90 alloggi a Parigi realizzati con il Sistema costruttivo antisismico ed ecosostenibile Isotex

Sistema costruttivo Isotex
Isotex porta innovazione e comfort abitativo anche in Francia in un progetto unico per progettazione e materiali utilizzati. Il sistema costruttivo Isotex è stato scelto per la realizzazione di 90 alloggi in un insieme di due edifici di 5/6 piani a Bry-sur-Marne, vicino a Parigi, in blocchi cassero in legno cemento e con progettazione interamente i...
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Certificazione di Allplan nel progetto di ricerca BIMSWARM

BIMSWARM
Primo premio assegnato a una soluzione CAD che soddisfa i requisiti OPEN BIM  Allplan è stata la prima soluzione CAD a essere certificata nell'ambito del progetto di ricerca BIMSWARM. L'obiettivo del progetto è lo sviluppo della digitalizzazione del settore delle costruzioni e di standard e soluzioni legate a tale scopo. Il cuore del progetto ...
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BIOPOR: il BIOlaterizio per un Futuro migliore

Biopor Di Muzio Laterizi
L'efficienza del laterizio tradizionale sposa le prestazioni delle murature moderne SostenibilitàLo sviluppo sostenibile, fondamentale per una crescita che rispetti le possibilità e i diritti delle generazioni future, è la linea guida delle attività di Ricerca & Sviluppo della Di Muzio Laterizi, il cui più recente frutto è l'innovativa gamma BI...
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Utilizzi e pregi del calcestruzzo alleggerito

Calcestruzzo alleggerito
Il calcestruzzo è un materiale da costruzione, costituito da una miscela di differenti componenti (acqua, aggregati e leganti), impiegato in campo edile. Utilizzato da moltissimo tempo già dai Romani e abbandonato nel tempo, venne riscoperto in epoche successive, quando continuarono anche le sperimentazioni per migliorarne le prestazioni. Important...
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Isotex, costruire con il legno cemento. Caratteristiche, vantaggi e costi

Posa blocchi Isotex
Il legno cemento Isotex® è il risultato dell'unione di materiali naturali, lo si ottiene miscelando fibre di legno, ossido di ferro e cemento portland puro al 99%. È, quindi, un mix che combina caratteristiche importanti che portano alla formazione di un materiale altamente performante: garantisce sostenibilità ambientale, isolamento termico, isola...
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Edilizia scolastica: stanziati 1,5 miliardi

Edilizia scolastica: stanziati 1,5 miliardi

Diverse sono le novità introdotte nella Manovra di BIlancio 2021 riguardanti l'edilizia scolastica: in primo luogo, sono stati previsti 1,5 miliardi di euro per ciascuno degli anni del piano triennale, 2021, 2022 e 2023, quindi 1 milione di euro in più per ogni anno rispetto all'anno scorso.

Dopo diversi anni, al centro dell'attenzione politica sono tornati organi di grande importanza, tra cui ospedali, edilizia e la scuola; questo è stato possibile, strano a dirsi, anche grazie alla pandemia Covid-19 che ha fatto emergere ancora di più questi settori e attraverso la Manovra 2021 ha ben deciso di agevolarli.

I fondi stanziati infatti, sono destinati a interventi più urgenti, e soprattutto alle zone con maggiore rischio sismico.

Inoltre, il Decreto Scuola, entrato in vigore nel giugno 2020, è stato rinnovato anche per tutto il 2021, al fine di accelerare il più possibile tutti gli interventi legati all’edilizia scolastica.
I poteri conferiti ai sindaci e ai presidenti provinciali, riguraderanno la promozione di accordi e conferenze, l'approvazione di progetti e avvio ai lavori( sempre dopo il consenso dei Presidenti di Regione) e la risoluzione di impedimenti che ostacolano l’esecuzione dei lavori.

Altro provvedimento riguarda i 40 milioni stanziati per la costruzione di scuole innovative nei comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti delle regioni Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Questi fondi saranno destinati alla costruzione ex-novo di nuove scuole innovative, dotate di strumenti digitalizzati e sistemi innovativi.

L'obiettivo è agevolare le aree più svantaggiate d’Italia, e impedire quindi lo spopolamento in queste zone. La Manovra prevede una clausola a riguardo, infatti l’agevolazione per la costruzione di scuole innovative potrà essere richiesta dai Comuni che non superano i 5.000 abitanti, appartenenti alle Regioni indicate.

La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina dichiara che “...ci sono nuovi interventi e stanziamenti, che vanno tutti nell’ottica di offrire sempre maggiore qualità a studentesse e studenti”.

Oltre all'edilizia, i temi a livello scolastico affrontati e sovvenzionati sono diversi:

- Piano pluriennale di immissione in ruolo di 25 mila docenti di sostegno, accompagnato da appositi fondi per la formazione degli insegnanti sui temi dell’inclusione e per l’acquisto di ulteriori ausili didattici. Il concorso sarà bandito ogni due anni e le graduatorie potranno essere integrate e aggiornato sulla base dei nuovi titoli conseguiti nel frattempo dai candidati già presenti in graduatoria;

- Previsti 30 milioni di euro da destinare alle scuole statali e paritarie per garantire il corretto svolgimento degli Esami di Stato per l’anno scolastico 2020/2021 secondo gli standard di sicurezza sanitaria previsti;

- Per il 2020/2021 il numero minimo di 600 studenti, 400 nelle piccole isole e nei comuni montani, che le scuole devono raggiungere per avere un proprio dirigente scolastico e un Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, viene abbassato rispettivamente a 500 e 300 studenti. Una misura per dare ad un numero maggiore di scuole un proprio capo di istituto ed un Dsga a tempo pieno;

- Previsti 40 milioni per la digitalizzazione, insieme a ulteriori risorse per potenziare l’azione amministrativa e didattica nelle scuole, con l’impiego degli animatori digitali e delle nuove tecnologie. Stanziati inoltre, 20 milioni di euro per concedere per un anno agli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, un dispositivo mobile dotato di connettività o un bonus del medesimo valore;

- 1.000 docenti in più per il potenziamento dell’offerta formativa nella scuola dell’infanzia e stanziamento aggiuntivo di 60 milioni per la fascia 0-6 anni;

- 20 milioni in più nel Fondo per l’istruzione e formazione tecnica superiore. Vengono incrementati di 55 milioni per il 2021 e di 50 milioni per il 2022 i fondi per i percorsi formativi rivolti all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di Istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore e dei percorsi formativi rivolti ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento;

- Piano nazionale di ricerca, della durata di 12 mesi, per il contrasto alla povertà educativa, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca e finanziato con 2 milioni per il 2021;

- Fondo da 3 milioni per ampliare l’offerta formativa nei Licei musicali, con l’attivazione di corsi a indirizzo jazzistico e sui nuovi linguaggi musicali;

- 25,8 milioni di euro stanziati nel 2021 da destinare alla copertura delle maggiori spese sostenute nell’anno scolastico 2019/2020;

- Previsti 1.000 assistenti tecnici nelle scuole del primo ciclo, introdotte per dare supporto a docenti e personale nell’uso di laboratori e tecnologie;

- Vengono restituite al Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale le competenze attualmente condivise con il Ministero dell’Istruzione.

- Aumentata la quota di idonei nelle graduatorie del concorso per Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi;

- Prevista la trasformazione dei contratti da tempo parziale a tempo pieno di 4.500 collaboratori scolastici ex Lsu;

- Prorogate al 28 febbraio 2021 le disposizioni a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori fragili e stanziati 53,9 milioni per la sostituzione di questi lavoratori.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Google Earth: prova degli abusi edilizi

Google Earth: prova degli abusi edilizi

Con la sentenza 37611/2020, la Cassazione ha dichiarato che Google Earth può essere utilizzato per provare la presenza di un abuso edilizio e risalire alla data della sua realizzazione.
La documentazione fotografica rappresenta quindi un indizio che, insieme ad altri elementi, può rappresentare una vera e propria prova dell'abuso realizzato.

Viene però precisato dal TAR Sardegna, sez. II, sent. 31 gennaio 2018, n. 54 che «i rilevamenti tratti da Google Earth prodotti in giudizio non possano costituire, di per sé ed in assenza di più circostanziati elementi, documenti idonei allo scopo di indicare la data di realizzazione di un abuso».

Ricordiamo inoltre che con la sentenza 1604/2018, il Tar Calabria ha affermato che i fotogrammi del programma Google Earth costituiscono prove documentali pienamente utilizzabili anche in sede penale.
Grazie a questo strumento è stato possibile scoprire che le opere edilizie abusive erano state realizzate dopo la domanda di sanatoria edilizia.
 Nel caso esaminato dal TAR Calabria, il proprietario di un immobile aveva presentato domanda di condono edilizio ai sensi della Legge 47/1985. Il Comune aveva quindi rilasciato la concessione edilizia in sanatoria, ma l’aveva poi annullata dopo lo svolgimento di analisi successive, ordinando anche la demolizione delle opere realizzate.
Per ottenere ottenere il condono in base alla legge del 1985, l’opera doveva essere ultimata entro il 1° ottobre 1983. Dopo le varie indagini e grazie anche al contributo di Google Earth, era invece emerso che alcune opere erano state realizzate dopo il 2001.
 
