della prima delle quattro necessarie delibere, approvata lo scorso 9 giugno 2021 in Senato, è finalmente terminato. Da ieri, 8 febbraio 2022, nella Costituzione italiana è sancito che l'iniziativa economica non potrà più svolgersi in modo da danneggiare la salute e l'ambiente. Per approvare q...
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Le case di cristallo a basso impatto ecologico

Case di cristallo
Solitamente le case sono una fonte di inquinamento: i materiali usati sono cemento, metalli e plastici, e per produrli non soltanto viene utilizzata energia preziosa, che quasi sempre arriva da fonti fossili, ma anche per trasportarli e per utilizzarli sul posto. Altre volte però le case possono essere "a basso impatto", perché i materiali utilizza...
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Iosa Ghini la prima società di progettazione Carbon Neutral

Iosa Ghini la prima società di progettazione Carbon Neutral

 

Iosa Ghini Associati acquista Carbon Credits per ciascuno dei propri clienti come dono di Natale, inviando ad ognuno un Certificato emesso ufficialmente da Carbon Credits Consulting.
Non è un regalo simbolico, ma l’impegno a sostenere la gestione delle foreste e conservazione della biodiversità: un VCS Carbon Credit corrisponde infatti al lavoro di 16 alberi di eucalipto in un anno, equivalenti alla rimozione dall’atmosfera di una tonnellata di CO2.
In questi mesi così difficili ci si rende conto più che mai di quanto la nostra salute e quella del nostro pianeta siano importanti e correlate fra loro, e questo impegno rappresenta uno dei concreti coinvolgimenti di Massimo Iosa Ghini e del suo team.
Il percorso di “carbon neutrality” è iniziato oltre un anno fa con l’analisi ed il conteggio della carbon footprint (impronta carbonica). Il processo prevede infatti l’analisi delle emissioni di gas serra al fine di ridurle il più possibile, compensarle fino al raggiungimento di zero emissioni.

Il supporto concreto e sostenibile per dimostrare la vicinanza al tema correlato tra salute e cambiamenti climatici nel nostro pianeta – afferma l’architetto Massimo Iosa Ghini - che vuole essere anche un invito a tutte le aziende di una assunzione di responsabilità per le emissioni che si generano.”

Cosa si intende per Architettura ecosostenibile?

Cosa si intende per Architettura ecosostenibile?

Tema che sta interessando il mondo dell'edilizia è la Sostenibilità Ambientale, ormai nota come Architettura green.

Con questo termine si intende la ricerca di soluzioni edilizie che hanno come obiettivo il controllo dei consumi di energia e risorse, per il benessere dell’uomo e dell’ambiente, progettando e la costruendo edifici a basso impatto ambientale.

Il metodo con cui gli architetti si occupano di progettare in misura green tiene conto dell’impatto ambientale e dell’efficienza energetica; è incentrato sulla pertinenza e considera i vari vincoli geografici, studia il terreno e sfrutta le caratteristiche senza alterare l’equilibrio della natura.
I rifiuti prodotti dalle costruzioni vengono smaltiti in modo sostenibile per garantire il riciclaggio e il recupero.
Obiettivo è quindi garantire salute, comfort e migliorare la qualità di vita delle persone.

Per strutturare un progetto di bioarchitettura  si deve tener conto di diversi fattori, quali:
- Orientamento dell’edificio, cercando di garantire all’abitazione un’illuminazione naturale ottenendo il massimo comfort agli ambienti grazie al calore del sole;
Ventilazione naturale/meccanica, eliminando lo scambio termico tra interno ed esterno attraverso l'isolamento a cappotto e gli infissi a tenuta ermetica e garantendo il ricircolo dell'aria installando un impianto di ventilazione meccanica controllata;
- Utilizzo di sistemi alimentati a biomassa,  così da ridurre le emissioni nell’atmosfera e, non meno importante, il notevole risparmio economico;

Sistemi domotici di gestione, migliorando la qualità e il comfort dell’ambiente domestico, riducendo i consumi dando la possibilità di gestire comodamente e in autonomia direttamente dallo smartphone, luci, finestre, cancelli, tapparelle e sistema di riscaldamento;
- Sfruttamento delle energie rinnovabili: pannelli solari termici e impianto fotovoltaico permettono di produrre acqua calda ed energia elettrica sfruttando come fonte rinnovabile il sole.