In questo caso il Comune ha esercitato il proprio potere di autotutela, ritirando l’atto, senza necessità di esternare alcuna particolare ragione di pubblico interesse; inoltre i giudici hanno confermato la revoca del titolo abilitativo e l’ordine di demolizione delle opere realizzate abusivamente.

Ritornando all'ultima sentenza della Cassazione, i giudici si sono pronunciati sul ricorso presentato dai proprietari di un terreno, che erano stati condannati per aver realizzato una piscina in muratura senza aver ottenuto il permesso di costruire.
 
La controparte dichiara infatti che non era stata effettuata nessuna istruttoria e le uniche prove erano delle immagini provenienti da Google Earth, strumento che, a loro avviso, era privo di rilevanza giuridica e non consentiva di valutare l’usura dei materiali, la data effettiva di realizzazione del manufatto e l’eventuale prescrizione del reato.
 
I giudici hanno respinto le motivazioni dei ricorrenti spiegando che i proprietari dimoravano nell’immobile interessato dai lavori senza aver dimostrato la propria contrarietà alla realizzazione della piscina. Per questo motivo la Cassazione li ha identificati come committenti delle opere.
Inoltre la Cassazione ha sottolineato che grava sull’imputato l’onere di allegare le prove da cui si possa desumere una diversa data di realizzazione dell’opera.
 
Per concludere, la Cassazione sulla base di queste due prove ha confermato la condanna a carico dei due proprietari.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Bioedilizia: come realizzare una costruzione NZEB con Isotex

Bioedilizia: come realizzare una costruzione NZEB con Isotex

Come realizzare una costruzione NZEB con Isotex, normative, vantaggi, EPD, confronto tra tipologie costruttive

Produrre un sistema costruttivo che permetta di realizzare edifici il cui consumo energetico è quasi pari a zero è una delle mission di Isotex.

In che modo i componenti Isotex intervengono in una costruzione NZEB?
Le caratteristiche di un “edificio a energia quasi zero”, ovvero NZEB, in Italia sono stabilite dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico.

Per la realizzazione di nuovi edifici NZEB è necessario ricorrere a soluzioni innovative sia per i componenti che per i sistemi, a partire dall’involucro edilizio sino alla combinazione ottimale degli impianti. La normativa non impone scelte o limiti, quindi non ci sono casistiche predefinite per la realizzazione di un edificio NZEB. La progettazione deve tener conto di vari equilibri e combinazioni di materiali e di tecnologie, di fattori climatici e ambientali. Ovviamente l’involucro costituisce una parte molto rilevante nella creazione di questi equilibri e Isotex ha tutte le caratteristiche necessarie per soddisfare le esigenze delle diverse zone climatiche e tipologie di edifici.

Quale ruolo giocano i prodotti Isotex nella definizione di una costruzione NZEB?
Poiché gli edifici NZEB devono essere efficacemente isolati e senza ponti termici il ricorso al sistema ISOTEX risponde già da solo a questa fondamentale esigenza. Grazie alla massa importante delle pareti riempite di calcestruzzo, abbiamo una elevata inerzia termica che consente in inverno di massimizzare l’accumulo di calore all’interno della parete e con l’isolamento termico dei blocchi garantire il mantenimento delle temperature confortevoli all’interno senza ricorso a consumi elevati per il riscaldamento. Per lo stesso motivo, l’isolamento performante e la massa del calcestruzzo assicurano il mantenimento di un clima fresco in estate.

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo dei prodotti Isotex nella bioedilizia e nelle costruzioni NZEB?
Gli NZEB sono edifici ad elevatissime prestazioni che coniugano la riduzione dei consumi e degli impatti nocivi sull’ambiente e i prodotti ISOTEX sono esattamente concepiti in quest’ottica.

Nel 2017, in collaborazione con ANIT, è stato realizzato un importante studio approfondito per le “Valutazione energetiche di edifici di nuova costruzione in relazione alla classificazione energetica e Nzeb”.

La certificazione EPD cosa comporta, quali vantaggi apporta?
La Dichiarazione Ambientale del Prodotto EPD è un documento informativo che fornisce dati quantitativi sul profilo ambientale di un prodotto, basandosi su una valutazione di ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA) per la quantificazione degli impatti ambientali, considerando quindi gli impatti non legati solamente al processo produttivo, ma anche agli impatti che si generano all’inizio e alla fine dello stesso. La certificazione EPD non definisce dei valori limite di accettabilità per gli indicatori d’impatto, ma ha l’obiettivo di fornire in maniera trasparente quali sono gli impatti ambientali associati al prodotto analizzato.

Essendo una etichetta ambientale di Tipo III, conforme alla norma UNI EN 15804 e alla ISO 14025, l’EPD è il tipo di certificazione richiesta anche dal D.M. 11 ottobre 2017 riguardante i C.A.M. obbligatori per gli appalti pubblici ed ora richiamati anche dal recente Decreto Legge n. 34: “Decreto rilancio”, che introduce vari incentivi per interventi di efficientamento energetico e/o sismico degli edifici. Quindi, i prodotti ISOTEX hanno tutte le credenziali per poter accedere ai diversi incentivi ed essere utilizzati per l’edilizia pubblica.

Si tratta di una certificazione diffusa o è un plus di Isotex?
Isotex ha realizzato la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) per offrire la massima trasparenza sugli impatti ambientali associati ad ogni singolo prodotto. Questo prima che fossero emanati i decreti relativi ai “bonus” fiscali. Già dal 2006 ISOTEX aveva ottenuto da ANAB-ICEA il Certificato di conformità per la Bioedilizia, basato anch’esso sull’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) dei prodotti. ISOTEX è sempre stata la prima ad avere le attestazioni delle caratteristiche dei propri prodotti, proprio perché gli aspetti ambientali e di sostenibilità sono sempre stati tra i suoi principali obiettivi. È bastato attestare quello che già era stato posto in essere. Adesso sono le normative che inducono molti a rincorrere questo tipo di certificazione.

I componenti Isotex sono ideali per la bioedilizia; perché questo tipo di costruzione è vantaggiosa?
La moderna architettura, oggi è molto più attenta all’ambiente. Gli studi di progettazione più prestigiosi sono alla costante ricerca di tecniche costruttive innovative che possano coniugare un minor impatto ambientale a strutture comunque molto performanti e resistenti.

Gli edifici realizzati secondo criteri ecosostenibili possono ridurre, in maniera significativa, gli impatti negativi sull’ambiente per cui la scelta di materiali e metodi costruttivi migliorativi rispetto a quelli tradizionalmente in uso sta divenendo inderogabile e consente di mantenere una posizione privilegiata nel mercato dell’edilizia in virtù della riduzione dei costi e dei consumi sia da parte dei produttori che degli utilizzatori finali nell’ottica di crescita sostenibile che ISOTEX® ha sempre perseguito nello sviluppo dei propri prodotti.

La casa in bioedilizia deve essere una casa progettata e realizzata per avere impatti ambientali minimi e nello stesso tempo offrire tutti i vantaggi di comfort, di risparmio energetico e di sicurezza. Con Isotex possiamo soddisfare tutti questi aspetti. Infatti i suoi componenti fondamentali sono legno e cemento Portland.

Cosa c’è di più sostenibile del legno? ISOTEX utilizza legno di recupero, quindi a “zero” impatto ambientale, e con un processo del tutto naturale lo rende “mineralizzato” e pertanto inerte agli attacchi di muffe, insetti, fuoco. Inoltre il sistema costruttivo in legno cemento Isotex, proprio grazie al processo di mineralizzazione del legno, non necessita di alcuna manutenzione nel tempo. Tutti i vantaggi del legno senza alcuno dei suoi punti deboli.

Il cemento Portland è una delle varianti più sostenibili. Il cemento è il materiale più utilizzato in edilizia. Nel metodo costruttivo Isotex vengono sfruttate al meglio tutte le sue potenzialità: conferisce resistenza e durata al legno cemento, completa la struttura con il getto di calcestruzzo in cantiere per cui gli edifici sono garantiti anche sotto il profilo della sicurezza sismica. Il sistema costruttivo ISOTEX si integra perfettamente con i principi fondamentali della costruzione eco sostenibile e ne coniuga le eccellenze con le esigenze normative, ma soprattutto con il benessere di chi ama vivere in edifici sani, sicuri ed energeticamente equilibrati.

Cosa distingue Isotex dai suoi competitor?
ISOTEX pone la massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e alla salubrità e sicurezza delle persone in tutte le fasi connesse al processo produttivo sin dall’insediamento del primo stabilimento produttivo, nel 1985. Essendo la prima azienda italiana che ha introdotto il sistema costruttivo in blocchi cassero di legno cemento, la prima nota distintiva è senz’altro la lungimiranza. Sin dagli esordi infatti, ISOTEX ha creduto in un prodotto al tempo stesso ecologico e performante sotto tutti gli aspetti. L’azienda ha perseguito con costanza gli obiettivi di salubrità, sicurezza, risparmio energetico e confort abitativo, cercando sempre di anticipare i tempi e proponendo al mercato prodotti sempre all’avanguardia.