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Case ecologiche: come costruirne una con 5 pratici suggerimenti

Case ecologiche: come costruirne una con 5 pratici suggerimenti

Una casa ecologica è una costruzione ecosostenibile, realizzata con materiali rinnovabili e a ridotto impatto ambientale e con la massima efficienza energetica.
Tale costruzione va progettata secondo l'impronta ecologica in ogni fase della realizzazione, dal reperimento delle materie prime, alle modalità di trasporto di queste, all'assemblaggio dei vari elementi costruttivi, alla fase di vita dell'immobile e alla sua manutenzione, fino ad arrivare ad una eventuale dismissione.



Ovviamente non tutte le case ecologiche lo sono al 100%, per questo vi sono vari gradi di sostenibilità. Uno dei livelli massimi a cui si tende è quello in cui si ha un totale risparmio energetico, ovvero gli edifici nZEB, ossia quelli a energia quasi zero.
A tal proposito, un aspetto da non sottovalutare è la certificazione di qualità sostenibile che molte costruzioni ecologiche riescono ad ottenere, raggiungendo così anche un maggiore valore sul mercato immobiliare.


Ma come è possibile progettare una casa ecologica? Ecco 5 semplici consigli per renderlo possibile:

1. Utilizzare legno di provenienza sostenibile
I materiali da costruzione sono una delle massime priorità nella costruzione delle case ecologiche. Realizzare case in legno prefabbricate ad esempio, garantisce una riduzione dei tempi di costruzione, dal momento che la maggior parte degli elementi che le costituiscono sono prefabbricati e arrivano sul posto già pronti per l'assemblaggio. Il montaggio viene effettuato a secco, con chiodi, viti, piastre di acciaio, in modo da evitare l'uso di malte e collanti, garantendo anche una maggiore salubrità degli ambienti. A ciò si aggiunge l'alta efficienza energetica dei sistemi di case in legno, la loro resistenza ai terremoti e la resistenza al fuoco ampiamente prevedibile.
2. Utilizzare fonti energetiche rinnovabili
Invece di optare per l’elettricità, prodotta in serie sfruttando spesso fonti energetiche non rinnovabili, puoi scegliere di costruire le tue case ecologiche optando per fonti energetiche rinnovabili installando moderne pompe di calore per riscaldare e raffrescare la tua casa, pannelli solari fotovoltaici sul tetto, pannelli solari termici sul tetto o adoperando mini pale eoliche.
3. Progettare seguendo le regole delle “Passive House”
Il concetto di Passivhaus è stato inventato in Germania negli anni ’70 e si basa sull’utilizzo di materiali di alta qualità e ad alte prestazioni, combinati con l’orientamento della casa. Questi metodi consentono di progettare delle case ecologiche in grado di offrire il miglior comfort interno con costi di gestione inferiori.
4. Progettare tetti verdi e giardini pensili
Oltre ad essere di forte impatto estetico, tali soluzioni costruttive aiutano a ridurre l’afflusso di calore all’interno della casa. Sono un ottimo modo per produrre ossigeno e per combattere gli effetti negativi dell’espansione urbana, come l'effetto isola di calore. I tetti verdi inoltre, aiutano anche a gestire meglio le acque piovane, allungano la vita delle coperture dei tetti e sono il modo perfetto per isolare le tue case dal calore dei raggi solari.
5. Raccogliere e riciclare l'acqua piovana
Recuperando l’acqua piovana evitiamo di utilizzare l’acqua potabile e quindi evitiamo sprechi idrici consistenti. Il modo migliore per il recupero dell’acqua piovana è installare un impianto che permette il recupero, lo stoccaggio e la filtrazione dell’acqua piovana. Inoltre, è possibile realizzare un impianto di recupero dell'acqua piovana in prossimità di qualsiasi edificio.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