 

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Il grattacielo di Zaha Hadid che si avvita nel cielo

Il grattacielo di Zaha Hadid che si avvita nel cielo

Torre Zaha Hadid nell’area Citylife, Milano (Italia)

I numeri del grattacielo parlano chiaro sull’importanza della costruzione. La Torre si eleva 170,36m sopra il livello della piazza alla base e 185,96 m sul livello delle fondazioni, per un totale di 44 piani fuori terra e 3 piani interrati.


La superficie totale dell’edificio è di circa 70.000 m². La geometria dell’edificio è rappresentata da una forma in torsione, con le dimensioni e l’orientamento dei piani variabili lungo l’asse verticale, secondo espressioni matematiche definite. La struttura è principalmente in calcestruzzo, con alcuni elementi compositi in acciaio-calcestruzzo. L’elemento di resistenza alle azioni orizzontali è costituito dal nucleo centrale.

Al fine di resistere all’effetto torsionale causato dall’inclinazione dei pilastri, che induce importanti tensioni nelle pareti del nucleo, gli architravi in corrispondenza delle principali aperture sono o metallici, collegati alle pareti del nucleo con barre di post-tensione, o in c.a. con armatura composta da barre tipo Gewi e staffe inclinate. Le solette sono create con piastre in cemento armato gettate in opera, mentre i pilastri esterni sono elementi in c.a. con un’elevata percentuale di armatura. La fondazione è di tipo misto, costituita da un solettone in calcestruzzo dello spessore di 2,5 metri e 64 pali riduttori di cedimento da 36 metri per un diametro di 1,5m.


Alla base dell’edificio, un corpo di fabbrica a “forma libera”, con struttura in acciaio, ospita gli spazi commerciali. La nuova torre che va a modificare lo skyline di Milano nell’area Citylife è il grattacielo «tortile» disegnato da Zaha Hadid, che si affianca alla Torre Allianz firmata da Arata Isozaki. Questa torre affascinante presenta un nucleo centrale perfettamente verticale (con scale, ascensori e vani tecnici) la cui funzione non è solo portare i solai e resistere alle azioni orizzontali, ma anche riequilibrare la torsione trasmessa dai pilastri perimetrali inclinati. Questa struttura centrale è realizzata con un cassero speciale che avanza in modo automatico.

pilastri invece partono con un’inclinazione spaziale che si riduce progressivamente man mano che si raggiunge l‘altezza massima dell‘edificio. L‘obiettivo ambizioso del Committente (CityLife) e del General Contractor (CMB) era costruire l‘intera struttura in cemento armato in 14 mesi e completare la torre (incluse le finiture e gli impianti) in 26 mesi. A tal fine era necessario sviluppare un progetto esecutivo/costruttivo che nel contempo riportasse tutte le variabilità de - ll‘opera parametrizzandole e semplificandole il più possibile in schemi ripetitivi.


Ad esempio, nel caso della progettazione dei pilastri perimetrali obliqui, le difficoltà da superare era data dalla realizzazione del cassero e dalla definizione dell‘armatura, dato che l‘inclinazione rende i pilastri elementi unici. In questo caso la progettazione con modello tridimensionale di Allplan ha facilitato il compito. Nella realizzazione del progetto sono state sfruttate le funzionalità di Allplan che consentono lo sviluppo del progetto completo delle armature con estrazione automatica della distinta ferri, oltre alle potenzialità di creazione di elementi costruttivi parametrici personalizzati (SmartParts).

Oltre ad aver offerto una riduzione dei tempi di produzione degli elaborati, Allplan ha permesso di anticipare le possibili interferenze, collisioni e altre problematiche intrinseche nell‘opera in oggetto. In pratica, con Allplan abbiamo riprodotto fedelmente il modello 3D dell‘armatura, degli inserti e di tutti quei dettagli „critici“ presenti nella struttura. Svilup - pando il progetto in questo modo, è stato possibile ridurre le incognite e ottimizzare le operazioni in cantiere, consentendo di raggiungere l’ambizioso obiettivo di costruire 1 piano alla settimana.

Il Cliente
Redesco (Research-Design-Consulting), è una Società specializzata in Ingegneria Strutturale. “Lavoriamo per gli investitori come per le imprese di costruzione, perché amiamo seguire i progetti dai primi schizzi alla realizzazione: affiniamo le nostre abilità nell’immaginazione tanto quanto nel rendere reali le cose. Crediamo che la ricerca, la teoria e la creatività debbano essere affiancate dall’ esperienza sul campo“.Le principali attività di Redesco riguardano edifici, torri, infrastrutture, ponti e passerelle pedonali, strutture speciali, metodi di costruzione e ricerca.

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Rivoluzione culturale: si parte dalle case in legno

Rivoluzione culturale: si parte dalle case in legno

Il settore delle case in legno è in grande espansione. Il mercato della bioedilizia nel 2019 ha visto un aumento pari a 1.35 miliardi di euro di produzione con un incremento del 2,3% rispetto all’anno precedente.

Questi sono i dati riportati nel 5° "Rapporto Case ed Edifici in legno" realizzato da Assolegno, Associazione di FederlegnoArredo che rappresenta le industrie di prima lavorazione e costruttori in legno.

Il Centro Studi di FederlegnoArredo ha realizzato questo rapporto che si basa sull’elaborazione dei dati forniti dai principali player del settore ed evidenzia una progressiva crescita del comparto industriale rappresentato all’interno della filiera da Assolegno, associazione che promuove la tipologia costruttiva in legno; ne evidenzia le peculiarità e collabora con tutti gli organi di competenza, nazionali ed europee, fra centri di ricerca, Istituzioni e mondo universitario; un vero e proprio osservatorio permanente sul mercato dell’edilizia green!

I dati evidenziano che sono state realizzate 3.300 unità e la quota sui permessi di costruire arriva al 7%; inoltre la crescita dell’internazionalizzazione del 20% con l’export che raggiunge i 60 milioni di euro.

Angelo Luigi Marchetti, presidente di Assolegno afferma che “In questi anni il settore delle costruzioni in legno è cresciuto e non solo in termini di mercato, ma ha anche saputo instaurare un rapporto stretto con gli architetti, offrendo loro un supporto tecnico indispensabile per offrire al cliente, pubblico o privato, la miglior soluzione possibile. Una collaborazione che sta dando ottimi frutti e che siamo certi si dimostrerà vincente, se pensiamo anche a quanto l’Europa si stia dimostrando orientata verso un’edilizia sempre più sostenibile."
Aggiunge inoltre che "Ogni materiale assume un valore in quanto tale, perché capace di portare il proprio contributo non più in senso strettamente ingegneristico, ma anche e soprattutto in senso ambientale ed ecologico. Non dimentichiamo mai che qualsiasi edificio in legno realizzato è di fatto un serbatoio di stoccaggio di CO2 che contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici”.

“L’interessamento crescente verso i temi della sostenibilità ambientale e le risorse rese disponibili per gli investimenti green" come illusta il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin "rappresentano i driver che incidono, più di altri, sullo sviluppo positivo della bioedilizia in legno in Italia. Un settore che innova e che riassume in sé i concetti di sicurezza, sostenibilità e responsabilità sociale tipici dell’economia circolare. E come Federazione intendiamo mettere proprio la sostenibilità e le certificazioni al centro dell’azione dei prossimi 4 anni. Tutti i comparti industriali che rappresentiamo avranno il nostro supporto affinché la produzione sostenibile dalla A alla Z sia il tratto distintivo della nostra filiera. Gli edifici in legno sono in tal senso uno degli esempi di cui andare più orgogliosi”.

Nel Nord Italia si concentra il numero maggiore di realizzazioni con struttura di legno, ma i dati dicono chiaramente che il mercato comincia a strutturarsi anche in ampie zone del Centro, a partire da Toscana, Lazio e Marche, arrivando a toccare anche regioni del Sud, come Puglia e Sicilia.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Cosa si intende per Architettura ecosostenibile?

Cosa si intende per Architettura ecosostenibile?

Tema che sta interessando il mondo dell'edilizia è la Sostenibilità Ambientale, ormai nota come Architettura green.

Con questo termine si intende la ricerca di soluzioni edilizie che hanno come obiettivo il controllo dei consumi di energia e risorse, per il benessere dell’uomo e dell’ambiente, progettando e la costruendo edifici a basso impatto ambientale.

Il metodo con cui gli architetti si occupano di progettare in misura green tiene conto dell’impatto ambientale e dell’efficienza energetica; è incentrato sulla pertinenza e considera i vari vincoli geografici, studia il terreno e sfrutta le caratteristiche senza alterare l’equilibrio della natura.
I rifiuti prodotti dalle costruzioni vengono smaltiti in modo sostenibile per garantire il riciclaggio e il recupero.
Obiettivo è quindi garantire salute, comfort e migliorare la qualità di vita delle persone.

Per strutturare un progetto di bioarchitettura  si deve tener conto di diversi fattori, quali:
- Orientamento dell’edificio, cercando di garantire all’abitazione un’illuminazione naturale ottenendo il massimo comfort agli ambienti grazie al calore del sole;
Ventilazione naturale/meccanica, eliminando lo scambio termico tra interno ed esterno attraverso l'isolamento a cappotto e gli infissi a tenuta ermetica e garantendo il ricircolo dell'aria installando un impianto di ventilazione meccanica controllata;
- Utilizzo di sistemi alimentati a biomassa,  così da ridurre le emissioni nell’atmosfera e, non meno importante, il notevole risparmio economico;

Sistemi domotici di gestione, migliorando la qualità e il comfort dell’ambiente domestico, riducendo i consumi dando la possibilità di gestire comodamente e in autonomia direttamente dallo smartphone, luci, finestre, cancelli, tapparelle e sistema di riscaldamento;
- Sfruttamento delle energie rinnovabili: pannelli solari termici e impianto fotovoltaico permettono di produrre acqua calda ed energia elettrica sfruttando come fonte rinnovabile il sole.

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Isotex per la Corte del Cinghio. Abitazioni a misura di uomo e di ambiente

Isotex per la Corte del Cinghio. Abitazioni a misura di uomo e di ambiente

I principi sempre più diffusi di sostenibilità ambientale, la maggiore attenzione verso l’ambiente, la volontà di creare soluzioni sempre più in linea con la natura stanno cambiando profondamente il mondo dell’edilizia. Costruire a misura d’uomo e di ambiente, mettere al centro la salute comune non sono solo possibili soluzioni, ma obiettivi concreti da realizzare. Ed è in questo contesto che si inserisce il nuovo complesso residenziale Corte del Cinghio a Parma.

Il concept alla base di tutto è: fuori dal caos, dentro la città. L’intervento immobiliare, infatti, è nel cuore del parco del Cinghio, un’area ben collegata al centro della città, ma al tempo stesso fuori dal caos e dal traffico. Un’area, questa, interessata da una riqualificazione edilizia che nei prossimi mesi vedrà la zona diventare un punto di aggregazione per bambini, giovani, famiglie e anziani.

L’intervento immobiliare vedrà la costruzione di 8 palazzine, ognuna delle quali ospiterà diverse soluzioni abitative (bilocali, trilocali e quadrilocali di varia metratura), tutte con il preciso intento di essere sicure, confortevoli, ecosostenibili.

Le Palazzine di Corte Cinghio




Grande attenzione ai temi green, sia dal punto di vista del basso impatto ambientale che per quanto riguarda gli spazi verdi. L’efficientamento energetico si traduce in impianti fotovoltaici, postazioni di ricarica per veicoli elettrici, ottima coibentazione, totale eliminazione delle caldaie e delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Un’elevata prestazione energetica (classe A4) per palazzine NZEB (Nearly Zero Energy Building).

Gli spazi verdi sono il leitmotiv di tutto il progetto: le logge delle palazzine cono state studiate per accogliere alberi, piante, orti e creare l’effetto di verde verticale; è stato previsto anche un ampio spazio esterno riservato ad aiuole, arbusti e alberi. Un polmone verde nel cuore della città.

Isotex, soluzioni per la bioedilizia

Tra i fornitori siamo stati scelti anche noi di Isotex. Per la realizzazione delle soluzioni abitative sono stati impiegati i nostri blocchi in legno cemento: HDII 44/20 grafite Neopor®, HDIII 38/10 grafite Basf-Neopor®, HDIII 30/7 grafite Basf Neopor® e HB 30/19 per pareti interne. Prodotti in grado di garantire alte prestazioni in campo di isolamento termico e acustico, antisismico, resistenza al fuoco.



Un progetto, quello della Corte del Cinghio, a cui siamo orgogliosi di partecipare e che sposa i nostri principi di architettura sostenibile e bioedilizia. Da oltre 30 anni ci impegniamo in un processo produttivo a basso impatto ecologico per creare prodotti che favoriscano il risparmio energetico e che migliorino la qualità della vita abitativa.

Isotex per costruzioni a misura di uomo e di ambiente.

 

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Edifici antisismici Isotex. Sistema costruttivo, caratteristiche e normative

Edifici antisismici Isotex. Sistema costruttivo, caratteristiche e normative

L’Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico del Mediterraneo per la sua posizione geografica, collocata nella zona di convergenza tra Africa e Eurasia. Le zone a più elevata sismicità sono: il dorsale appenninico, la Calabria, la Sicilia, il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale.
Una panoramica che fa ben comprendere quanto sia importante prevedere costruzioni sicure, soprattutto a fronte degli ultimi eventi sismici che hanno messo in risalto le criticità e i limiti di alcuni metodi costruttivi.

Le NTC 2018 stabiliscono anche quello che viene definito “Stato Limite”: condizione, superata le quale, la struttura – o uno dei suoi elementi costruttivi – non soddisfa più le esigenze per la quale è stata progettata. Nella definizione di stato limite si distinguono:
• Stato limite di operatività (SLO): a seguito di un sisma la costruzione (compresi i suoi elementi strutturali e non) non deve subire danni
• Stato limite di danno (SLD): a seguito di un sisma la costruzione nel suo complesso subisce danni non significativi per gli utenti e non viene compromessa la capacità di resistenza e di rigidità
• Stato Limite di salvaguardia della vita (SLV): a seguito del terremoto l’edificio subisce gravi danni e crolli delle componenti non strutturali e strutturali a cui si aggiunge una significativa perdita di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione invece conserva resistenza e rigidezza per azioni verticali
• Stati limite di prevenzione del collasso (SLC): a seguito di un terremoto la costruzione subisce gravi crolli delle componenti strutturali e non. La costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali e orizzontali

Per quanto riguarda la costruzione di edifici residenziali la normativa si limita agli SLV, quindi la salvaguardia degli utenti dopo un evento sismico. Non viene presa in considerazione la tutela degli immobili: questo significa che gli edifici possono risultare vulnerabili e subire crolli, comportando un esiguo investimento economico per le riparazioni. Per superare questo gap bisognerebbe adottare, a monte, sistemi costruttivi certificati antisismici per limitare il più possibile i danni agli edifici.

Identikit di un edificio antisismico
Riassumendo: quali sono le caratteristiche che deve avere un edificio per essere considerato antisismico? Possiamo identificare 3 requisiti:

• L’edificio deve resistere ai più forti terremoti della zona
• L’edificio deve essere agibile e abitabile dopo gli eventi sismici
• L’edificio non deve danneggiarsi

Per far sì che questi requisiti vengano rispettati occorre che ogni edificio:
• Sia costruito con materiali affidabili
• Abbia una forma regolare in pianta e in altezza, al fine di garantire stabilità
• Abbia elementi portanti, come travi e pilastri
• Abbia pareti antisismiche per impedire crolli o torsioni



Strutture antisismiche collaudate. La testimonianza di Isotex
Alla costruzione di un edificio antisismico concorrono una serie di importanti fattori e quindi professionalità…è un lavoro di squadra che vede scendere in campo le diverse realtà che contribuiscono a creare il progetto: impresa edile, fornitori dei materiali, architetti, progettisti. Scegliere un sistema costruttivo certificato antisismico significa fare un primo passo verso la realizzazione di un’abitazione sicura.
Il sistema costruttivo Isotex è certificato antisismico: è composto da solai e blocchi cassero in legno cemento che vengono riempiti in calcestruzzo, in cui viene sempre inserita un’armatura orizzontale e verticale che collega la fondazione ai cordoli dei solai fino al tetto, così da ottenere una
solida struttura armata. L’edificio così realizzato è quanto di meglio si possa ottenere in fatto di robustezza e compattezza, infatti si ottengono 4 pilastri ogni metro rispetto a 1 pilastro ogni 4 metri delle strutture tradizionali.
Siamo arrivati a questo grazie a un’accurata progettazione e a una serie di test puntualmente svolti ancora oggi. Da anni, infatti, collaboriamo con l’Università di Bologna e con il laboratorio Eucentre di Pavia con il fine di testare la resistenza e l’efficacia delle pareti portanti Isotex; test che ci hanno permesso di migliorare sempre di più la resa dei nostri prodotti.
Un dato significativo e concreto: delle oltre 80.000 abitazioni realizzate con i nostri prodotti in Italia dal 1984 ad oggi, nessuna ha subito danni – nemmeno una cavillatura – nonostante gli eventi sismici di notevole intensità (al momento in Italia fino al 6.2° livello della scala Richter).