L’oleandro elettrico e l’architettura vegetale

L’oleandro elettrico e l’architettura vegetale

È toccato a un oleandro diventare il primo albero che produce energia elettrica. Messo a punto dal Centro di Micro-Bio Robotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Pontedera, il nuovo ibrido ha foglie artificiali che oscillando al vento interagiscono con quelle naturali, e con un processo di elettrificazione a contatto trasmettono la carica elettrica al resto della pianta. Basta collegare una specie di presa al tronco e il gioco è fatto. Da qui a immaginare foreste con prese che spuntano ovunque e miriadi di smartphone attaccati a succhiare energia anche dagli alberi è un attimo, come sognare di illuminare la propria casa con l’oleandro sul terrazzo o usare i parchi per rifornire di energia elettrica le città.

Da qualche decennio si è sviluppata una nuova attenzione nei confronti del mondo vegetale, sono fioriti, è il caso di dirlo, studi sulla sensibilità, sull’intelligenza, sulla struttura sociale delle piante che da una parte iniziano a dare risultati pratici e dall’altra pongono interrogativi nuovi sulla natura stessa della coscienza, tradizionalmente legata al cervello, organo assente negli organismi vegetali, che però dimostrano di possederne una, più simile alla coscienza di uno sciame, ma a tutti gli effetti presente.

 Complice anche l’urgenza creata dalla dimensione non più sostenibile dell’inquinamento dell’aria, ci si rivolge a chi quell’aria l’ha creata nel corso di milioni di anni. Prolificano pratiche comportamentali che partono dall’interazione col mondo vegetale come il Forest bathing, una sorta di riscoperta del rapporto con le foreste, o il Bioenergetic landscape, tecnica con cui si misurano le influenze bioenergetiche degli alberi, fino al ritorno degli orti con conseguente sviluppo di ortoterapie e affini. Esistono studi che individuano nella presenza di piante un miglioramento generale del benessere e che trovano applicazioni pratiche negli uffici e anche nelle strutture sanitarie, dove riescono a diminuire la degenza con conseguente risparmio economico.

Nelle grandi aree urbane alcune amministrazioni si sono rivolte alle piante per controllare non solo la diminuzione delle polveri sottili, ma anche per abbattere l’effetto isola di calore con conseguente spreco di energia elettrica causato da raffrescamento e riscaldamento degli edifici. Una delle soluzioni più efficaci, durature ed economiche è aumentare la presenza di piante, cosa che in aree densamente costruite si può ottenere con l’uso di tecnologie adeguate e ormai sperimentate da decenni. Lo chiamano Verde Tecnico e sono tutte quelle strategie innovative che permettono lo sviluppo di piante fuori suolo, più popolarmente note come giardini pensili, verde verticale, biopiscine.

L’ibridazione fra piante e architettura ha maestri nell’architetto argentino Emilio Ambasz e nell’artista austriaco Friedensreich Hundertwasser e si è sviluppata andando oltre il verde tecnico e meritando la definizione di Vegetecture, un altro modo di progettare dove la vegetazione è usata al pari degli altri materiali da costruzione e ne costituisce anzi la parte preponderante. Studi di progettazione olandesi e soprattutto sudcoreani sono all’avanguardia nella realizzazione di questa nuova architettura. A portare le piante all’interno delle abitazioni ibridandole con gli oggetti di uso quotidiano ci pensa invece una tendenza del design contemporaneo sparsa un po’ ovunque nel mondo, progetti e prototipi nati da giovani designer che propongono oggetti da innaffiare e curare con costanza e amore.
 
Fra questi sentieri nei boschi, ce n’è uno che viene da molto lontano e che guarda altrettanto lontano. Oltre l’ibridazione fra piante e architettura, c’è l’architettura di piante. Esistono alcune specie vegetali che si prestano particolarmente a essere utilizzate per realizzare costruzioni che in fatto di sostenibilità sono delle vere fuoriclasse. Il gruppo comprende il bambù, la canna palustre, il salice e la paglia, e tutte hanno come presupposto comune una materia che è la regina incontrastata di tutti i materiali ecologici, la terra cruda.
 
Si tratta per la maggior parte di riscoperte di tecniche antiche che sono andate evolvendosi negli ultimi decenni attraverso una diffusione incentrata sulla trasmissione diretta dell’esperienza. A parte il bambù, che è una novità solo per l’Occidente, le altre si apprendono attraverso laboratori, workshop, incontri operativi dove si lavora direttamente sul campo, sporcandosi letteralmente le mani. L’aspetto dell’autocostruzione è centrale e rientra in una filosofia di vita che ha nell’autodeterminazione e nel pensiero libertario le sue radici. Sul livello tecnico invece è interessante notare come negli ultimi anni queste tecniche siano studiate e sviluppate dagli ingegneri più che dagli architetti. Questo significa che le loro proprietà fisiche sono talmente interessanti che vanno comunque oltre la filosofia che le ha fatte tornare alla ribalta.

In bambù si costruiscono case, ponti, mobili, laminati, pavimenti, materiali compositi. Si tratta di un materiale che trova applicazioni anche in medicina, oltre ad essere un ottimo alimento. In Occidente si conosce poco, mentre è molto usato in Asia, America latina e Africa. Per un lungo periodo l’utilizzo diffuso di materiali moderni ha significato per il bambù la perdita del ruolo che aveva, gradualmente sostituito da calcestruzzo, acciaio e legno. Oggi è in fase di rivalutazione da parte di architetti e ingegneri di tutto il mondo, da Frei Otto a Buckminster Fuller, da Arata Isozaki a Kengo Kuma e Renzo Piano. In Italia, un contributo fondamentale alla diffusione della costruzione in bambù viene dall’architetto italo-colombiano Mauricio Cardenas, che con i suoi progetti e la sua attività culturale rappresenta un punto di riferimento. Anche la coltivazione sta prendendo piede grazie all’azione pionieristica di diverse strutture come Bambuseto in Versilia. Rispetto alle altre colture il bambù è una pianta molto veloce a crescere e può essere utilizzato già dopo tre anni.
 
La canna comune, il cui nome scientifico è Arundo donax, è una pianta erbacea perenne presente in tutto il bacino del Mediterraneo e in tutta la penisola italiana, è impiegata come materiale in diversi campi, dall’edilizia rurale all’artigianato. Nell’architettura contemporanea ha avuto un forte rilancio con l’opera del gruppo spagnolo CanyaViva che ha elaborato, standardizzato e testato in collaborazione con l’Universidad Politecnica de Catalunya, un sistema di costruzione di archi strutturali. Ideato dall’architetto inglese Jonathan Cory-Wright, permette la realizzazione di una gamma di archi in cui leggerezza e natura si concretizzano in strutture che fondono la semplicità del materiale alla creatività delle forme fluide e organiche. Le architetture in canna comune hanno infinite possibilità formali e funzionali e si abbinano a differenti materiali, dai rivestimenti di terra e paglia o calce e canapa a strutture in acciaio o legno.