 

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La Construction Phase è sempre più digitale con StreamBIM

La Construction Phase è sempre più digitale con StreamBIM

StreamBIM è il software BIM per la Construction Phase e il Facility Management che permette la collaborazione e la diffusione delle informazioni on field, accedendo facilmente ai file di progetto, alle planimetrie e ai modelli da PC o da smartphone e tablet.
Sviluppato dalla società norvegese Rendra SA (parte di JDM Technology Group), il software è distribuito in esclusiva in Italia da Harpaceas.
La digitalizzazione delle costruzioni è fortemente favorita dall’adozione di uno strumento openBIM come StreamBIM. Esso diventa fondamentale per soddisfare le diverse esigenze dell’industria delle costruzioni e per aumentare la collaborazione e il coordinamento tra le varie discipline.
Ideale per i responsabili della commessa in fase di costruzione (direzione lavori, imprese e committenti) e per i facility manager, StreamBIM può essere utilizzato per tutti i tipi di progetto, indipendentemente dalle dimensioni e dalla complessità.


“Abbiamo sviluppato la piattaforma BIM più intuitiva e facile da usare al mondo” sostiene Ole Kristian Kvarsvik, Managing Director di Rendra AS,che aggiunge “Un PC, un tablet o uno smartphone è tutto ciò che serve per iniziare. Il BIM non è più utilizzabile solo in ufficio; è in tasca e può essere utilizzato ovunque, soprattutto in cantiere. StreamBIM condivide documenti e modelli del progetto originale, in tempo reale. Questo significa che si può lavorare sempre con la revisione più recente del progetto.”
 “Con StreamBIM, integriamo nel portfolio prodotti di Harpaceas una tecnologia innovativa, intuitiva e facilmente accessibile che offrirà notevoli possibilità di miglioramento per i processi di costruzione. Lavoriamo ogni giorno per proporre al mercato soluzioni digitali openBIM in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli operatori della filiera delle costruzioni.” afferma l’Ing. Luca Ferrari, Direttore Generale di Harpaceas.

StreamBIM: funzionalità e testimonianze
La collaborazione e la comunicazione interdisciplinare sono al centro di StreamBIM.
StreamBIM semplifica la navigazione all'interno del modello.
Nel flusso di lavoro tradizionale, ai costruttori venivano consegnati i disegni dei progettisti, arricchiti con descrizioni, misure, simboli e note di dettaglio. Con StreamBIM, i costruttori possono estrarre tutti i dati di cui hanno bisogno per il loro lavoro direttamente dal modello, che è sempre aggiornato.
Thomas Bakkan, Responsabile tecnico di progetto in NCC, sostiene: “È estremamente facile per noi lavorare in cantiere accedendo a documenti e disegni attraverso i tag e filtri presenti in StreamBIM. Con solo 2-3 clic, possiamo accedere agli ultimi disegni aggiornati di tutte le discipline  risparmiando il tempo che avremmo impiegato per attesa, ricerca e raccolta dei disegni aggiornati.”
La comunicazione tra le parti interessate è semplice ed efficace grazie a StreamBIM. Il modello BIM diventa una bacheca tridimensionale, in quanto gli interessati possono comunicare direttamente nella sezione dell’opera che riguarda le loro attività di competenza.
Un’altra funzionalità degna di nota consiste nel facile accesso alla documentazione durante la fase di costruzione.
Questa capacità di documentare il lavoro sul posto e direttamente nel modello si aggiunge a una drastica riduzione del tempo impiegato per compilare moduli e checklist.
“Stiamo usando StreamBIM in tutte le fasi della commessa. Quando eseguiamo studi preliminari e progettiamo, abbiamo a disposizione un'interfaccia utente molto intuitiva e comprendiamo come sarà l'edificio una volta costruito. Questo rende più facile per i nostri utenti finali, come infermieri e personale ospedaliero, commentare e inoltrare le proprie osservazioni, richiedere modifiche. Non abbiamo bisogno di attendere la fase di costruzione per ricevere richieste di informazioni e/o modifiche. Nel corso della commessa, il team del cantiere troverà tutta la documentazione e le istruzioni su come svolgere il proprio lavoro.” dichiara Kristian Brandseth, Sr Engineer di Haukeland University Hospital. In questa accezione, StreamBIM diventa un ottimo strumento anche in fase di gestione dell’opera, per l’attività di manutenzione.

 

Scopri le soluzioni Harpaceas su EdilBIM

Roof garden, quando è funzionale all'edificio principale?

Roof garden, quando è funzionale all'edificio principale?

Il Tar Sicilia, con la sentenza 2446/2020, spiega quando un roof garden realizzato su lastrico solare è di pertinenza dell'edificio principale e quando è da considerarsi una nuova costruzione, specificando anche di quali permessi necessità.


Il caso in esame coinvolge il proprietario di un albergo, il quale aveva realizzato un roof garden sul lastrico solare autorizzato dalla Soprintendenza. A termine dei lavori, il Comune ha condotto un sopralluogo dove ha rilevato difformità tra la struttura realizzata e quella autorizzata, ordinando dunque la demolizione delle opere.

Il proprietario dell'albergo ha dunque presentato ricordo sostenendo che la struttura realizzata fosse classificata come intervento minore e di pertinenza dell'albergo, poiché di volumetria inferiore al 20% del volume dell'edificio principale. Per tali motivi dunque non ritiene fosse necessario presentare un permesso di costruire, ma che fosse sufficiente una SCIA.

A tale proposito i giudici del Tar hanno ricordato che, come definito dall'articolo 3 del Testo Unico, le pertinenze che comportino un volume fino al 20% del volume dell'edificio principale o che non siano qualificate come nuove costruzioni dagli strumenti urbanistici, non sono soggette al previo rilascio del permesso di costruire. Tuttavia. I giudici rammentano anche che il concetto di pertinenza civilistico e quello urbanistico/edilizio sono da tenere distinti. Infatti gli interventi che, pur risultando secondari a quello principale, se incidono evidentemente sull'assetto edilizio, determinando dunque un aumento del carico urbanistico, sono soggetti a permesso di costruire. Quindi, per essere classificata come pertinenza, non è sufficiente che l’opera sia posta a servizio dell’edificio principale, ma deve essere priva di una autonoma destinazione e utilizzazione.

Nel caso in esame, il roof garden andava ad ospitare un ristorante che poteva essere usato in modo autonomo rispetto all'albergo, facendo decadere dunque la classificazione come pertinenza della struttura principale. Inoltre, essendosi la Soprintendenza espressa su un progetto non corrispondente alla realtà, andava a decadere anche l'effettiva autorizzazione. Per tali motivi i giudici del Tar Sicilia hanno confermato l'ordine di demolizione.

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Terremoto: tecnologia ENEA per edifici a danno zero e per ricostruire i centri storici in sicurezza

Terremoto: tecnologia ENEA per edifici a danno zero e per ricostruire i centri storici in sicurezza

A pochi giorni dall’anniversario del sisma del 30 ottobre 2016, la scossa più forte mai registrata in Italia dopo quella del 1980 in Irpinia, ENEA presenta un brevetto per realizzare edifici ex novo “a danno zero” e per ricostruire in sicurezza i centri storici, sviluppato in collaborazione con Tekva, azienda toscana che opera in Italia e all’estero nel mercato delle opere civili. Si tratta di una piattaforma in cemento armato, alleggerita mediante tubi in vetroresina, che consente di abbattere fino all’80% gli effetti delle scosse sismiche sugli edifici, con tempi di costruzione ridotti e a costi competitivi, rispettando l’assetto urbanistico e architettonico dei centri urbani preesistenti. Oltre al vantaggio dell’isolamento sismico, il sistema offre la possibilità di utilizzare i tubi per il passaggio dei servizi (acquedotto, fognature, gas, impianti elettrico e telefonico, teleriscaldamento) rendendone semplici ed economiche l’installazione, l’ispezione e la manutenzione.
“Il sistema brevettato da ENEA e Tekva consente a tecnici e amministratori locali di prendere in considerazione la possibilità di ricostruire “come era” e, laddove possibile, “dove era” e per questo può essere una soluzione efficace per la ricostruzione di centri storici al fine di conservarne la memoria storica come, ad esempio, nei casi dei comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto”, spiega Paolo Clemente, dirigente di ricerca dell’ENEA. “Sul basamento, di superficie anche molto grande, si possono riprodurre gli edifici preesistenti di qualsiasi tipologia e materiali e anche aggregati edilizi complessi di forma irregolare”.

A livello operativo, dopo l’esecuzione dello scavo nell’area d’interesse, si realizza un basamento di cemento armato, alleggerito con tubi in vetroresina o altro materiale. All’interno del basamento, tra la parte inferiore poggiata sul terreno e quella superiore, che sosterrà le costruzioni, vengono inseriti i dispositivi di isolamento sismico al fine di ‘disaccoppiare’ il moto dell’edificio da quello del terreno. Completano l’opera pareti perimetrali connesse alle parti inferiori dei tubi e altre pareti connesse alle parti superiori ed eventuali ulteriori dispositivi di dissipazione.
“La realizzazione del basamento è semplice e veloce. In generale, con l’isolamento sismico si spende di più in fondazione ma si recupera in elevazione perché le strutture sovrastanti saranno progettate e costruite per sopportare azioni sismiche molto ridotte e, pertanto, con risparmi significativi dovuti sia alla minore quantità di materiale che alla maggiore semplicità dei dettagli costruttivi. L’isolamento sismico è addirittura competitivo rispetto alle tecniche tradizionali, almeno in zone a media e alta sismicità”, conclude Clemente.
Per supportare la ricostruzione nei 138 comuni danneggiati dal terremoto, in collaborazione con CNR-IGAG, INGV e Università degli studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ENEA ha curato la raccolta di 12 articoli scientifici dedicato alla stima della pericolosità sismica del territorio per lo Speciale del Bulletin of Earthquake Engeneering, dal titolo “Seismic Microzonation of Central Italy following the 2016-2017 Seismic Sequence” Issue editors Salomon Hailemikael Sara Amoroso Iolanda Gaudiosi (Vol. 18, Issue 12, Springer - https://link.springer.com/journal/10518/volumes-and-issues/18-12).
Gli studi sono stati realizzati nell’ambito delle attività per la Microzonazione sismica dell’Italia centrale coordinata dal Centro per la Microzonazione Sismica (CentroMS) e finanziata dal Commissario di Governo per la ricostruzione, che ha coinvolto 114 gruppi di professionisti e oltre 100 ricercatori, tra cui gli esperti dell’ENEA. Il CentroMS raccoglie i maggiori enti di ricerca e dipartimenti universitari con l’obiettivo di fornire supporto scientifico e tecnico ai soggetti interessati alla microzonazione sismica e alle sue applicazioni, alla pianificazione urbanistica e alle problematiche geologiche, geotecniche e geofisiche connesse all’emergenza sismica.
“Le caratteristiche geologico-geotecniche dei siti possono concorrere a modificare sensibilmente lo scuotimento sismico atteso alla fondazione e determinare altri effetti indesiderati come frane, cedimenti, liquefazione del terreno”, spiega Salomon Hailemikael del Laboratorio Tecnologie per la DInamica delle Strutture e la PREVenzione del rischio sismico e idrogeologico dell’ENEA, e per questo la microzonazione sismica è di fondamentale importanza per ottenere una vera e propria “fotografia” delle aree a maggior pericolosità, utile per la pianificazione e la ricostruzione in sicurezza”.

Brevetti e studi dell’ENEA si inseriscono nel contesto delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico realizzate dall’Agenzia per la PA, le imprese e i cittadini al fine di garantire: supporto nella valutazione di politiche, piani e strategie per l’adattamento e la mitigazione dei rischi derivanti da cause naturali e antropiche, con particolare riferimento ad eventi estremi, come quelli sismici; modelli e sistemi per l’analisi e per lo sviluppo di scenari di valutazione degli impatti antropici e la riduzione dei rischi naturali sia in ambito locale sia su scala nazionale per interventi di risanamento e di policy; tecnologie antisismiche innovative ad edifici civili ed industriali, al patrimonio storico-culturale e monumentale.

 

Fonte: ENEA

Il settore delle costruzioni presente a SAIE – RIPARTI ITALIA

Il settore delle costruzioni presente a SAIE – RIPARTI ITALIA

Si conclude, in totale sicurezza, la fiera organizzata da Senaf a BolognaFiere con un messaggio importante: le imprese ci credono e vogliono tornare a essere protagoniste dell’economia del Paese. SAIE tornerà a Bari dal 21 al 23 ottobre 2021

Quattro giorni per costruire il futuro del mondo dell’edilizia e dare impulso alla ripartenza in un comparto che determina da solo oltre il 22% del Pil nazionale, confermandosi indispensabile per la vita economica del Paese. Sabato 17 ottobre si è conclusa a BolognaFiere l’edizione 2020 di SAIE – RIPARTI ITALIA, la più importante fiera dedicata al mondo delle costruzioni, che ha visto la collaborazione di ben 40 enti e associazioni del settore. Un evento di quattro giorni che ha mostrato la capacità di Senaf e di BolognaFiere di applicare tutti i protocolli per garantire la sicurezza sanitaria delle 200 aziende espositrici, degli oltre 10mila visitatori e di tutte le persone che hanno lavorato dietro le quinte. Ed è già in cantiere il prossimo appuntamento di SAIE, in programma alla Fiera di Bari dal 21 al 23 ottobre 2021.

“Quest’edizione di SAIE ha avuto un significato profondo: non è stata solo una classica esposizione ma un momento unico per riconnettere tutto il tessuto produttivo della filiera edile. – afferma Emilio Bianchi, Direttore di Senaf, la società che organizza SAIE – È stata una manifestazione dal forte valore simbolico, che ha dimostrato ancora una volta la voglia di ripartenza di associazioni, imprese e professionisti, con il supporto delle istituzioni, oltre al ruolo di centralità di SAIE per il comparto delle costruzioni. Siamo orgogliosi di aver creduto fortemente in questo appuntamento e di averlo riportato in una piazza importante come Bologna. Sono state quattro giornate intense, ricche di eventi in cui gli operatori del settore si sono potuti incontrare di persona e confrontandosi in sicurezza sulle soluzioni migliori per affrontare le sfide che tutti insieme, come sistema, dovremo superare. È la loro voce che a SAIE abbiamo voluto amplificare. Ed è a loro che va il nostro più sentito grazie.”

Fondamentale per il processo di riaccensione dei motori innescato da SAIE – RIPARTI ITALIA è stato il convegno inaugurale organizzato da SAIE e Federcostruzioni, animato dagli interventi, tra gli altri, di Paola De Micheli -Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti-, Federica Brancaccio -Presidente di Federcostruzioni-, Gabriele Buia -Presidente di ANCE-, Virginio Merola -Sindaco di Bologna-, Gianpiero Calzolari -Presidente Bolognafiere -, e Ivo Nardella - Presidente di Senaf e Gruppo Tecniche Nuove. Un momento in cui si è discusso di tutti i temi caldi che riguardano l’edilizia e le infrastrutture, tra cui l’impatto del Covid-19, gli incentivi, la semplificazione della burocrazia, lo sblocco dei cantieri, l’abbassamento del cuneo fiscale e un piano d'investimenti per l'edilizia pubblica.

Proprio su questi argomenti si è incentrato l’Osservatorio SAIE, la ricerca realizzata da Senaf su un panel di imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni. Gli imprenditori, infatti, indicano tra gli aspetti più critici che rallentano la corsa della filiera: la burocrazia/tempi giudiziari in caso di controversia (elemento “abbastanza” o “molto critico” per il 76% del campione), gli aspetti fiscali (62%), l’incertezza normativa (60%) e il costo della forza lavoro (29%). Per rilanciare il comparto le imprese contano soprattutto su: incentivi governativi (55%), riforma della burocrazia/sburocratizzazione (45%), sblocco dei cantieri (44%), abbassamento del cuneo fiscale (33%) e un piano di investimenti per l’edilizia pubblica (29%). Più della metà degli imprenditori ha, poi, un’opinione positiva del bonus ristrutturazione, ritenuto l’incentivo il più utile (il 59% delle imprese lo valuta positivamente), seguito dall’Ecobonus (58%), dal Decreto Rilancio 110% (56%).

Il focus SAIE inCalcestruzzo ha riportato a Bologna una delle tematiche più importanti del settore e l’evento Cassa Edile Award con CNCE, che ha coinvolto 58 casse edili italiane, ė stato seguito in presenza e in totale sicurezza da 250 professionisti provenienti da tutta Italia.

Si conclude, quindi, un’edizione diversa ma fortemente voluta e realizzata grazie al contributo delle principali istituzioni e associazioni nazionali e locali, che da SAIE – RIPARTI ITALIA, insieme, mandano un messaggio chiaro: il mondo delle costruzioni vuole tornare a essere protagonista per favorire il rilancio economico del Paese.

 

Edilsocialnetwork è media partner SAIE

Versatilità progettuale e strutturale per lo stabilimento produttivo CSF INOX

Versatilità progettuale e strutturale per lo stabilimento produttivo CSF INOX

BIM: quando non si lascia nulla al caso

Versatilità progettuale e strutturale per lo stabilimento produttivo CSF INOX

Una costruzione improntata alla versatilità
Per il progetto del nuovo stabilimento  produttivo della CSF Inox a Montecchio Emilia, lo Studio Associato di ingegneria INOVING ha orientato le proprie scelte progettuali ed esecutive all'insegna della massima flessibilità. Ciò è dovuto al fatto che il lavoro si inserisce fin dal principio in un progetto più ampio e rappresenta il primo stralcio di un complesso più arti colato, orientato a realizzare il nuovo polo direzionale dell'azienda all'interno di un lotto di circa 50'000 mq. Quind i nella pianificazione e nello sviluppo proget t uale si è dovuto tenere conto delle esigenze di un ampliamento futuro. Per questo, dal punto di vista strutturale si è scelto di realizzare una struttura in acciaio, ideale per assicurare al comportamento nei confronti di azioni sismiche.