Le prime abitazioni in balle di paglia sono una delle conseguenze dell’invenzione della macchina imballatrice alla fine dell’Ottocento. In Nebraska, negli Stati Uniti d’America, i coloni le utilizzarono come grandi mattoni e scoprirono che le abitazioni erano non solo resistenti, ma molto confortevoli. Numerose delle case dei coloni del Nebraska sono ancora esistenti, in Europa la più antica casa di paglia si trova a Montargis, in Francia, è stata realizzata nel 1921 ed è tuttora abitata. L’ingegner Feuillette, progettista e proprietario dell’abitazione, utilizzò una struttura in legno e sono proprio le tecniche miste, che si avvalgono di strutture portanti lignee e tamponamento in balle di paglia, quelle attualmente più diffuse e possono essere impiegate anche in Italia. Dopo gli ultimi eventi sismici sono diventate di grande interesse, per la loro leggerezza e flessibilità sono in grado di assorbire il carico sismico che è proporzionale al peso. La paglia ha inoltre un elevatissimo potere isolante termico, fonoassorbente ed è un materiale traspirante quando finita con intonaci naturali come quelli in terra cruda o calce.

A partire dagli anni ’70, il gruppo Sanfte Strukturen, un gruppo di architetti e artisti di Stoccarda, guidato dall’architetto Marcel Kalberer, cominciò a indagare tecniche di costruzione alternative come strutture in terra cruda, fieno, canna palustre, acqua e ghiaccio, rifiuti, tutte tecniche legate a processi ludico-architettonici di volta in volta denominati “azioni architettoniche”, “prototipi architettonici”, “aree-gioco architettoniche” o anche “aree-gioco per gli adulti”. La finalità era restituire al costruire il significato di realizzazione individuale e al tempo stesso incentivare comportamenti di solidarietà. Agli inizi degli anni ’80 Sanfte Strukturen cominciò a realizzare strutture spaziali utilizzando i virgulti di salice appena tagliati e divenne subito chiaro come questa tecnica si prestasse alle esigenze creative dei non addetti ai lavori e dei giovani, in maniera accessibile, facile e giocosa. Kalberer concepisce le architetture di salice come la possibilità per qualunque individuo di qualsiasi età e strato sociale, di agire attivamente e all’aperto nonché come un piccolo passo utopico in direzione della “appropriazione e conformazione creativa del proprio ambiente” e verso processi lavorativi sostenibili e comunitari.
 
L’architettura vegetale è oggi una risposta concreta che va nella direzione non solo di una sostenibilità reale, ma soprattutto dell’autodeterminazione del proprio spazio di vita. In una prospettiva pessimista o più semplicemente realista, visti i ripetuti appelli della comunità scientifica, imparare a costruire con le proprie mani e con i materiali disponibili in natura può rivelarsi un’opportunità di sopravvivenza concreta. Gli studi di ultima generazione ci restituiscono un’immagine delle piante come esseri viventi dalla elevata socialità e profonda coscienza dell’ambiente che le circonda, alcuni cominciano a vederle come un modello da seguire. Oggi che la domotica continua a riproporci varianti della casa intelligente immaginata negli anni Sessanta e che evidentemente così intelligente non è mai stata, aumentare la presenza di piante nei nostri ambienti può significare andare oltre la tecnologia e immaginare case organiche vive e pensanti in cui corpo e mente possano svilupparsi al meglio.

fonte di  Maurizio Corrado https://www.doppiozero.com

400 adesioni, 50mila contatti e 260 eco-progetti per il 'Mese dell'Efficienza'

400 adesioni, 50mila contatti e 260 eco-progetti per il 'Mese dell'Efficienza'

Circa 50mila contatti, 400 adesioni e 260 progetti e iniziative presentati da scuole, imprese, istituzioni e associazioni: sono alcuni dei risultati del Mese dell'Efficienza Energetica, la campagna di sensibilizzazione sull’uso più consapevole e razionale dell’energia realizzata dall’ENEA nell’ambito dell’iniziativa “Italia in Classe A[1], promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico per creare una cultura diffusa sull’efficienza energetica e far conoscere opportunità e strumenti incentivanti in questo settore.