La struttura è quindi realizzata con colonne in profilati HE, travi principali a struttura reticolare e travi shed reticolari e/o con profilat i pieni.

Numeri, geometrie e caratteristiche del progetto
Il fabbricato copre una super ficie di circa 6.700 mq su un lotto complessivo di 15.000 mq e presenta una forma geometrica regolare arricchita da un aspetto
architettonico originale creato con un tamponamento perimetrale della porzione superiore, non ortogonale rispetto al piano del terreno , con un aggetto di circa un metro rispetto al perimetro di base del fabbricato.
La copertura, con una conformazione a shed per offrire un buon livello di luminosità, ha un'altezza sotto le travi principali di 8,50 m ed è re alizzata con pannelli sandwich in lamiera preverniciata accoppiati a materiali isolanti ad elevate prestazioni, al fine di garantire valori di coibentazione termica e sfasamento termico tale da garantire una classe energetica A4.
Gli impianti saranno coalimentati per il 50% del fabbisogno energetico complessivo da un impianto fotovoltaico della pot enza di circa 250 KW, quale concreta risposta alle prescrizioni sull'utilizzo delle fonti rinnovabili.
Il fabbricato ospiterà il nuovo comparto produttivo dell'azienda committente, con locali accessori dedicati a magazzino, aree dedicate all'accoglienza del personale con spogliatoi, locali di servizio, infermeria, area ristoro e servizi igienici, spazi dedicati agli uffici e sale riunioni, e ancora locali tecnici e magazzino utensili.
Sul lato sud-est, un ampio terrazzo scoperto accoglie gli impianti di aspirazione e climatizzazione, mentre al piano terra della stessa porzione trovano spazio i locali compressori e ricarica muletti.

La fase preparatoria del progetto quale base per il suo successo
La fase preparatoria del progetto e lo studio preliminare di fattibilità hanno giocato un ruolo fondamentale per l'analisi e la razionalizzazione di tutte le variabili in gioco, al fine di prevedere, gestire e ottimizzare al meglio le diverse fasi progettuali, le lavorazioni e i nodi esecutivi, nonché le tempistiche e i costi.
Per questo tipo di analisi e progettazione lo studio INOVING si è avvalso dei software Allplan Engineering e Allplan Architecture, soluzioni avanzate per la progettazione strutturale ed esecutiva. Inoltre è stato utilizzato Allplan Bimplus, la piattaforma di condivisione Open BIM che ha permesso di coordinare in maniera efficiente tutte le discipline che intervengono nel progetto costruttivo, eliminando sul nascere rischi di interferenze, sovrapposizioni o incompatibilità.

I vantaggi delle soluzioni software per la gestione efficiente dei progetti
I software di BIM Authoring Allplan, sono stati determinanti lungo tutto il percorso progettuale, dallo studio preliminare ai calcoli strutturali, dall'elaborazione dei modelli del progetto definitivo allo sviluppo del progetto esecutivo.
In un progetto come questo, uno dei benefit principali derivanti dall'impiego di una piattaforma di collaborazione interdisciplinare (Allplan Bimplus) è dato dall'efficace opportunità di controllo e capacità di gestione dei dati provenienti e originati con software di progettazione molto diversi tra loro.
In tal modo si semplifica enormemente l'interazione e lo scambio dei dati specialistici dei diversi professionisti coinvolti , grazie alla perfetta compatibilità dei file di interscambio e alla precisione nell'importazione delle informazioni provenienti dalle diverse fonti. Si è potuto quindi operare con la massima razionalità nell'analisi delle interferenze, analizzando le congruenze dei diversi livelli di progettazione e anticipando le diverse problematiche, con precisione elevatissima.
Anche tutti i passaggi impiantistici sono stati studiati e rappresentati nel modello BIM 30.

Semplicità e ottimizzazione del cantiere
Anche le sequenze cantieristiche e le attività di movimento terra sono state gestite con i software Allplan, analizzando nel dettaglio i lievi ma significativi dislivelli del terreno. Questo ha consentito, già nel corso del primo stralcio esecutivo, di valutare i movimenti terra necessari per urbanizzare gli interi 50.000 mq del lotto, ottimizzando la quota di imposta degli edifici in modo da ridurre i volumi movimentati, ottenendo così una notevole riduzione di costi cantieristici.
Sia la progettazione esecutiva delle fondazioni in CA, in capo a INOVING, sia la progettazione delle sovrastrutture metalliche (a cura dell'impresa esecutrice), sono state eseguite con il metodo BIM. Allplan ha consentito di federare agevolmente i dati provenienti dall'esterno e di prevenire le potenziali interferenze dovute al posizionamento delle sovrastrutture metalliche, fissate alle fondazioni mediante tirafondi. La simulazione è stata eseguita imponendo una "soft clash" avente 2 cm di tolleranza rispetto al posizionamento delle gabbie di armatura, risolvendo ancora in fase progettuale le eventuali collisioni, e accelerando così la fase esecutiva. Allo stesso modo, la realizzazione dei diversi organismi impiantistici, strutturali, architet­ tonici, di rivestimento e di completamento è stata accuratamente pianificata, velocizzando e semplificando le fasi di realizzazione.
Il posizionamento stesso dei macchinari produttivi già presenti nel vecchio stabilimento, così come i percorsi, le aree di passaggio e movimentazione sono stati pianificati in fase progettuale.

L'intera gestione della fase esecutiva è stata eseguita con strumenti cloud. Grazie all'uso di Allplan Bimplus la comunicazione tra la Direzione Lavori e il gruppo di lavoro è avvenuta in modo organico ed efficace.

Impresa esecutrice e committenza hanno infatti av uto accesso al modello BIM e agli elaborati te cnici in forma rapida e immediata.

Scarica qui sotto il case study completo.

 

 

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La filiera delle costruzioni riparte da SAIE, a BolognaFiere fino al 17 ottobre

La filiera delle costruzioni riparte da SAIE, a BolognaFiere fino al 17 ottobre

Al convegno inaugurale anticipati i dati dell’Osservatorio SAIE: nonostante il Covid-19 abbia avuto un impatto sull’86% delle aziende, gli imprenditori non perdono la fiducia e sono pronti a ripartire. Per l’ANCE, il Superbonus 110% può avere una ricaduta diretta sul settore di 6 mld di euro e oltre 20 mld di euro sull’economia del Paese. Per Federcostruzioni è urgente un piano strategico di rigenerazione delle città, che finalizzi gli investimenti pubblici e privati alle mutate esigenze dell’abitare.


Dopo aver archiviato il 2019 con un leggero segno positivo, lo stop dettato dal Covid-19 ha messo a dura prova l’intera filiera delle costruzioni, composta da quasi 740mila aziende attive, con un impatto sulle performance dell’86% delle imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni. Nonostante questo, le imprese del settore non perdono la fiducia e cercano nuove strade per il rilancio: ben il 34% dichiara infatti, di essere già tornato alla normalità e il 28% conta di farlo entro 6 mesi. Se da un lato oltre sei aziende su dieci (62%) ha registrato un calo dei ricavi, la fiducia delle imprese cresce quando si pensa al futuro, con il 55% degli intervistati che prevede un incremento nel giro d’affari del settore nei prossimi tre anni (solo l’11% pensa che possa esserci un peggioramento). Anche il livello di fiducia a livello generale della filiera edile è alto (43%) o medio (48%).
Cosa chiedono gli imprenditori? Tra le varie misure possibili per favorire la spinta del settore, le imprese indicano soprattutto gli incentivi governativi (55%), la semplificazione della burocrazia (45%), lo sblocco dei cantieri (44%), l’abbassamento del cuneo fiscale (33%) e un piano di investimenti per l’edilizia pubblica (29%). Gli incentivi sono, dunque, al primo posto per la ripartenza, e questo perché a trainare il comparto è sempre la riqualificazione degli immobili residenziali. Tra gli incentivi più efficaci vengono indicati il bonus ristrutturazione (dal 59% delle imprese) seguito dall’Ecobonus (58%) e dal Superbonus 110% (56%).

Sono questi alcuni risultati emersi dall’Osservatorio SAIE, realizzato da Senaf su un panel di aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni, e anticipati oggi in occasione del convegno inaugurale di SAIE – RIPARTI ITALIA, la fiera delle costruzioni in corso a BolognaFiere fino al 17 ottobre. Al convegno, organizzato da SAIE e Federcostruzioni, dal titolo “Confortevole, Sicuro, Sostenibile, Economico e Connesso: le esigenze del nuovo abitare - Come l’emergenza COVID-19 ha cambiato le esigenze dell’abitare” hanno partecipato tra gli altri, Paola De Micheli -Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti-, Federica Brancaccio -Presidente di Federcostruzioni-, Gabriele Buia -Presidente di ANCE-, Virginio Merola -Sindaco di Bologna-, Gianpiero Calzolari -Presidente Bolognafiere -, e Ivo Nardella - Presidente di Senaf e Gruppo Tecniche Nuove.  
Un momento in cui il settore ha fatto il punto con istituzioni, associazioni, aziende e professionisti su temi importanti come quello dell’abitare e del rinnovamento di un patrimonio immobiliare caratterizzato da abitazioni vecchie (il 74,1% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1981) ed energivore (il loro fabbisogno termico medio è circa quattro volte superiore alla media degli edifici costruiti secondo le recenti normative sull’efficienza energetica).

“Il mondo delle costruzioni sta dando prova di grande resilienza e fiducia -afferma Ivo Nardella, Presidente Gruppo editoriale Tecniche Nuove e Senaf, la società che organizza SAIE- La filiera edile è vitale per l’economia del Paese ed è necessario, adesso, spingere sull’acceleratore per concretizzare i sacrifici fatti finora. Come dimostrano i dati dell’Osservatorio SAIE le imprese sono, nonostante tutto, ottimiste per il futuro ma occorre risolvere tutti quei problemi che bloccano il potenziale del settore: iter burocratici lunghi, fisco, incertezza normativa. Gli incentivi rappresentano una delle possibili soluzioni e siamo convinti che a SAIE, il dialogo tra istituzioni, associazioni, imprese e professionisti farà nascere tante nuove idee per la ripartenza. Esattamente come in occasione della sottoscrizione della Carta delle Costruzioni e dell’Edilizia, promossa da SAIE e condivisa dalle principali istituzioni e associazioni del sistema edile: una voce unica per superare l’emergenza e guardare al futuro con una visione strategica a lungo termine. Si tratta di un’opportunità da non perdere concretizzando tutte quelle riforme che negli ultimi 50 anni sono state rimandate, puntando sulla modernizzazione, innovazione, semplificazione del processo normativo, istituzionale e realizzativo.”

“Il superbonus del 110% rappresenta un’occasione unica per avviare un grande piano di messa in sicurezza e efficientamento energetico degli edifici –afferma Gabriele Buia, Presidente di ANCE– Una misura che tra l’altro può contribuire a rilanciare concretamente l’economia se si considera che il suo impatto per il primo anno è di almeno 6 miliardi di ricadute dirette sul settore, che diventano oltre 20 tenendo conto che ogni euro investito in costruzioni ne attiva altri 3,5 grazie alla lunga filiera che ne fa parte. Una sfida importante che deve coinvolgere da vicino tutte le professionalità e le competenze del settore, a partire da momenti di condivisione e confronto come SAIE.”

"Federcostruzioni collabora fin dalla sua nascita con SAIE, riconoscendone il valore assoluto per la diffusione dell’innovazione all’interno del mondo delle costruzioni – dichiara Federica Brancaccio, presidente di Federcostruzioni–  È con SAIE Bari che abbiamo lanciato l’esigenza un grande piano di edilizia residenziale pubblica, stile INA-Casa del dopoguerra. Un piano che faccia da stimolo al rinnovo dell’intero patrimonio immobiliare italiano, del valore di 5.350 miliardi di euro. Nella nostra ricerca appena completata abbiamo intervistato alcuni player del mondo immobiliare, tra cui Scenari Immobiliari e Casa.it, da cui emerge che le abitazioni in Italia rappresentano circa il 78% della superficie totale degli immobili e oltre l'80% del valore dello stock totale. La quota del patrimonio residenziale detenuto dalle famiglie oggi rappresenta, inoltre, il 93% del valore residenziale complessivo, di cui l'82% relativo alle unità usate come prima abitazione o seconde case, mentre l'11% è costituito da abitazioni che le famiglie usano come investimento o attività di locazione. Il restante 7% dei proprietari si divide fra imprese e pubblico con una leggera prevalenza delle prime sul secondo. Un patrimonio immobiliare vecchio, tenendo conto che, secondo dati ISTAT, il 63,8% delle abitazioni in Italia è stato costruito prima del 1971 e il 74,1% degli edifici prima del 1981 e pertanto non risponde, nominalmente, a criteri validi di sicurezza sismica ne di efficienza energetica. Dopo un anno, portiamo a SAIE - RIPARTI ITALIA a Bologna un nuovo contributo su questo tema, su come dovranno cambiare le nostre abitazioni e città per adattarsi alle nuove esigenze dei cittadini e dell’ambiente, una ricerca utile per chi opera nel settore per meglio comprendere i nuovi trend del mercato, e per chi ha un ruolo nel governo del Paese e dei territori, per adattare le strategie e il quadro regolatorio, facendo leva sulle  risorse che saranno messe in gioco con il Recovery Fund e sulle soluzioni innovative che la digitalizzazione offre: abbiamo realizzato venti interviste a altrettanti esperti di settore, con pareri che oggi, rispetto a quando abbiamo avviato questo progetto, sono arricchiti da un’informazione in più: come cambia l’esigenza dell’abitare a cavallo dell’esperienza COVID. Un lavoro che non finisce con questa prima indagine, e che proseguirà nei prossimi mesi possibilmente anche con sperimentazioni in alcuni comparti dell’edilizia.”

“L’edilizia è uno dei settori trainanti dell’economia – dichiara Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere – un settore in cui devono confluire strategie e investimenti per un rilancio dei lavori che consenta l’avvio di un importante piano di riqualificazione del patrimonio immobiliare del nostro Paese in chiave, soprattutto, di efficientamento energetico. Da sempre SAIE è l’occasione in cui le principali associazioni di categoria e professionali sfruttano per una riflessione sullo stato dell’arte del settore e per tracciare piani di sviluppo a medio e lungo termine. Oggi questo confronto diviene ancora più centrale, nel momento in cui il nostro Paese è impegnato a un rilancio globale dell’economia a seguito dell’emergenza pandemia che ha colpito pesantemente ogni ambito produttivo e che ci impone una riflessione sull’esigenza di pensare a un futuro in chiave sostenibile. In questo scenario l’edilizia avrà un ruolo centrale in termini di impatto economico e ambientale e SAIE conferma il suo ruolo di piattaforma sull’innovazione edilizia”.

Klimahouse 4.0: Digital Construction meets Sustainability

Klimahouse 4.0: Digital Construction meets Sustainability

Al via la nuova piattaforma di Fiera Bolzano a supporto della trasformazione digitale in edilizia


Nuovi strumenti digitali e tecnologici come il BIM (Building Information Modeling), la stampa 3D, l’IoT, l’A.I., la Realtà Aumentata e la Realtà virtuale offrono una concreta occasione per l’ottimizzazione di costi e processi anche nel settore dell’ediliza. Un ricco potenziale poco sfruttato da progettisti, aziende, artigiani e amministrazioni pubbliche che ancora non dispongono di un adeguato know-how.

Da questi presupposti nasce Klimahouse 4.0, la nuova piattaforma per il comparto delle costruzioni dedicata alla digitalizzazione in chiave sostenibile, che sarà ospitata giovedì 8 ottobre al MEC Meeting&Event Center Südtirol Alto Adige e disponibile anche in live streaming.

L’evento, che rappresenta un’opportunità per la Community di ritrovarsi, in attesa di Klimahouse 2021, in calendario dal 27 al 30 gennaio 2021, include un convegno di mezza giornata, workshop e numerose opportunità di networking per aziende e professionisti del settore. Un approfondimento a tutto tondo, dedicato a una tematica strategica per il futuro del settore e con cui Fiera Bolzano vuole stimolare il coinvolgimento sempre più attivo di tutta la filiera dell’edilizia.
A modererare la giornata di lavori sarà l’Architetto Manuel Benedikter che introdurrà esperti autorevoli in ambito internazionale come Ilka May, CEO LocLab Consulting e tra i massimi esperti BIM, l’Architetto Stefano Ruzzon, BIM Manager OneWorks e l‘Arch. Fabio Gramazio, Gramazio Kohler Research.

Ampio spazio verrà dato come sempre, a case studies d’avanguardia nazionali e internazionali da cui trarre ispirazione per nuove possibilità creative: dall’ampliamento dell’aeroporto di Venezia, passando per il recupero di edifici urbani in centro a Milano, attraverso la riconversione da uffici a hotel.

Klimahouse 4.0: Digital Construction meets Sustainability conferma insomma il ruolo di Klimahouse come vero e proprio partner strategico, a supporto del business dell’intera filiera dell’edilizia sostenibile e con un costante impegno ambientale proiettato al futuro. Non solo una fiera, quindi, ma una realtà propulsiva in grado di unire innovazione, tecnologia, creatività e passione.

“Mai come in questo momento siamo felici di poter presentare Klimahouse 4.0: un progetto importante che nasce dalla collaborazione con autorevoli partner aziendali e istituzionali, quali Progress Group e Bau 2021, e che rinsalda la nostra mission di supportare le aziende nell’appassionante transizione verso un’economia sempre più digitale, portando visioni, soprattutto esempi concreti dall’estero e presentando le più innovative soluzioni tecnologiche”, afferma Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano. “Stiamo lavorando senza sosta per offrire un’esperienza nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie imposte dall’emergenza Covid19: una sfida impegnativa che abbiamo colto con il giusto senso di responsabilità, conclude Mur.