Tra le aziende spiccano i contributi di Enel, con eventi sul territorio e messaggi sull’efficienza nelle bollette, e di Italo-Ntv e Vodafone Italia, con annunci vocali e campagne ad hoc su social e magazine aziendale, mentre Schneider Electric, Energy Team e 3M Italia hanno puntato su campagne di comunicazione sia interne che esterne. Iniziative rivolte a studenti e cittadini anche dal Politecnico di Torino e Milano, dalle Università di Camerino e Bari e da Kyoto Club, Federesco, ASSOESCo, FIRE, Rete Irene e Rotary Club.

Tra le attività di formazione e informazione sull'uso razionale dell’energia al personale, spiccano quelle di Policlinico Gemelli, Ministeri della Difesa e dei Beni Culturali, ANCI e Gruppo WEDO.

Sul fronte scuole, 10 e lode agli studenti dell'Istituto Copernico di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) per il progetto "L'illuminotecnica in una scuola ecosostenibile" per ridurre di un terzo i consumi energetici sostituendo le lampadine a fluorescenza con quelle a LED.  Il massimo dei voti anche all’Agenzia Napoletana Energia e Ambiente (ANEA) che ha promosso il mese dell’efficienza nell’ambito del Progetto DOMINO che vedrà sfidarsi “a colpi di risparmio energetico” migliaia di famiglie di Napoli, Berlino e Bruxelles da gennaio 2017 a marzo 2018.

La Banca  Popolare dell’Emilia Romagna si è distinta per un vademecum e una newsletter per i dipendenti, mentre la Camera di Commercio di Verona si è impegnata nell’organizzazione di un evento sull’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia.

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Nuove batterie più ecologiche e meno costose a base di vinavil

Nuove batterie più ecologiche e meno costose a base di vinavil

Produrre batterie più ecologiche ed economiche per smartphone o per computer, utilizzando come elemento chiave il comune vinavil? Presto potrebbe essere possibile secondo uno studio realizzato da un gruppo di elettrochimici del Centro Ricerche Casaccia dell’ENEA,  pubblicato su Electrochimica Acta una delle più autorevoli riviste del settore.

La ricerca portata avanti all'interno delle attività programmatiche per la Ricerca sul Sistema Elettrico, si focalizza sull’impiego del vinavil come legante idrosolubile per la realizzazione di batterie al litio, molto utilizzate nell’elettronica di consumo, disponibili sul mercato da diversi anni e che ad oggi rappresentano una delle forme più avanzate di accumulo dell'energia elettrica.

Il vinavil, il cui nome scientifico è polivinile acetato, è la comune colla bianca impiegata in molti processi industriali; l’Italia è uno dei maggiori produttori mondiali di questo prodotto stabile, non infiammabile e non pericoloso per la salute, preparato a partire da componenti di basso costo.

"La tecnologia basata sull'uso del vinavil  offre numerosi vantaggi per la realizzazione di batterie agli ioni di litio, quali minori costi di produzione, ridotto o nullo impatto ambientale, assenza di inquinamento – spiega il responsabile delle attività di ricerca ENEA, Pierpaolo Prosini -  In particolare la possibilità di utilizzare acqua come solvente di processo permette di evitare i  solventi organici, i cosiddetti VOC, potenzialmente pericolosi per la salute umana e per l'ambiente,  ancora oggi utilizzati nella produzione".

Questo procedimento potrebbe inoltre ridurre notevolmente o addirittura eliminare l’uso dei VOC anche per le operazioni di pulizia dei sistemi di deposizione, con ulteriori vantaggi di rispetto dell'ambiente e dei costi. Infine,  la pasta elettrodica a base acquosa ha una rapida velocità di essiccazione con conseguente maggiori volumi di produzione. "Molti e significativi i vantaggi dunque che questo nuovo procedimento potrebbe portare nella produzione delle batterie senza che queste perdano in efficienza delle prestazioni"  conclude Prosini.